Coronavirus, Matera 2019 realizza e dona materiali per i sanitari
Su richiesta del servizio di emergenza urgenza 118 Basilicata e in coordinamento con la Protezione civile regionale, prevista innanzitutto la creazione di 500 scudi facciali da destinare agli operatori che lavorano in strutture sanitarie della Basilicata, una attività inserita nel progetto di fabbricazione digitale diffusa sviluppato da Officine Mediterranee, rete di fab lab del Sud Italia, coordinata dall’associazione Syskrack di Grassano, mediante il coinvolgimento di makers, professionisti, artigiani digitali e medici. Vista la nuova richiesta di altri 500 scudi, l’associazione Syskrack ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto dei materiali necessari alla produzione, fino ad ora recuperati dagli stessi makers: supporti in plastica creati con stampante 3D, elastici, supporti in gomma, fogli in PVC/PET.
Per il reparto di terapia intensiva dell'ospedale “Madonna delle Grazie di Matera”, la Fondazione ha inoltre prodotto, in collaborazione con makers locali, teche in plexiglass che permettono di ridurre il rischio di contaminazione del personale sanitario durante le manovre a cui viene sottoposto il paziente Covid-19, a cominciare dalla intubazione, fornendo un ulteriore sistema di protezione. L’idea è nata da una sollecitazione di Francesco Zuccaro, medico presso il nosocomio materano, nonché appassionato di open data e open culture, che ha proposto al team di Open Design School la realizzazione di un “aerosol box” ideato da un medico di Taiwan e validato in un articolo del “The New England Journal of Medicine” da un team di medici di Boston (link: https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2007589) che ne ha testato l’efficacia protettiva attraverso simulazione. Dopo la riuscita di questo primo esperimento, il team di Open Design School realizzerà delle nuove teche da destinare ad altri ospedali lucani.
Infine, la Fondazione, sempre con il contributo dell’Open Design School, fornirà il suo sostegno al laboratorio di sartoria della Silent Academy della Cooperativa Il Sicomoro, dove i ragazzi del progetto SPRAR e gli operatori hanno avviato una piccola produzione di mascherine realizzate con tessuti africani, con il comune obiettivo di rendersi utili in un momento così difficile per l’intera comunità.
“Continuiamo a sentire forte - spiega Michele Plati, Presidente della cooperativa - il bisogno di raccontare e scrivere “storie di integrazione” attraverso i colori vivaci delle stoffe, attraverso quelle cuciture profonde che uniscono tessuti e vissuti”. Le mascherine sono realizzate con due strati di cotone; quello interno è apribile per permettere l’inserimento di un panno filtrante. Le mascherine vengono tagliate, cucite, lavate a 40° e stirate con ferro a vapore a 100°. Il prodotto finale è lavabile per poter essere igienizzato e il filtro può essere giornalmente sostituito.
“Siamo molto orgogliosi - sottolinea il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Salvatore Adduce - di poter mettere le migliori competenze sviluppate attraverso l’esperienza di Matera 2019 a disposizione del territorio in questa grande emergenza sanitaria. Cultura è infatti anche prendersi cura, in maniera concreta, delle persone, unendo le forze e cercando sempre nuove soluzioni alle sfide della contemporaneità. In questo, l’Open Design School della Fondazione rappresenta davvero un laboratorio di sperimentazione al servizio della comunità, che vogliamo valorizzare tra le principali eredità del 2019”.