Sinner-Djokovic, la finale delle Atp Finals in diretta su Rai 1: come cambia il palinsesto

La finale delle Atp Finals tra Jannik Sinner e Novak Djokovic verrà trasmessa in diretta su Rai 1 e non su Rai 2 come originariamente previsto. Così ha deciso Viale Mazzini vista l’importanza del match e l’impresa del tennista italiano, primo nella storia del torneo ad arrivare così in alto. Il palinsesto dell’ammiraglia verrà quindi modificato, con Domenica In che andrà in onda regolarmente fino alle 17.15 e Da noi… a ruota libera che terminerà alle 17.55 (invece che alle 18.45).

Saltano Reazione a Catena e Affari tuoi per lasciar spazio alla finale delle Atp Finals

Dopodiché il testimone passerà alla diretta dal PalaAlpitour di Torino, con la telecronaca di Marco Fiocchetti supportato in postazione di commento tecnico da Adriano Panatta. Saltano dunque Reazione a Catena e, con ogni probabilità, Affari Tuoi. Anche se tutto dipenderà dalla durata della gara. Il Tg1 dovrebbe andare in onda al termine della partita mentre resta confermata la trasmissione della fiction Lea – I nostri figli.

La decisione dopo i buoni ascolti delle partite precedenti

Il cambio di programmazione è stato deciso anche sulla base dei buoni dati di ascolto registrati dai match giocati da Sinner. Su Rai 2 la semifinale contro il tennista russo Medvedev ha tenuto davanti ai televisori 2 milioni e 370 mila spettatori (18.3 per cento di share). Su Sky Sport la stessa gara ha registrato 819 mila teste con un 5.4 per cento di share. Complessivamente, considerando quindi sia gli ascolti Rai che quelli Sky, si parla di oltre 3 milioni di persone sintonizzate. La partita contro il danese Rune fu seguita da 2 milioni e 581.000 spettatori su Rai 2 e 653 mila su Sky.

Filippo Turetta, i tempi e le procedure per l’estradizione in Italia dopo l’arresto in Germania

Ci sono dei tempi tecnici per l’estradizione di Filippo Turetta, arrestato in Germania con l’accusa di aver ucciso a coltellate e aver abbandonato il corpo dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, il cui cadavere è stato trovato nei pressi del lago di Barcis. Secondo le prime informazioni, il giovane sarebbe stato fermato mentre era fermo nella corsia di emergenza lungo l’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bud Durremberg. Dopo l’arresto, è stato condotto in un ufficio della polizia tedesca.

La Germania ha fino a 60 giorni di tempo per decidere 

Nelle prossime ore il ragazzo dovrà comparire davanti a un giudice per la procedura di validazione del mandato di arresto europeo che pendeva su di lui, emesso dalla procura di Venezia dopo la conferma della sua fuga oltreconfine – la sua auto mercoledì era stata registrata in Austria. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete e il gratuito patrocinio. Dopodiché la Germania avrà fino a 60 giorni di tempo per adottare la decisione finale sull’esecuzione del Mae. I giorni si riducono a 10 se il giovane acconsente alla consegna. Una volta deciso, il ricercato dovrà essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate (al massimo entro 10 giorni dalla decisione relativa all’esecuzione del mandato d’arresto).

Gli agenti andranno a prenderlo oltreconfine e lo porteranno in Italia con volo diretto a Fiumicino

La consegna avverrà attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio (a cui potrebbero aggiungersi le aggravanti della premeditazione e della crudeltà).

Giulia Cecchettin uccisa con diverse coltellate: il corpo lasciato rotolare in un dirupo per 50 metri

Emergono nuovi dettagli sul caso di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni scomparsa insieme all’ex fidanzato e trovata morta dopo una settimana nei pressi del lago di Barcis. Secondo quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta dal medico legale Antonello Cirnelli, la giovane sarebbe stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. Avrebbe provato a difendersi, come dimostrano le numerose ferite alle mani e alle braccia. Poi è stata abbandonata al bordo della strada e lasciata rotolare lungo un dirupo per circa 50 metri, fino a quando il suo corpo si è fermato in un canalone. Al momento non è ancora stato stabilito se Giulia fosse già morta quando è stata abbandonata o meno.

La ricostruzione dell’omicidio di Giulia Cecchettin

La zona in cui è stato trovato il cadavere è così impervia da aver richiesto, per il recupero, l’intervento di una squadra speleo-alpino-fluviale. A rinvenirlo è stato il cane di un’unità cinofila della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che l’ha individuato sotto il piano stradale. Sarà l’autopsia a fornire ulteriori dettagli sulla dinamica di quanto accaduto, mentre gli investigatori hanno fornito una prima possibile ricostruzione delle ultime ore di vita della giovane. Dopo aver cenato con Filippo Turetta, ancora disperso, la coppia si è fermata in un parcheggio accanto alla casa di Giulia, nel centro di Vigonovo, dove ha avuto luogo una prima discussione. «Lasciami! Mi fai male!», ha riferito di aver sentito un vicino affacciato alla finestra.

Il litigio in auto, l’aggressione e la fuga 

Poi il ragazzo l’ha caricata in macchina e si è diretto nella zona industriale di Fossò, fermandosi davanti allo stabilimento della Christian Dior la cui telecamera ha ripreso una seconda, cruenta, aggressione. I due sembrano litigare all’interno dell’auto, poi Filippo sembra colpirla con uno schiaffo o un pugno. Lei è riuscita a scendere per cercare di scappare, ma lui l’ha raggiunta alle spalle colpendola – forse con un coltello. A quel punto la 22enne è caduta a terra, sanguinante ed esanime, e Filippo l’ha trascinata fino alla sua Fiat Punto nera per poi caricarla nel portabagagli. Quindi la fuga e l’abbandono del corpo.

Giulia Cecchettin, come si è arrivati al lago di Barcis: la svolta grazie alle telecamere di Piancavallo

Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni di cui si erano perse le tracce sabato 11 novembre, è stata trovata morta in un canalone tra il lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone. Proprio qui gli inquirenti avevano concentrato le ricerche negli ultimi giorni dopo che, giovedì mattina, era stato confermato il passaggio dell’auto dell’ex fidanzato Filippo Turetta, ancora disperso. Una svolta arrivata in maniera casuale grazie alla riaccensione della telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo, rimasta off per quattro giorni per manutenzione.

L’indizio grazie al Targa-system di Piancavallo

Come riportato dal Gazzettino, il software aveva continuato a registrare i transiti, pur senza trasmetterli al sistema operativo. Alla riaccensione, dunque, è scattato l’alert con la targa dell’auto di Filippo. Trattandosi di una zona completamente periferica e per la quale il giovane aveva fatto una deviazione anomala rispetto al successivo rilevamento, alla diga del Vajont, gli investigatori hanno iniziato a scandagliare i 12 km di strada che separano Piancavallo dal lago di Barcis. Sabato 18 novembre, intorno a mezzogiorno, il tragico rinvenimento. La zona è stata interdetta al traffico per consentire alle autorità di svolgere i rilievi del caso. Il medico legale Antonello Cirnelli ha già eseguito una prima ispezione esterna del cadavere confermandone l’identità.

L’auto di Filippo Turetta registrata mercoledì in Austria

Intanto continuano le ricerche del ragazzo, su cui pende un mandato di arresto europeo. Un provvedimento firmato dalla magistratura veneziana dopo la conferma del passaggio della sua auto in Austria. La vettura, mercoledì, è stata infatti registrata dal Targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Inizialmente si pensava potesse essere tra quelle parcheggiate nei pressi del parcheggio del lago di Barcis, ma l’ipotesi è stata successivamente smentita. Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, al Tg1, l’ha invitato a costituirsi: «La ricostruzione che potrebbe fare il ragazzo sarebbe molto importante, anche per lui. L’invito che gli rivolgo è quello di non continuare in questa fuga verso l’Austria, si costituisca».

Mandato di arresto europeo per Filippo Turetta: in un video l’aggressione a Giulia Cecchettin

La procura di Venezia ha firmato un mandato d’arresto europeo per Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin scomparso insieme a lei sabato 11 novembre. Il giovane risulta indagato per tentato omicidio dopo che gli investigatori hanno acquisito un video che lo mostra aggredire ripetutamente la ragazza per poi caricarla in auto sanguinante. La sua Fiat Punto nera targata FA015YE è stata avvistata l’ultima volta domenica in località Ospitale di Cortina, in direzione Dobbiaco. Potrebbe dunque aver attraversato il confine con l’Austria – dove, secondo il direttore del Gazzettino intervenuto a Quarto Grado, sarebbe stata segnalata nella giornata di mercoledì – e per questo la magistratura ha ritenuto di estendere le ricerche del ragazzo oltreconfine.

Il video dell’aggressione a Giulia Cecchettin

Il filmato che mostra Filippo aggredire Giulia è stato registrato dalle telecamere di un’azienda lungo la strada di Fossò, dove nei giorni scorsi erano state rinvenute macchie di sangue e alcuni capelli. A poca distanza dalla casa della giovane e dal punto in cui, intorno alle 25.15 di sabato, un testimone aveva riferito di una discussione accesa tra due ragazzi. Nelle riprese si vede Turetta colpire l’ex «a mani nude» e porre in essere «atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte colpendola nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse» (così riporterebbero le carte degli inquirenti secondo quanto scritto dall’Adnkronos). Dopo essere stata caricata in auto, Giulia sarebbe riuscita a fuggire ma, rincorsa, sarebbe stata colpita alle spalle. Un’azione che le avrebbe provocato «ulteriori ferite e ulteriori copiosi sanguinamenti» a seguito dei quali «Filippo ha caricato il suo corpo nella propria auto allontanandosi dal luogo dei fatti e rendendosi immediatamente irreperibile». Gli investigatori stanno analizzando le macchie di sangue rinvenute comparandole con il Dna dei due ragazzi.

Ricerche anche con droni e cani

Intanto proseguono incessanti le ricerche, coordinate dalla prefettura e svolte dal comando provinciale dei Vigili del fuoco con personale specializzato nella ricerca persone. Le squadre stanno scandagliando la zona del lago di Barcis, anche con droni e cinofili, non perché siano in possesso di puntuali elementi ma perché il bacino si trova lungo la direttrice seguita dalla vettura dopo l’aggressione. Le verifiche sono state estese, anche grazie all’utilizzo di un elicottero, all’impervia strada secondaria che collega con la località turistica del Piancavallo e lungo l’intera strada regionale 251, fino alla diga del Vajont.

Moody’s conferma il rating dell’Italia a Baa3 e alza l’outlook da negativo a stabile

L’agenzia di rating Moody’s ha confermato il rating dell’Italia a Baa3 e alzato l’outlook da negativo a stabile. Un taglio alla valutazione avrebbe portato l’Italia al cosiddetto livello junk, ovvero spazzatura. Come si legge in una nota, le prospettive di breve termine dell’Italia «sono sostenute dall’attuazione del Pnrr, ma anche dai recenti miglioramenti del settore bancario. I rischi legati alle forniture energetiche sono diminuiti in parte per il clima buono dello scorso inverno, ma anche per le azioni del governo per la diversificazione delle forniture e del rafforzamento dell’infrastruttura energetica». L’agenzia ha sottolineato anche che la forza del settore bancario italiano è migliorata significativamente: «Un lento ma graduale consolidamento nel sistema bancario ha portato a una migliore efficienza operativa e a complessivi miglioramenti della redditività».

Soddisfatto il ministro Giorgetti: «Conferma che stiamo operando bene»

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha così commentato la valutazione di Moody’s: «Accolgo con molta soddisfazione la pronuncia di questa sera (ndr venerdì 17 novembre). È una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia. Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moody’s e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento». Nelle settimane precedenti le valutazioni di S&P, Dbrs e Fitch avevano lasciato immutato il rating e anche l’outlook sul debito sovrano dell’Italia.

RFI, l’ad Strisciuglio: «4 mila cantieri in corso per la rete del futuro»

Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, ha fatto il punto sui 4 mila cantieri ferroviari e stradali attivi in tutta Italia per realizzare nuove opere e manutenere quelle esistenti. Tra questi quelli per gli snodi nevralgici della penisola come la Direttrice Adriatica, il Passante di Firenze e la Brescia-Verona-Padova (la cui realizzazione è attualmente al 50 per cento).

L’ad di RFI Strisciuglio fa il punto sui cantieri attivi

In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, il manager ha dichiarato: «I 180 miliardi di investimenti previsti dal Piano Industriale del Gruppo FS, per il Polo Infrastrutture, nei prossimi 10 anni giocano un ruolo fondamentale per migliorare la mobilità e i servizi, colmare il gap tra Nord e Sud Italia ed essere connessi all’Europa. Il nostro obiettivo è avere infrastrutture ferroviarie e stradali con standard di sicurezza sempre più elevati per offrire al Paese una rete sempre più integrata, accessibile, performante, affidabile e veloce. Il PNRR, con circa 24 miliardi affidati a RFI – di cui oltre l’80 per cento già in fase realizzativa -, ne rappresenta una parte importante per realizzare opere che entreranno in funzione entro il 2026».

L'ad di RFI Strisciuglio fa il punto sui cantieri attivi in Italia
Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Durante il colloquio c’è stato spazio per parlare anche dei Cantieri Parlanti, il progetto di trasparenza e informazione realizzato da RFI con Italferr, in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per raccontare i cantieri ai territori e alle comunità interessate attraverso un linguaggio semplice e immediato. Il tutto senza perdere d’occhio il tema della sostenibilità, centrale nella realizzazione delle nuove opere. In tutte le gare, infatti, sono stati inseriti criteri di premialità legati a temi ambientali come l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e la riduzione della carbon footprint per i mezzi di cantiere.

Previste 8 mila assunzioni nel corso del 2023

Strisciuglio ha infine confermato l’impegno di RFI per l’innovazione delle Ferrovie italiane: «Dalla riduzione dei tempi di percorrenza all’elevazione degli standard di sicurezza e di affidabilità, saranno tante le opportunità ma anche le sfide che si apriranno negli anni a venire e che già proiettano i trasporti italiani in un futuro all’avanguardia. Attività che saranno portate avanti anche grazie alle 8 mila nuove assunzioni previste nel corso dell’anno».

Incidente a Casal Palocco, lo youtuber Matteo Di Pietro è stato arrestato

Matteo Di Pietro, lo youtuber che era alla guida del Suv Lamborghini che ha travolto e ucciso un bimbo di cinque anni a Casal Palocco, è stato arrestato. Per il giovane, indagato per omicidio stradale e lesioni, il Gip ha disposto i domiciliari accogliendo la richiesta dei pm. Il provvedimento è stato eseguito venerdì 23 giugno 2023 dai carabinieri e dai vigili urbani. Nessun provvedimento, invece, è ancora stato preso nei confronti degli altri quattro ragazzi a bordo del mezzo.

Matteo Di Pietro è stato arrestato: smentita la fuga all’estero

Si conferma falsa, dunque, l’ipotesi che Di Pietro e l’amico Vito Loiacono avessero lasciato l’Italia, il primo per la Spagna e il secondo per la Turchia. La notizia era stata diffusa da un residente di Casal Palocco, ma l’avvocato Francesco Consalvi ha smentito categoricamente che il suo assistito, Matteo, sia fuggito all’estero: «È una fake news, assolutamente falso». Per quanto riguarda l’amico, che non è indagato, non ci sono invece informazioni al riguardo. Fuori dai radar anche gli altri tre a bordo del Suv Simone Dutto, Marco Ciaffarelli e Gaia Nota.

Le indagini sulla velocità del Suv e l’analisi sui cellulari dei ragazzi

Intanto la procura di Roma ha disposto una serie di consulenze sull’incidente al fine di averne maggiormente chiara la dinamica. In particolare, si sta lavorando per accertare la velocità a cui viaggiava il mezzo noleggiato dai ragazzi e analizzare i loro cellulari. Su quest’ultimo punto l’obiettivo degli inquirenti è verificare la presenza di video, foto o comunicazioni utili alle indagini, soprattutto in relazione all’ipotesi della sfida da postare sui social che il gruppo di youtuber stava effettuando. I TheBorderline, questo il loro nome, sono infatti noti sul web per le loro challenge, spesso estreme, che vanno da 24 ore sulla mini zattera a 24 ore nella foresta. L’ultima avrebbe dovuto essere 50 ore in una Lamborghini, sfociata però nel terribile incidente.

Emanuela Orlandi scomparsa 40 anni fa: l’appello della famiglia al Papa e alla premier

A 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la famiglia ha lanciato un appello a Papa Francesco e Giorgia Meloni affinché diano il loro contributo nella ricerca della verità su una delle vicende di cronaca che sconvolsero l’Italia negli Anni 80. Era il 22 giugno 1983 quando la ragazza, allora 15enne, scomparve nel nulla dopo essere uscita da una scuola di musica nel centro di Roma. Da allora si sono susseguite piste, indagini e illazioni coinvolgenti diversi soggetti, dal Vaticano alla Banda della Magliana, ma nessuna che abbia portato a capire cosa sia successo alla giovane. La famiglia non si è mai arresa, sopratutto il fratello Pietro, e da decenni si batte per far luce sull’accaduto.

L’appello della famiglia di Emanuela Orlandi a 40 anni dalla scomparsa

L’avvocato Laura Sgrò, legale degli Orlandi, ha dichiarato che questi ultimi si auspicano che il Santo Padre rievochi il caso di Emanuela durante l’Angelus: «L’auspicio della famiglia è che Papa Francesco ricordi con parole di speranza la prossima domenica, durante l’Angelus, Emanuela, una sua cittadina che manca da 40 anni. Sarebbe un gesto importante, di carità, in pieno spirito evangelico, che metterebbe fine a ogni polemica e rafforzerebbe la volontà di tutti nel cercare la verità».

Un appello simile è stato rivolto anche alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «La famiglia Orlandi ritiene che gli ideali della verità e della giustizia non abbiano colore politico e non appartengano a nessun partito, ma a tutti gli uomini di buona volontà. Per tale motivo, rivolge un appello alla premier con l’auspicio che possa contribuire, nel rispetto dei ruoli, alla ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela e al contempo a chiarire tutti i fatti che in questi 40 anni hanno segnato l’Italia e sono ancora rimasti oscuri».

40 anni fa la scomparsa di Emanuela Orlandi
Pietro Orlandi (Getty Images).

Lo stesso Pietro, in un’intervista al Fatto Quotidiano, si è augurato l’intervento della leader di Fratelli d’Italia per evitare ulteriori rinvii in Senato della commissione parlamentare dedicata proprio al caso della giovane scomparsa. Da settimane sta infatti subendo slittamenti, l’ultimo il 21 giugno, e il suo auspicio è che Meloni «chiarisca questa anomalia».

 

Maturità 2023, le tracce della prima prova: Moravia, Quasimodo e Piero Angela

Come ogni anno, alle 8:30 è stata inviata la chiave del ministero dell’Istruzione che ha sbloccato le tracce della prima prova della maturità 2023. Tra gli autori presenti c’è Salvatore Quasimodo con la poesia Alla nuova luna contenuta nella raccolta La terra impareggiabile. Ma anche Alberto Moravia, con un passaggio de Gli indifferenti, e Federico Chabod con un estratto da L’idea di nazione. Tra le tracce proposte ci sono anche il brano Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp tratto da un testo di di Marco Belpoliti, un estratto del libro-testamento di Piero Angela e una lettera all’ex ministro Patrizio Bianchi sugli esami.

Le tracce della prima prova della maturità 2023

Queste le indicazioni che gli studenti hanno trovato, una volta aperto il plico, per ogni tipologia:

  • Analisi del testo (tipologia A): Alla nuova luna di Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia con un brano tratto da Gli indifferenti
  • Testo argomentativo (tipologia B): L’idea di Nazione di Federico Chabod, Dieci cose che ho imparato di Piero Angela, Intervista con la storia di Oriana Fallaci
  • Tema di attualità (tipologia C): Lettera aperta al Ministro Bianchi sull’esame di maturità ed Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp di Marco Belpoliti

 

 

 

 

 

 

TIM accelera sulla cybersecurity e premia l’innovazione a supporto delle tecnologie Made in Italy

Un mercato nazionale della cybersecurity in forte sviluppo – con un tasso di crescita media annua dell’11-12 per cento per un valore stimato in circa 2,5 miliardi di euro nel 2025 – e caratterizzato da un’elevata frammentazione, con oltre 3 mila aziende metà delle quali concentrate in tre regioni (Lazio, Campania e Lombardia). Partendo da queste evidenze il Centro Studi TIM ha elaborato il white paper Cybersecurity Made in Italy, presentato oggi a Roma durante l’evento che ha premiato le migliori soluzioni innovative in ambito cyber.

L’evento di TIM sulla cybersecurity

Ad aprire i lavori Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer TIM, che ha illustrato il ruolo delle tecnologie cyber e le prospettive di crescita nell’ambito dell’offerta di servizi digitali a 360 gradi che TIM Enterprise rende disponibili alle aziende e alla Pubblica Amministrazione. Dopo un’analisi del mercato della cybersecurity in Italia a cura di Giorgia Dragoni, ricercatrice dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, hanno fatto seguito gli interventi di Eugenio Santagata, Chief Public Affairs and Security Officer di TIM e Amministratore Delegato di Telsy, e di Bruno Frattasi, Direttore Generale Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che hanno evidenziato l’importanza di fare rete per sviluppare un ecosistema nazionale della cybersecurity, in linea con le iniziative di paesi come Francia e Germania, per consolidare al proprio interno la crescita del settore.

L’analisi dello stato dell’arte del settore

Nel 2022, gli attacchi cyber hanno registrato il valore più elevato di sempre e la maggior percentuale di crescita annua: rispetto al 2021 + 169 per cento in Italia, mentre a livello mondiale + 21 per cento. Gli attacchi nel paese hanno rappresentato il 7,6 per cento del totale globale (Fonte: CLUSIT, Rapporto 2023 sulla Sicurezza ICT in Italia). A fronte di questo scenario, come rilevato dall’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, il valore del mercato italiano della cybersecurity ha registrato elevati tassi di crescita: 15 per cento e 18 per cento, rispettivamente nel 2021 e 2022.

Secondo quanto emerso dal rapporto del Centro Studi TIM, le realtà dedicate ai servizi cyber che sono riuscite ad affermarsi seguendo un chiaro percorso di crescita rappresentano appena il 10-15 per cento del mercato. Tra queste prevalgono due modelli alternativi: società che si focalizzano su un unico segmento di clientela – ad esempio con servizi dedicati al sistema bancario – e società con un’offerta più ampia “one stop shop” (più della metà delle imprese esaminate) al cui interno è presente almeno una tecnologia proprietaria (tre quarti delle imprese del campione).

Tuttavia, la gran parte del mercato rimane oggi polarizzata tra i grandi gruppi ICT il cui portafoglio di offerta include anche i servizi cyber e piccole realtà molto specializzate che faticano a crescere, e presenta un livello di polverizzazione molto maggiore rispetto a quello degli altri grandi paesi europei. In particolare, l’Italia, secondo le stime del Centro Studi TIM, ha 1,6 imprese di cybersecurity per miliardo di PIL, un numero doppio rispetto al Regno Unito (0,8 imprese per miliardo di PIL) e superiore anche a quello della Spagna (1,2 imprese per miliardo di PIL).

Le dichiarazioni di Santagata  

A fronte dei dati presentati, Eugenio Santagata ha così affermato: «Oggi serve dotarsi di tecnologie proprietarie certificate e gestite internamente al perimetro nazionale e occorrono quindi esperti e competenze specifiche ma anche una cultura nuova. Le aziende premiate oggi testimoniano il potenziale delle imprese italiane nel campo della cybersecurity e sottolineano l’importanza di creare un ecosistema collaborativo per garantire la sicurezza digitale. L’obiettivo è quello di costruire una solida base di cybersecurity italiana che possa competere a livello internazionale. Vogliamo attrarre investimenti e talenti nel nostro paese, promuovere lo sviluppo di tecnologie innovative e creare un ambiente favorevole all’innovazione. In questo modo, potremo affrontare le sfide della cybersecurity in modo efficace e fornire soluzioni affidabili e all’avanguardia per proteggere le nostre infrastrutture digitali».

La Cybersecurity Made in Italy Challenge e le realtà premiate da TIM

Proprio con l’obiettivo di sviluppare nuove soluzioni volte a contrastare il crescente fenomeno legato ai rischi informatici e di arricchire il portafoglio dei servizi TIM Enterprise e Telsy che fanno uso di tecnologie innovative e proprietarie nazionali è stata realizzata la Cybersecurity Made in Italy Challenge.

L’iniziativa rientra tra le attività previste nell’ambito del programma di Open Innovation TIM Growth Platform, il nuovo modello di innovazione basato sulla collaborazione industriale con società ad alto potenziale con l’obiettivo di accelerarne la crescita. La Challenge punta a facilitare l’incontro tra le imprese, soprattutto italiane, che dispongono di soluzioni e competenze ultra-specialistiche e le esigenze ed i bisogni espressi dalle PMI, con l’obiettivo di far crescere tutta la filiera e accelerare la digitalizzazione e l’innovazione del paese.

La sfida ha coinvolto, nel giro di pochi giorni, oltre 50 aziende, PMI, startup e scaleup italiane e internazionali per individuare soluzioni innovative. Ai vincitori verrà offerta una partnership tecnologica e commerciale con TIM Enterprise e Telsy. Le società selezionate avranno infatti un accesso privilegiato al mercato della cybersecurity e la possibilità di crescere ulteriormente.

In particolare, nel corso dell’evento sono state premiate:

  • Ermes per la soluzione che, grazie ad avanzati algoritmi di machine learning, garantisce sicurezza del browser consentendo una navigazione online sicura e protetta, difendendo gli utenti dalle minacce web, preservando la loro privacy e proteggendo i loro dati;
  • Pikered per aver ideato ZAIUX Evo, un “hacker virtuale” che, grazie all’Intelligenza Artificiale, effettua “attacchi etici”, con l’obiettivo di individuare le falle di una rete informatica e fornire le indicazioni per la mitigazione delle vulnerabilità;
  • Sensoworks per aver proposto una soluzione per il monitoraggio intelligente di infrastrutture strategiche (viadotti, tunnel, reti idriche) che acquisisce e analizza in real-time i dati provenienti dai sensori connessi e consente di intervenire tempestivamente migliorando efficienza e sicurezza.

Per Chi Crea, prorogata al 19 luglio la presentazione delle candidature

È stata prorogata al 19 luglio la scadenza per inviare la propria candidatura e aderire a Per Chi Crea, il programma promosso dal Ministero della Cultura e gestito da SIAE che destina il 10 per cento dei compensi della “Copia privata” a supporto della creatività e della promozione culturale dei giovani sotto i 35 anni di età. Interrotto durante la pandemia, il progetto si presenta nell’edizione 2023 con un investimento di oltre 14 milioni di euro che serviranno a favorire la creatività di giovani artiste e artisti residenti in Italia operanti nelle arti visive, performative e multimediali, cinema, danza, letteratura, musica e teatro.

Per Chi Crea, prorogato l’invio delle candidature 

Il cosiddetto compenso della “Copia privata” è quello che si applica ai supporti e agli apparecchi idonei alla registrazione audio/video in cambio della possibilità di effettuare copie ad uso personale di opere protette dal diritto d’autore. SIAE, per legge, riscuote tale compenso e lo ripartisce ad autori, produttori, artisti ed interpreti. Nel 2016, il governo ha previsto che il 10 per cento delle somme così riscosse dovesse essere investito in attività che favoriscano la creatività e la promozione culturale nazionale ed internazionale dei giovani.

Per questo, dal 2 maggio 2023, è possibile aderire al programma Per Chi Crea articolato in tre bandi rivolti ad aziende, scuole, enti e associazioni che presentano un progetto a sostegno di autori, artisti, interpreti ed esecutori under 35 e residenti in Italia. Si tratta, nello specifico, del bando Nuove opere per la realizzazione e promozione di opere inedite, del bando Formazione e promozione culturale nelle scuole riservato alle istituzioni scolastiche ed educative statali del primo e secondo ciclo e del bando Live e promozione nazionale e internazionale per la realizzazione di live tour o rassegne, sia nazionali che internazionali, e progetti di traduzione in altre lingue e relativa distribuzione all’estero.

I bandi privilegiano in particolare i seguenti aspetti:

  • l’ampliamento dell’offerta e della domanda culturale, attraverso azioni volte al superamento del cultural divide;
  • la specializzazione delle professionalità artistiche, anche attraverso il sostegno alla creazione, composizione, edizione, diffusione, esecuzione e promozione di nuove opere di giovani autrici e autori;
  • l’internazionalizzazione, attraverso il sostegno alla diffusione di opere nel mercato internazionale;
  • la promozione e la diffusione degli aspetti più qualificanti della cultura italiana, nella sua dimensione artistica, letteraria e storica, per rafforzare tra i giovani il senso di appartenenza alla Nazione e il ruolo da questa svolto nello sviluppo culturale mondiale;
  • il coinvolgimento di più istituzioni o la realizzazione sulla base di accordi di partenariato tra più soggetti proponenti;
  • l’inclusione sociale.

I dettagli in merito ai progetti da presentare, con materiali e guide operative, sono disponibili sul sito www.perchicrea.it/. Come anticipato, i soggetti interessati potranno inviare la propria candidatura entro mercoledì 19 luglio 2023 attraverso la piattaforma dedicata disponibile sul medesimo sito. I progetti vincitori verranno pubblicati entro il 27 ottobre 2023.

SACE supporta Mygrants e premia Gingem e Human Maple

SACE partecipa al MygrantsDays Summer Edition 2023 e premia Gingem e Human Maple rispettivamente come miglior business idea e impresa già sul mercato. Il contest nasce con l’obiettivo di promuovere e supportare le idee di business e le imprese migranti ed è stato realizzato a Rimini nella cornice di We Make Future, Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione tecnologica e digitale che ha, a sua volta, riconosciuto con un award l’impegno di SACE per l’inclusione e lo sviluppo di competenze imprenditoriali nel Mezzogiorno con il progetto Women in Export: Obiettivo Sud.

Il supporto di SACE a Mygrants e il premio a Gingem e Human Maple

In questa iniziativa SACE è al fianco di Mygrants, la piattaforma che dal 2017 sfrutta l’adaptive microlearning per erogare a migranti percorsi di training, upskilling e assessment in diversi settori professionali per far emergere e allineare i loro background (formali, non formali e informali) al fabbisogno occupazionale italiano. Dal 2021, con Pickme (piattaforma B2B), mette a disposizione a PMI, corporate e agenzie interinali un database che permette loro di accedere a questo talent pool e di individuare e comparare in maniera bias-free i profili più idonei per soddisfare il loro crescente fabbisogno occupazionale.

Gingem è un’alternativa naturale e sana ai più comuni drink energetici, una bevanda a base di zenzero ad alta concentrazione con hibiscus e tamarindo per migliorare la digestione, stimolare il metabolismo e rafforzare il sistema immunitario, senza additivi o conservanti. Human Maple è un marchio che si pone l’obiettivo di migliorare il rapporto uomo-ambiente, prototipando un servizio per la raccolta e il riciclo dei mozziconi di sigarette che possono rappresentare materia prima per, tra gli altri, capi di abbigliamento.

Le dichiarazioni di Frezza

Antonio Frezza, Chief Marketing and Sales PMI di SACE, ha così dichiarato a margine dell’evento: «Noi di SACE siamo orgogliosi di aver selezionato due startup italiane fondate da giovani di origine straniera, che hanno trovato nel nostro paese terreno che ha nutrito il loro talento, permettendo di realizzare i loro sogni imprenditoriali e arricchire con il valore della diversità il Made in Italy. Anche questa iniziativa testimonia l’impegno del Gruppo nella sostenibilità e per lo sviluppo di un’economia sempre più solidale in linea con la nostra missione e i nostri valori».

 

Moby Fantasy, battesimo ad Olbia per il traghetto più grande mai costruito al mondo

Dopo il battesimo ufficiale venerdì 17 giugno 2023 al porto di Olbia, Moby Fantasy è già entrata in servizio sulla tratta Livorno-Olbia. La nuova ammiraglia e 23esima nave della compagnia, nave da record che consente il doppio della capacità di un qualsiasi traghetto oggi in servizio nel Mediterraneo, sarà seguita, in autunno, dalla gemella Moby Legacy che ha recentemente superato con successo le prove in mare. L’arrivo dei due traghetti, entrambi costruiti nei cantieri cinesi di Guangzhou, rafforza il piano industriale di crescita della compagnia leader nel trasporto merci e passeggeri nel Mediterrane. La loro entrata in servizio avrà importanti ricadute sul territorio sia toscano che sardo generando un impatto occupazionale di 500 nuovi posti di lavoro tra diretti e indotto.

Moby Fantasy entra ufficialmente in servizio

Al comando del genovese Massimo Pinsolo e con i suoi 119 membri di equipaggio, con i suoi 237 metri di lunghezza per 33 di larghezza e una stazza lorda di 69.500 tonnellate, Moby Fantasy può trasportare fino a 3 mila persone che alloggeranno nelle 441 cabine tutte con standard da nave da crociera. Inoltre, grazie agli oltre 3.800 metri lineari di garage, può trasportare fino a 1.300 auto o 300 camion. La potenza dei quattro motori di ultima generazione è di 10,8 megawatt ciascuno, per una velocità di crociera di 23,5 nodi con punte di 25.

Moby Fantasy esprime la rivoluzione nel concetto di traghetto così come lo conosciamo oggi: gli standard degli arredi, delle dotazioni e delle cabine sono ai livelli di quelle delle navi da crociera. Ogni singolo particolare – dalla chiglia, ai garage, agli spazi per i passeggeri – è stato studiato con attenzione dai progettisti danesi dello studio OSK Ship Tech sulla base di un concept ideato dall’Armatore Vincenzo Onorato che ha partecipato allo sviluppo del traghetto sin dal disegno iniziale, per assicurare la massima qualità nelle cabine e negli spazi comuni ma anche negli innovativi servizi di ristorazione per offrire ai viaggiatori i migliori standard possibili a bordo.

La nave Moby Fantasy entra in servizio dopo il battesimo ad Olbia
Moby Fantasy (Moby).

La tradizionale cerimonia di battesimo si è svolta alla presenza della madrina d’eccezione Sofia Goggia, sciatrice italiana, campionessa olimpica nella discesa libera a Pyeongchang 2018 e vice campionessa olimpica a Pechino 2022, quattro volte vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera oltre che di due medaglie mondiali nonché simbolo della determinazione e del coraggio. L’atleta azzurra sarà anche ambasciatrice di Moby facendosi interprete di un più ampio progetto della compagnia per diffondere tra i propri ospiti il concetto di «benessere nel movimento» dove lo sport e il viaggio saranno al centro del messaggio per sostenere la salute fisica e mentale come priorità per tutti.

Le dichiarazioni dell’Ad Achille Onorato

Achille Onorato, amministratore delegato di Moby, ha così commentato l’avvio della nave: «Il battesimo di Moby Fantasy rappresenta per tutti noi un nuovo inizio. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per guardare al futuro con entusiasmo e con la consapevolezza di aver compiuto un percorso virtuoso di ristrutturazione che ci consentirà di crescere e di consolidare il nostro mercato. Attendiamo in autunno l’arrivo della seconda nave, Moby Legacy, che sarà impiegata sulla rotta per la Sardegna offrendo a questa splendida isola l’opportunità di essere servita dalla flotta più giovane e più sostenibile in mare».

La nave Moby Fantasy entra in servizio dopo il battesimo ad Olbia
Achille Onorato (Moby).

E ancora: «La realizzazione di queste due navi risponde in primis a criteri di sostenibilità ambientale ma anche sociale che sono certo saranno riconosciuti e apprezzati dai nostri clienti. Il settore dello shipping sta attraversando un momento di profondo cambiamento, ci sono ancora molte turbolenze dettate dalle normative europee sui carburanti e le nuove regolamentazioni alle quali dovremo prestare continua attenzione. Per questo abbiamo in programma investimenti nel refitting della flotta per 36 milioni di euro che per il 40 per cento saranno co-finanziati grazie al PNRR e realizzati in cantieri italiani generando un ulteriore impatto positivo sul nostro territorio e che ci consentiranno di raggiungere una riduzione complessiva delle emissioni della flotta del 32 per cento superando i requisiti richiesti dalla Fuel EU».

 

Moby Fantasy, battesimo ad Olbia per il traghetto più grande mai costruito al mondo

Dopo il battesimo ufficiale venerdì 17 giugno 2023 al porto di Olbia, Moby Fantasy è già entrata in servizio sulla tratta Livorno-Olbia. La nuova ammiraglia e 23esima nave della compagnia, nave da record che consente il doppio della capacità di un qualsiasi traghetto oggi in servizio nel Mediterraneo, sarà seguita, in autunno, dalla gemella Moby Legacy che ha recentemente superato con successo le prove in mare. L’arrivo dei due traghetti, entrambi costruiti nei cantieri cinesi di Guangzhou, rafforza il piano industriale di crescita della compagnia leader nel trasporto merci e passeggeri nel Mediterrane. La loro entrata in servizio avrà importanti ricadute sul territorio sia toscano che sardo generando un impatto occupazionale di 500 nuovi posti di lavoro tra diretti e indotto.

Moby Fantasy entra ufficialmente in servizio

Al comando del genovese Massimo Pinsolo e con i suoi 119 membri di equipaggio, con i suoi 237 metri di lunghezza per 33 di larghezza e una stazza lorda di 69.500 tonnellate, Moby Fantasy può trasportare fino a 3 mila persone che alloggeranno nelle 441 cabine tutte con standard da nave da crociera. Inoltre, grazie agli oltre 3.800 metri lineari di garage, può trasportare fino a 1.300 auto o 300 camion. La potenza dei quattro motori di ultima generazione è di 10,8 megawatt ciascuno, per una velocità di crociera di 23,5 nodi con punte di 25.

Moby Fantasy esprime la rivoluzione nel concetto di traghetto così come lo conosciamo oggi: gli standard degli arredi, delle dotazioni e delle cabine sono ai livelli di quelle delle navi da crociera. Ogni singolo particolare – dalla chiglia, ai garage, agli spazi per i passeggeri – è stato studiato con attenzione dai progettisti danesi dello studio OSK Ship Tech sulla base di un concept ideato dall’Armatore Vincenzo Onorato che ha partecipato allo sviluppo del traghetto sin dal disegno iniziale, per assicurare la massima qualità nelle cabine e negli spazi comuni ma anche negli innovativi servizi di ristorazione per offrire ai viaggiatori i migliori standard possibili a bordo.

La nave Moby Fantasy entra in servizio dopo il battesimo ad Olbia
Moby Fantasy (Moby).

La tradizionale cerimonia di battesimo si è svolta alla presenza della madrina d’eccezione Sofia Goggia, sciatrice italiana, campionessa olimpica nella discesa libera a Pyeongchang 2018 e vice campionessa olimpica a Pechino 2022, quattro volte vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera oltre che di due medaglie mondiali nonché simbolo della determinazione e del coraggio. L’atleta azzurra sarà anche ambasciatrice di Moby facendosi interprete di un più ampio progetto della compagnia per diffondere tra i propri ospiti il concetto di «benessere nel movimento» dove lo sport e il viaggio saranno al centro del messaggio per sostenere la salute fisica e mentale come priorità per tutti.

Le dichiarazioni dell’Ad Achille Onorato

Achille Onorato, amministratore delegato di Moby, ha così commentato l’avvio della nave: «Il battesimo di Moby Fantasy rappresenta per tutti noi un nuovo inizio. Non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per guardare al futuro con entusiasmo e con la consapevolezza di aver compiuto un percorso virtuoso di ristrutturazione che ci consentirà di crescere e di consolidare il nostro mercato. Attendiamo in autunno l’arrivo della seconda nave, Moby Legacy, che sarà impiegata sulla rotta per la Sardegna offrendo a questa splendida isola l’opportunità di essere servita dalla flotta più giovane e più sostenibile in mare».

La nave Moby Fantasy entra in servizio dopo il battesimo ad Olbia
Achille Onorato (Moby).

E ancora: «La realizzazione di queste due navi risponde in primis a criteri di sostenibilità ambientale ma anche sociale che sono certo saranno riconosciuti e apprezzati dai nostri clienti. Il settore dello shipping sta attraversando un momento di profondo cambiamento, ci sono ancora molte turbolenze dettate dalle normative europee sui carburanti e le nuove regolamentazioni alle quali dovremo prestare continua attenzione. Per questo abbiamo in programma investimenti nel refitting della flotta per 36 milioni di euro che per il 40 per cento saranno co-finanziati grazie al PNRR e realizzati in cantieri italiani generando un ulteriore impatto positivo sul nostro territorio e che ci consentiranno di raggiungere una riduzione complessiva delle emissioni della flotta del 32 per cento superando i requisiti richiesti dalla Fuel EU».

 

Alfredo Cospito, oggi la sentenza sull’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano

È attesa per il pomeriggio di lunedì 19 giugno 2023 la sentenza sul processo legato all’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano in cui sono imputati l’anarchico Alfredo Cospito e la sua ex compagna Anna Beniamino. Il procedimento era stato sospeso a dicembre dopo che i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte costituzionale si pronunciasse in merito alla norma che vieta la concessione di attenuanti per lieve entità nel caso di reati puniti col fine pena mai (come la strage politica) a chi, come Cospito, è recidivo. Senza la pronuncia della Consulta, l’inserruzionalista sarebbe stato condannato all’ergastolo. Ma, grazie al parere di quest’ultima, potrebbe ottenere una pena meno dura. Intervenuto in videocollegamento dal carcere di Sassari, l’anarchico ha parlato per una decina di minuti evidenziando come la sua vicenda «sia stata usata dal governo come una clava per colpire la cosiddetta opposizione».

Cospito, l’accusa di strage politica per l’attentato alla scuola carabinieri di Fossano

Il processo riguarda i fatti accaduti a giugno 2006 presso la scuola allievi carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa di Fossano, dove vennero piazzati due ordigni temporizzati programmati per esplodere in due fasi. Il primo, che avrebbe dovuto attirare i militari nell’agguato, esplose alle 3:05 del mattino, mentre il secondo, che nelle intenzioni anarchiche avrebbe dovuto colpirli, 25 minuti dopo. Solo il caso fece sì che non ci fossero morti né feriti.

Per i fatti, Cospito sta già scontando vent’anni di reclusione con l’accusa di strage. La Cassazione, però, ha riqualificato il reato in strage politica, punito in Italia con l’ergastolo (indipendentemente dal fatto che sia tentato o consumato), chiedendo alla Corte d’appello di Torino di rideterminare la pena. I difensori dell’imputato, di fronte ad un fatto senza vittime, puntavano al riconoscimento dell’attenuante della «lieve entità» che, se riconosciuta, avrebbe eliminato il rischio di condanna all’ergastolo riportando i termini sanzionatori nella forbice compresa tra i 21 e i 24 anni.

Il parere della Corte costituzionale e le possibili attenuanti

Ma i giudici si sono trovati davanti alla strettoia dell’articolo 69 quarto comma del codice penale, che non consente di concedere le attenuanti per la lieve entità del fatto a chi, come Cospito, è recidivo. Di qui la decisione di chiedere un parere alla Corte costituzionale, che si è espressa a favore dell’anarchico. «Nel caso di reati puniti con la pena edittale dell’ergastolo, è illegittimo il divieto per il giudice di ritenere prevalenti le circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata», ha sentenziato. Ciò vuol dire che il giudice può operare un bilanciamento tra l’attenuante della «lieve entità» e l’aggravante della recidiva. E siccome quella di Fossano fu una strage di entità minore (non ci furono feriti né morti), l’imputato potrebbe beneficiare di una pena minore rispetto all’ergastolo.

 

 

 

 

 

Alfredo Cospito, oggi la sentenza sull’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano

È attesa per il pomeriggio di lunedì 19 giugno 2023 la sentenza sul processo legato all’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano in cui sono imputati l’anarchico Alfredo Cospito e la sua ex compagna Anna Beniamino. Il procedimento era stato sospeso a dicembre dopo che i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte costituzionale si pronunciasse in merito alla norma che vieta la concessione di attenuanti per lieve entità nel caso di reati puniti col fine pena mai (come la strage politica) a chi, come Cospito, è recidivo. Senza la pronuncia della Consulta, l’inserruzionalista sarebbe stato condannato all’ergastolo. Ma, grazie al parere di quest’ultima, potrebbe ottenere una pena meno dura. Intervenuto in videocollegamento dal carcere di Sassari, l’anarchico ha parlato per una decina di minuti evidenziando come la sua vicenda «sia stata usata dal governo come una clava per colpire la cosiddetta opposizione».

Cospito, l’accusa di strage politica per l’attentato alla scuola carabinieri di Fossano

Il processo riguarda i fatti accaduti a giugno 2006 presso la scuola allievi carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa di Fossano, dove vennero piazzati due ordigni temporizzati programmati per esplodere in due fasi. Il primo, che avrebbe dovuto attirare i militari nell’agguato, esplose alle 3:05 del mattino, mentre il secondo, che nelle intenzioni anarchiche avrebbe dovuto colpirli, 25 minuti dopo. Solo il caso fece sì che non ci fossero morti né feriti.

Per i fatti, Cospito sta già scontando vent’anni di reclusione con l’accusa di strage. La Cassazione, però, ha riqualificato il reato in strage politica, punito in Italia con l’ergastolo (indipendentemente dal fatto che sia tentato o consumato), chiedendo alla Corte d’appello di Torino di rideterminare la pena. I difensori dell’imputato, di fronte ad un fatto senza vittime, puntavano al riconoscimento dell’attenuante della «lieve entità» che, se riconosciuta, avrebbe eliminato il rischio di condanna all’ergastolo riportando i termini sanzionatori nella forbice compresa tra i 21 e i 24 anni.

Il parere della Corte costituzionale e le possibili attenuanti

Ma i giudici si sono trovati davanti alla strettoia dell’articolo 69 quarto comma del codice penale, che non consente di concedere le attenuanti per la lieve entità del fatto a chi, come Cospito, è recidivo. Di qui la decisione di chiedere un parere alla Corte costituzionale, che si è espressa a favore dell’anarchico. «Nel caso di reati puniti con la pena edittale dell’ergastolo, è illegittimo il divieto per il giudice di ritenere prevalenti le circostanze attenuanti sulla recidiva reiterata», ha sentenziato. Ciò vuol dire che il giudice può operare un bilanciamento tra l’attenuante della «lieve entità» e l’aggravante della recidiva. E siccome quella di Fossano fu una strage di entità minore (non ci furono feriti né morti), l’imputato potrebbe beneficiare di una pena minore rispetto all’ergastolo.

 

 

 

 

 

I TheBorderline chiudono il loro canale YouTube dopo l’incidente a Casal Palocco

Dopo l’incidente stradale a Casal Palocco (Roma) in cui un bimbo di 5 anni è stato travolto e ucciso dal Lamborghini Suv che avevano noleggiato per girare un video, gli youtuber di TheBorderline hanno deciso di chiudere il loro canale social. L’annuncio è avvenuto tramite un filmato in cui hanno espresso anche il loro personale cordoglio alla famiglia della vittima.

I TheBorderline chiudono il canale YouTube dopo l’incidente a Casal Palocco

«L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per la vittima», ha spiegato il gruppo di creator content. «I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima», recita ancora il messaggio.

I The Borderline annunciano la chiusura del loro canale YouTube
Messaggio dei TheBorderline su Youtube (Youtube).

Una decisione, quella di interrompere l’attività creativa su YouTube, giunta dopo giorni di polemiche e la cancellazione di numerosi video, che non avevano però fermato le visualizzazioni (e i conseguenti ricavi) ai loro contenuti rimasti. Il canale dei TheBorderline era stato aperto nel 2020 e, nel giro di tre anni, aveva raggiunto quota 600 mila iscritti intercettando milioni di utenti della Rete. «Non siamo ricchi ma ci piace spendere per farvi divertire a voi», era il messaggio di presentazione sul canale esplicitamente ispirato al MrBeast americano che realizza video in cui vengono portate a termine sfide molto difficili.

L’ultimo video sulla Lamborghini prima dello schianto

Nei 118 contenuti caricati, le challenge andavano da «24 ore sulla minizattera» a «quanto puoi resistere nel ghiaccio» fino a «vivo 50 ore nella Tesla». L’ultima, risultata fatale per il piccolo Manuel, era quella di rimanere alcuni giorni su un Suv Lamborghini senza mai scendere. Una sfida anticipata da un video in cui uno dei ragazzi mostrava la lussuosa automobile descrivendone con ironia le potenzialità: «Ah rega’ quest’auto va più veloce di una Saetta McQueen. Annamo’, me sembra di caricare un drago, daje Jessica che sono il protagonista di Fast & Furious, meeeeeeee».