Autore: Regione Basilicata - News Portale Basilicatanet
Matera e la Basilicata nei principali mercati europei
Occasioni utili per far conoscere ai numerosissimi operatori internazionali del settore le peculiarità sia della Capitale Europea della Cultura che dell’intero territorio regionale, contemplando dunque gli aspetti culturali, storico-archeologici, architettonici, paesaggistici, naturalistici, senza tralasciare naturalmente il turismo attivo, religioso, del folklore e quello eno-gastronomico.
È stata anche l’occasione colta dall’Apt per presentare al grande pubblico le numerose opportunità della Basilicata in un'ottica di destagionalizzazione: dalla vacanza attiva, che può contare ormai su attrattori dal forte appeal, al turismo lento, che nella nostra regione trova una sempre maggiore rilevanza, accanto alla Città dei Sassi che è e continuerà ad essere porta di ingresso del turismo lucano.
Il WTM di Londra ha intercettato non solo il mercato del Regno Unito ma più in generale quello europeo, considerando in particolare anche Francia, Germania e Paesi Bassi, per rimanere ai mercati principali. Una crescita registrata già da alcuni anni e che nel 2019 – in base ai dati provvisori dei primi 7 mesi, confrontati con il periodo analogo del 2018 - ha visto in questi quattro mercati europei un incremento degli arrivi di circa il 6% e di circa il 5% delle presenze. A Matera il dato è ancor più significativo con oltre il 20% degli arrivi in più e quasi il 30% di incremento delle presenze.
La Capitale Europea della Cultura dunque si conferma la più importante area di intervento promozionale, da anni punto focale e trainante di una costante azione, anche in collaborazione con gli uffici regionali e con altre istituzioni a ciò deputate. È il caso, ad esempio, della campagna di comunicazione radiotelevisiva “Become Culture” sui canali Rai, frutto di un accordo di collaborazione con partner istituzionali, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata, che ha portato a oltre 423 milioni di contatti lordi; come è il caso delle attività all'interno dell'aeroporto di Bari-Palese e dell’Apertura dell’Openspace Basilicata nel centro di Matera, luogo non temporaneo destinato ad azioni di comunicazione e promozione che perdurino oltre l’anno 2019.
Sono solo alcune delle azioni che si affiancano ad altre attività online e offline, che segnano l'impegno costante per Matera e testimoniano come l'Apt sia da anni impegnata, in maniera strategica e in condivisione con gli uffici regionali preposti e l'intero sistema territoriale: una collaborazione che deve andare oltre le piccole polemiche legate – ad esempio – alla vendita in un determinato posto fisico o in un altro, di titoli di ingresso ad eventi, i cui risultati, in un mondo soprattutto fatto da e-commerce ed altri canali, vanno probabilmente addebitati più ad una progettazione a monte che ridotti al mero desk dove vendere in loco.
Abbiamo davanti infatti la sfida del 2020 con Matera che deve mantenere e consolidare i risultati raggiunti e la Basilicata deve ancora crescere e per farlo è inevitabile che la governance turistica intera sia consapevole dei problemi da affrontare ma anche del positivo momento che stiamo vivendo ed in cui, come è ragionevole che sia, siamo tutti chiamati a raccogliere sia i meriti che gli stimoli per migliorare.
Schiavone (Apt) su ruolo Matera e Basilicata nei mercati europei
Occasioni utili per far conoscere ai numerosissimi operatori internazionali del settore le peculiarità sia della Capitale Europea della Cultura che dell’intero territorio regionale, contemplando dunque gli aspetti culturali, storico-archeologici, architettonici, paesaggistici, naturalistici, senza tralasciare naturalmente il turismo attivo, religioso, del folklore e quello eno-gastronomico.
È stata anche l’occasione colta dall’Apt per presentare al grande pubblico le numerose opportunità della Basilicata in un'ottica di destagionalizzazione: dalla vacanza attiva, che può contare ormai su attrattori dal forte appeal, al turismo lento, che nella nostra regione trova una sempre maggiore rilevanza, accanto alla Città dei Sassi che è e continuerà ad essere porta di ingresso del turismo lucano.
Il WTM di Londra – prosegue la nota dell’Agenzia – ha intercettato non solo il mercato del Regno Unito ma più in generale quello europeo, considerando in particolare anche Francia, Germania e Paesi Bassi, per rimanere ai mercati principali. Una crescita registrata già da alcuni anni e che nel 2019 – in base ai dati provvisori dei primi 7 mesi, confrontati con il periodo analogo del 2018 - ha visto in questi quattro mercati europei un incremento degli arrivi di circa il 6% e di circa il 5% delle presenze. A Matera il dato è ancor più significativo con oltre il 20% degli arrivi in più e quasi il 30% di incremento delle presenze.
La Capitale Europea della Cultura dunque si conferma la più importante area di intervento promozionale, da anni punto focale e trainante di una costante azione, anche in collaborazione con gli uffici regionali e con altre istituzioni a ciò deputate. È il caso, ad esempio, della campagna di comunicazione radiotelevisiva “Become Culture” sui canali Rai, frutto di un accordo di collaborazione con partner istituzionali, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata, che ha portato a oltre 423 milioni di contatti lordi; come è il caso delle attività all’interno dell’aeroporto di Bari-Palese e dell’Apertura dell’Openspace Basilicata nel centro di Matera, luogo non temporaneo destinato ad azioni di comunicazione e promozione che perdurino oltre l’anno 2019.
Sono solo alcune delle azioni che si affiancano ad altre attività online e offline, che segnano l’impegno costante per Matera e testimoniano come l’Apt sia da anni impegnata, in maniera strategica e in condivisione con gli uffici regionali preposti e l’intero sistema territoriale: una collaborazione che deve andare oltre le piccole polemiche legate – ad esempio – alla vendita in un determinato posto fisico o in un altro, di titoli di ingresso ad eventi, i cui risultati, in un mondo soprattutto fatto da e-commerce ed altri canali, vanno probabilmente addebitati più ad una progettazione a monte che ridotti al mero desk dove vendere in loco.
Abbiamo davanti infatti la sfida del 2020 con Matera che deve mantenere e consolidare i risultati raggiunti e la Basilicata deve ancora crescere e per farlo è inevitabile che la governance turistica intera sia consapevole dei problemi da affrontare ma anche del positivo momento che stiamo vivendo ed in cui, come è ragionevole che sia, siamo tutti chiamati a raccogliere sia i meriti che gli stimoli per migliorare.
Matera 2019, Con lo guardo “di dentro”. I detenuti e la cultura
Si inizia con le mostre di pittura: i ritratti ad acquerello di detenuti e sorveglianti della Casa di reclusione di Spoleto, dell’artista Paola de Rose, i cui “Sguardi, da dentro” accompagnano gli spettatori nel viaggio e “I Tarocchi reclusi”, i 21 arcani maggiori delle carte, realizzati nella Bottega di pittura del maestro Piero Sacchi (interna al penitenziario) dai detenuti della Casa di reclusione San Michele di Alessandria. Una ricerca basata sulla presenza dei tarocchi come esperienza culturale nella vita dei detenuti e sulla necessità di individuare identità simboliche capaci di rappresentare il detenuto artista.
Si prosegue con gli scatti di backstage e ritratti di Viniie Porfilio, “Lo sguardo di dentro” realizzati durante lo spettacolo “Nessuno” al 60’festival dei 2 Mondi di Spoleto e le Fotocomposizioni di Bruno Appiani, Monica Dorato e Valter Ravera Tra il dentro e l’Inferno di Dante dei laboratori di Artiviamoci, che hanno riprodotto insieme agli allievi “ristretti” le parti più significative della Divina Commedia, realizzando ritratti che hanno interpretato i sentimenti dei canti danteschi. La mostra “Riscatti” è invece frutto di un laboratorio che il fotografo pratese Andrea Abati ha condotto con i detenuti della Casa circondariale La Dogaia durante l’attività didattica del Centro provinciale istruzione adulti di Prato, nel corso del quale sono state selezionate opere di pittori appartenenti ad un periodo che va dal XV al XIX secolo, che sono diventate la base per un serio gioco di interpretazione e sostituzione, nel quale i detenuti si ritraggono nella stessa posa e con la stessa luce usata per il personaggio protagonista del dipinto da loro scelto.
Si continua con la sezione proiezioni: la prima dedicata alle donne in carcere, come contributo e partecipazione della rete alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con la proiezione del lavoro teatrale Desdemona non deve morire, della Compagnia gli Scatenati-Teatro dell’Arca-Teatro Necessario, realizzato dai detenuti della Casa di Reclusione di Marassi-Genova e (nella giornata successiva del 23 novembre) del Film Sezione Femminile, per la regia di Eugenio Melloni, film che nasce da un laboratorio di cinema tenutosi all'interno del Carcere femminile di Bologna, un'elaborazione artistica e toccante della prigionia e della solitudine. Accanto a queste Maria e la Luna di Egle Mazzamuto, viaggio tra la violenza e la poesia delle anime vaganti, nella quale Maria, anima che popola una delle tante zone fatiscenti di Palermo, delinea gli ultimi momenti della sua umile vita di ragazza richiusa in un "carcere" sociale in cui la sottomissione di genere e la violenza divengono pane quotidiano.
In posizione centrale nelle produzioni della rete, si collocano poi le azioni teatrali (accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione) della Compagnia #SIneNOmine della Casa di Reclusione di Maiano/Spoleto, direttore artistico e regista Giorgio Flamini, che presenta due lavori, il “Cantico dei Cantici” nella versione laica di Guido Ceronetti, con 3 detenuti, due attrici e musica registrata, un mezzosoprano e “Storia vera ‘e capite comm’è”, già rappresentato nell’ambito del Festival dei 2 Mondi da #SIneNOmine con un adattamento sul romanzo in due libri “La Storia VERA”, racconto fantastico scritto in forma immaginaria e autobiografica da Luciano di Samosata, unito a Pinocchio di Collodi e alle città invisibili di Calvino. Un contributo importante proviene dalla FUNDACJA JUBILO (Wroclaw-Polonia, capitale europea della cultura 2016), direttore artistico e regista Diego Pileggi che presenta, con attori detenuti del penitenziario di Wroclaw, KAIN in Absentia – Installazione performativa presentata per la prima volta a Poznan nell’aprile 2019, all’interno del VI Festival nazionale polacco di teatro in carcere (accesso con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione). Durante questa occasione l’installazione ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del Festival con la seguente motivazione: “Per la toccante interpretazione della tematica di “Caino e Abele”, la proposta di una forma alternativa alla presenza dal vivo ed il costante atteggiamento degli attori”.
All’interno di questa cornice si svolgerà il seminario, che inizierà nel pomeriggio, con i docenti delle scuole della rete che faranno il punto sui laboratori formativi-interattivi, da quelli teatrali a quelli di lettura alle biblioteche carcerarie, con la presentazione del libro di un ergastolano, Pierdonato Zito, “Indimenticabile padre: ricordi di un ergastolano”, che sarà presente in sala, insieme al magistrato di sorveglianza Margherita Di Giglio e la presentazione del teaser, del cast del Docu-film “Lo cunto dei ristretti” in corso di produzione, con finanziamento Monitor 440 2018-2019 MIUR-MIBACT Prodotto da Rete delle scuole ristrette e CESP. Al termine del seminario la rete delle scuole ristrette dopo un anno vissuto all’insegna della cultura trarrà un Bilancio dell’attività della rete e traccerà le linee degli interventi futuri.
Lì dove non specificato, l’accesso agli appuntamenti è libero fino ad esaurimento posti. La prenotazione degli spettacoli che richiedono il Passaporto per Matera 2019 è disponibile sul sito www.materaevents.it o presso L’Infopoint di Matera 2019.
La Forgia di Sinisgalli: presentazione Quinto volume e due mostre
Il 23 novembre alle ore 18.00 nella Casa delle Muse, a Montemurro, - si legge in una nota diffusa dalla Fondazione - verrà presentato il quinto Quaderno della Fondazione, Le meraviglie di Sinisgalli (FLS, Montemurro 2019) di Luigi Tassoni, professore ordinario di Letteratura italiana e di Semiotica e direttore del Dipartimento di Italianistica all’Università di Pécs, nonché membro dell’Accademia ungherese delle Scienze e direttore da 25 anni dei Seminari internazionali interdisciplinari di Pécs.
Nel volume l’autore, che in oltre quarant’anni di critica si è addentrato nel complesso mondo di Sinisgalli, ripercorre in modo unitario la sua opera, delineando l’avventura di quell’uomo semiotico che il poeta ingegnere ha incarnato, anche qui in anticipo sui tempi, e interpretando le meraviglie e gli oggetti di un mondo creativo e riflessivo tra i più originali del Novecento europeo.
Nel primo saggio del testo Tassoni, che con la grande emozione di un giovane ventenne conobbe Sinisgalli in occasione del Premio Leonardo a Firenze nel 1978, grazie a Piero Bigongiari, spiega: “Per un poeta come Leonardo Sinisgalli, la meraviglia è quella della continua scoperta di un particolare: che la consistenza del mondo riservi sempre delle sorprese, così come la consistenza della propria soggettività a confronto di universi misurabili, finiti, razionali, quanto immisurabili, infiniti, irrazionali. In questo movimento egli orienta la scena del proprio continuo stupore, nella seduzione di tutto ciò che non rimane fermo a una stabilità di superficie, ma rinnova un modo di esserci, un modo di vedere e di pensare, e di riproporsi in prospettive dinamiche e imprevedibili”.
Alla presentazione dei volume, dopo i saluti del sindaco di Montemurro, Senatro di Leo, interverranno, insieme all’autore, la critica letteraria e saggista Milly Curcio e il Direttore della Fondazione Sinisgalli, Biagio Russo.
Il secondo appuntamento de La Forgia è in programma nella giornata del 21 dicembre, che sarà divisa in tre momenti. Alle 17.00, presso la Casa delle Muse, verrà inaugurata la mostra “Giulia Napoleone per Leonardo Sinisgalli. Quindici pastelli per le lucide visioni di un amico”, con la presentazione del cofanetto-omaggio a ringraziamento per la donazione delle opere da parte dell’artista alla Fondazione. Saranno presenti, oltre all’artista Giulia Napoleone, il sindaco, Senatro di Leo, il Presidente della Fondazione Leonardo Sinisgalli, Mario Di Sanzo, e l’artista Pietro Paolo Tarasco.
Alle 18:30 seguirà l’inaugurazione della mostra “Un carciofo in mostra. Sinisgalli e la Superficie Romana di Steiner”, a cura del saggista Faber Fabris, incentrata su un modello del Carciopholus (la superficie romana di Steiner), di cui il visitatore potrà apprezzare pienamente la presenza fisica e la complessa ‘geometria barocca’. La mostra sarà accompagnata da una relazione che riassume le evocazioni dei pannelli espositivi, precisa elementi storici e matematici della superficie romana di Steiner, propone al pubblico alcune manipolazioni con l’aiuto di modelli di carta. Interverranno insieme al curatore Faber Fabris, il direttore Biagio Russo e Sandra Lucente dell’Università di Bari.
La giornata si chiuderà alle 20.00 presso l’Ex Convento di San Domenico con il Concerto di Natale a cura degli United sounds, con Dario Fraccalvieri alla chitarra, Grazia Giusto al violino, Maria Mianulli al flauto, Michi Caroli alle percussioni e G. D’Abramo al contrabbasso. A seguire, brindisi augurale.
Nei primi mesi del nuovo anno, sono inoltre previste le presentazioni dei due volumi sinisgalliani ripubblicati da Mondadori, fra gli Oscar Baobab: la raccolta dei racconti, a cura di Silvio Ramat, e quella delle poesie, a cura di Franco Vitelli. Tali volumi completeranno, insieme al “Furor Mathematicus” fresco di stampa, la trilogia delle opere sinisgalliane che finalmente tornano fra le mani dei lettori, dopo oltre 40 anni di assenza dalle librerie.
Bas 05
Altofest Matera 2019, seconda tappa a Sarconi e Moliterno
A Moliterno Enzo Mirone, artista di Benevento, porta il suo “Ho stretto i pugni e sono nato”, un lavoro sulla persistenza, una riflessione su quel che resta di quello che non c’è più affidata alla compresenza e all’interazione di linguaggi diversi scarnificati nell’uso e intenzionalmente ridotti alla loro forma più elementare. Il croato Boris Kadin, con la sua “Orestea. Post-Truth” si focalizza sul post-spettatore come attore attivo e come collettivo/comunità. “The Free Besieged” della compagnia londinese fondata da due artiste greche Monamas Theatre Co, è una performance basata su un'opera incompiuta composta da Dionysios Solomos scritta in greco e italiano.
Sarconi ospita “The Last Zuppa” della compagnia tedesca O-Team, uno spettacolo interattivo che parla di regole, sicurezza, casa, paura, comunità e fine del mondo. Antonino Talamo, artista napoletano, in “Cosaltro Esperimenti” crea un concerto, in movimento, su uno scuolabus. La città intorno. La musica dentro. Il primo passo è costruire quel silenzio necessario ad azzittire le scansioni ritmiche della quotidianità urbana che ci sovrasta. Solo allora la visione si fa chiara, e la musica che batte dentro si affaccia allo stupore del silenzio. Allora appare il paesaggio. Tra arte performativa e figurativa, “Uniforme” dell’artista belga Sabina Scarlat, si compone di una installazione abitata e trasformata dal performer. Il lavoro crea e rivela un dialogo, costruttivo e distruttivo allo stesso tempo, tra differenti forze appartenenti alla natura e alla società umana. La costruzione dello scenario è un’operazione che si estende allo spettacolo stesso, così come la sua gioiosa distruzione.
La programmazione nelle abitazioni sarà preceduta, nella giornata di giovedì 21 novembre dalle 19:00 alle 21:00 nella BiblioMediateca Comunale “G. Riacioppi” di Moliterno, da un’Agorà, assemblea a porte aperte in cui i cittadini della comunità accogliente si confrontano con quelli che ospiteranno la tappa successiva del progetto. Il Centro Panta Rei di Sarconi, già luogo di performance, ospiterà inoltre, nella giornata di domenica 24 dicembre dalle 11:30 alle 13:30, Voice Over, la conversazione con gli artisti trasmessa in diretta sulla webradio del festival all’indirizzo bit.ly/WRAltofestMatera
Gli orari e gli indirizzi delle abitazioni che ospiteranno la programmazione sono disponibili su www.materaevents.it e su www.altofest.net nella sezione "Altofest Matera Basilicata 2019". Per accedere agli spettacoli è necessario il Passaporto per Matera 2019 e la prenotazione. Un’ora prima dell’inizio degli spettacoli verrà aperta una lista d’attesa per consentire gli accessi in caso di no-show. L’Agorà e il Voice Over sono invece ad accesso libero fino a esaurimento posti. Nella giornata di sabato i comuni di Moliterno e Sarconi potranno essere raggiunti tramite il servizio navetta con partenza da Matera, Piazza Matteotti. Per informazioni sugli orari di partenza e per le prenotazioni: tel. 0835 314233 - escursioni@ridolaviaggi.it - www.ridolaviaggi.it
ACQUEDOTTO LUCANO AVVIA A CALVELLO IL PROGRAMMA “HYDRO SMARTER”
Si tratta - si legge nella nota di Acquedotto Lucano - di un importante progetto di rinnovo dei misuratori esistenti di vecchia generazione con nuovi sistemi evoluti che sono in grado di rilevare a distanza i consumi idrici effettivi, raccogliere da remoto i dati relativi alla gestione delle reti, le portate in ingresso, le pressioni, l’indicazione di eventuali perdite o anomalie.
Il progetto “Hydro Smarter”, grazie al flusso continuo di informazioni, rappresenta la concreta possibilità di sensibilizzare i cittadini verso comportamenti virtuosi, tesi all’ottimizzazione ed al risparmio.
L’utente, inoltre, trae ulteriori vantaggi grazie alla generazione automatica delle bollette sulla base dei consumi reali, effettivi e non presunti, e al superamento della necessità di fornire l’autolettura o di consentire l’acceso alla proprietà agli operatori incaricati della lettura del misuratore.
Per l’amministratore unico Giandomenico Marchese “l’utilizzo di strumenti evoluti che la tecnologia mette a disposizione, come i contatori intelligenti, consente di efficientare il sistema idrico e di incrementare la qualità del servizio ai cittadini, in termini, innanzitutto di fiducia riposta nel gestore. L’intelligenza dei contatori smart, infatti, rappresenta per l’utente garanzia di affidabilità del dato di misura. Consumare meglio ed in maniera più consapevole, oltre ad avere ricadute positive in termini di uso responsabile della risorsa idrica, rileva anche in termini di risparmio effettivo sulla bolletta del cittadino/utente ”.
“Il progetto Hydro Smarter si inserisce nel programma di investimenti di Acquedotto Lucano– prosegue Marchese - e fa parte di un programma più esteso, che ha avuto inizio lo scorso anno a Brindisi di Montagna e che la Società intende progressivamente adottare su tutto il territorio gestito anche per rispondere alle sempre più stringenti richieste normative e di qualità del servizio”.
Secondo la sindaca di Calvello, Maria Anna Falvella, "senza dubbio il progetto, come già successo nel mercato elettrico ed in fase embrionale nel gas, porterà benefici, oggi solo in parte stimabili, sia in termini di controllo delle reti con una più rapida possibilità di individuazione delle perdite nascoste e intercettazione delle frodi sia per quanto concerne la qualità del servizio commerciale e l'uso consapevole da parte degli utenti finali. Sono contenta – conclude Falvella - che Calvello possa contribuire con questa sperimentazione ad una innovazione fondamentale nella gestione delle nostre risorse idriche”.
Bas 05
Acquedotto lucano, si al progetto per le reti idriche del Vulture
Si tratta del primo stralcio del più ampio intervento relativo ai “Lavori di potenziamento ed ottimizzazione delle opere di alimentazione alternativa dello Schema Vulture servito dall’Acquedotto del Sele - Calore, alla luce dei nuovi fabbisogni civili, agricoli ed industriali” per il quale con DGR n. 1117/2015 la Regione Basilicata, nell’ambito della riprogrammazione degli FSC 2007-2013 e FAS 2000-2006, ha individuato Acquedotto Lucano quale soggetto attuatore. Non avendo trovato nel tempo copertura finanziaria nei bilanci regionali, grazie al supporto del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, il progetto è rientrato tra le opere meritevoli di finanziamento nel Piano degli Invasi, approvato con DPCM del 17 aprile 2019. L’intervento, grazie alle proficue interlocuzioni intercorse con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato suddiviso in tre lotti funzionali per un importo totale di 4 M€.
“Si tratta di un progetto di particolare importanza - afferma Giandomenico Marchese, amministratore unico di Acquedotto Lucano - che permetterà, attraverso il potenziamento del sistema di adduzione e delle reti idriche negli abitati interessati una migliore gestione del flusso idrico e l’ottimizzazione delle risorse disponibili a beneficio della comunità. L’intervento consentirà il funzionamento ottimale del nodo idraulico di San Nicola di Melfi alla luce dei nuovi fabbisogni idrici per le utenze civili, agricole ed industriali dell’area e del mutato bilancio idrico dello schema Vulture. Ancora una volta - prosegue Marchese - si è rivelata fondamentale la collaborazione e l’attenzione verso le problematiche del territorio inerenti la gestione del servizio idrico integrato della pubblica amministrazione a vario titolo coinvolta e la condivisione di soluzioni che consentiranno al gestore di assicurare con continuità la distribuzione della risorsa idrica e superare i deficit strutturali delle reti e degli impianti delle zone interessate, rispondendo all’obiettivo di offrire agli utenti una prestazione quanto più efficiente e minimizzare i disagi che possono verificarsi nella gestione del territorio”.
Rotonda ospita la XII Giornata della biodiversità regionale
Nel corso della giornata, il convegno su “Caratterizzazione e conservazione di fico, nocciolo, melo e pero della Basilicata” sarà l’occasione per parlare di rete della biodiversità di interesse agrario e dello stato di attuazione della legge 194 del 2015: anagrafe delle varietà, portale, rete, piano nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Sarà fatto il punto anche sui primi risultati della caratterizzazione genetica e bioagronomica di antichi fruttiferi della Basilicata e sulla loro conservazione e diffusione sul territorio. Nel corso dell’incontro, inoltre, spazio ad approfondimenti sui “rifugi bioculturali” per combattere le diversità negli agroecosistemi e sulle norme per la diffusione delle varietà da Biodiversità. E ancora, interventi sull’importanza delle Comunità del cibo a servizio del patrimonio naturale e culturale e delle esperienze didattiche relative alla biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
Al termine dell’incontro sarà assegnato il “Premio Enzo Laganà”, il riconoscimento indetto dall’Alsia giunto alla IX edizione, per il miglior agricoltore custode della Basilicata nel 2019.
Per l’intera giornata, sarà possibile visitare la mostra della biodiversità agricola del Pollino, effettuare lo scambio dei semi di antiche varietà di interesse agricolo a rischio di estinzione e partecipare ai laboratori della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.
Virus influenzale: previsti più contagi, Asm invita a vaccinarsi
Il dottor Giulio De Stefano, direttore della Struttura complessa interaziendale Asm-San Carlo di Malattie Infettive, e il dottor Francesco Massimo Romito, responsabile della Terapia intensiva generale dell’Ospedale ‘Madonna delle Grazie’, ribadiscono che le infezioni rappresentano potenziali fattori di rischio intermedi capaci di aumentare la gravità delle singole patologie e la vaccinazione rappresenta lo strumento di profilassi più efficace, in grado di ridurre la morbilità e la mortalità nelle popolazioni più deboli.
La vaccinazione stagionale e antipneumococcica, come già comunicato dal dottor Espedito Moliterni, direttore del Dipartimento Prevenzione, igiene e sanità pubblica, si può effettuare in tutti gli uffici sanitari dell’Asm e anche negli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
La vaccinazione stagionale – fanno sapere dall’ufficio stampa dell’Asm – è prioritaria per i cittadini di età pari o superiore ai 65 anni e per i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (incluso l'asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico-ostruttiva), malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, da diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari).
Devono vaccinarsi con priorità anche bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all'inizio della stagione epidemica (influenza stagionale) si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati nelle strutture di lungodegenza; medici e personale sanitario di assistenza; familiari a contatto di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti alle attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici).
I competenti uffici dell'Asm, i medici di medicina generale e i pediatri sono a completa disposizione per ogni ulteriore informazione.
Al: sospensione idrica in alcuni comuni del Vulture Melfese
– 19 novembre, dalle ore 21 alle ore 7del mattino successivo;
– 20 e 21 novembre, dalle ore 14 alle ore 7 del mattino successivo.
Nei comuni di Lavello, Montemilone e Palazzo San Gervasio, invece, dal 19 al 21 novembre prossimi, l’erogazione idrica potrebbe subire cali di pressione o essere sospesa dalle ore 21 alle ore 7 del mattino successivo. Considerata la complessità dell’intervento, il programma potrebbe subire variazioni che saranno comunicate tempestivamente.
Il programma degli interventi, insieme alle problematiche che interessano il canale Principale, sono stati illustrati ai sindaci della zona nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina a Potenza, presso Acquedotto Lucano.
La Società sarà in continuo contatto con Acquedotto Pugliese per anticipare l’eventuale ripristino dell’erogazione idropotabile in relazione all’andamento dei lavori.
Al fine di limitare i disagi agli utenti interessati dall’interruzione, Acquedotto Lucano ha disposto il servizio sostitutivo tramite sacche di acqua potabile che saranno distribuite a cura delle amministrazioni comunali.
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Matera 2019, dialogo su La poetica dei numeri primi
Le opere di questo artista sono innervate di cultura esoterica ebraica, la cabala, e in particolare di un metodo di analisi delle scritture chiamato ghematria. Questo metodo sfrutta la proprietà della notazione numerica ebraica che rappresenta i numeri non usando simboli speciali, ma alla pari dei Greci, usa le lettere dell'alfabeto in una notazione additiva. Ogni parola scritta, quindi, oltre a rappresentare un concetto rappresenta anche un numero. Questo permette lo studio delle parole e dei testi anche dal punto di vista numerologico. Ogni numero associato ad una parola può inoltre essere ridotto ad un unico numero minore di 10 sommandone le cifre ed ottenendo così un numero derivato. Se questo risulta maggiore o uguale di 10 questo processo viene ripetuto fino ottenere un numero ad una solo cifra. Ravà chiama questo numero “numero teosofico” della parola o del numero di partenza. In matematica questo processo è definito come la radice digitale di un numero e trova applicazione nei criteri di divisibilità e nella “prova del nove” usata per il controllo della correttezza delle operazioni aritmetiche. I cabalisti, invece, usavano questi numeri per interpretare le scritture sacre. Secondo loro, la struttura numerica della lingua ebraica e delle sacre scritture ne rivela la provenienza divina. Infatti, alcune coincidenze svelano un ordine nascosto nella lingua ebraica. Ravà ha inoltre uno spiccato interesse per le sequenze numeriche, specialmente per la sequenza di Fibonacci. Aveva scoperto che se calcolava i numeri teosofici della sequenza, questi si ripetevano ogni 24 numeri della sequenza. Aveva inoltre testardamente verificato la veridicità di questa regolarità della sequenza fino ad indici elevati e supponeva che questa regolarità si potesse protrarre all’infinito. La verifica numerica, anche se protratta per indici molto elevati della sequenza, chiaramente non dimostrava nulla, ma si poteva solo congetturarne la veridicità.
Federico Giudiceandrea, imprenditore e ingegnere di formazione, ma anche collezionista di opere d'arte con contenuto matematico nonché curatore di mostre su Escher in tutto il mondo e autore di diversi saggi su Escher e in generale su arte e matematica, spiegherà al pubblico "la congettura di Ravà" da lui dimostrata. L’incontro sarà moderato dalla prof.ssa Maria Luisa Trevisan, storica dell'arte e critico d'arte contemporanea.
Matera 2019, convegno e mostra sulle architetture del ‘900
L’iniziativa - fa sapere la Fondazione Matera-Basilicata 2019 in una nota - è organizzata dalle Sezioni territoriali Do.co.mo.mo Italia in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019. Le Sezioni territoriali Do.co.mo.mo sono realtà radicate in un territorio antico, reso moderno dall’assimilazione di opere architettoniche del ‘900 che ne hanno interpretato in modo originale le caratteristiche originali ed identitarie. Nel corso del convegno verrà presentata la Mostra itinerante “9 itinerari per 100 Architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia” che sarà inaugurata a dicembre a Matera presso il Campus Universitario della Università degli Studi della Basilicata, organizzata dalla Sezione Basilicata e Puglia del DO.CO.MO.MO. Italia, in co-produzione con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e Open Design School. La Mostra è il risultato di un’attività di schedatura del patrimonio architettonico regionale del ‘900, intesa come uno strumento ‘aperto’ e implementabile, con cui ci si propone di conoscere e mettere ‘in rete’ 100 architetture moderne di qualità riconosciuta. I valori di queste opere nel territorio appulo-lucano, spesso riscontrabili in aspetti analoghi di altre architetture costruite in luoghi, tempi e circostanze differenti, ne escono potenziati rispetto a quelli individuabili attraverso l’autonoma considerazione delle singole opere. Esse sono state selezionate su 151 da un Comitato scientifico internazionale di cui fanno parte tra gli altri: William J. Curtis, Federico Bucci, Franco Purini, Amerigo Restucci che ha curato l’introduzione del Catalogo della Mostra, edito da Gangemi Editore, curato da Mauro Sàito e Antonello Pagliuca. L’allestimento sarà realizzato da Open Design School che ancora una volta si pone come uno strumento fondamentale a servizio delle istituzioni per l’attuazione e l’attivazione di progetti, costruendo un design sartoriale che risponde a diverse esigenze, anche su grande scala. In questo caso, seguendo le modalità progettuali di Open Design School, in linea però con le necessità della mostra e con lo spirito dei tempi, Open Design School ha creato un allestimento in legno modulare e flessibile: dal momento, infatti, che la mostra sarà itinerante, la struttura sarà agile e multiforme, ma anche ecologica, in grado di essere adattata a diversi spazi. Nei primi anni ’60, Italo Calvino scrive “I nostri antenati”, titolo che rispecchia la tesi della Mostra mirata a sottolineare che l’identità dell’architettura delle nostre regioni meridionali non può fare a meno dell’eredità culturale degli antenati moderni su cui si basa lo sviluppo della città contemporanea, i cosiddetti “monumenti moderni”. L’avvento della industrializzazione nel settore delle costruzioni ha trasformato il concetto vitruviano di ars costruendi. Innovazioni costruttive, tipologiche, funzionali e formali caratterizzano la produzione architettonica del ‘900. Ludovico Quaroni, in “Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura”, afferma che in tale processo di trasformazione “non c’è stato edificio che abbia mantenuto, a rivoluzione compiuta, il tipo o i tipi, il modello o i modelli che esistevano prima”. La Mostra 9x100=‘900 attraversa le “storie” sociali, politiche ed economiche del XX secolo di questo territorio e si articola in percorsi tematici, non cronologici, che collegano la “originalità” delle opere delle due regioni al dibattito culturale nazionale. L’idea “olivettiana” di un’opera di architettura, intesa come espressione della Comunità che l’ha generata, costituisce la chiave di lettura per un percorso sviluppato lungo un secolo attraverso regioni riunite in una continuità fisica e culturale narrata tramite le 100 architetture in mostra. Esse uniscono realismo e visione, pragmatismo e sperimentazione, capacità di confrontarsi con la tradizione ma anche una forte spinta verso il futuro del ‘900 nel Sud d’Italia. Queste caratteristiche originali dell’approccio progettuale italiano ad una “altra modernità”, sono esempi preziosi di un patrimonio moderno rispetto a cui abbiamo la responsabilità culturale e sociale di conservarlo senza disperdere l’unicità dell’immagine e della visione di una nuova Comunità sognata e solo in parte realizzata.
I titoli dei 9 (6+3) itinerari tematici (Infrastrutture e industria, Abitare la campagna, Architetture per la comunità, Insegnare all’italiana, Residenza moderna dentro e fuori le mura, Moderno Sensus Fidei, oltre a Tutela del Moderno, Moderno restaurato, ARCH(XX): un percorso al femminile) sono i primi strumenti di comunicazione, ispirati alla modernizzazione dell’Italia nell’inizio secolo, al periodo del regime fascista fra le due guerre, alla ripresa produttiva degli anni ’50 e ’60, all’evoluzione della società e dell’economia fino al 2000, segnano la partenza per un percorso collettivo da ciò che eravamo a ciò che siamo.
Occuparsi dell’architettura del ‘900, è come frugare fra le foto di famiglia alla ricerca di immagini di parenti e della nostra gioventù. I vincoli statali e le leggi regionali sulla qualità dell’architettura proteggono l’esistenza del patrimonio moderno, invitano alla conoscenza ed alla tutela dell’architettura del ‘900.
Asm, prelievo multiorgano all’Ospedale “Madonna delle Grazie”
L’équipe dei medici, giunta da Roma, città dove è stato eseguito l’intervento, ha prelevato e trapiantato con successo il fegato e i reni a due giovani lucani di 35 e 55 anni. L’importante risultato clinico – si legge nella nota – è stato conseguito grazie al lavoro di tutto l'Ospedale: direzione Sanitaria, neurologia, laboratori, personale di sala operatoria, équipe della Terapia intensiva generale. Un ruolo non secondario ha svolto il Coordinamento Trapianti Regione Basilicata.
Il direttore generale dell’Asm Joseph Polimeni ha ringraziato tutti gli operatori sanitari e la famiglia del donatore, sottolineando che “Si tratta di un gesto di grande altruismo e umanità, assunto dai familiari in un momento di immaginabile sofferenza, che è un esempio da emulare. L’organizzazione della rete sanitaria coinvolta si conferma ancora una volta efficiente”.
Centenario Governo Nitti e biennio 1919-20, presente Mattarella
Giuliano Amato, ha svolta la relazione interpretativa dedicata alla complessità e alle criticità di quel particolare biennio 1919-1920 in cui Nitti ha guidato il suo governo di coalizione.
Con una attenta rievocazione biografica - si legge in una nota diffusa della Fondazione Nitti - la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato la figura di Nitti quale statista, studioso, europeista che guardava avanti, oltre le contingenze, tanto da abbandonare l’aula per non votare la fiducia, nel 1922, al Governo Mussolini e da mettere in guardia, Cassandra inascoltata, durante la Conferenza di Parigi che mise fine alla prima guerra mondiale, contro la miope vessazione delle altissime riparazioni di guerra alla Germania, perché, come lo statista lucano previde, instillarono nel popolo tedesco una insofferenza che si sostanziò, pochi anni dopo, nel successo di Hitler e nel riarmo della Germania.
Il presidente Giuliano Amato, nella sua meditata prolusione, ha sottolineato come Nitti si trovò di fronte a un’Italia, quella del primo dopoguerra, sempre più attraversata da umori e sempre meno da idee, una costante nella nostra storia. Per superare questo handicap, da Presidente del Consiglio, aveva in animo, con l’azione del suo Governo, di costruire un metaforico ponte che collegasse il Paese alla modernità, attraverso la complessa convergenza fra liberali, cattolici e riformisti. Un disegno – al tempo stesso sociale e di modernizzazione – che lo posizionava come rappresentante di un’Italia che ancora non c’era, ma che in futuro ci sarebbe stata, anche se mai completamente. Nel contributo di Giuliano Amato anche l’approfondita analisi della difficile situazione in cui si trovò Nitti in quell’anno di Governo, assediato da scioperi che scuotevano il Paese, dalle suggestioni dannunziane che si riverberavano sulla politica e sul popolo e dal fragile equilibrio delle forze che lo appoggiavano e se ne
dissociavano. Ha concluso ricordando che, nella riforma elettorale del 1919, fu Nitti a pensare al voto alle donne, istanza che venne disattesa per alcuni decenni. Durante la discussione in Parlamento, vi fu chi espresse contrarietà alla concessione del voto al potenziale elettorato femminile, che sarebbe stato costituito anche da contadine analfabete del Sud; e Nitti, docente universitario di fama internazionale ma anche figlio di una contadina analfabeta del Sud, rispose che certamente il voto di costoro sarebbe stato “più intelligente, più sereno, più equanime di quello delle grandi dame”.
“L’eredità di Francesco Saverio Nitti è oggi una sorta di civismo patriottico progressista grato a chi ha consentito all’Italia di intraprendere un cammino di modernizzazione e di sviluppo e impegnato di valorizzarne l’attualità di pensiero”, ha sostenuto, nella sessione di apertura, il presidente della
Fondazione Nitti, Stefano Rolando, raccontando il programma annuale delle celebrazioni. Francesco Saverio Nitti, nato a Melfi nel 1868 e morto a Roma nel 1953, presidente del Consiglio e più volte ministro, ha un posto peculiare nel pantheon degli statisti che – come è stato detto – hanno consentito all’Italia di svolgere un ruolo di paese davvero interlocutore dei destini della comunità internazionale ed ha operato nella complessa prima parte del ‘900 per il consolidamento dell’unità d’Italia e del processo di difesa della democrazia italiana.
Ha anche aggiunto altri temi tra cui un importante contributo all’unificazione nazionale di una componente propositiva e orgogliosa del meridionalismo italiano, nonché un pionieristico impegno per la formazione delle nuove classi dirigenti della Pubblica Amministrazione.Ebbe, altresì, da studioso e da statista, una posizione di alto respiro europeista e una responsabile intuizione circa le sorti della pace maturata e sostenuta nel quadro di avviamento della Conferenza di Parigidopo la prima guerra mondiale. Da qui la validità di obiettivi tuttora perseguibili, tra cui l’importanza di studiare e raccontare la sua difesa dei contenuti e dei significati valoriali della democrazia liberale,che Nitti fece – ha detto il presidente della Fondazione -“in anni di insorgenza del populismo e poi del fascismo”, sì da subire il pesante esilio personale e di tutta la famiglia per venti anni; una famiglia costituita da figure con diverso ma nitido rilievo civile. Ritornando dall’esilio di Parigi, abbattuto il fascismo, Nitti, colpito ma non piegato da pesanti lutti familiari, ebbe il coraggio e la forza di ritornare nell’agone politico, partecipando autorevolmente al dibattito e alle deliberazioni dell’Assemblea Costituente.
Ha chiuso la parte introduttiva il sen. Gianni Marilotti – presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato – che in occasione dell’evento ha portato in evidenza interessanti documenti di quell’Archivio dedicati al ruolo parlamentare di Francesco Saverio Nitti.
Il convegno è poi proseguito con una seconda sessione, introdotta dal prof. Luigi Mascilli Migliorini (Università Orientale di Napoli e presidente del Comitato scientifico della Fondazione Nitti) particolarmente dedicato a tratteggiare i caratteri sociali, economici e politici del biennio 1919-1920, a cui hanno portato contributi i professori di storia contemporanea Fulvio Cammarano (Università di Bologna) sul difficile crinale tra la vecchia politica post-risorgimentale e le insorgenze dei nuovi partiti del ‘900; Piero Craveri(Università Suor Orsola Benincasa di Napoli)particolarmente centrato sull’originalità di Nitti come innovatore del sistema pubblico e vero e proprio inventore dell’economia pubblico-privata; Simonetta Soldani(Università di Firenze) sulla “drammaticità” di un governo che doveva tener conto dell’esplosione del malcontento sociale senza disporre di una vera e propria maggioranza politica coesa.Ha tratto le conclusioni la professoressa Aurelia Sole, rettrice dell’Università della Basilicata e vicepresidente della Fondazione Nitti, che ha richiamato l’importanza per il Mezzogiorno e per la Basilicata in particolare di nuovi investimenti e nuove sollecitazioni nel
campo della cultura e della conoscenza, con importante ruolo del sistema universitario e delle Fondazioni di scopo più rappresentative.
Presenti alla cerimonia numerosi parlamentari (tra cui in prima fila la sen. Emma Boninoe l’on. Giuseppe Moles) ed ex-parlamentari,rappresentanti di istituzioni (tra cui il presidente della Consob prof. Paolo Savona, che rappresentò il governo all’avvio degli eventi del centenario), i sindaci dei comuni “nittiani” (Livio Valvano, Melfi e Daniele Stoppelli, Maratea), l’assessore alla cultura di Matera Giampaolo D’Andrea, studiosi della cultura liberaldemocratica (come il prof. Massimo Teodori) e una ampia presenza della famiglia Nitti, tra cui i nipoti diretti Mariano Dolci, Maria
Luisa Nitti e Patrizia Nitti.
Centenario Governo Nitti e biennio 1919-20, presente Mattarella
Giuliano Amato, ha svolta la relazione interpretativa dedicata alla complessità e alle criticità di quel particolare biennio 1919-1920 in cui Nitti ha guidato il suo governo di coalizione.
Con una attenta rievocazione biografica - si legge in una nota diffusa della Fondazione Nitti - la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha evidenziato la figura di Nitti quale statista, studioso, europeista che guardava avanti, oltre le contingenze, tanto da abbandonare l’aula per non votare la fiducia, nel 1922, al Governo Mussolini e da mettere in guardia, Cassandra inascoltata, durante la Conferenza di Parigi che mise fine alla prima guerra mondiale, contro la miope vessazione delle altissime riparazioni di guerra alla Germania, perché, come lo statista lucano previde, instillarono nel popolo tedesco una insofferenza che si sostanziò, pochi anni dopo, nel successo di Hitler e nel riarmo della Germania.
Il presidente Giuliano Amato, nella sua meditata prolusione, ha sottolineato come Nitti si trovò di fronte a un’Italia, quella del primo dopoguerra, sempre più attraversata da umori e sempre meno da idee, una costante nella nostra storia. Per superare questo handicap, da Presidente del Consiglio, aveva in animo, con l’azione del suo Governo, di costruire un metaforico ponte che collegasse il Paese alla modernità, attraverso la complessa convergenza fra liberali, cattolici e riformisti. Un disegno – al tempo stesso sociale e di modernizzazione – che lo posizionava come rappresentante di un’Italia che ancora non c’era, ma che in futuro ci sarebbe stata, anche se mai completamente. Nel contributo di Giuliano Amato anche l’approfondita analisi della difficile situazione in cui si trovò Nitti in quell’anno di Governo, assediato da scioperi che scuotevano il Paese, dalle suggestioni dannunziane che si riverberavano sulla politica e sul popolo e dal fragile equilibrio delle forze che lo appoggiavano e se ne
dissociavano. Ha concluso ricordando che, nella riforma elettorale del 1919, fu Nitti a pensare al voto alle donne, istanza che venne disattesa per alcuni decenni. Durante la discussione in Parlamento, vi fu chi espresse contrarietà alla concessione del voto al potenziale elettorato femminile, che sarebbe stato costituito anche da contadine analfabete del Sud; e Nitti, docente universitario di fama internazionale ma anche figlio di una contadina analfabeta del Sud, rispose che certamente il voto di costoro sarebbe stato “più intelligente, più sereno, più equanime di quello delle grandi dame”.
“L’eredità di Francesco Saverio Nitti è oggi una sorta di civismo patriottico progressista grato a chi ha consentito all’Italia di intraprendere un cammino di modernizzazione e di sviluppo e impegnato di valorizzarne l’attualità di pensiero”, ha sostenuto, nella sessione di apertura, il presidente della
Fondazione Nitti, Stefano Rolando, raccontando il programma annuale delle celebrazioni. Francesco Saverio Nitti, nato a Melfi nel 1868 e morto a Roma nel 1953, presidente del Consiglio e più volte ministro, ha un posto peculiare nel pantheon degli statisti che – come è stato detto – hanno consentito all’Italia di svolgere un ruolo di paese davvero interlocutore dei destini della comunità internazionale ed ha operato nella complessa prima parte del ‘900 per il consolidamento dell’unità d’Italia e del processo di difesa della democrazia italiana.
Ha anche aggiunto altri temi tra cui un importante contributo all’unificazione nazionale di una componente propositiva e orgogliosa del meridionalismo italiano, nonché un pionieristico impegno per la formazione delle nuove classi dirigenti della Pubblica Amministrazione.Ebbe, altresì, da studioso e da statista, una posizione di alto respiro europeista e una responsabile intuizione circa le sorti della pace maturata e sostenuta nel quadro di avviamento della Conferenza di Parigidopo la prima guerra mondiale. Da qui la validità di obiettivi tuttora perseguibili, tra cui l’importanza di studiare e raccontare la sua difesa dei contenuti e dei significati valoriali della democrazia liberale,che Nitti fece – ha detto il presidente della Fondazione -“in anni di insorgenza del populismo e poi del fascismo”, sì da subire il pesante esilio personale e di tutta la famiglia per venti anni; una famiglia costituita da figure con diverso ma nitido rilievo civile. Ritornando dall’esilio di Parigi, abbattuto il fascismo, Nitti, colpito ma non piegato da pesanti lutti familiari, ebbe il coraggio e la forza di ritornare nell’agone politico, partecipando autorevolmente al dibattito e alle deliberazioni dell’Assemblea Costituente.
Ha chiuso la parte introduttiva il sen. Gianni Marilotti – presidente della Commissione per la Biblioteca e l’Archivio storico del Senato – che in occasione dell’evento ha portato in evidenza interessanti documenti di quell’Archivio dedicati al ruolo parlamentare di Francesco Saverio Nitti.
Il convegno è poi proseguito con una seconda sessione, introdotta dal prof. Luigi Mascilli Migliorini (Università Orientale di Napoli e presidente del Comitato scientifico della Fondazione Nitti) particolarmente dedicato a tratteggiare i caratteri sociali, economici e politici del biennio 1919-1920, a cui hanno portato contributi i professori di storia contemporanea Fulvio Cammarano (Università di Bologna) sul difficile crinale tra la vecchia politica post-risorgimentale e le insorgenze dei nuovi partiti del ‘900; Piero Craveri(Università Suor Orsola Benincasa di Napoli)particolarmente centrato sull’originalità di Nitti come innovatore del sistema pubblico e vero e proprio inventore dell’economia pubblico-privata; Simonetta Soldani(Università di Firenze) sulla “drammaticità” di un governo che doveva tener conto dell’esplosione del malcontento sociale senza disporre di una vera e propria maggioranza politica coesa.Ha tratto le conclusioni la professoressa Aurelia Sole, rettrice dell’Università della Basilicata e vicepresidente della Fondazione Nitti, che ha richiamato l’importanza per il Mezzogiorno e per la Basilicata in particolare di nuovi investimenti e nuove sollecitazioni nel
campo della cultura e della conoscenza, con importante ruolo del sistema universitario e delle Fondazioni di scopo più rappresentative.
Presenti alla cerimonia numerosi parlamentari (tra cui in prima fila la sen. Emma Boninoe l’on. Giuseppe Moles) ed ex-parlamentari,rappresentanti di istituzioni (tra cui il presidente della Consob prof. Paolo Savona, che rappresentò il governo all’avvio degli eventi del centenario), i sindaci dei comuni “nittiani” (Livio Valvano, Melfi e Daniele Stoppelli, Maratea), l’assessore alla cultura di Matera Giampaolo D’Andrea, studiosi della cultura liberaldemocratica (come il prof. Massimo Teodori) e una ampia presenza della famiglia Nitti, tra cui i nipoti diretti Mariano Dolci, Maria
Luisa Nitti e Patrizia Nitti.
Iannicelli (Arpab) su risultati delegazione trattante comparto
"L’incontro - prosegue - ha affrontato temi di particolare interesse per tutto il personale, nell’ottica della valorizzazione del lavoro e per assicurare la qualità e sicurezza negli interventi di risposta alle emergenze.
Si è infatti conclusa la contrattazione dei fondi 2019, destinando risorse per il lavoro straordinario del personale amministrativo e tecnico, finalizzato ad obiettivi concordati e per far fronte alle numerose emergenze ambientali che impegnano gli operatori.
Queste le attività su cui sarà impegnato il personale amministrativo:
chiusura del bando Progressioni Economico Orizzontali 2019 entro la fine del 2019 e ammissioni dei candidati ai concorsi in atto.
Anche per il personale tecnico, l’Agenzia ha garantito l’attribuzione di budget per uffici, per consentire la migliore operatività per far fronte delle carenze strutturali che si stanno determinando a seguito dei numerosi pensionamenti effetto della cosiddetta “Quota 100”.
Apprezzamenti ha anche ricevuto il documento di indirizzo sul sistema di risposta alle emergenze, che è stato presentato e sottoposto alle RSU e alle Organizzazioni sindacali, per loro osservazioni e valutazione.
Il documento, illustrato per grandi linee e che sarà oggetto di successivo più approfondito confronto, permette di superare il precedente regolamento intervenendo e disciplinando la materia in toto, definendo i compiti che spettano all’Agenzia e le modalità di intervento nelle singole situazionia maggiore garanzia per i lavoratori".
Bas 05
Matera2019, due giorni di confronto su valore residenze artistiche
In tale contesto, la Fondazione Matera Basilicata 2019 organizza il 15 e 16 novembre a Matera presso il Complesso Le Monacelle a partire dalle ore 10:00, “MAT-A.I.R. 2019. Come & Seed: coltivare nuovi modelli di residenza” (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). La due giorni vuole offrire un momento di presentazione, dialogo, confronto, approfondimento sui modelli e modalità di gestione dei progetti di residenze in Basilicata, in Italia e in Europa. E, in un anno così importante per la cultura, da Matera e dal Sud Italia avviare, con operatori del settore, artisti, istituzioni pubbliche e private, una discussione sul ruolo e l'importanza culturale, sociale e artistica delle residenze, spesso non riconosciuto e adeguatamente supportato. La due giorni sarà anticipata da un’anteprima il 14 novembre a Venosa, in programma alle ore 19:00 presso l’Auditorium dei Padri Trinitari, dove sarà possibile partecipare all’Assemblea a porte aperte organizzata nell’ambito di AltoFest Matera Basilicata 2019, che prende il via proprio nell’area del Vulture. Un’occasione di confronti e idee con le comunità ospitanti e residenti coinvolte nel progetto.
Le giornate materane - prosegue la nota - saranno caratterizzate da discussioni aperte nell’ambito di tre tavoli di lavoro sul suolo delle residenze, rispettivamente come strumento di rigenerazione territoriale, di engagement e di creazione e produzione artistica. Per ciascun tavolo saranno presentate le testimonianze di progetti di residenza sperimentati a livello locale nell’ambito delle Residenze di Matera 2019 (Basilicata Link, Gardentopia, Associazione Terrarossa, MaterAlberga) e a livello nazionale (Progetto Diogene / Piemonte, Guilmi Art Project / Abruzzo, Fare e network AIR-artinresidence.it / Lombardia, Viaindustriae / Marche, The Blank / Lombardia). Per ogni tavolo tematico, sarà infine presentata l’esperienza di un network che lavora sulle residenze artistiche a livello internazionale: Res Artis (modelli in Europa), On the move (sostegno alla mobilità), In Situ (strumento di produzione artistica). I tavoli di lavoro saranno coordinati da esperti del settore come Aria Spinelli, curatrice Indipendente e Research Associate MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la giornalista di Artribune Desirée Maida, e Matteo Innocenti, curatore e giornalista.
Nel pomeriggio di sabato, ci sarà il momento di restituzione delle discussioni agli stakeholder locali e nazionali, fra cui rappresentanti del Ministero dei Beni Culturali e della Direzione Creatività contemporanea e rigenerazione urbana, delle Regioni Piemonte, Basilicata, Lombardia, Puglia, della Fondazione Matera Basilicata 2019, della SIAE - Per Chi Crea, e di Aziende e Fondazioni. Obiettivo è restituire una bozza di “Carta di Matera” che impegni le istituzioni pubbliche e private a riconoscere le residenze come luogo dell’avanguardia artistica, da non limitare al pubblico spettacolo ma da allargare ad ogni forma di espressione artistica possibile.
Parteciperanno alla discussione le associazioni coinvolte nei progetti di residenza di Matera 2019 come Plus Hub Pisticci, Supertramp, Terre Joniche Magna Grecia, Basilicata Link, Centro Carlo Levi, Synchronos – Musma, Arci Basilicata, Associazione Al Parco Onlus, Associazione Terrarossa, insieme a esperienze di realtà nazionali e internazionali come Guilmi Art Project, Progetto Diogene, Associazione Ramdom, The Blank, Viaindustriae, Fare Network, Vis A Vis, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Fondazione Enrico Mattei, Res Artis, Maxxi, Air - Artist In Residence, On The Move, In Situ, Gardentopia, Materalberga.
Sicurezza sul lavoro, contestate 40 violazioni ad aziende agricole
Lo rende noto Biagio Schettino, direttore dell’Unità operativa Medicina del Lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro dell’Asp, precisando che “dall’analisi del lavoro svolto è emerso che il 90 per cento delle violazioni sono state accertate nel comparto zootecnico, settore più a rischio di infortuni gravi e mortali. L’Unità operativa Medicina del lavoro considera il comparto zootecnico uno dei settori a maggior rischio, sia per gravità che per frequenza, e quindi chiede una particolare attenzione da parte di tutte le associazioni di categoria per promuovere la cultura della sicurezza. Il nostro obiettivo – aggiunge Schettino - è quello di ridurre le morti in agricoltura e in particolare quelle legate all’uso del trattore, per carenze di protezioni e per comportamenti imprudenti, questo sarà possibile solo se alle nostre azioni di prevenzione si troverà il sostegno di tutto il mondo agricolo. L’impegno futuro sarà di intensificare ogni azione di collaborazione per raggiungere questo traguardo”.
Asm, al via la vaccinazione antinfluenzale
La vaccinazione stagionale – si legge nel comunicato stampa – è prioritaria per i cittadini di età pari o superiore ai 65 anni e per i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (incluso l'asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico-ostruttiva), malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite da diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari).
Devono vaccinarsi con priorità anche bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all'inizio della stagione epidemica (influenza stagionale) si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture di lungodegenza; medici e personale sanitario di assistenza; familiari a contatto di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti alle attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici).
I competenti uffici dell'Asm, i medici di medicina generale e i pediatri – conclude la nota – sono a completa disposizione per ogni ulteriore informazione.