Nasce CaMexItal, la prima Camera di Commercio del Messico in Italia. Presidente è la salernitana Letizia Magaldi

Nasce la Camera di Commercio del Messico in Italia, la prima nella storia delle relazioni Italia-Messico.

Con Decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 20 aprile 2023 è stata approvata la richiesta formulata dall’Associazione Economica del Messico in Italia (AEMI) per essere iscritta come Camera di Commercio del Messico in Italia all’Albo delle Camere di Commercio italo-estere ed estere in Italia, con autorizzazione all’uso della denominazione “Camera di Commercio”.

La Camera di Commercio del Messico in Italia assume la denominazione CaMexItal.
La prima pubblica manifestazione di CaMexItal è stata l’Assemblea dei Soci, tenutasi lo scorso 4 maggio 2023 presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, durante la quale la Sottosegretaria Fausta Bergamotto ha formalmente consegnato il Decreto di riconoscimento della Camera di Commercio del Messico in Italia alla Presidente Letizia Magaldi.

Hanno partecipato alle celebrazioni il Consigliere Diplomatico del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Giorgio Silli, l’Ambasciatore del Messico in Italia Carlos García de Alba, l’Ambasciatore dell’Italia in Messico Luigi De Chiara e il Presidente di Unioncamere Andrea Prete.

Portrait of Letizia Magaldi Andreoli on Friday, May 14, 2021, downtown Rome. Photographer: Giulio Napolitano / Bloomberg
Letizia Magaldi

“Raccogliamo i frutti di un lavoro intenso – afferma Letizia Magaldi, presidente della Camera di Commercio del Messico in Italia – che ci vede impegnanti da più di due anni. È una buona notizia per le imprese italiane, il Messico è un Paese che ha tanto da offrire, interessato ai nostri prodotti, alle nostre conoscenze e alle nostre tecnologie. E sono molte anche le opportunità di  investimento da parte di impresse messicane in Italia. Si costruisce un nuovo ponte per generare prosperità tra l’Italia e il Messico”.

“La CaMexItal non poteva arrivare in un momento migliore. Le relazioni bilaterali tra il Messico e l’Italia sono sempre più solide ed intense. I tradizionali legami di amicizia saranno ora rafforzati da nuove alleanze commerciali e progetti di investimento e co-investimento tra i due paesi in diversi settori”, ha affermato l’Ambasciatore del Messico in Italia, Carlos García de Alba.

Ha aggiunto che la CaMexItal dovrà ergersi a portavoce della comunità imprenditoriale, aiutando a promuovere ed accelerare la crescita economica di entrambi i paesi, con particolare riferimento all’incremento degli investimenti messicani in Italia. “La creazione di questa Camera di Commercio favorirà grandi opportunità di affari, anche in ambito turistico, tra i due paesi”, conclude l’Ambasciatore Garcia de Alba.

L’approvazione arriva sei mesi dopo l’avvio della procedura. Dopo le consultazioni, un dialogo con l’ufficio competente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la riunione di una conferenza di servizi che viene convocata ogni anno —alla quale partecipano anche Unioncamere e il Ministero degli Affari Esteri— è stata certificata l’esistenza dei requisiti richiesti dalla legge. L’AEMI ha dimostrato quindi — tra altre qualità — la propria capacità di erogazione di servizi, promozione dell’interscambio e collaborazione con altre istituzioni.

Le attività della CaMexItal seguiranno i seguenti assi strategici: promozione di sinergie tra le organizzazioni imprenditoriali e le aziende che le compongono; consolidamento e il contributo alle azioni di facilitazione degli scambi tra i due Paesi; promozione di azioni e programmi che attivino business e attività economiche strategiche; lo sviluppo di progetti che incoraggino e favoriscano la crescita e la cooperazione in settori specifici, quali: tecnologia e innovazione, sicurezza, salute e qualità della vita, industria alimentare, turismo.

La Camera di Commercio del Messico in Italia (CaMexItal) annovera 69 soci tra cui aziende come: Leonardo, Eni, Marcegaglia Carbon Steel, Magaldi Power, Campari, Ferrero, Italian Exhibition Group, Grupo Bimbo, Grupo Orbia, Juego de Pelota, Zoomarine, Aeromexico, Fiorucci-Campofrio, Roadhouse e decine di altre imprese italiane e messicane.

La Camera di Commercio del Messico in Italia è presieduta da Letizia Magaldi, vice presidente di Magaldi Power, azienda associata a Confindustria Salerno.

È Presidente Onorario Carlos Eugenio Garcìa de Alba Zepeda, Ambasciatore del Messico in Italia.

Fanno parte del Consiglio Direttivo della neonata CaMexItal: in qualità di vicepresidente Angelo Pansini, Cco Commercial Governance & Offset Management Senior Vice President Leonardo, in qualità di segretario Generale Giovanni Sabino, CEO Italia Fiorucci (Campofrio), e come consiglieri Aldo Davoli, Director Public Affairs Gruppo Campari, Marco Nicoli, CEO TESI Elettronica e Sistemi Informativi S.p.A., Diana Beltran, AD Meita Srl, Gianmatteo Nunziante, Founding Partner Nunziante Magrone Studio Legale, Claudio Rodriguez-Galan, Partner Holland & Knight Studio Legale, Laura Rossi, Presidente Crea Italia Connections, Gennaro Migliore e Roberto Prosperi.
Il Direttore Esecutivo è Cecile De Mauleon.

ITALIA-MESSICO: DATI ECONOMICI E COMMERCIALI
Con circa 130 milioni di abitanti e un Pil pari a €1.280,20 mld (www.infomercatiesteri.it), il Messico è la seconda economia in America Latina, la 15esima potenza economica mondiale e rappresenta il quarto mercato di destinazione dell’export italiano nelle Americhe e il 29° nel mondo. L’Italia è il terzo socio commerciale del Messico nei paesi dell’UE e il 12° a livello globale, conta circa 1800 imprese nel territorio messicano per più di 60mila posti di lavoro. Attualmente circa 60 aziende messicane operano in Italia.
La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) indica il Messico come uno dei tra i più attrattivi per investimenti esteri a livello globale. Circa 2/3 delle esportazioni dell’Italia sono costituite da macchinari industriali. Seguono metalli di base, prodotti in metallo e prodotti chimici. L’ascesa della classe media messicana ha creato crescenti opportunità per le imprese specializzate in arredamento, abbigliamento, calzature, gioielleria, alimentari e bevande. Dal Messico l’Italia importa soprattutto apparecchiature elettroniche, macchinari e prodotti chimici.
Nel 2020 è stato raggiunto l’accordo sul testo del nuovo Accordo Globale tra Unione Europea e Messico, ratificato nel 2021. La parte commerciale dell’intesa prevede per la prima volta la liberalizzazione del settore agroalimentare, l’eliminazione di numerosi ostacoli agli scambi e il riconoscimento di 340 denominazioni di origine europee, con importanti benefici per le esportazioni italiane. Nel 2020 è inoltre entrato in vigore l’accordo USMCA tra Stati Uniti, Messico e Canada che intensifica ulteriormente l’integrazione dei tre paesi che conformano il mercato produttivo nordamericano e nei canali preferenziali di scambio commerciale. L’accordo, in aggiunta alla posizione geografica e al costo della manodopera, consolida il Messico come paese ideale per investimenti produttivi e l’esportazione di prodotti verso l’America del Nord e l’America Latina.

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I pirati del petrolio sono la nuova emergenza in Messico

Gli attacchi ai pozzi a terra e il sequestro delle navi cisterna sono costati al governo un miliardo in un anno. Centinaia di assalti come quello all'italiana Remas. Il presidente Obrador schiera la Marina.

Il Messico, stretto nella tenaglia della guerra tra i cartelli narco che causa migliaia di morti ogni anno, è alle prese da diversi anni con un nuova emergenza criminalità: la pirateria del petrolio, che costa allo Stato quasi un miliardo di dollari l’anno. Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha lanciato a inizio 2019 una campagna contro le bande di trafficanti che nell’entroterra perforano gli oleodotti per prelevare carburante da rivendere clandestinamente e al largo attaccano piattaforme, navi cisterna o di rifornimento offshore, come la Remas assaltata oggi.

OLTRE 300 ASSALTI IN UN ANNO: IL MESSICO SCHIERA LA MARINA

Nelle acque del Golfo del Messico il governo ha schierato le navi della Marina, dopo un anno record, il 2018, in cui gli attacchi dei pirati sono cresciuti vertiginosamente del 310%. Da allora, le navi messicane hanno registrato oltre 300 assalti, per rubare il carburante ma anche macchinari e altri equipaggiamenti che valgono una fortuna sul mercato nero, dai pezzi di motori all’alluminio. Questi pirati moderni si travestono da pescatori, oppure da agenti messicani, e riescono a sfuggire ai controlli dei pattugliatori e degli elicotteri. Il fenomeno si sta rapidamente diffondendo e ai pirati non basta più l’oro nero, tanto che non sono mancati i casi di furti di contante negli assalti sulle piattaforme.

A SETTEMBRE PRESI DI MIRA DEI TURISTI

Lo scorso aprile un equipaggio di sei persone di un impianto off-shore è stato sequestrato per ore mentre i pirati davano la caccia a qualsiasi cosa di valore, mentre lo scorso settembre sono stati presi di mira i primi turisti. Le barche vengono abbordate, gli ospiti minacciati con le armi e depredati, come mostra il video girato fortunosamente da uno dei turisti con il proprio telefono divenuto virale nel Paese.

TORNANO ANCHE I PIRATI DEI CARAIBI

Ma non è solo il Messico a patire l’emergenza: i pirati sono rispuntati anche nel Mar dei Caraibi. Qui non è il petrolio l’obiettivo ma soprattutto gli yacht di lusso. Gli attacchi, 71 solo lo scorso anno, avvengono soprattutto davanti alle coste del Venezuela, sguarnite dalla crisi politica nel Paese. In un attacco del 2016 venne ucciso un cittadino tedesco, il suo yacht gravemente danneggiato. I pirati, a volto coperto e armati fino ai denti, assaltarono l’imbarcazione ancorata nella Baia di St Vincent a Wallilabou. La stessa baia dove, ironia della sorte, venne girato Pirati dei Caraibi, che ormai da quelle parti non è più solo il titolo di un film.

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Il Messico ha dato l’asilo politico a Evo Morales

Il presidente dimissionario della Bolivia vittima di un colpo di Stato. Trump esulta per la sua uscita di scena: «Un grande momento per la democrazia».

Il Messico ha annunciato di aver concesso asilo politico al presidente dimissionario della Bolivia, Evo Morales. L’annuncio è stato fatto dal ministro degli Esteri, Marcelo Ebrard. Morales, deposto alla vigilia di quello che molti considerano un colpo di Stato, aveva formalizzato la richiesta nelle scorse ore al governo messicano.

Era stato lo stesso governo messicano a offrire rifugio a Morales, dopo aver accolto nei suoi uffici di La Paz una ventina di personalità dell’esecutivo e del parlamento boliviano. «Difendiamo le libertà e chiediamo il rispetto dell’ordine costituzionale e della democrazia in Bolivia», ha twittato il ministro messicano Ebrard, secondo cui «il golpe rappresenta un passo indietro per tutto il continente».

TRUMP ESULTA E TIRA IN BALLO VENEZUELA E NICARAGUA

Il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, ha sottolineato la «decisione responsabile» del presidente boliviano di lasciare il suo incarico per evitare che il popolo fosse esposto alla violenza. Mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito l’uscita di scena del leader della Bolivia un «momento significativo per la democrazia» e un «segnale forte anche ai regimi illegittimi di Venezuela e Nicaragua».

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