SEMINARE CREATIVITÀ E INCLUSIONE: AL VIA I LABORATORI DEL PROGETTO MUS-E PER AVVICINARE I BAMBINI ALL’ARTE NELLA PROVINCIA DI SALERNO

A supportare l’iniziativa La Doria, Gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della Grande Distribuzione. Coinvolti 164 bambini di 10 classi elementari di due scuole di Angri e Sarno

 

Sono partiti questa settimana in due scuole della provincia di Salerno i laboratori di teatro, movimento espressivo e ceramica del progetto Mus-e, iniziativa promossa dalla Fondazione Mus-e Italia ETS che mira a diffondere tra i bambini diverse discipline artistiche con l’obiettivo di stimolare la creatività, l’inclusione e lo sviluppo personale, specialmente nei contesti socio-culturali più difficili. I percorsi nelle due scuole sono finanziati da La Doria, Gruppo leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della Grande Distribuzione.

Gli istituti coinvolti in provincia di Salerno sono l’IC “D.E Smaldone” di Angri e l’IC “Sarno Episcopo” di Sarno per un totale di 164 bambini della seconda elementare di 10 classi diverse, guidati nel percorso dai 4 artisti Nicolantonio Napoli, Sharon Amato, Antonietta Capriglione e Giuseppe Cicalese.  

«Essere presenti ad Angri e Sarno è per noi molto importante: vuol dire aiutare i bambini di questi territori a rafforzare le loro competenze creative, a esercitare la fantasia e l’immaginazione senza timore di un voto, di un giudizio. I dati sulla povertà educativa sono purtroppo ancora sconfortanti, in particolar modo in alcune zone del Sud Italia, e grazie a La Doria riusciremo a portare avanti un primo progetto di lungo respiro, coinvolgendo l’intera comunità educante» – ha commentato Maria Garrone, Presidente Mus-e Italia ETS.

Arrivato in Italia nel 1999, il programma Mus-e, completamente gratuito, ha finora coinvolto a livello nazionale quasi 14.000 bambini, 588 classi e 167 artisti. Il percorso ha la durata di 3 anni e copre circa 20 settimane all’interno del normale orario scolastico della classe. La durata prolungata permette di sviluppare un percorso a lungo termine unico nel suo genere e consente ai bambini di instaurare un rapporto di fiducia con gli artisti. Allo stesso tempo le attività di gruppo aiutano i partecipanti a crescere come individui, oltre a sentirsi parte di una comunità.

«Siamo molto felici di annunciare la partenza dei laboratori per questo anno scolastico. L’iniziativa rispecchia l’impegno del Gruppo nel generare un impatto tangibile e realmente positivo nel nostro territorio, in un ambiente spesso complesso dal punto di vista sociale e culturale. Il nostro impegno si è già tradotto, in passato, in numerose iniziative per la salvaguardia dell’ambiente, l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani e il benessere dei dipendenti. Con questo progetto nello specifico contribuiamo a tre degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU: povertà zero, istruzione di qualità e riduzione delle diseguaglianze. Ringraziamo la Fondazione Mus-e per averci concesso l’opportunità di essere parte di questa iniziativa» – ha commentato Antonio Ferraioli, CEO del Gruppo La Doria.

 

Fondazione Mus-e Italia ETS

Fondazione Mus-e Italia ETS si occupa di contrasto alla povertà educativa tramite percorsi artistici di alto livello. Nata nel 1993 a Bruxelles dalla Fondazione Yehudi Menuhin, ha 11 sedi europee; la sede italiana è oggi attiva in oltre 20 città, da Nord a Sud, portando la musica, la danza, il teatro, le arti visive e multimediali a quasi 14.000 bambini. 

La Doria Spa

La Doria Spa è il primo produttore Europeo di legumi conservati, di pelati e polpa di pomodoro nel canale retail e tra i principali produttori italiani di succhi e bevande di frutta. La Società è anche il primo produttore in Europa di sughi pronti a marchio delle catene distributive (private labels). Il fatturato 2022 è stato pari a 1,018 miliardi di euro di cui oltre il 97% generato attraverso il segmento delle private labels con i principali retailer nazionali e internazionali.

 

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Motori per estrazione fumi: un dispositivo di sicurezza essenziale

I motori per estrazioni fumi si inseriscono sia nell’ambito privato sia nei contesti pubblici. Primeggia ovviamente negli ambienti pubblici e affollati, laddove servono delle misure di sicurezza più stringenti. 

Non a caso, nei centri commerciali, negli aeroporti o negli stadi è necessario e disporre di sistemi efficaci volti ad aspirare l’aria ed estrarne i fumi. La soluzione è da ricercarsi nei motori per estrazione fumi, dei dispositivi progettati appositamente per assolvere a questo compito.

Grazie alla loro presenza, l’ambiente può considerarsi sano e sicuro per le persone che lo frequentano. Ciononostante, per comprendere la sua importanza è necessario conoscere la sua funzionalità e la sua destinazione finale.

A cosa servono i motori per estrazione fumi?

Questa tipologia di motori viene progettata per fornire una ventilazione efficiente, continuativa e regolarizzata, nonché per garantire il benessere delle persone in questi ambienti, siano essi pubblici o privati.

Dobbiamo considerare il sistema di aspirazione dell’aria come il primo responsabile dell’immissione di aria fresca nell’edificio o nello spazio. Può facilitare la comprensione visualizzare il suo luogo di destinazione, il quale coincide con le aree pubbliche al chiuso che presentano un’alta concentrazione di persone.

In un tale contesto, cresce la necessità di far circolare aria e di reintegrarla, così da bilanciare la qualità affinché l’equilibrio tra aria interna ed esterna sia costantemente monitorata.

Per svolgere un lavoro di questo tipo, si devono adottare dei sistemi motorizzati studiati per gestire i grandi volumi d’aria richiesti in questi spazi. Pertanto, si utilizzano dei motori per estrazione fumi potenti e affidabili, in grado di erogare un’elevata portata d’aria per un tempo stabilito.

Circolo dell’aria ed estrazione dei fumi: il duplice scopo dei sistemi motorizzati

Oltre a fornire aria fresca negli ambienti pubblici o privati affollati, il motore deve disporre di un efficace sistema di estrazione dei fumi. In caso di incendio o di qualsiasi altra situazione di emergenza che generi fumo, questi sistemi si attivano fin da subito per eliminare i fumi pericolosi dall’area.

Grazie alla loro elevata potenza di aspirazione rimuovono con rapidità il fumo e ne impediscono la diffusione. In questo modo, l’ambiente vanta un sistema di sicurezza superiore che interviene prima dell’arrivo delle autorità.

In questo modo, le operazioni di sgombero possono essere svolte senza intoppi e con ordine, riducendo drasticamente il rischio di pericoli maggiori, ferimenti o danni alle persone presenti.

Certificazioni e risparmio energetico

I sistemi integrativi di sicurezza presi in considerazione vantano un corredo di certificazioni in grado di rispettare i più severi standard e regolamenti di sicurezza. Difatti, i motori sono sottoposti a test rigorosi, i quali vengono strutturati per garantire l’affidabilità e le prestazioni in diverse condizioni.

Ciò significa, una forma di garanzia implementata con l’obiettivo di funzionare senza intoppi anche in situazioni di forte stress, come per esempio durante un’evacuazione di emergenza o la fuoriuscita improvvisa di gas nocivi per la salute.

Il meccanismo è provvisto anche di una studiata e predisposta efficienza energetica. Considerando gli spazi in cui i motori si trovano a operare, devono per forza ridurre il consumo di energia elettrica. In caso contrario, potrebbero creare dei black out o interrompere la loro funzionalità, andando a compromettere le loro prestazioni o la sicurezza del locale.

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DPI: quali usare e chi li sceglie

L’acronimo DPI indica i Dispositivi di Protezione Individuale; contrariamente a quanto avviene per i Dispositivi di Protezione Collettivi, quelli di tipo individuale vanno assegnati a ogni singolo lavoratore, per lo svolgimento di una o più attività durante il suo turno lavorativo. 

Esistono in Europa precise norme dedicate alla sicurezza sul posto di lavoro, che indicano in maniera inequivocabile le modalità per la scelta dei DPI da utilizzare in ambito lavorativo, così come chi siano i responsabili della scelta, dell’acquisto e della consegna ai dipendenti di qualsiasi tipo di DPI si debba utilizzare in azienda.

Chi sceglie i DPI

Questo è un punto molto importante, perché indica con precisione chi sia il soggetto su cui cade la responsabilità di selezionare i corretti DPI utilizzati durante un turno lavorativo. Che si tratti di guanti da lavoro, di elmetti o di altre tipologie di DPI, è sempre il datore di lavoro il responsabile della scelta.

È un obbligo del datore di lavoro valutare quali siano i DPI più adatti da sfruttare da parte di ogni singolo dipendente, così come lo è acquistarli. Non solo, il datore di lavoro ha anche l’obbligo di formare i propri dipendenti a un utilizzo corretto dei DPI e quello di verificare che i diversi dispositivi siano usati in maniera corretta.

Queste norme valgono anche per i dispositivi di protezione collettivi. Per agevolare i datori di lavoro sono disponibili apposite guide, che indicano per ogni tipologia di attività lavorativa quali siano i DPI più adatti e indicati; inoltre il datore di lavoro si può avvalere del consiglio di esperti e consulenti esterni all’azienda. Fermo restando che la responsabilità della scelta rimane sempre sua.

Chi compra i DPI

Anche per quanto riguarda l’acquisto dei dispositivi di protezione, è sempre il datore di lavoro il principale responsabile. Ha infatti l’obbligo di acquistare DPI certificati e a norma di legge e di fornirli ai propri dipendenti. In alcune specifiche situazioni il datore di lavoro può consentire ai propri dipendenti di acquistare il singolo DPI da usare durante il turno lavorativo, stabilendo eventualmente una somma massima che l’azienda è pronta a rimborsare al dipendente.

Chiaramente i DPI acquistati dal dipendente devono essere della tipologia prevista per il lavoro che svolge e conformi alle normative. Può accadere, ad esempio, con dispositivi indossabili le cui misure vanno scelte in modo preciso, come ad esempio accade per le scarpe antinfortunistiche. In nessun caso il lavoratore può acquistare accessori di protezione che siano di tipologia diversa da quella prevista per la sua attività lavorativa.

La formazione specifica

I lavoratori hanno a loro volta l’obbligo di utilizzare correttamente i DPI di cui sono muniti. A tale scopo saranno sottoposti ad apposito addestramento che, per specifici DPI, dovrà essere somministrato come formazione specifica.

È il caso di lavoratori che usano qualsiasi tipologia di DPI di categoria 3, quelli che riparano il lavoratore da rischi importanti, quali morte, lesioni gravi e potenzialmente permanenti. Serve una formazione specifica anche per l’utilizzo corretto di dispositivi di protezione per l’udito. Tale formazione può avvenire sia con classici corsi frontali, sia utilizzando materiale informativo di vario genere, fornito direttamente al lavoratore.

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