Apt, al castello di Venosa primo workshop progetto Be.CULTOUR

Si è tenuto oggi 22 Novembre al Castello Pirro del Balzo di Venosa il primo workshop locale del progetto europeo Be.CULTOUR finanziato con risorse Horizon 2020.
Il progetto, coordinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo, mira a creare esperienze turistiche innovative nell'area del Vulture Alto Bradano. L’evento è stato organizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale (APT), e ha visto coinvolti circa 25 partecipanti provenienti dai settori turistico-culturale, dell’agrifood e dell’artigianato. L’obiettivo del workshop è stato permettere agli attori locali di condividere sfide comuni e creare opportunità nel settore del turismo culturale circolare, co-sviluppando nei prossimi tre anni un piano d’azione per il turismo culturale sostenibile e circolare.
Il progetto vede l’APT Basilicata protagonista, con i partner di progetto e con il contributo fondamentale degli operatori e delle istituzioni, nello sviluppo partecipato di un’offerta innovativa sul territorio del Vulture - Alto Bradano. Il progetto è un’iniziativa pilota che si inquadra a pieno titolo nel nuovo del Piano Strategico del Marketing Turistico, come è stato spiegato dal Direttore dell’APT Antonio Nicoletti. Questi workshop sono finalizzati al design di soluzioni innovative per il turismo culturale sostenibile, anche facendo leva sulle potenzialità delle tecnologie digitali per proporre esperienze immersive di fruizione del Patrimonio Culturale.
All’evento ha partecipato la sindaca di Venosa, Mariana Iovanni e Antonia Gravagnuolo, coordinatrice del progetto e ricercatrice del CNR-IRISS, la quale ha presentato gli obiettivi e gli approcci relativi ad un turismo responsabile incentrato sullo sviluppo del capitale umano e dell’imprenditorialità locale, ripartendo dal patrimonio culturale; un modello di turismo che non miri al “consumo” delle risorse del territorio, ma che le rigeneri. Il modello di turismo culturale “circolare” è basato sulla cooperazione di attori pubblici e privati, andando oltre il settore turistico e integrando le produzioni agroalimentari e le produzioni creative e culturali come elementi attrattori di un’esperienza “trasformativa”. Il modello di sviluppo circolare proposto da Be.CULTOUR è orientato, quindi, non solo ad attrarre nuovi flussi turistici ma anche ad aumentare il benessere delle comunità.
Durante il mese di Novembre si terranno diversi workshop nelle altre aree pilota europee di progetto: Larnaca (Cipro), Aragona (Spagna), Västra Götaland (Svezia), l’area al confine tra la Romania e la Moldavia e la regione di Vojvodina (Serbia).
Le attività di progetto sono supportate anche dal Consorzio MateraHub.

  

Tumori del collo, Asm: visite gratuite a Matera e a Policoro

Il 23 novembre si celebra la prima Giornata Nazionale di Prevenzione dei Tumori del collo promossa dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria. Nell’occasione si effettueranno visite gratuite nell’ ambulatorio di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera (dalle ore 9 alle ore 13) e dell’ospedale “Giovanni Paolo II” a Policoro (dalle ore 8.30 alle ore 13.30). 
LA PREVENZIONE
I tumori della testa e del collo sono al settimo posto fra le neoplasie più comuni in Europa (oltre 150.000 nuovi casi diagnosticati nel 2012). Se da una parte essi colpiscono un numero di pazienti pari alla metà circa rispetto a quelli affetti da tumore del polmone, dall’altra sono due volte più comuni del cancro del collo dell’utero. In Italia, i tumori della testa-collo rappresentano il 3% di tutti i tumori con un’incidenza di 18 nuovi casi l’anno ogni 100 mila abitanti e una tendenza all’incremento. Per queste patologie, infatti, si prevedono circa 9.500 nuovi casi e 4.500 decessi l’anno con una frequenza media 3 volte superiore nei maschi rispetto alle femmine ed un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età a partire dai 50 anni. La sopravvivenza netta per questi tumori a 5 e 10 anni è, rispettivamente, del 57% e 48% ed è fortemente influenzata dalla precocità della diagnosi.
I FATTORI DI RISCHIO
Il 75% dei carcinomi della testa e del collo è causato dal fumo di tabacco e dall’abuso alcolico con un effetto sinergico. Altri fattori in causa sono esposizioni professionali (polveri di legno, lavorazioni del cuoio, amianto, nichel…); alcune infezioni virali quali il virus del papilloma umano (HPV) ed il virus di Epstein-Bar (EBV); l’esposizione a radiazioni ionizzanti e/o ad inquinanti atmosferici. Fattori favorenti possono essere anche alcune abitudini o comportamenti come una dieta povera di fibre vegetali e ricca di carni rosse, l’obesità e una scarsa igiene orale.
COME PREVENIRE
Nonostante la sua gravità e la crescente diffusione, c’è poca consapevolezza sociale del cancro della testa e del collo ed i risultati delle cure sono ancora insoddisfacenti malgrado gli importanti sviluppi nelle tecniche di diagnosi e cura che si sono verificati nell’ultimo decennio. Oltre la metà dei casi (54%) giunge alla prima diagnosi con malattia localmente avanzata o metastatica, e di questi il 60% morirà̀ per la malattia entro 5 anni. Al contrario, i pazienti diagnosticati negli stadi iniziali della malattia hanno un tasso di sopravvivenza dell’80-90 %.
L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE
La comparsa di una tumefazione del collo, senza altri disturbi, in un adulto, può essere la prima manifestazione di un tumore della testa e del collo e costituire l’unica spia di un carcinoma del naso o della gola (c.d. VADS: vie aeree-digestive superiori), di un linfoma, di un tumore tiroideo o di un tumore delle ghiandole salivari.
La diagnosi tempestiva di una metastasi cervicale è raccomandata perché il ritardo peggiora lo stadio e la prognosi della malattia.