Matera 2019, lezione di Alberto Conte su “Leonardo Matematico”

Nuovo appuntamento legato alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica di Piergiorgio Odifreddi.  Il 5 novembre alle 19:00 a Casa Cava il Prof. Alberto Conte, già ordinario di Geometria Superiore all'Università di Torino e socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, di cui è stato anche Presidente, terrà una lezione su “Leonardo Matematico. Dai solidi platonici alla quadratura del cerchio” (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).
Un talento, quello del matematico, che non si rivelò immediatamente nel da Vinci. Da giovane era infatti, come lui stesso si definisce, "homo sanza numeri", che non sapeva sommare due frazioni né calcolare le percentuali. Le cose cambiarono radicalmente dopo l'incontro, avvenuto nel 1497 a Milano alla corte di Ludovico il Moro, con Frà Luca Pacioli, l'inventore della ragioneria e autore del più diffuso trattato di Aritmetica dell'epoca, che lo spinse a studiare le opere classiche di Euclide e Archimede e gli chiese di illustrare il suo trattato dedicato alla sezione aurea, il "De Divina Proportione", con le meravigliose immagini dei cinque solidi platonici. Da allora Lonardo studia il problema della quadratura del cerchio, ottiene risultati importanti sulle aree delle lunule e applica le sue conoscenze matematiche a problemi di meccanica, d'idraulica, di ottica geometrica, alla costruzione di macchine, alla fisiologia, all'anatomia. Le sue ricerche culminano nella famosa immagine dell'uomo vitruviano, che tutti conosciamo perché è riprodotto al verso della moneta italiana da 1 euro. E non dimentichiamo la sua passione per i nodi, che anticipa ricerche matematiche della fine dell'ottocento, e che lui utilizza come una specie di marchio di fabbrica in alcuni dei suoi dipinti più famosi, mentre la moda femminile dell'epoca si impadronisce dei nodi vinciani, che continueranno a furoreggiare per più di cinquant'anni dopo la sua morte.
Il Prof. Alberto Conte è autore di 136 pubblicazioni scientifiche e di 7 monografie nell’ambito della Topologia e della Geometria algebrica, nell’ambito della quale ha studiato in particolare i problemi di (uni)razionalità per le varietà algebriche di dimensione maggiore o uguale a tre. Ha svolto inoltre un’intensa attività di promozione e coordinamento della ricerca scientifica come coordinatore del Gruppo Nazionale per le Strutture Algebriche e Geometriche e le loro Applicazioni (GNSAGA) del CNR e come coordinatore di numerosi progetti di ricerca nazionali ed europei. E’ stato inoltre Presidente dell'UMI (Unione Matematica Italiana), membro del Comitato esecutivo della European Mathematical Society (EMS), Presidente del Committee on Special Events dell'EMS e Membro del Council dell'EMS, nonchè rappresentante italiano presso l'International Mathematical Union (IMU).

bas 02

Matera 2019, al via Altofest

Prende il via il 4 novembre da Venosa e Melfi il progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019  "Altofest  Matera Basilicata 2019". Si tratta di un festival, diffuso su tutto il territorio della Basilicata, costruito con la partecipazione dei cittadini residenti, che accolgono nelle proprie case artisti nazionali ed internazionali. Le abitazioni diventano così sia spazio di creazione artistica durante due settimane di residenza, sia luoghi di programmazione aperta al pubblico durante i giorni del festival.  In programma opere che sono espressione dell'arte contemporanea dal vivo,  autori che sperimentano prassi ibride. Produzioni  "human specific", vale a dire esposte alle relazioni fra artisti e residenti, riscritte per lo spazio domestico che le accoglie.
Nato a Napoli nel 2011, ideato e curato da TeatrInGestAzione, Altofest inaugura un dialogo sul senso profondo dell'ospitalità, dando luogo ad un processo di rigenerazione umana, miscelando la dimensione intima e quella pubblica, predisponendo uno spazio di promiscuità tra artisti e cittadini, chiamati "donatori di spazio", tendendo al superamento dei ruoli, a favore di una partecipazione corale, di un'esperienza totale che genera "relazioni inedite". Non si tratta solo di ospitare un'opera nella propria casa, ma di lasciare che la presenza quotidiana di un artista al lavoro contamini la visione di chi abita. Il tema di Altofest Matera Basilicata 2019 è "Abitare futuro". Un viaggio visionario attraverso una possibile iconografia dell'abitare declinata al futuro assieme ai cittadini della Basilicata. 
Vincitore del prestigioso EFFE AWARD 2017-18, che consacra Altofest tra i 6 più importanti festival d'Europa, nel 2018 Alfofest è uscito per la prima volta dalla città di Napoli per approdare a Valletta nel suo anno da Capitale Europea della Cultura.  In previsione altre due edizioni speciali, nel 2021 ancora a Valletta, nel 2022 a Kaunas Capitale Europea della Cultura, creando in questo modo una sorta di network fra le città che condividono questo titolo. Alcuni rappresentanti di Valletta e Kaunas saranno inoltre in Basilicata durante le residenze di Altofest Matera Basilicata 2019.
Il progetto si svolgerà dal 4 novembre all'8 dicembre e coinvolgerà 11 diversi comuni della Basilicata, suddivisi per 4 macro aree: Vulture (Melfi, Venosa), Val d'Agri (Moliterno, Sarconi), entroterra Jonico (Montalbano Jonico, Tursi), Collina Materana (Tricarico, Grassano, Miglionico, Montescaglioso, Matera-Borgo La Martella).
I 30 artisti coinvolti, provenienti da Croazia, Giappone, Inghilterra, Messico, Grecia, Germania, Israele, Svizzera, Belgio, Spagna, Romania e Italia svolgeranno una residenza di 15 giorni nei comuni coinvolti, di cui 12 giorni di ricerca artistica seguiti da 3 giorni di programmazione aperta gratuitamente al pubblico, che spazierà dalla danza al teatro, dalla musica all'istallazione, con un minimo di 3 repliche. Le residenze seguiranno un sistema a staffetta, a periodi alternati e sovrapposti, secondo il seguente calendario: 4 - 18 novembre Vulture,  11 - 25 novembre Val d'Agri, 18 novembre - 1 dicembre entroterra Jonico, 25 novembre - 8 dicembre Collina Materana.
Altofest Matera Basilicata 2019 accoglierà momenti di riflessione e dibattito a cura della Comunità di Ricerca (Co.R) animata da diversi sguardi ospiti, chiamati ad interagire con le attività in programma. Le CorActvity di questa edizione speciale saranno: il Foglio del Fest, una guida estetico-teorica per la comunità del Festival; Voiceover, conversazioni con gli artisti trasmesse su una web radio; Agorà, assemblea aperta della comunità, un’occasione di incontro per cittadini ed artisti coinvolti nel progetto e provenienti da due diverse aree geografiche. La Co.R di Altofest Matera-Basilicata 2019 è composta da Loretta Mesiti, Silvia Mei, Raffaele Marone, Vincenza Di Vita, Dario Gentili, Rosa Coppola, Mariavaleria Mininni e Chiara Rizzi.
“Con Altofest Matera Basilicata 2019 – sottolinea la manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino -  investiamo su nostri due valori fondanti: il valore delle comunità, che aprono le porte delle loro case ad artisti internazionali e ai vari pubblici di Matera 2019; ed il valore della dimensione regionale, che viene esaltata portando il festival nelle aree interne della Basilicata attraverso uno schema itinerante che, come  sta avvenendo già con Gardentopia, interconnette e rigenera i nostri territori”.
Le informazioni dettagliate sulla programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione (link diretto:  https://www.materaevents.it/progetti/86/altofest_matera_basilicata_2019/1 ). Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show Le istallazioni performative di lunga durata sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti.
Tutti i sabato compresi tra il 16 novembre e il 7 dicembre, gli 11 comuni della Basilicata in cui si svolgono gli eventi di Altofest Matera-Basilicata 2019 potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per info sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - escursioni@ridolaviaggi.it - www.ridolaviaggi.it
Programma degli spettacoli aperti al pubblico
14-18 novembre
Melfi
Roberto Corradino (IT-Bari): L'unica casa certa/ Progetto Genealogia
Yotam Peled Co. (IL/DE): Alpha
Venosa
Elisabetta Di Terlizzi / Progetto Brockenhaus (CH/IT): Verso la terra
V XX Zweetz (CH): Mein Vater Erzählt Mir Jeden Sonntag Unsere Neun Planeten
Santoro/ Tilli (IT-Roma): HEDVIG studio
21-25 novembre
Moliterno
Enzo Mirone (IT-Benevento): Ho stretto i pugni e sono nato
Boris Kadin (HR): Orestea. Post-Truth
Monamas Theatre Co (GR/UK): The Free Besieged
Sarconi
O-Team (DE): The Last Zuppa
Antonino Talamo (IT-Napoli): Cosaltro Esperimenti
Sabina Scarlat (BE):  Uniforme
28 novembre-1 dicembre
Montalbano Jonico
Colectivo Querido Venado (MX): Mr Arigato and Mrs Gozaimasu
Andrea Salustri (IT/DE): Materia
Babirusa Danza (ES): La naturaleza del silencio
Tursi
Park Keito (ES/JP): NewAdays
Acerina Amador (ES-CN): Refugio
Claudia Fabris (IT-Padova): Hombre, la riVelazione della luce
4-8 dicembre
Tricarico
Marc Vilanova (ES): Kerosene
Inkörper Company (CH/FR): Mouvement d'ensemble (Sacre)
Grassano
Compagnia Menhir (IT-Bisceglie): Genesi
Tangaj Dance (RO): Daughters
Montescaglioso
Chiasma (IT-Roma): B-side
Isabella Bordoni (IT-Rimini): Lì dove l'ombra appare [remixed]  (2004 - 2019)
Quotidiana.com (IT-Rimini): Sembra ma non soffro
Miglionico
Raquel Ponce (ES-CN): Backstage
Ateliersì (IT-Bologna): In your face
Matera - Borgo La Martella
Bellani/Baglioni (IT-Foligno): Sempre Verde
Amigdala (IT-Modena): Elementare
Giuseppe Valentino (IT-Cerignola): Chiusi in un cerchio

bas 02














Ok a Piano di ispezione ambientale per impianti soggetti ad Aia

“Dopo anni di attesa, anche la Basilicata ha il suo Piano di ispezione ambientale che disciplina l’attività ispettiva presso le installazioni con Autorizzazione d’Impatto Ambientale, svolta con oneri a carico del gestore, dall'autorità di controllo, che nel nostro caso è l’Arpab, e prevede l'esame di tutta la gamma degli effetti ambientali indotti dalle installazioni interessate”. Ad annunciarlo l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
“L’articolo 29 decies comma 11 bis prevedeva l’adozione del Piano di ispezione ambientale del decreto legislativo n. 152 del 2006 ed era rimato finora inattuato. Il Piano consentirà alla Regione di effettuare le ispezioni direttamente in sito per tutti gli impianti oggetto di Aia. Per quelli maggiormente impattanti, come il Cova di Viggiano e il Centro olio di Tempa Rossa, le ispezioni sono previste con cadenza semestrale. Questo permetterà agli organi di controllo di monitorare, con accesso agli impianti e con più efficacia, l’ottemperanza alle prescrizioni Aia”.
“Nel solco di quanto fatto in questi mesi dalla giunta Bardi, stiamo cercando di recuperare il gap lasciatoci dal precedente governo regionale. Già prima, con il solo Cova, non si poteva fare a meno del Piano di ispezione ambientale ma con l’entrata in funzione di Tempa Rossa è diventato essenziale”, conclude Rosa.

bas 02

Aor San Carlo. Pescopagano: riattivazione ricovero in Ortopedia

Sono stati riattivati i posti letto per la disciplina di Ortopedia del Presidio di Pescopagano.
Ad annunciarlo è il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Regionale, Massimo Barresi, che commenta con soddisfazione il ripristino delle attività e aggiunge: "I posti letto erano stati temporaneamente sospesi nel giugno del 2017 per scelte organizzative aziendali. Dal 23 ottobre la dotazione dei posti letto viene riprogrammata e rinforzata sopratutto nell'attività di ricovero in day-surgery per interventi di medio-bassa complessità". "Stiamo cambiando per migliorare e la direzione è quella del potenziamento di tutti i Presidi attestati all'AOR -afferma il DG- senza tralasciare le particolarità del territorio e la opportunità di cura che anche nei centri periferici può rappresentare una limitazione all'emigrazione sanitaria e il consequenziale contenimento della mobilità passiva. Ringraziamo tutti i nostri dipendenti ed in particolare coloro che permettono il miglioramento costante della offerta sanitaria in questa regione a tutela della salute di tutti i cittadini".

bas 02

Matera 2019, visita Commissione cultura del Parlamento Europeo

Si è svolta questa mattina presso Palazzo Gattini a Matera la conferenza stampa finale sulla visita della delegazione della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo iniziata lunedì 28 ottobre. Della delegazione, composta da 19 membri tra tecnici e politici, facevano parte gli eurodeputati Sabine Verheyen, Presidente della Commissione cultura e istruzione, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa, Irena Joveva e il Capo dell’Unità Europa Creativa della Commissione Europea - Direzione generale Istruzione, gioventù, sport e cultura, Barbara Gessler. Lo rende noto la Fondazione Matera-Basilicata 2019 attraverso una nota. Durante la visita, i delegati hanno potuto conoscere sia i luoghi della città di Matera, dal Belvedere Murgia, alle Cave, dal centro storico al quartiere di Agna Le Piane, sia alcune delle iniziative del programma della Capitale Europea della Cultura 2019, come le mostre “Blind Sensorium – Il paradosso dell’Antropocene” e “Mediterranea” allestite presso il Museo Ridola, il percorso interattivo dell’Atlante delle emozioni delle città nella Biblioteca Stigliani, la terza mostra del progetto pilastro I-DEA a Cava Paradiso, le attività dell’Open Design School e le progettualità con la cittadinanza. Le giornate sono state anche occasione per approfondire il lavoro fatto per la Capitale Europea della Cultura 2019, attraverso gli incontri con il team della Fondazione Matera Basilicata 2019, l’assessore alla cultura del Comune di Matera, Giampaolo D’Andrea, la Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Marta Ragozzino, il Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese e i rappresentanti della scena creativa lucana che hanno coprodotto il programma culturale. Nel corso della conferenza finale, la Presidente Sabine Verheyen ha sottolineato, a nome di tutta la Commissione, di essere stata colpita dall’impostazione partecipativa del programma di Matera 2019, che ha saputo coinvolgere attivamente i cittadini, rendendoli realmente protagonisti delle attività messe in campo, e allargare l’accesso alla cultura in una logica anti elitaria. La stessa formula del Passaporto è risultato uno strumento che al contempo consente l’accesso a tutti eventi di Matera 2019 e dà a tutti l’identità di cittadino di Matera, un messaggio fortemente inclusivo. L’incoraggiamento alla partecipazione del pubblico di tutte le età, la creatività portata nelle case, le produzioni realizzate sul territorio sono tutti elementi che conferiscono al lavoro svolto un valore di tipo pedagogico. Per la Verheyen questa è una delle buone pratiche di Matera 2019 che le altre Capitali Europee della Cultura dovrebbero seguire. La Presidente ha invitato quindi a non disperdere il grande entusiasmo che ha contraddistinto il lavoro fatto fino ad ora, potendo contare su tre grandi eredità: la valorizzazione di alcuni luoghi in cui creare cultura quali l’Open Hesign School, l’hangar di Cava Paradiso con il progetto degli archivi e la Cava del Sole; la rete fra Matera e le altre città italiane ed europee con cui sono state attivate delle collaborazioni, che può essere funzionale allo scambio di esperienze; l’essere partiti dalle bellezze della città per andare oltre e creare nuove forme di cultura, guardando al futuro. Il successo di quanto è stato fatto a Matera è stato sottolineato anche dagli altri eurodeputati presenti alla conferenza, Petra Kammerevert, Alexis Georgoulis, Domènec Ruiz Devesa e da Barbara Gessler, la quale ha inoltre auspicato la creazione di uno strumento con cui le Capitali Europee della Cultura possano scambiarsi le buone pratiche, anche in virtù del fatto che questo processo sta suscitando molto interesse anche fuori dal contesto europeo, e in particolare nel mondo asiatico. A chiudere l’incontro è stato il Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce, che ha parlato di “un progetto politico a cui si sta lavorando per i prossimi anni, in grado di far fruttare quanto messo in campo in 10 anni di lavoro, e di implementare le politiche europee di cui Matera è diventata orgogliosamente il simbolo”. Adduce ha infine invitato i membri della delegazione a trasferire le loro sensazioni alle massime Istituzioni europee, nazionali e regionali, affinché possano continuare a sostenere il processo avviato con Matera 2019.

 

Eni, Rosa: precisazioni su dichiarazioni rese in conferenza stampa

“In merito alla frase da me pronunciata durante la conferenza stampa di ieri 29 ottobre 2019, preciso che si trattava di un’iperbole che sottolinea l’animus dei lucani nei confronti del petrolio. ‘Noi arriviamo alla nuova concessione (Total) con una sfiducia dei lucani rispetto alla questione petrolifera: Eni in vent’anni ha fatto tanti morti. Se parliamo di Eni, in Basilicata, la gente ci schifisce’.
Contestualizzando l’espressione nel discorso complessivo, in cui si parlava dell’approccio alle trattative con la Total, è evidente che ho estremizzato quello che, purtroppo, è il comune sentire della popolazione lucana che è di costante preoccupazione; non un dato fenomenico accertato. Né tantomeno intendevo attribuire all’Eni quello che solo studi seri e pluriennali potrebbero verificare.
Ritengo che pochi non conoscano quale sia il sentimento che lega i lucani ed Eni dopo vent’anni di difficile coabitazione. Se l’intento di alcuni organi di stampa è quello di voler strumentalizzare la polemica con la Società, estrapolando frasi a casaccio e portandola al di fuori dei binari istituzionali, sappia che è fatica sprecata. Sono sicuro che dopo la conferenza stampa di ieri, l’Eni avrà compreso le motivazioni che muovono la Regione Basilicata e venga a sedersi al tavolo con nuove intenzioni. Sarà l’occasione per chiarirci.
Prendendo atto che le mie parole possono essere strumentalizzate, come pure è stato, e fraintese, non essendo assolutamente mia intenzione, come detto, attribuire fatti specifici alla Società, in virtù della mia buona fede, non ho alcun problema a presentare le scuse formali all’Eni. Ovviamente, questo non incide su quanto sostenuto, durante la conferenza stampa, riguardo le trattative per le compensazioni ambientali con l’Eni”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

bas 02

Asm e Diocesi Tricarico, accordo su figura infermiere comunità

È stato firmato questa mattina l’accordo tra il direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni, e il Vescovo della Diocesi di Tricarico, monsignor Giovanni Intini, per istituire la figura l’infermiere di comunità in Parrocchia. Lo fa sapere in una nota l’Asm.
La Conferenza episcopale italiana – prosegue la nota – ha avviato il progetto “Infermiere di comunità in parrocchia” come proposta di collaborazione tra Diocesi e Servizi territoriali del Servizio sanitario nazionale per valorizzare il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale di protezione socio-sanitaria di prossimità e della realizzazione del modello di infermiere di comunità così come delineato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’avvio del nuovo servizio è previsto per il mese di gennaio 2020 in modo sperimentale per un anno, rinnovabile, e interesserà le Parrocchie S. Antonio, S. Potito e S. Maria Assunta di Tricarico, quella della Madonna del Carmine di Grassano e di San Giovanni Battista di Calciano.
Per la Diocesi di Tricarico “L’Infermieristica di Comunità in Parrocchia, attraverso la rete sociale delle stesse, vuole offrire un servizio al territorio e dare la possibilità di ascoltare, informare ed orientare le persone all’interno della rete dei servizi socio-sanitari territoriali. Non vuole essere un servizio di ordine prettamente organizzativo, ma un vero e proprio ministero di prossimità verso chi vive forme di esclusione sociale, che spesso si ripercuotono nell’ambito dell’accesso alle cure e nella cronicizzazione delle malattie. La sede non sarà un ambulatorio cittadino ma un luogo appositamente adibito per il coordinamento di questo servizio, tale da permettere al singolo cittadino di segnalare i bisogni sconosciuti. Inoltre la Diocesi di Tricarico ha previsto, all’interno del progetto, l’accompagnamento e il monitoraggio delle situazioni accolte. Non una semplice somministrazione di un servizio, dunque, ma una vera e propria presa in carico della persona attraverso la rete delle Caritas parrocchiali”.
L’Azienda sanitaria di Matera ha messo a disposizione, avvalendosi della costruttiva collaborazione del responsabile delle professioni sanitarie e sociali dell’Asm, Vito Petrara, un team di infermieri e un coordinatore del progetto individuato nella persona della dottoressa Chiara Gentile.
Per il direttore generale dell’Asm “Si tratta di un inizio importante per la medicina di prossimità. Verrà valorizzato il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale e di protezione dei soggetti più deboli, al fine di metterla in connessione con il Servizio sanitario regionale nel raggiungere le persone portatrici di bisogno di cura e assistenza e rendere più efficace l’attività di tutela e di promozione della salute”.
  

Matera 2019, venerdì 1/11 lezione di scienza con Chris Ferrie

Basta una piccola scintilla per accendere la mente di un bambino. Lo sa bene Chris Ferrie, ricercatore presso il Centro di Quantum Software and Information di Sidney (Australia) ed autore di successo della celebre serie di libri come Quantum Physics for Babies, dove disegni semplici e linguaggio immediato suscitano il piacere della scoperta (anche) nei più piccoli. Lo studioso sarà protagonista di una delle Lezioni di scienza organizzate dal CNR e dal Comune di Matera insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell'ambito del progetto di Matera 2019 "Future digs" che scava sul futuro.

L'appuntamento è per venerdì 1 novembre alle 19:30 a Casa Cava a Matera con la lezione "Non è mai troppo presto...L'inatteso incontro dei bambini con la grande scienza!" ad ingresso libero.

Come riuscire a comunicare ai bambini le leggi dell'Universo o del mondo appartenente all'infinitamente piccolo? E quanto è importante l'alfabetizzazione scientifica fin dalle prime fasce d'età? "Insegniamo ai nostri bambini parole lunghissime come per es. ippopotamo— perchè non insegnare loro anche parole come protone, neutrone, oppure elettrone?" Un incontro per scoprire come promuovere in modo efficace la conoscenza scientifica a scuola ed in famiglia. Attraverso molti esempi di grande impatto comunicativo, Chris Ferrie svelerà le più affascinanti e sconvolgenti rivoluzioni della scienza moderna in grado di provocare nei bambini la tanto ambita serendipità.

L'incontro sarà aperto dai saluti di Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Massimo Inguscio, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A seguire, l'introduzione di Giampiero Pepe dell'Università di Napoli Federico II e CNR SPIN. Modererà l'incontro Francesco Cataliotti dell'Università degli Studi di Firenze e dell' European Laboratory for Non Linear Spectroscopy (LENS).

Chris Ferrie è ricercatore di Fisica Matematica presso la University of Technology ed il Centre for Quantum Software and Information di Sidney. È autore della serie di libri Baby scienziati rivolta ai piccolissimi, grazie alla quale spiega le idee più complesse alla base della scienza moderna, servendosi di concetti intuitivi ed immediati. La serie, con oltre 200.000 copie vendute negli Stati Uniti, rappresenta un vero e proprio fenomeno editoriale che ha conquistato persino Mark Zuckerberg e famiglia. Delle serie Baby scienziati, sono disponibili i titoli: Relatività generale, Ingegneria spaziale, Fisica quantistica e Ottica fisica, editi da Il Castoro.

Presentato a Potenza il “Furor Mathematicus” di Sinisgalli

Alcuni dei principali studiosi di Sinisgalli, provenienti da ambiti sia umanistici che scientifici e da diversi atenei italiani ed europei, sono stati chiamati a raccolta nei giorni scorsi a Potenza dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli e dall’Università della Basilicata per celebrare la ripubblicazione, dopo 70 anni, dell’opera più intimamente sinisgalliana: il Furor Mathematicus.

Un vero e proprio “atto d’amore” verso la cultura e verso questo intellettuale “bicefalo”, come ha sottolineato il direttore della Fondazione Sinisgalli, Biagio Russo, in apertura di un incontro molto denso, diviso in quattro momenti: il saluto delle Istituzioni presenti - la rettrice Aurelia Sole, il presidente della Provincia Rocco Guarino, Il sindaco Senatro Di Leo, il presidente della Fondazione, Mario DI Sanzo; la lettura di alcuni estratti dal Furor mathematicus da parte dell’attrice Nicole Millo; gli interventi degli accademici presenti, coordinati dalla professoressa Maria Rosaria Enea, docente dell’Università della Basilicata.

Momento emozionante è stato il dono alla Fondazione di alcune lettere manoscritte di Vito Sinisgalli al figlio Leonardo, da parte del noto poeta, saggista e traduttore romeno Dinu Flamand, che sta traducendo in rumeno la poesia sinisgalliana, vissuta intimamente come un richiamo alle proprie origini. Oltre a raccontare il proprio rapporto con la poesia di Sinisgalli, Dinu Flamand ha declamato sia poesie del poeta-ingegnere che le proprie.

Il senso del “Furor Mathematicus”, racchiuso nel suo titolo apparentemente ossimorico, è stato reso attraverso i contributi “politecnici” dei convenuti: dal rapporto fra poesia e matematica (Claudio Bartocci, Università di Genova), alle questioni etiche che la civiltà delle macchine e l’intelligenza artificiale pongono alla contemporaneità (Fabrizio Caccavale, Università di Basilicata); dalla matematica come chiave di lettura per interpretare l’universo (Decio Cocolicchio, Università di Basilicata), al ruolo del linguaggio nell’alterazione della realtà (Luigi Tassoni, Università degli studi di Pécs); dal furore che arde nei matematici (Onofrio Mario Di Vincenzo, Università di Basilicata), al furore dell’Orlando Furioso e di Leonardo Da Vinci (Maria Teresa Imbriani, Università di Basilicata), fino al furore come superamento degli specialismi e della frantumazione del sapere e recupero dell’Umanesimo (Franco Vitelli, Università di Bari).

Le conclusioni sono state affidate a Gian Italo Bischi dell’Università di Urbino, curatore del Furor mathematicus, che ha raccontato il suo colpo di fulmine con l’opera - non l’edizione del ’44 o del ’67, ma quella del ’50, quella che stava più a cuore a Sinisgalli, scritta in un momento storico di grande trasformazione per l’Europa e il mondo interno - trasfuso nell’introduzione al testo, anch’essa piena di furore. 

Matera 2019, chiamata pubblica per laboratori Scuola Open Source

Raccogliere, misurare, sistematizzare e valorizzare quanto fatto durante Matera 2019 (eventi, relazioni, contenuti, idee, etc.); connettere tutte le persone che hanno partecipato alle attività, promuovere l'auto-organizzazione e la collaborazione dal basso; costruire una piattaforma digitale che abiliti in maniera efficace la produzione culturale indipendente. Sono questi i tre principali obiettivi del progetto Matera 3019 che sarà fra i protagonisti dell'Open Culture Festival, in programma a Matera dal 7 al 20 dicembre.
Si tratta - si legge in una nota della Fondazione - di un progetto che chiuderà e riaprirà il programma culturale dell'anno da Capitale europea della cultura con un'attenzione speciale ai giovani. È un'occasione di riflessione, di sintesi, di visione, per capire cosa è successo e per lanciare proposte sulle città che i ragazzi e le ragazze desiderano per il prossimo millennio. Due sono le attività laboratoriali in programma: con il Teatro delle Forche, coinvolgendo ragazze e ragazzi, si attraverserà Matera immaginando le possibilità di futuro; con La Scuola Open Source e la Open Design School si lavorerà su uno strumento digitale capace di abilitare conversazioni per costruire il domani.
Nell'ambito del progetto Matera 3019, la Fondazione Matera Basilicata e La Scuola Open Source lanciano una chiamata pubblica per partecipare ai laboratori di ricerca e co-progettazione "XYZ 2019" dal 7 al 16 dicembre a Matera.
I laboratori si terranno presso la Open Design School, a Matera, e saranno concentrati nelle giornate tra il 7 e il 15 dicembre. Si inizia con un'accoglienza (il 7 dicembre) e brief (l'8 dicembre) e si chiude con una restituzione dei risultati in un'assemblea pubblica e festa finale (il 15 dicembre).
Al termine del percorso verrà inoltre redatto un documento che verrà consegnato il 20 dicembre 2019 alle massime autorità italiane ed europee.
La partecipazione al laboratorio è aperta a tutte e tutti coloro che sono interessati a prendere parte ad un processo di rigenerazione urbana partecipativa, provenienti da qualsiasi background professionale/accademico. I partecipanti, per un numero massimo di 60, saranno selezionati sulla base della propria motivazione ed esperienza.
Per partecipare ai laboratori è necessario compilare, entro le 23:59 del 20 novembre 2019, il form presente sul sito della Scuola Open Source (link: http://www.lascuolaopensource.xyz/xyz-hbfs ), dove sono indicati tutti i dettagli della chiamata e le informazioni sulla documentazione da inviare per la candidatura. Nel caso in cui le domande di iscrizione dovessero superare i posti disponibili, verranno selezionati 15 / 20 partecipanti per ogni laboratorio. La lista dei partecipanti selezionati sarà pubblicata sul sito del laboratorio entro il 22 novembre 2019.
  

Rosa: da domani Eni estrarrà ma senza compensazioni ambientali

“Da domani, 27 ottobre, Eni in Basilicata continuerà ad estrarre, grazie ad un ‘regalino’ legislativo del Governo Monti che permette, nelle more del rinnovo della concessione, di continuare ‘automaticamente’ ad operare. Eni con la sua attività continuerà ad intaccare il nostro ‘Ambiente’, continuerà ad utilizzare il nostro ‘Territorio’ ma non verserà più alla Regione alcuna forma di compensazione ambientale”. Ad affermarlo l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, che esprime tutto il suo disappunto per l’atteggiamento della compagnia petrolifera.
“Accampano come scusa, il mancato completamento della procedura di rinnovo della concessione da parte del Ministero dell’Economia. Questo anche per chiarire, a chi sbandiera un presunto ritardo nelle trattative, che è, per l’ennesima volta, in errore”, prosegue l’assessore Rosa. “In realtà, non esiste alcun ostacolo per condividere insieme alla Regione qualsiasi forma di compensazione; nulla impedisce di addivenire ad un accordo. È un alibi che non regge: le compensazioni ambientali sono legate all’inquinamento e all’uso del territorio dell’impianto ed è evidente che continuando ad estrarre le condizioni continuano a sussistere tutte. Pensare di ‘incassare’ i proventi del petrolio perché nei fatti beneficiano di una proroga automatica e al contempo, non assolvere ad un loro dovere, nascondendosi dietro l’attesa del rinnovo, è offensivo verso la nostra terra e verso la nostra intelligenza”.
“Vent’anni di rapporti travagliati con la comunità lucana, con danni evidenti, non hanno insegnato nulla all’Eni. Non è elemosina quella che chiediamo ma il rispetto di un diritto dei cittadini a fronte di un sacrificio cui siamo costretti. Benefici che devono essere usati per creare quello sviluppo che in questi anni non è mai arrivato. È rispetto del territorio e dell’ambiente. Quel rispetto che non è stato preteso in passato, permettendo ad Eni di pensare che, in Basilicata, possa fare ancora la voce grossa. In Basilicata il vento è cambiato, i cittadini hanno scelto altro e noi non consentiremo ai petrolieri di sottrarsi dal fare il loro dovere.”.
“In nostro appello è verso tutti i lucani, alla coscienza civica di tutti noi, ognuno per il proprio ruolo, dagli attori istituzionali agli esponenti dei corpi sociali, ai cittadini, tutti uniti, per intraprendere ogni azione possibile finalizzata ad ottenere quel rispetto che ci devono la società Eni ed i suoi rappresentati”, conclude Rosa. 

bas 02

Matera 2019, Nicola Piovani per “La poetica dei numeri primi”

Nell’ambito degli appuntamenti legati alla grande mostra di Matera 2019 “La poetica dei numeri primi”, coprodotta da Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Polo Museale della Basilicata con la direzione scientifica del matematico Piergiorgio Odifreddi andrà in scena “La musica è pericolosa - Concertato”, un racconto musicale con il maestro Nicola Piovani, narrato dagli strumenti che agiscono in scena: pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. L’appuntamento, in programma mercoledì 30 ottobre alle 21:00 all’Auditorium Gervasio di Matera (ingresso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione), ha già registrato - si legge in una nota della Fondazione Matera-Basilicata 2019 - il sold out. Sarà comunque aperta una lista d’attesa prima dell’inizio dell’evento, che consentirà l’accesso in caso di no-show. A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconterà al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione. Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Milo Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani. Che ogni accordo musicale si configuri come un rapporto numerico è consapevolezza che viene da lontano, addirittura dalla Repubblica e dal Timeo di Platone. Per Cassiodoro (VI sec.), «la musica è una disciplina in cui si parla di numeri». Agostino (IV sec.) afferma che la musica è una «emanazione sensibile di strutture matematiche». Non stupisce dunque che nelle arti liberali la musica sia inclusa, insieme ad aritmetica, geometria e astronomia, tra le scienze del quadrivio, che con le discipline letterarie del trivio hanno costituito lo standard educativo occidentale dal medioevo all’Ottocento. I prossimi appuntamenti legati a “La poetica dei numeri primi” saranno il 5 novembre con il talk su “Leonardo Matematico” del prof. Alberto Conte (Casa Cava ore 19:00) e il dialogo tra Federico Giudiceandrea e Tobia Ravà, due dei curati della mostra, il 16 novembre (Chiesa di Santa Maria De Armenis, ore 18:30).