I potenti al tempo di Giorgia, la censura da Arcore con lo zampino di Fascina
Una sigla, dal significato a tutta prima incomprensibile, messa sui fogli con la lista degli ospiti dei talk show politici che vengono approvati dalla direzione generale dell’informazione Mediaset, da anni dominio incontrastato di Mauro Crippa, manager di lunga data del Biscione: VSM. Che mai vorrà dire? L’arcano non regge molto: VSM è infatti l’acronimo di Villa San Martino, ossia la magione di Arcore dove, negli ultimi anni con la compagna Marta Fascina, ha vissuto Silvio Berlusconi, tanto da diventare un luogo simbolico del suo potere.
Le partecipazioni a Stasera Italia e Quarta Repubblica erano fissate
Ma facciamo un passo indietro. Il 30 maggio esce I potenti al tempo di Giorgia, il libro di Luigi Bisignani e Paolo Madron (direttore di questo giornale) edito da Chiarelettere. Giornali e tivù ne parlano diffusamente, e a Mediaset non vogliono essere da meno. Così la casa editrice aveva concordato con la produzione di Stasera Italia, il programma condotto da Barbara Palombelli che va in onda su Rete 4 dal lunedì al venerdì, l’esclusiva della prima uscita televisiva del libro: gli accordi con Chiarelettere prevedono un’intervista faccia a faccia con la giornalista della durata di 12 minuti. Nel contempo un altro talk politico di punta della rete si fa avanti. Così che Quarta Repubblica, la trasmissione del lunedì sera condotta da Nicola Porro, invita Bisignani, per altro più volte ospite del programma, nella puntata di lunedì 12 giugno. Tutto deciso dunque.
Poi la doppia cancellazione arrivata per ordini aziendali
Quand’ecco una prima sorpresa: il 5 giugno la produzione di Stasera Italia chiama Bisignani e a malincuore gli dice di essere costretta per ordini aziendali a cancellare la sua partecipazione. Qualche giorno dopo stesso copione per Quarta Repubblica, dopo che domenica 11 Bisignani, come da accordi intercorsi con la produzione, aveva ricevuto un sms che gli dava le coordinate, ora e luogo (22.40 agli studi del Palatino) chiedendogli addirittura la targa dell’auto per predisporre il pass d’ingresso agli studi. Videonews, la testata cui fanno riferimento tutti i programmi di approfondimento giornalistico sempre alle dipendenze di Crippa, poi avrebbe completamente sconvolto la scaletta del suo e di tutti i programmi delle reti per la morte del Cavaliere, avvenuta proprio la mattina del 12 giugno.
Niet implacabile da Videonews: sarà anche perché nel libro si rivelano dei retroscena sul ruolo di Andrea Giambruno, lanciatissimo conduttore del Biscione nonché compagno di Giorgia Meloni?
La produzione di Quarta Repubblica comunque avvisava Bisignani di voler provare a inserire la sua partecipazione nelle ultime due puntate prima della pausa estiva. Proposito però frustrato dall’ennesimo niet implacabilmente arrivato da Videonews: di quel libro non si deve parlare. Sarà perché rivela per la prima volta i dettagli del patto tra Giorgia Meloni e Marina Berlusconi per garantire l’appoggio delle televisioni e la fine della fronda di Forza Italia al governo? Sarà perché il libro racconta nel dettaglio l’irresistibile ascesa di Marta Fascina da meteorina a finta moglie di Silvio? Sarà perché si rivelano dei retroscena sul ruolo di Andrea Giambruno, lanciatissimo conduttore del Biscione nonché compagno della presidente del Consiglio?
Una grave e pesante censura, anche controproducente
Ma qualunque sia la motivazione, resta il caso di pesante e grave censura da parte di un gruppo il cui fondatore si è professato fino all’ultimo paladino di libertà e tolleranza. Un libro messo all’indice come nei più nefasti regimi dittatoriali dove la libertà di pensiero e di opinione fanno paura. Oltretutto una decisione controproducente, perché a Mediaset nel momento in cui l’hanno presa avranno immaginato anche che la cosa sarebbe diventata pubblica. Infatti ne ha scritto Carmelo Caruso sul Foglio del 21 giugno. L’ordine di cancellare le due partecipazioni porta un marchio d’autore, VMS, Villa San Martino, e viene direttamente da Arcore. Non da Berlusconi, che stava male e che non avrebbe mai preso una simile iniziativa, ma dalla sua quasi moglie Marta Fascina.
Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri sono stati informati?
Mediaset si è adeguata, perché sulla perversa dialettica tra partito e azienda ha prevalso il partito, ossia Fascina, la donna che in quel momento l’aveva in pugno tanto che aveva già cominciato a ridisegnarne gli organigrammi mettendo dei suoi fedelissimi nelle posizioni di comando. Ubi maior, devono aver pensato a Videonews Crippa e i suoi fedelissimi vicedirettori (ma hanno informato Pier Silvio e Fedele Confalonieri?): di quel libro non s’ha da parlare. Una scelta che, pur forzata dall’obbedienza a un diktat della donna del capo, certo non fa onore all’azienda di Cologno Monzese. E non rende un buon servizio nemmeno alla memoria del suo fondatore, perché Berlusconi da liberale qual era, sicuramente non l’avrebbe mai presa.