Con l’accordo sui migranti via libera al decreto Rilancio

Intesa sulle regolarizzazioni di colf e braccianti per sei mesi. Alle 14 il consiglio dei ministri che deve dare il via libera a 10 miliardi per la cig, sei alle pmi, quattro per il taglio Irap. Tutte le novità.

Con l’accordo sulle regolarizzazioni, arriva il decreto Rilancio da 55 miliardi, per il quale è previsto in consiglio dei ministri alle 17. Dieci miliardi per la cig, 6 alle pmi, 4 per il taglio dell’irap, 6 per le pmi, 5 a sanità e sicurezza, 2,5 per turismo e cultura, 2 alla messa a norma delle attività. La ministra dell’Agricoltura Bellanova: un permesso di lavoro di 6 mesi per milioni di persone, ha vinto la dignità, ora tutele. La ministra dell’Interno Lamorgese: dignità a colf e braccianti, garantire legalità ed esigenze del mercato del lavoro.

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Coronavirus, il Regno Unito supera i 40 mila decessi

Sono le stime diffuse dall'Office for national statistics. In numeri assoluti il Paese è secondo solo agli Usa.

Supera la quota choc di 40 mila la stima dei morti per coronavirus nel Regno Unito.

Stando alle elaborazioni settimanali dell’Ons, l’Office for national statistics, (l’Istat britannico), i decessi legati almeno come concausa al Covid-19 censiti in Inghilterra e Galles al 9 maggio sono saliti a 35.044 e quelli rilevati fino al 3 in Scozia e Irlanda del Nord a 3300.

Il governo britannico di Boris Johnson e i suoi consiglieri medico-scientifici hanno però più volte insistito nelle ultime settimane sulla dubbia attendibilità – almeno fino a quando non vi saranno bilanci completi e omogenei – di un paragone fra i dati ufficiali o le stime del Regno e quelli di altri Paesi. I dati dell’Ons, si nota a Londra, sono in particolare molto più ampi di quelli diffusi da altri enti: comprendono infatti tutti i decessi, anche probabili, legati al Covid-19 raccolti negli ospedali, in qualunque altro ricovero, in case private e ovunque. Cosa che altri governi non fanno, o includono solo parzialmente, nei loro aggiornamenti.

In rapporto alla popolazione il Regno Unito resta in effetti dietro a Belgio o Spagna e testa a testa con l’Italia (avendo 67 milioni di abitanti contro i circa 60 dell nostro Paese). Sullo sfondo della situazione attuale, con il lockdown solo marginalmente alleggerito malgrado la flessione della curva dei contagi di queste settimane, il governo Johnson si appresta intanto a estendere oltre giugno lo schema di sussidi pubblici concesso fino all’80% dello stipendio a milioni di lavoratori in congedo a causa delle restrizioni della pandemia.

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Riapertura a macchia di leopardo: il fronte delle Regioni

Il ministro Boccia propone a partire dal 18 maggio una differenziazione a seconda dell'andamento dei contagi. La formula piace al toscano Enrico Rossi. Mentre Toti, presidente della Liguria, annuncia l'avvio anche della stagione balneare. Oggi videoconferenza con il governo.

Si avvicina la data del 18 maggio quando potrebbero riaprire bar, ristoranti e parrucchieri, ma con «le necessarie differenze tra regioni», ha spiegato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ad Agorà, a seconda dell’andamento dei contagi. Occhio dunque ai dati che saranno diffusi giovedì prossimo.

FONDAMENTALE L’ANDAMENTO DEI CONTAGI

La differenziazione permetterebbe almeno ad alcune aree del Paese di riacquistare una maggiore libertà. «Poi sarà responsabilità delle singole Regioni avere il quadro dei dati: se i contagi andranno giù potranno riaprire anche altre attività, se i contagi saliranno dovranno restringere», ha precisato Boccia.

SALVINI: «GIUSTO CHIEDERE REGOLE CHIARE»

La formula a macchia di leopardo piace a Matteo Salvini. «Mi sembra giusto, ci sono interi pezzi di Italia dove non ci sono morti e contagiati da giorni e giorni, ci sono altre zone, come la mia Milano, dove bisogna avere più attenzione», ha detto il segretario della Lega a Rtl 102.5 «Penso che sia giusto da parte degli italiani chiedere allo Stato e al governo regole chiare».

ROSSI: «IN TOSCANA SIA RIAPERTO IL PIÙ ALTO NUMERO DI ATTIVITÀ»

Anche Enrico Rossi, presidente della Toscana, ha apprezzato la proposta. «Oggi pomeriggio, nel confronto con il governo», ha scritto Rossi in una nota, «mi batterò perché la Toscana sia trattata come merita e sia riaperto in sicurezza il più largo numero possibile di attività». La Regione Toscana «rispettando sostanzialmente gli indirizzi del governo, ha in molti casi adottato misure anche più prudenziali, pur avendo un quadro epidemiologico nettamente migliore rispetto ad altre Regioni e alle medie nazionali», ha continuato il governatore. «Sono convinto che le riaperture dovranno essere graduali e organizzate al fine di impedire concentrazioni di persone e assembramenti e per consentire ai cittadini e agli operatori economici di abituarsi con gradualità, come già sta avvenendo, a misure appropriate nei comportamenti, nel distanziamento e nella protezione individuale».

TOTI: «DAL 18 APRIAMO TUTTO, SPIAGGE COMPRESE»

Sulla riapertura non ha dubbi il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Dal 18 maggio riapriamo tutto, spiagge comprese», ha annunciato in un’intervista al Corriere della sera dando il via di fatto alla stagione balneare. «Ho sentito il ministro Francesco Boccia e credo che alla fine ci sarà il via libera. Noi chiediamo due cose: che ci conceda di riaprire le attività dal 18 e che torni alle Regioni l’autonomia concessa dal Titolo V e che ci è stata sottratta dal dpcm. Arrivati alla fase 2, il governo ha tolto il piede dal freno un attimo in ritardo».

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I ristoranti apriranno dal 18, spiega ancora Toti, «con i protocolli nazionali dell’Inail, che sono in ritardo. Altrimenti con le nostre regole. Daremo la concessione di suolo pubblico gratuito e più tavoli all’aperto». La preoccupazione maggiore riguarda il comparto turistico che «dà lavoro a 100 mila persone e se si viaggerà tra le Regioni potremmo salvare il 70% della stagione. Basterà la distanza sociale». La Regione Liguria, ha ribadito Toti, sta «sperimentando un braccialetto volontario da mare: se ti avvicini a meno di un metro vibra. Una cosa giocosa. Chissà, magari diventa una moda. Per le spiagge libere decideremo con i Comuni: potrebbero esserci steward per la moral suasion. Sotto lo stesso ombrellone chi vive insieme».

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