Salvini e le contraddizioni sul codice stradale, tra velocità e tolleranza zero

Molti slogan “di pancia”, sulla scia dell’ultima tragedia della strada, qualche misura annunciata e rimangiata, in generale parecchia confusione. Non si capisce bene quale sia la linea politica del ministro dei Trasporti Matteo Salvini in tema di sicurezza stradale. Il leader della Lega aveva appena parlato di inasprimento del codice della strada, con pene esemplari per chi guida in stato d’ebrezza e regole ferree per i neo-patentati. Anche perché non poteva certo farsi scappare la possibilità di commentare, sull’onda emotiva dello sdegno generale, l’incidente mortale che ha visto coinvolti gli youtuber TheBordeLine a Casal Palocco. Ma intanto il Capitano ha aperto anche all’idea che il limite di 130 chilometri orari possa essere eliminato, su alcune tipologie di strade. Nonostante l’eccesso di velocità sia, secondo uno studio Aci/Istat, la terza causa di incidenti dopo le distrazioni alla guida e il mancato rispetto di una precedenza o di un semaforo. E soprattutto è il principale responsabile dei sinistri più gravi, spesso fatali. Secondo i dati della polizia stradale, dei 70.554 incidenti del 2022, 1.362 sono stati mortali, con 1.489 vittime, 28.914 persone con lesioni e 42.300 feriti. Numeri in aumento rispetto al 2021. Non è la prima delle contraddizioni di Salvini, che sul tema è già scivolato altre volte.

Matteo Salvini ha annunciato di voler alzare il limite di 130 km/h
Matteo Salvini presente ai funerali di Silvio Berlusconi (Getty).

Salvini vuole regole rigide, ma anche aumentare il limite di velocità

In un’intervista su Radio24, Salvini ha affermato di essere «convinto che su alcune tratte italiane a tasso di incidentalità prossimo allo zero, in alcuni orari, laddove ci sono tre, quattro o addirittura cinque corsie un superamento controllato degli attuali 130 chilometri orari come negli altri Paesi europei possa essere preso in considerazione». Al di là del riferimenti all’Europa, dove soltanto Bulgaria e Polonia hanno limiti in alcuni casi fissati a 140 km/h, l’idea pare cozzare con quanto detto più volte e ribadito, poche ore dopo, anche al Tg1: «Serve educazione stradale, ma serve anche tolleranza zero per chi sbaglia. Quindi revoca della patente per chi è recidivo, guidando drogato o ubriaco. E per i neopatentati l’impossibilità di guidare auto di grossa cilindrata per i primi tre anni e la sospensione della patente per chi viene trovato alla guida mentre usa il telefonino».

Salvini nel 2013 twittava: «Assenzio, limoncello e ora… sereni al volante»

E proprio sulla revoca della patente per chi viene trovato alla guida in stato d’ebrezza si registra un altro scivolone. Salvini nel 2013 twittava, dopo una «gran serata coi Fratelli Leghisti», qualcosa che lasciava intendere come lui stesso si fosse messo alla guida dopo aver bevuto: «Ginepro, assenzio, limoncello e ora… sereni al volante con Vasco! Liberi liberi siamo Noi!!!». Un tweet che oggi, dopo 10 anni, risulta incoerente con le posizioni prese, come gli è stato contestato già nel novembre 2022. In quell’occasione Salvini ha annunciato di essere «al lavoro sui codici» per cambiare le regole dopo la strage avvenuta in Emilia-Romagna, quando in un incidente automobilistico morirono tre bambini e una giovane donna di 22 anni. 

Il caso delle targhe alle biciclette: prima l’annuncio, poi il dietrofront

Ma non è finita, perché in tema di viabilità e sicurezza, Salvini ha recentemente annunciato alla Camera di voler presentare un «pacchetto che interverrà anche sulla mobilità dolce, sulle due ruote, prevedendo casco, assicurazione, targa e freccia obbligatorie per monopattini e biciclette». Poi, dopo 48 ore di polemiche e allarmi lanciati dalle varie associazioni, lui stesso ha smentito sul giornale Libero, dicendo che «qualcuno ha giocato a fare confusione». Salvini ha spiegato che «targhe, frecce, casco, assicurazioni e limiti di velocità sono per i monopattini, non per le biciclette». Un dietrofront in piena regola. E pensare che nel 2015, con un altro tweet, definiva «matti!» i membri del Partito democratico, dopo che «un senatore ha proposto di mettere targa, e di far pagare il bollo, anche a proprietari di BICICLETTA».

Matteo Salvini ha annunciato di voler alzare il limite di 130 km/h
Matteo Salvini durante Assarmatori 2023 (Imagoeconomica).