Asm e Diocesi Tricarico, accordo su figura infermiere comunità

È stato firmato questa mattina l’accordo tra il direttore generale dell’Asm, Joseph Polimeni, e il Vescovo della Diocesi di Tricarico, monsignor Giovanni Intini, per istituire la figura l’infermiere di comunità in Parrocchia. Lo fa sapere in una nota l’Asm.
La Conferenza episcopale italiana – prosegue la nota – ha avviato il progetto “Infermiere di comunità in parrocchia” come proposta di collaborazione tra Diocesi e Servizi territoriali del Servizio sanitario nazionale per valorizzare il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale di protezione socio-sanitaria di prossimità e della realizzazione del modello di infermiere di comunità così come delineato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’avvio del nuovo servizio è previsto per il mese di gennaio 2020 in modo sperimentale per un anno, rinnovabile, e interesserà le Parrocchie S. Antonio, S. Potito e S. Maria Assunta di Tricarico, quella della Madonna del Carmine di Grassano e di San Giovanni Battista di Calciano.
Per la Diocesi di Tricarico “L’Infermieristica di Comunità in Parrocchia, attraverso la rete sociale delle stesse, vuole offrire un servizio al territorio e dare la possibilità di ascoltare, informare ed orientare le persone all’interno della rete dei servizi socio-sanitari territoriali. Non vuole essere un servizio di ordine prettamente organizzativo, ma un vero e proprio ministero di prossimità verso chi vive forme di esclusione sociale, che spesso si ripercuotono nell’ambito dell’accesso alle cure e nella cronicizzazione delle malattie. La sede non sarà un ambulatorio cittadino ma un luogo appositamente adibito per il coordinamento di questo servizio, tale da permettere al singolo cittadino di segnalare i bisogni sconosciuti. Inoltre la Diocesi di Tricarico ha previsto, all’interno del progetto, l’accompagnamento e il monitoraggio delle situazioni accolte. Non una semplice somministrazione di un servizio, dunque, ma una vera e propria presa in carico della persona attraverso la rete delle Caritas parrocchiali”.
L’Azienda sanitaria di Matera ha messo a disposizione, avvalendosi della costruttiva collaborazione del responsabile delle professioni sanitarie e sociali dell’Asm, Vito Petrara, un team di infermieri e un coordinatore del progetto individuato nella persona della dottoressa Chiara Gentile.
Per il direttore generale dell’Asm “Si tratta di un inizio importante per la medicina di prossimità. Verrà valorizzato il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale e di protezione dei soggetti più deboli, al fine di metterla in connessione con il Servizio sanitario regionale nel raggiungere le persone portatrici di bisogno di cura e assistenza e rendere più efficace l’attività di tutela e di promozione della salute”.
  

Matera 2019, venerdì 1/11 lezione di scienza con Chris Ferrie

Basta una piccola scintilla per accendere la mente di un bambino. Lo sa bene Chris Ferrie, ricercatore presso il Centro di Quantum Software and Information di Sidney (Australia) ed autore di successo della celebre serie di libri come Quantum Physics for Babies, dove disegni semplici e linguaggio immediato suscitano il piacere della scoperta (anche) nei più piccoli. Lo studioso sarà protagonista di una delle Lezioni di scienza organizzate dal CNR e dal Comune di Matera insieme alla Fondazione Matera Basilicata 2019 nell'ambito del progetto di Matera 2019 "Future digs" che scava sul futuro.

L'appuntamento è per venerdì 1 novembre alle 19:30 a Casa Cava a Matera con la lezione "Non è mai troppo presto...L'inatteso incontro dei bambini con la grande scienza!" ad ingresso libero.

Come riuscire a comunicare ai bambini le leggi dell'Universo o del mondo appartenente all'infinitamente piccolo? E quanto è importante l'alfabetizzazione scientifica fin dalle prime fasce d'età? "Insegniamo ai nostri bambini parole lunghissime come per es. ippopotamo— perchè non insegnare loro anche parole come protone, neutrone, oppure elettrone?" Un incontro per scoprire come promuovere in modo efficace la conoscenza scientifica a scuola ed in famiglia. Attraverso molti esempi di grande impatto comunicativo, Chris Ferrie svelerà le più affascinanti e sconvolgenti rivoluzioni della scienza moderna in grado di provocare nei bambini la tanto ambita serendipità.

L'incontro sarà aperto dai saluti di Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Massimo Inguscio, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A seguire, l'introduzione di Giampiero Pepe dell'Università di Napoli Federico II e CNR SPIN. Modererà l'incontro Francesco Cataliotti dell'Università degli Studi di Firenze e dell' European Laboratory for Non Linear Spectroscopy (LENS).

Chris Ferrie è ricercatore di Fisica Matematica presso la University of Technology ed il Centre for Quantum Software and Information di Sidney. È autore della serie di libri Baby scienziati rivolta ai piccolissimi, grazie alla quale spiega le idee più complesse alla base della scienza moderna, servendosi di concetti intuitivi ed immediati. La serie, con oltre 200.000 copie vendute negli Stati Uniti, rappresenta un vero e proprio fenomeno editoriale che ha conquistato persino Mark Zuckerberg e famiglia. Delle serie Baby scienziati, sono disponibili i titoli: Relatività generale, Ingegneria spaziale, Fisica quantistica e Ottica fisica, editi da Il Castoro.

Presentato a Potenza il “Furor Mathematicus” di Sinisgalli

Alcuni dei principali studiosi di Sinisgalli, provenienti da ambiti sia umanistici che scientifici e da diversi atenei italiani ed europei, sono stati chiamati a raccolta nei giorni scorsi a Potenza dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli e dall’Università della Basilicata per celebrare la ripubblicazione, dopo 70 anni, dell’opera più intimamente sinisgalliana: il Furor Mathematicus.

Un vero e proprio “atto d’amore” verso la cultura e verso questo intellettuale “bicefalo”, come ha sottolineato il direttore della Fondazione Sinisgalli, Biagio Russo, in apertura di un incontro molto denso, diviso in quattro momenti: il saluto delle Istituzioni presenti - la rettrice Aurelia Sole, il presidente della Provincia Rocco Guarino, Il sindaco Senatro Di Leo, il presidente della Fondazione, Mario DI Sanzo; la lettura di alcuni estratti dal Furor mathematicus da parte dell’attrice Nicole Millo; gli interventi degli accademici presenti, coordinati dalla professoressa Maria Rosaria Enea, docente dell’Università della Basilicata.

Momento emozionante è stato il dono alla Fondazione di alcune lettere manoscritte di Vito Sinisgalli al figlio Leonardo, da parte del noto poeta, saggista e traduttore romeno Dinu Flamand, che sta traducendo in rumeno la poesia sinisgalliana, vissuta intimamente come un richiamo alle proprie origini. Oltre a raccontare il proprio rapporto con la poesia di Sinisgalli, Dinu Flamand ha declamato sia poesie del poeta-ingegnere che le proprie.

Il senso del “Furor Mathematicus”, racchiuso nel suo titolo apparentemente ossimorico, è stato reso attraverso i contributi “politecnici” dei convenuti: dal rapporto fra poesia e matematica (Claudio Bartocci, Università di Genova), alle questioni etiche che la civiltà delle macchine e l’intelligenza artificiale pongono alla contemporaneità (Fabrizio Caccavale, Università di Basilicata); dalla matematica come chiave di lettura per interpretare l’universo (Decio Cocolicchio, Università di Basilicata), al ruolo del linguaggio nell’alterazione della realtà (Luigi Tassoni, Università degli studi di Pécs); dal furore che arde nei matematici (Onofrio Mario Di Vincenzo, Università di Basilicata), al furore dell’Orlando Furioso e di Leonardo Da Vinci (Maria Teresa Imbriani, Università di Basilicata), fino al furore come superamento degli specialismi e della frantumazione del sapere e recupero dell’Umanesimo (Franco Vitelli, Università di Bari).

Le conclusioni sono state affidate a Gian Italo Bischi dell’Università di Urbino, curatore del Furor mathematicus, che ha raccontato il suo colpo di fulmine con l’opera - non l’edizione del ’44 o del ’67, ma quella del ’50, quella che stava più a cuore a Sinisgalli, scritta in un momento storico di grande trasformazione per l’Europa e il mondo interno - trasfuso nell’introduzione al testo, anch’essa piena di furore.