Congresso Legacoop Basilicata: l’intervento di Latronico

Pubblichiamo, di seguito, l’intervento dell’assessore all’Ambiente, territorio ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, al 12° Congresso Legacoop Basilicata, in corso di svolgimento al Centro polifunzionale Caritas di Tito Scalo.

Latronico si è soffermato, in particolare, sulle aree prioritarie di intervento necessarie per promuovere la transizione energetica verso un’economia a impatto climatico neutro, seguendo un percorso ordinato e graduale.
“Per quanto riguarda l’incremento del peso delle fonti rinnovabili nel mix energetico si rende necessario provvedere da un lato al potenziamento del parco impianti e, dall’altro, all’adeguamento delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione in ottica “intelligente” e allo sviluppo di sistemi di accumulo per superare le intermittenze di produzione. LA Regione Basilicata ha finalizzato parte delle compensazioni ambientali con le compagnie petrolifere per assicurare il Bonus gas a oltre 130.000 utenti lucani e 88 milioni di euro per la misura Bonus e per il Bando non metanizzati, promuovendo un importante ricorso al rinnovabile. Sono già 2.000 le istanze per oltre 10 milioni di euro prenotate al momento”.

“Per l’elettrificazione dei consumi energetici – ha sottolineato l’esponente della Giunta regionale – gli interventi devono concentrarsi, in via prioritaria, verso i comparti del trasporto e degli usi civili, promuovendo da un lato lo sviluppo di una filiera industriale in grado di intercettare le potenzialità della transizione verso le motorizzazioni elettriche, dall’altro lo sfruttamento delle potenzialità legate alle nuove tecnologie per il riscaldamento/raffrescamento”.

“Sull’’efficienza energetica le maggiori opportunità – ha detto l’assessore all’Ambiente ed energia - riguardano il settore civile e, in particolare, interventi di riqualificazione del parco immobiliare orientati alla conversione in edifici a energia quasi zero, la diffusione di tecnologie perl’efficientamento energetico nell’edilizia come pompe di calore e teleriscaldamento, e lo sviluppo di soluzioni per la realizzazione di smart buildings.
L’iniziativa della Regione di acquistare i crediti di imposta maturati per i lavori con ecobonus e 110% per compensarli con i propri debiti fiscali, sostiene l’obiettivo della efficienza energetica e del risparmio energetico.
Su questo fronte, oltre che sulla promozione del turismo sostenibile, di stili di vita più responsabili, consumi e produzioni sostenibili (agricoltura), - ha precisato Latronico - la Regione Basilicata conseguirà importanti traguardi grazie al programma straordinario di supporto a 8 progetti di rigenerazione culturale dei borghi della Basilicata (per un importo complessivo di circa 50 milioni di euro): Magna Grecia, Aliano, Irsina, Colobraro, Rotonda (San Severino Lucano, Chiaromonte, Latronico, Nova Siri), San Costantino Albanese, Moliterno, Maratea, Vietri di Potenza.
Questi luoghi possono svolgere un ruolo decisivo nella risposta alle sfide poste dalla crisi climatica e pandemica: dalle politiche di mitigazione legate alle opportunità offerte dall’economia circolare a quelle di adattamento necessarie per continuare ad assicurare l’erogazione di servizi ecosistemici, fino alla costruzione di nuovi equilibri territoriali e sociali capaci di innalzare il livello di anti-fragilità delle nostre società”.

“La rigenerazione urbana – ha aggiunto l’assessore Latronico - ricomprende azioni e interventi che non riguardano solamente il recupero urbanistico o paesaggistico ma includono l’ambito della salvaguardia e della valorizzazione e delle risorse socioeconomiche, culturali e ambientali di un intero territorio, poiché strettamente correlata con quelle della salvaguardia dell’assetto territoriale, dell’ambiente, del paesaggio, con l’obiettivo di conferire maggior valore ai tessuti esistenti aumentandone la vivibilità, la qualità edilizia, la distribuzione dei servizi, l’efficienza nell’uso delle risorse.
Tre sono le principali categorie coinvolte dai processi di rigenerazione: le persone, le imprese e i luoghi.
In termini di persone, la rigenerazione mira a migliorare le competenze, le capacità e le aspirazioni per consentire loro di partecipare e di beneficiare delle opportunità;
con riferimento alle imprese essa mira a migliorare la competitività economica in termini di prestazioni aziendali per creare più posti di lavoro e generare prosperità a livello locale.
Per richiamare sia le persone che le imprese, la rigenerazione mira a migliorare dunque l’attrattiva generale, le qualità di un luogo e la sua resilienza da un punto di vista ecologico, sociale ed economico.
I tre elementi in equilibrio tra loro si combinano per assicurare la traiettoria ascendente di una località in modo sostenibile e a lungo termine.
Una ricerca condotta dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dal CLES, finalizzata a valutare gli impatti economici e occupazionali per le misure di rigenerazione urbana, arriva alle seguenti conclusioni: l’investimento di 1 euro in rigenerazione urbana attiva un impatto sulla produzione pari a 3,2 euro e un valore aggiunto pari a 1,2 euro.
Le esperienze di successo insegnano che gli interventi di rigenerazione urbana sono tra gli investimenti che producono un maggiore impatto sociale, soprattutto se accompagnati da iniziative di innovazione sociale come lo sviluppo di servizi e modelli collaborativi e cooperativi che soddisfano i bisogni delle comunità creando relazioni e innalzando la qualità della vita”.

“Sul tema delle nuove tecnologie e nuovi vettori energetici, come l’idrogeno e i biocombustibili – ha detto ancora Latronico - per permettere lo sviluppo di vettori energetici alternativi è fondamentale intervenire sul fronte delle infrastrutture e delle reti (miscelazione con il gas, infrastrutture nuove o convertite) e sul fronte industriale e della mobilità. Per questo è stato pensato il bando Pnrr sull’idrogeno verde da biomassa per un importo di 18,5 milioni di euro”.

“Per ciò che attiene la promozione della sicurezza energetica – ha concluso Latronico - alla luce dell’evoluzione del contesto internazionale, si profila l’opportunità di rafforzare e diversificare le interconnessioni con l’estero e di presidiare le infrastrutture di approvvigionamento, con particolare riferimento al gas naturale”.

  

Senise, Latronico: “Lavori nuova condotta entro metà febbraio”

"Monitoriamo costantemente la situazione su Senise e possiamo dire che le erogazioni a zone alterne vi sono per circa 10 ore al giorno e l'acqua in paese arriva alla velocità di 11 litri al secondo (il flusso abituale è 25 l/s). La situazione resta ovviamente lontana dalla normalità e siamo vicini alla comunità Senise in questo momento così delicato. Per quanto riguarda i lavori della nuova condotta idrica, procedono speditamente e contiamo di completarli entro metà febbraio. Successivamente alla fine dei lavori, convocheremo una riunione con il sindaco, AQL e tutti gli enti preposti per progettare l’iter che deve condurci alla condotta alternativa, così da evitare in futuro che possa accadere un evento del genere. In pochi mesi risolveremo gli errori di decenni che oggi si stanno riversando sui senisesi". Lo afferma in una nota l'assessore all'energia e ambiente della Regione Basilicata, Cosimo Latronico.
 

Latronico: l’impegno del governo regionale per tutela delle coste

“Con la deliberazione n. 28 del 14 gennaio 2020 la Giunta regionale ha approvato le modalità attuative per l’aggiornamento del Piano Regionale delle Coste (PRC), demandando al dirigente generale del Dipartimento Ambiente l’adozione degli atti conseguenziali a questo provvedimento, che traccia le linee strategiche per un’attenta valutazione delle condizioni dei litorali della Basilicata e definisce in quale modo operare per difendere le coste e ristabilire gli equilibri ambientali compromessi, perseguendo l’obiettivo della ricostruzione delle spiagge in crisi strutturale. In tale contesto viene ripreso un tema importante per lo sviluppo e la salvaguardia delle aree costiere, tema fermo al 2016, quando l’allora Giunta regionale adottò una versione non completa di un piano di gestione delle aree che non ha concluso mai il suo iter di approvazione. Questa impostazione è finalizzata anche a facilitare il lavoro del Commissario Straordinario delegato volto alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e alla verifica dell’efficacia dei sistemi di difesa adottati fino ad oggi permettendo quindi una ridefinizione di interventi finanziati. Il Documento conferma l’impegno politico a redigere e ad approvare quanto prima non solo il Piano regionale delle coste ma anche di procedere alla revisione dell’intero impianto normativo in merito alla gestione delle aree del demanio marittimo. Intanto si sta lavorando anche alla revisione della legge regionale n. 39 del 2009 che disciplina le funzioni di programmazione, pianificazione e gestione integrata degli interventi di difesa della costa”.

Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia Cosimo Latronico, che è intervenuto ieri nel corso del convegno su “La sicurezza alla balneazione sulle coste lucane: l’area pilota di Metaponto Lido”, che si è svolto ieri pomeriggio nell’auditorium del Comune di Bernalda.

“Negli ultimi decenni – ha aggiunto Latronico - il deficit di trasporto solido dei corsi d’acqua della Basilicata ha determinato, con particolare rilevanza lungo la costa ionica, una crisi del sistema di alimentazione del litorale modificando sensibilmente gli equilibri che regolano la dinamica costiera. La causa principale del mancato apporto solido dei fiumi lucani è stata facilmente correlata alla realizzazione di invasi destinati ad uso irriguo, plurimo, industriale o per la produzione di energia elettrica, che hanno interessato, tra il 1955 ed il 1994, tutti fiumi ad eccezione del Cavone. L’apporto di sedimenti è stato ulteriormente ridotto dal prelievo di inerti lungo gli alvei e dalle opere di regimazione idraulica realizzate in questo periodo. Tra gli effetti più rilevanti del modificato equilibrio delle dinamiche costiere lungo la fascia ionica quello più evidente è stato un importante arretramento della linea di costa lungo ampi tratti di litorale ionico, che ha determinato significativi danni o limitazioni significative delle attività economiche presenti in quelle aree.
Nel corso degli anni, soprattutto nel settore nord orientale, sono stati eseguiti interventi più o meno localizzati finalizzati a contrastare il processo di arretramento della linea di costa i cui effetti sono stati di norma o inefficaci o non risolutivi”.

“L’aggiornamento del Piano Stralcio della Costa Ionica - ha detto ancora l’assessore -, riguarderà l’acquisizione di ulteriori dati, e quindi l’integrazione ed il completamento del quadro conoscitivo; contestualmente si procederà alla redazione del Piano Stralcio della Costa Tirrenica, per il quale oltre alle attività già previste per il primo aggiornamento della costa ionica, saranno realizzati ulteriori e mirate indagini finalizzate all’acquisizione dei dati necessari alla definizione del Piano ed alla popolazione del data base a supporto del Sistema informativo. La seconda fase prevedrà inoltre un programma dettagliato di monitoraggio dei parametri che sovrintendono alla dinamica costiera. Queste ultime attività saranno realizzate con innovative tecniche di rilevamento e monitoraggio di remote sensing, sia satellitari che attraverso l’uso di droni specializzati, con l’utilizzo di immagini sia ottiche che radar”.

“La nuova proposta di Piano prevede due distinte fasi e l’approvazione di due distinti stralci riguardanti il primo la costa ionica, il secondo quella tirrenica attraverso la riorganizzazione delle informazioni disponibili, anche in funzione della creazione di un S.I.T. dedicato, e ad integrare il Piano stesso sia con nuovi tematismi, e con un incremento della definizione dei dati geologici disponibili, con particolare riferimento agli aspetti inerenti la dinamica costiera ed al trasporto dei sedimenti lungo costa. Nella seconda fase è prevista l’approvazione del secondo aggiornamento del Piano Stralcio della Costa Ionica e del secondo stralcio della Costa Tirrenica. Il secondo aggiornamento del Piano Stralcio della Costa Ionica, riguarderà l’acquisizione di ulteriori dati, e quindi il completamento del quadro conoscitivo; contestualmente si procederà all’aggiornamento del Piano anche per la costa tirrenica, per la quale oltre alle attività già previste per il primo aggiornamento della costa ionica, saranno realizzate ulteriori e mirate indagini finalizzate all’acquisizione dei dati necessari alla definizione degli interventi ed alla popolazione del database a supporto del Sistema Informativo. Quest’ultima attività sarà svolta con la collaborazione dell’I.N.G.V. e dell’Agenzia Spaziale Italiana”.

“Sulla base delle conoscenze acquisite per il litorale ionico lucano e delle prime elaborazioni condotte sulla dinamica costiera – ha concluso Latronico -, pur non trascurando gli effetti che hanno avuto le barriere soffolte nel ridurre l’energia e quindi il potere erosivo delle mareggiate, nel documento preliminare al PRC si sottolinea la necessità di prevedere interventi finalizzati principalmente e prioritariamente ad impedire la perdita continua dei sedimenti costieri trasportati verso nord est dalle correnti longshore, evitando che questi si disperdano poi nei canyon della valle di Taranto. Attualmente è in corso la procedura di VAS del redigendo piano stralcio fase 1 il cui obiettivo è quello di intervenire sulle decisioni ‘a monte’ e durante tutto il processo di formazione e approvazione del Piano, al fine di orientare le scelte verso la posizione più sostenibile”.