Asm e Diocesi Tricarico, accordo su figura infermiere comunità
La Conferenza episcopale italiana – prosegue la nota – ha avviato il progetto “Infermiere di comunità in parrocchia” come proposta di collaborazione tra Diocesi e Servizi territoriali del Servizio sanitario nazionale per valorizzare il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale di protezione socio-sanitaria di prossimità e della realizzazione del modello di infermiere di comunità così come delineato dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’avvio del nuovo servizio è previsto per il mese di gennaio 2020 in modo sperimentale per un anno, rinnovabile, e interesserà le Parrocchie S. Antonio, S. Potito e S. Maria Assunta di Tricarico, quella della Madonna del Carmine di Grassano e di San Giovanni Battista di Calciano.
Per la Diocesi di Tricarico “L’Infermieristica di Comunità in Parrocchia, attraverso la rete sociale delle stesse, vuole offrire un servizio al territorio e dare la possibilità di ascoltare, informare ed orientare le persone all’interno della rete dei servizi socio-sanitari territoriali. Non vuole essere un servizio di ordine prettamente organizzativo, ma un vero e proprio ministero di prossimità verso chi vive forme di esclusione sociale, che spesso si ripercuotono nell’ambito dell’accesso alle cure e nella cronicizzazione delle malattie. La sede non sarà un ambulatorio cittadino ma un luogo appositamente adibito per il coordinamento di questo servizio, tale da permettere al singolo cittadino di segnalare i bisogni sconosciuti. Inoltre la Diocesi di Tricarico ha previsto, all’interno del progetto, l’accompagnamento e il monitoraggio delle situazioni accolte. Non una semplice somministrazione di un servizio, dunque, ma una vera e propria presa in carico della persona attraverso la rete delle Caritas parrocchiali”.
L’Azienda sanitaria di Matera ha messo a disposizione, avvalendosi della costruttiva collaborazione del responsabile delle professioni sanitarie e sociali dell’Asm, Vito Petrara, un team di infermieri e un coordinatore del progetto individuato nella persona della dottoressa Chiara Gentile.
Per il direttore generale dell’Asm “Si tratta di un inizio importante per la medicina di prossimità. Verrà valorizzato il ruolo delle parrocchie all’interno del processo di costruzione della rete assistenziale e di protezione dei soggetti più deboli, al fine di metterla in connessione con il Servizio sanitario regionale nel raggiungere le persone portatrici di bisogno di cura e assistenza e rendere più efficace l’attività di tutela e di promozione della salute”.