FORTINI: «LA SCUOLA IN CAMPANIA È VIVA»

Lucia Fortini, Assessore Regione Campania con delega alla formazione e istruzione

Nella nostra regione sono attivi 16 ITS che al momento coinvolgono circa 1200 allievi, di cui il 30% donne. Sul futuro pesa l’incognita dell’autonomia differenziata che va affrontata restando coesi per non vedere ridotte le opportunità per i nostri ragazzi e ragazze

 

In Italia operano oltre 100 fondazioni ITS; di queste ben 16 sono in Campania a riprova del significativo investimento – non solo in termini di fiducia – da parte della Regione. Ad oggi è possibile tracciare un bilancio sull’andamento della formazione terziaria professionalizzante nel nostro territorio? Domanda e offerta di lavoro sono meno distanti tra loro?

Il bilancio della formazione terziaria professionalizzante in Campania è estremamente positivo. Con 16 ITS attivi, di cui 9 storici e 7 nuovi, stiamo dimostrando un impegno concreto per il futuro dei nostri giovani. Abbiamo programmato 48 percorsi formativi e ne abbiamo già avviati 22. Questo investimento, che ammonta a circa 16 milioni di euro, ha coinvolto circa 1.200 allievi. Stiamo vedendo una riduzione della distanza tra domanda e offerta di lavoro, grazie a una formazione mirata e in stretta collaborazione con il mondo delle imprese.

Le Fondazioni lamentano che l’offerta degli ITS sia ancora poco conosciuta. Per meglio orientare i giovani nelle scelte post diploma la Regione ha previsto azioni dedicate?

Assolutamente sì. La Regione Campania è consapevole dell’importanza di far conoscere l’offerta formativa degli ITS. Abbiamo avviato campagne informative mirate, sia nelle scuole che attraverso i media, per sensibilizzare studenti e famiglie. Stiamo collaborando con le scuole per organizzare incontri informativi e orientamenti professionali e abbiamo sviluppato piattaforme digitali per fornire informazioni dettagliate sui percorsi ITS disponibili. In quest’ottica, non posso non menzionare “OrientaLife, la scuola orienta per la vita”, manifestazione organizzata insieme all’Ufficio Scolastico e che quest’anno, oltre ad aver “toccato” tutte e cinque le province, ha avuto il suo culmine con i tre giorni (14-15-16 maggio) a Napoli, a Palazzo Reale, e ha visto almeno 80.000 studenti coinvolti.

In base alle evidenze della ricerca Domani (Im) possibili di Save the Children, a prescindere dal contesto in cui crescono, le ragazze hanno aspettative più alte dei coetanei sugli studi, ma bassissime sul futuro nel mondo del lavoro. Una ragazza su due è convinta di non trovare un lavoro dignitoso, una su tre pensa che non riuscirà a fare quello che desidera. Quella degli ITS potrebbe essere una alternativa valida per le donne o, al momento, anche in Campania la presenza femminile nei corsi attivati stenta a decollare?

Gli ITS rappresentano un’alternativa valida e promettente per le giovani donne. Attualmente, circa il 30% degli allievi coinvolti nei percorsi ITS in Campania è di sesso femminile. Sebbene ci sia ancora strada da fare per raggiungere una parità di genere, le testimonianze che abbiamo sono ottime e stiamo lavorando per incentivare ulteriormente la partecipazione femminile. Vogliamo che le ragazze vedano negli ITS un’opportunità concreta per realizzare le loro aspirazioni professionali.

Di recente Banca d’Italia ha rimarcato quanto, specie al Sud, sia fondamentale investire nelle infrastrutture scolastiche per contrastare l’alta povertà educativa. Da sola la nostra regione rappresenta il 30% delle criticità strutturali nazionali, che si traducono in modo proporzionale in un più basso rendimento scolastico. Il PNRR può imprimere la svolta decisiva per ridurre il gap territoriale a livello formativo?

Il problema del PNRR è che le misure previste, anziché essere integrative, risultano essere sostitutive. In questo modo, il gap con le regioni del nord non viene certo colmato, ma anzi rischia di aumentare la distanza. L’autonomia differenziata poi non farà altro che aumentare questo divario. È fondamentale continuare a lavorare per far comprendere che l’autonomia differenziata potrebbe distruggere le nostre comunità e che soprattutto comporterà una riduzione delle opportunità per i nostri ragazzi e ragazze. Con impegno e grande sinergia, dobbiamo continuare a combattere uniti e coesi per il futuro della scuola. Dobbiamo fare squadra perché insieme possiamo far valere i diritti dei nostri territori. Devo dire che grazie ai fondi stanziati dalla Regione Campania, ci sono già importanti iniziative in atto volte a migliorare le infrastrutture scolastiche. Tra queste, spicca l’Avviso pubblico per il finanziamento in favore degli Enti Locali per la valutazione della sicurezza degli edifici scolastici secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) vigenti, con una dotazione di 20.000.000 euro, deliberata con la Deliberazione n. 327 del 7 giugno 2023. Questo fondo è essenziale per garantire che le scuole siano sicure e conformi alle normative vigenti, un prerequisito fondamentale per un ambiente di apprendimento efficace. Un’altra iniziativa di rilievo è il programma “Scuola Viva in Cantiere – 21/27”, finanziato con 156.755.243,26 euro, come stabilito dalle delibere di Giunta Regionale n. 452/2022 e n. 130/2024. Questo programma è finalizzato alla ristrutturazione e all’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche, rendendo gli edifici più funzionali e adeguati alle esigenze educative moderne.

Allargando lo sguardo, quali azioni la Regione Campania sta realizzando per contrastare il fenomeno dell’abbandono e della dispersione scolastica?

Stiamo attuando diverse iniziative per contrastare l’abbandono e la dispersione scolastica. Tra cui spicca appunto “OrientaLife”. Stiamo anche potenziando i servizi di supporto psicologico e sociale nelle scuole e promuovendo attività extracurricolari che rendano la scuola un luogo più attraente e motivante per i giovani. In quest’ottica va il progetto “Scuola Viva”, che porto avanti da tanti anni e in cui tantissime studentesse e tantissimi studenti, di tutte le età, hanno potuto scoprire e coltivare i loro talenti. Si tratta di un programma pluriennale che ha l’obiettivo di ampliare l’offerta formativa delle scuole e di renderle più inclusive e accoglienti per tutti gli studenti. Una vera e propria sfida, che le scuole della Campania hanno vinto. Grazie a Scuola Viva, collaboriamo strettamente con le famiglie e le comunità locali per creare una rete di sostegno efficace attorno agli studenti. E la cosa mi rende davvero tanto orgogliosa di quanto fatto in questi anni.

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SEMINARE CREATIVITÀ E INCLUSIONE: AL VIA I LABORATORI DEL PROGETTO MUS-E PER AVVICINARE I BAMBINI ALL’ARTE NELLA PROVINCIA DI SALERNO

A supportare l’iniziativa La Doria, Gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della Grande Distribuzione. Coinvolti 164 bambini di 10 classi elementari di due scuole di Angri e Sarno

 

Sono partiti questa settimana in due scuole della provincia di Salerno i laboratori di teatro, movimento espressivo e ceramica del progetto Mus-e, iniziativa promossa dalla Fondazione Mus-e Italia ETS che mira a diffondere tra i bambini diverse discipline artistiche con l’obiettivo di stimolare la creatività, l’inclusione e lo sviluppo personale, specialmente nei contesti socio-culturali più difficili. I percorsi nelle due scuole sono finanziati da La Doria, Gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della Grande Distribuzione.

Gli istituti coinvolti in provincia di Salerno sono l’IC “D.E Smaldone” di Angri e l’IC “Sarno Episcopo” di Sarno per un totale di 164 bambini della seconda elementare di 10 classi diverse, guidati nel percorso dai 4 artisti Nicolantonio Napoli, Sharon Amato, Antonietta Capriglione e Giuseppe Cicalese.  

«Essere presenti ad Angri e Sarno è per noi molto importante: vuol dire aiutare i bambini di questi territori a rafforzare le loro competenze creative, a esercitare la fantasia e l’immaginazione senza timore di un voto, di un giudizio. I dati sulla povertà educativa sono purtroppo ancora sconfortanti, in particolar modo in alcune zone del Sud Italia, e grazie a La Doria riusciremo a portare avanti un primo progetto di lungo respiro, coinvolgendo l’intera comunità educante» – ha commentato Maria Garrone, Presidente Mus-e Italia ETS.

Arrivato in Italia nel 1999, il programma Mus-e, completamente gratuito, ha finora coinvolto a livello nazionale quasi 14.000 bambini, 588 classi e 167 artisti. Il percorso ha la durata di 3 anni e copre circa 20 settimane all’interno del normale orario scolastico della classe. La durata prolungata permette di sviluppare un percorso a lungo termine unico nel suo genere e consente ai bambini di instaurare un rapporto di fiducia con gli artisti. Allo stesso tempo le attività di gruppo aiutano i partecipanti a crescere come individui, oltre a sentirsi parte di una comunità.

«Siamo molto felici di annunciare la partenza dei laboratori per questo anno scolastico. L’iniziativa rispecchia l’impegno del Gruppo nel generare un impatto tangibile e realmente positivo nel nostro territorio, in un ambiente spesso complesso dal punto di vista sociale e culturale. Il nostro impegno si è già tradotto, in passato, in numerose iniziative per la salvaguardia dell’ambiente, l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani e il benessere dei dipendenti. Con questo progetto nello specifico contribuiamo a tre degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU: povertà zero, istruzione di qualità e riduzione delle diseguaglianze. Ringraziamo la Fondazione Mus-e per averci concesso l’opportunità di essere parte di questa iniziativa» – ha commentato Antonio Ferraioli, CEO del Gruppo La Doria.

 

Fondazione Mus-e Italia ETS

Fondazione Mus-e Italia ETS si occupa di contrasto alla povertà educativa tramite percorsi artistici di alto livello. Nata nel 1993 a Bruxelles dalla Fondazione Yehudi Menuhin, ha 11 sedi europee; la sede italiana è oggi attiva in oltre 20 città, da Nord a Sud, portando la musica, la danza, il teatro, le arti visive e multimediali a quasi 14.000 bambini. 

La Doria Spa

La Doria Spa è il primo produttore Europeo di legumi conservati, di pelati e polpa di pomodoro nel canale retail e tra i principali produttori italiani di succhi e bevande di frutta. La Società è anche il primo produttore in Europa di sughi pronti a marchio delle catene distributive (private labels). Il fatturato 2022 è stato pari a 1,018 miliardi di euro di cui oltre il 97% generato attraverso il segmento delle private labels con i principali retailer nazionali e internazionali.

 

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La polemica sulla ministra Azzolina e la tesi di laurea copiata

La neo titolare dell'Istruzione avrebbe usato brani di testi specialistici senza citare le fonti. La Lega all'attacco: «Si dimetta subito».

La Lega va all’attacco della neoministra dell’Università Lucia Azzolina che, secondo il quotidiano La Repubblica, avrebbe realizzato la tesi riprendendo testi specialistici. «Confrontando diversi passi dell’estratto del lavoro disponibile online», riporta il quotidiano, «corrispondente alle prime tre pagine, con i rispettivi originali, si scopre che più o meno la metà di quel che c’è scritto in quell’estratto è il risultato di un plagio. E la ministra dell’Istruzione non solo non virgoletta quel che non è farina del suo sacco, e già il fatto sarebbe di per sé molto grave, ma nei luoghi corrispondenti ai passi interessati, per giunta, non cita nessuna delle fonti cui ha attinto a man bassa». 

«Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa», ha commentato il segretario della Lega Matteo Salvini.

«Appena hanno capito che si chiamava AzzolinA e non Azzolini è uscito fuori questo! Ora facciamo come la Germania, dove Guttenberg, nel 2011, si dimise. Avete vilipeso il vostro Paese dipingendolo come un focolaio di corruzione? Ora seguite i vostri modelli», scrive su Twitter il senatore della Lega Alberto Bagnai.

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Le parole di Fioramonti sulle sue dimissioni da ministro

La notizia dell'addio all'incarico era filtrato la sera di Natale. La spiegazione è arrivata la mattina dopo con un post su Facebook. «Si trovano risorse per tutto, ma mai per l'istruzione».

Non avrebbe voluto andarsene così, con tutto quel clamore la sera di Natale. Lorenzo Fioramonti, la sua lettera di dimissioni al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’aveva presentata il 23, prima della Vigilia, ma aveva deciso di aspettare a rendere pubblica la sua decisione e di collaborare per una transizione rapida ed efficace al vertice del ministero dell’Istruzione. La notizia però è filtrata nel bel mezzo delle feste, così anche lui si è trovato a fornire la sua versione dei fatti la mattina del 26.

L’ATTESA PER L’APPROVAZIONE DELLA MANOVRA

«Prima di prendere questa decisione, ho atteso il voto definitivo sulla Legge di Bilancio, in modo da non porre tale carico sulle spalle del parlamento in un momento così delicato», ha spiegato il ministro dimissionario con un post sulla sua pagina Facebook. «Le ragioni sono da tempo e a tutti ben note: ho accettato il mio incarico con l’unico fine di invertire in modo radicale la tendenza che da decenni mette la scuola, la formazione superiore e la ricerca italiana in condizioni di forte sofferenza».

La sera del 23 dicembre, ho inviato al Presidente del Consiglio la lettera formale con cui rassegno le dimissioni da…

Posted by Lorenzo Fioramonti on Thursday, December 26, 2019

PER L’ISTRUZIONE SOLO 1,9 MILIARDI

Un fine che evidentemente non riteneva più raggiungibile, considerando che dei 3 miliardi che aveva chiesto per la scuola in linea di galleggiamento, ne sono arrivati solo 1,9. «Mi sono impegnato per rimettere l’istruzione – fondamentale per la sopravvivenza e per il futuro di ogni società – al centro del dibattito pubblico, sottolineando in ogni occasione quanto, senza adeguate risorse, fosse impossibile anche solo tamponare le emergenze che affliggono la scuola e l’università pubblica».

«NON È STATA UNA BATTAGLIA INUTILE»

Nonostante le dimissioni, per Fioramonti «non è stata una battaglia inutile e possiamo essere fieri di aver raggiunto risultati importanti: lo stop ai tagli, la rivalutazione degli stipendi degli insegnanti (insufficiente ma importante), la copertura delle borse di studio per tutti gli idonei, un approccio efficiente e partecipato per l’edilizia scolastica, il sostegno ad alcuni enti di ricerca che rischiavano di chiudere e, infine, l’introduzione dell’educazione allo sviluppo sostenibile in tutte le scuole (la prima nazione al mondo a farlo)».

«SERVIVA PIÙ CORAGGIO»

Ma non è bastato: «La verità è che sarebbe servito più coraggio da parte del governo per garantire quella ‘linea di galleggiamento’ finanziaria di cui ho sempre parlato, soprattutto in un ambito così cruciale come l’università e la ricerca. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica».

«COMBATTUTO PER OGNI EURO IN PIÙ»

Sulle tempistiche delle sue dimissioni ha precisato: «Alcuni mi hanno criticato per non aver rimesso il mio mandato prima, visto che le risorse era improbabile che si trovassero. Ma io ho sempre chiarito che avrei lottato per ogni euro in più fino all’ultimo, tirando le somme solo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio. Ora forse mi criticheranno perché, in coerenza con quanto promesso, ho avuto l’ardire di mantenere la parola».

«UN GOVERNO CHE PUÒ ANCORA FARE BENE»

L’ormai ex ministro ha poi fatto capire di sostenere ancora il governo, invocando però quel coraggio necessario per fare le scelte giuste: «Le dimissioni sono una scelta individuale, eppure vorrei che – sgomberato il campo dalla mia persona – non si perdesse l’occasione per riflettere sull’importanza della funzione che riconsegno nelle mani del governo. Un governo che può fare ancora molto e bene per il Paese se riuscirà a trovare il coraggio di cui abbiamo bisogno».

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