Sanità, a Villa d’Agri delicato intervento di ortopedia pediatrica

“Un delicato intervento chirurgico ad entrambi gli arti inferiori su un bambino affetto da una condizione clinica molto complessa e rara è stato effettuato nelle sale operatorie dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Villa d’Agri. La Sindrome di Sotos, di cui era affetto il piccolo paziente, colpisce un neonato ogni 10.000-50.000 nuove nascite, ed è dovuta ad una mutazione genetica. Altrimenti nota come sindrome da “gigantismo cerebrale”, questa particolare patologia è caratterizzata da un veloce ed abnorme accrescimento delle strutture ossee”. Ne dà notizia il direttore sanitario aziendale Angela Pia Bellettieri che, nel trasmettere un messaggio di congratulazioni da parte della direzione aziendale a tutti gli operatori sanitari coinvolti nel delicato intervento chirurgico, ha voluto rimarcare “la scelta lungimirante dell’Azienda che ha riconosciuto il nosocomio di Villa d’Agri quale ospedale a misura di bambino, rafforzando tutte le discipline mediche che potessero interessare i piccoli pazienti. Non è un caso -ha proseguito Bellettieri- che si è deciso di investire anche nella ortopedia pediatrica, della quale il dottor Luigi Promenzio è certamente un punto di riferimento. A seguito dell'intervento chirurgico condotto in equipe con i medici anestesiologici Scaccuto e Manieri e con quelli del reparto di Pediatria di Villa d’Agri, Iannelli, Tancredi e Montesani, il piccolo paziente è stato dimesso in buone condizioni di salute. Occorre continuare in questa direzione -ha concluso il direttore sanitario Bellettieri- soddisfatti anche perché la provenienza extraregionale del piccolo paziente rafforza la attrattività degli ospedali dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo e pone la sanità della Basilicata al centro di importanti e virtuosi flussi sanitari del Mezzogiorno d’Italia”.

Sanità, a Villa d’Agri delicato intervento di ortopedia pediatrica

“Un delicato intervento chirurgico ad entrambi gli arti inferiori su un bambino affetto da una condizione clinica molto complessa e rara è stato effettuato nelle sale operatorie dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Villa d’Agri. La Sindrome di Sotos, di cui era affetto il piccolo paziente, colpisce un neonato ogni 10.000-50.000 nuove nascite, ed è dovuta ad una mutazione genetica. Altrimenti nota come sindrome da “gigantismo cerebrale”, questa particolare patologia è caratterizzata da un veloce ed abnorme accrescimento delle strutture ossee”. Ne dà notizia il direttore sanitario aziendale Angela Pia Bellettieri che, nel trasmettere un messaggio di congratulazioni da parte della direzione aziendale a tutti gli operatori sanitari coinvolti nel delicato intervento chirurgico, ha voluto rimarcare “la scelta lungimirante dell’Azienda che ha riconosciuto il nosocomio di Villa d’Agri quale ospedale a misura di bambino, rafforzando tutte le discipline mediche che potessero interessare i piccoli pazienti. Non è un caso -ha proseguito Bellettieri- che si è deciso di investire anche nella ortopedia pediatrica, della quale il dottor Luigi Promenzio è certamente un punto di riferimento. A seguito dell'intervento chirurgico condotto in equipe con i medici anestesiologici Scaccuto e Manieri e con quelli del reparto di Pediatria di Villa d’Agri, Iannelli, Tancredi e Montesani, il piccolo paziente è stato dimesso in buone condizioni di salute. Occorre continuare in questa direzione -ha concluso il direttore sanitario Bellettieri- soddisfatti anche perché la provenienza extraregionale del piccolo paziente rafforza la attrattività degli ospedali dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo e pone la sanità della Basilicata al centro di importanti e virtuosi flussi sanitari del Mezzogiorno d’Italia”.

IN ITALIA LA PRIMA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO DELLE ORIGINI

L’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, in collaborazione con Enit e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri, sta organizzando per la fine di novembre “Roots – In”, la prima borsa internazionale del turismo delle origini.
L’iniziativa - si legge in una nota - verrà presentata in una conferenza stampa che si terrà giovedì 20 ottobre alle ore 12 nella sala dell’Associazione della Stampa estera, in via dell’Umiltà, 83, a Roma.
Interverranno Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata, Giovanni Maria De Vita, consigliere Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l'amministratore delegato di Enit, Roberta Garibaldi,.
C’è un’altra Italia nel mondo. Ancora più grande. E’ un’Italia fatta da circa 80 milioni persone, italiani o discendenti di italiani, che vivono all’estero provando giorno dopo giorno a mantenere un forte legame con il loro paese.
Si tratta di donne e uomini, di ragazze e ragazzi che spesso hanno solo sentito parlare della loro terra di origine e che vorrebbero vivere anche solo per qualche giorno in quei borghi da cui genitori, nonni e bisnonni partirono verso nuove destinazioni nel mondo.
Non sono turisti nel senso tradizionale della parola. Non viaggiano per scoprire nuovi paesaggi, ma per vivere e scoprire le esperienze, i sentimenti, i valori presenti nel loro dna e che costituiscono un’identità che sopravvive anche al passare di generazione in generazione.
Non sono turisti mordi e fuggi, ma viaggiatori che si fermano per più di qualche giorno per recuperare relazioni con i propri lontani parenti, per portare la loro esperienza all’interno di una comunità, per socializzare storie e riempire i propri bagagli di memorie, racconti da portare agli amici, ai nuovi figli che verranno diventando ambasciatori della loro cultura d’origine.
Alcuni di loro, poi, decidono di restare, magari recuperando la casa dei loro genitori o acquistandone altre. Proprio come ha fatto, ad esempio, Francis Ford Coppola, tornato nella sua Bernalda, in Basilicata, per aprire un lussuoso albergo dove poter sentirsi a casa insieme con la propria famiglia, un luogo diventato presto meta favorita per le star hollywoodiane.
Sono viaggiatori spinti da diverse motivazioni come dimostrato dal primo rapporto sul turismo delle radici (2021) promosso dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tra i motivi di viaggio, vi è l’interesse ad approfondire la conoscenza della cultura locale, a visitare i luoghi di cui hanno sempre sentito parlare, ad imparare la lingua, a fare ricerche sulla propria famiglia, a trasmettere la cultura locale alle generazioni successive, ecc. Sono motivazioni forti, che portano con sé ulteriori opportunità di promozione dei territori di origine, e spesso creano le condizioni per scambi di varia natura, con ricadute ed effetti moltiplicatori per le economie dei paesi di provenienza.
Come dimostrano le ricerche nel settore, non si tratta di un turismo nostalgico e che guarda al passato, ma che guarda alla scoperta delle origini come completamento di sé, conoscenza e arricchimento, opportunità.
“Il turismo delle radici è estremamente differente da altri segmenti turistici e, soprattutto, dal turismo di massa. Gli intervistati non ricercano famose attrazioni o destinazioni e luoghi sovraffollati. Essi desiderano soprattutto conoscere meglio e assaporare cultura, tradizioni e autenticità locali. Spesso la vacanza non è un pacchetto standard, ma è organizzata e ritagliata su misura per i bisogni di questi visitatori, che appaiono molto specifici. Infatti, sin dalla fase di progettazione del viaggio, i turisti delle radici richiedono un’assistenza continua e servizi personalizzati, la cui offerta spesso è tuttora carente” (dal primo rapporto sul Turismo delle radici in Italia – 2021).
SCHEDA
● Roots-in si terrà a Matera nei giorni 20 e 21 novembre 2022 e vedrà confrontarsi buyers provenienti da tutto il mondo e sellers italiani.
● Il 20 è in programma una conferenza in cui da un lato saranno presentate le iniziative del governo e le prospettive legate alla valorizzazione del settore, dall’altro lato saranno forniti elementi utili ai territori e agli operatori per sviluppare questo segmento turistico.
● Per questo evento è online un sito dedicato dove si possono acquisire informazioni e prenotarsi agli incontri: www.roots-in.com.
● Un progetto che si muove in coerenza e sintonia con il progetto “2024 Anno del Turismo di ritorno: Alla scoperta delle origini” finanziato dal Governo con i fondi del PNRR.
● A Roots-in per la prima volta si incontreranno buyers provenienti da ogni parte del mondo e sellers italiani per intercettare un mercato dalle enormi potenzialità.
● Si calcola, infatti, che sono circa 80 milioni gli italiani di seconda e terza generazione che vivono all’estero molti dei quali non hanno mai visto la loro terra e tuttavia conservano un forte desiderio di conoscere da vicino i luoghi e vivere le esperienze dei loro padri e dei loro nonni.
● Le potenzialità sono enormi per tutte le regioni italiane.
● Nel 1997 l’ENIT inseriva nella categoria «Turista delle Radici» 5,8 milioni di viaggiatori che visitavano il nostro paese. Nel 2018, undici anni dopo, questo numero era aumentato a 10 milioni (+72,5%).
● Nel 2018 il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente).
● All’iniziativa, grazie anche alla preziosa collaborazione dei delegati Enit di diversi paesi europei, hanno aderito una cinquantina di buyers provenienti da ogni parte del mondo, soprattutto dal Nord e Sud America.