Reumatologia lucana al centro di un importante Congresso nazionale

Si è tenuto Rimini, dal 23 al 26 novembre, il 59° Congresso nazionale della Società italiana di reumatologia che, con la partecipazione di oltre 1.500 specialisti provenienti da tutta l’Italia, si conferma il più importante evento nazionale del settore.
“Il dipartimento di Reumatologia dell’Aor San Carlo di Potenza, anche quest’anno, ha garantito una partecipazione attiva al Congresso nazionale della Sir” – dichiara il direttore generale dell’Azienda Giuseppe Spera– con alcuni lavori scientifici che evidenziano importanti risultati nelle attività clinico-assistenziali e in quelle di ricerca. Il riconoscimento dell’Azienda va a tutto il personale medico ed infermieristico, impegnato costantemente a elevare, con studio e ricerca, il livello della qualità ospedaliera in termini di efficacia delle prestazioni erogate”.
“La credibilità acquisita dal nostro Centro nella comunità scientifica nazionale ed internazionale –afferma la dottoressa Padula, direttore della Reumatologia– è il frutto di un lavoro iniziato oltre venti anni fa e che si fonda sulla convinzione che la motivazione personale ed il lavoro di squadra siano essenziali nel percorso di ricerca, aggiornamento ed efficacia delle cure che costantemente perseguiamo. Due medici del reparto, il dottor Salvatore D’Angelo e il dottor Pietro Leccese, sono stati invitati come relatori esperti nelle sessioni dedicate alle spondiloartriti e alla malattia di Behcet e la dottoressa Maria Stefania Cutro ha partecipato ad una sessione durante la quale sono stati presentati i risultati degli studi di giovani reumatologi italiani”.
Al congresso nazionale di Rimini, inoltre, c’è stata l’elezione da parte di tutti i soci della Società scientifica di reumatologia per il rinnovo delle cariche del Consiglio direttivo e tra le elette risulta la dottoressa Angela Padula, che insieme agli altri consiglieri affiancherà il neo-presidente, professor Giandomenico Sebastiani di Roma. “Con il presidente Sebastiani –conclude la dottoressa Padula- riteniamo indispensabile rilanciare l’importanza del reumatologo all’interno del Sistema sanitario nazionale e, per fare ciò, sarà necessario potenziare il dialogo e le collaborazioni con le istituzioni, le associazioni di pazienti e le altre società scientifiche, sia italiane che straniere”. 

Trota mediterranea autoctona presente nei fiumi della Basilicata

La scienza lo ha confermato: nei fiumi della Basilicata c’è la trota mediterranea, una popolazione autoctona che potrà essere recuperata e allevata per i ripopolamenti ittici, a tutto vantaggio dell’economia locale e nel pieno rispetto della biodiversità. Un risultato prestigioso, emerso nel corso del Convegno del 29 novembre 2022 promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, su “Valorizzazione della trota autoctona in Basilicata”.
È quanto si legge in una nota dell’Alsia.
L’evento, che si è svolto a Pignola (PZ), è stato introdotto da Emilia Piemontese, direttore generale del Dipartimento delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, e ha permesso di illustrare i risultati conclusivi del progetto dell’Agenzia finanziato dalla Regione Basilicata. Il progetto, che ha avuto come partner anche l’università di Basilicata, il CREA di Monterotondo – Roma, l’Allevamento Mancino Luigi di Tito (PZ) e l’Allevamento Zotta Giuseppe di Nemoli (PZ), era nato per verificare quanto portato alla luce nel 2010 da una ricerca del Dipartimento di Biologia Evolutiva e Fluviale dell'Università di Parma, che in alcuni ambienti fluviali della Regione Basilicata aveva segnalato la presenza della trota mediterranea.
“E proprio dai laboratori dell’ALSIA è arrivata la conferma sperata – ha commentato il direttore dell’Agenzia, Aniello Crescenzi. Gli studi genetici effettuati dal nostro Centro Ricerche “Metapontum Agrobios” tramite campionamento del DNA nucleare e mitocondriale di trote prelevate in particolare nel fiume Noce nelle località “Calda” e “Campo La Fossa”, hanno evidenziato in modo incontrovertibile la presenza di popolazioni autoctone-selvatiche di trota riconducibili al ceppo mediterraneo. Gli esemplari così identificati sono stati allevati e portati a riprodursi presso gli allevamenti dei partner del progetto. Gli avannotti sono stati nutriti con mangimi a base di farine proteiche dell’insetto Hermetia illucens (la cosiddetta “mosca soldato nera) allevato su substrati diversi, tra cui scarti frutta, per verificare allo stesso tempo anche se fossero soddisfatti i requisiti merceologici qualitativi delle carni e quelli organolettici”.
“A questo punto – ha aggiunto il direttore Crescenzi – appare senza dubbio possibile in Basilicata un’azione guidata e controllata di recupero e valorizzazione della trota autoctona, in un sistema di economia locale che garantisca tra l’altro la tracciabilità del prodotto, e che tenga conto dell'introduzione nella dieta delle trote di succedanei alimentari a base proteica per realizzare allevamenti davvero sostenibili. In un momento in cui c’è grande attenzione da parte dei Ministeri e delle Regioni alla tutela della biodiversità fluviale nei ripopolamenti ittici – ha concluso Crescenzi - le conoscenze e l’esperienza specifiche acquisite anche con questo progetto dai laboratori di genomica dell’ALSIA - Metapontum Agrobios, potranno fare, in questa direzione, la differenza”.
   

Apt, Nella Valle del primo presepe protagonista la Basilicata

La Basilicata nuovamente protagonista nel programma “Valle del primo presepe” con alcune delle più prestigiose opere di arte contemporanea conservate nell’ambito del Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea (PZ).
All’interno del vasto cartellone di iniziative organizzate dalla Diocesi di Rieti in collaborazione con l’Ordine dei frati minori e i Comuni di Greccio e Rieti, con il sostegno della Fondazione Varrone e della Regione Lazio, l’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata ha promosso la mostra di otto presepi d’artista che dal 26 novembre 2022 al 2 febbraio 2023 saranno esposti nel Salone Papale di Rieti.
“Si tratta di una iniziativa – afferma il direttore generale di Apt, Antonio Nicoletti – finalizzata ad inserire l’arte presepiale lucana o ispirata alla Basilicata nel vasto quadro di celebrazioni per l’ottavo centenario francescano in programma fra il 2023 e il 2026 e che culminerà con il Natale del 2023 per ricordare l’anno in cui San Francesco concepì il primo presepe, nel 1223”.
Nella terra legata al santuario del primo presepe di Greccio, in mostra otto opere d’ arte contemporanea che altrettanti artisti hanno realizzato facendosi ispirare dalla Basilicata e dai tanti elementi che arricchiscono i suoi paesaggi e la vita dei nostri paesi.
In esposizione: Il presepe alluminato di Carlo Lorenzetti, 1998, alluminio; Il presepe foresta di Roberto Almagno, 2001, legno; Il presepe svelato di Ernesto Porcari, 2002, ferro; Il candido presepe di Salvatore Sava, 2006, pietra leccese e ferro; Il presepe dischiuso di Bruno Conte, 2007, legno; Il presepe pastorale di Giuseppe Salvatori, 2016, balsa e tempera vinilica, cm 30x2000; Il presepe dono di Giuseppe Pirozzi, 2012, terracotta; Il presepe geometrico di Lucio Del Pezzo, 2013, legno.
I presepi sono stati realizzati, nel corso degli anni, da artisti che conoscono la Basilicata, l’hanno viaggiata in lungo e in largo, e sono stati a Castronuovo in più occasioni. Alcuni hanno utilizzato materiali trovati nei boschi lucani e tenendo presente la specificità del luogo dove è sorto il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”.
All’inaugurazione della mostra sono intervenuti, fra gli altri, alcuni degli autori delle opere esposte, il curatore della mostra, Giuseppe Appella, e l’amministratore apostolico della diocesi di Rieti, monsignor Domenico Pompili, anche in veste di delegato della Conferenza Episcopale Italiana per l’Ottavo Centenario Francescano.


Al Bitesp di Venezia l’esperienza del cicloturismo in Basilicata

Al BITESP, la Borsa del turismo esperenziale, di Venezia si è tenuta, nei giorni scorsi, la conferenza finale del progetto Interreg Adrion Thematic, coordinato dall’Università degli Studi della Basilicata, con l'obiettivo principale di promuovere lo sviluppo di un'economia turistica sostenibile e accessibile basata su risorse naturali, culturali e storiche nell’area Adriatico-Jonica.
Alla Borsa di Venezia ha partecipato Apt Basilicata che, tra le altre cose, ha realizzato anche un progetto pilota nell’ambito del cicloturismo.
“L’app Basilicata FreeToMove – afferma il direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti - è stata definita dall’ex ministro al Turismo, Massimo Garavaglia un esempio di come le destinazioni dovessero reagire alla pandemia. L’itinerario Matera - Pietrapertosa ha vinto l’Oscar Italiano del Cicloturismo. Mentre il campione del mondo Alessandro Ballan, ospite per un’azione di promozione degli itinerari, ha definito l’intera Basilicata un territorio “naturalmente ciclabile”. E anche l’ultimo step, con una simulazione immersiva dell’itinerario Pollino - Maratea, sembra davvero ben riuscito, almeno a giudicare dalle espressioni di chi l’ha provato”. 

Aor, Regione, Cgil e Uil: incontro per lavoratori Csl e Gpi

Si è svolto nella mattinata di giovedì scorso, presso la Regione Basilicata, un incontro tra l’assessore regionale alla Salute e Politiche Sociali, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo e i rappresentanti delle sigle sindacali di Cgil e Uil. Lo rende noto l’ufficio stampa del Carlo. Il tavolo, convocato su richiesta della Filcams Cgil e della Uil TuCs , ha affrontato il tema dell’impatto sui lavoratori delle modifiche imminenti al servizio di sanificazione integrativa per la pandemia, oggetto di significativa rivisitazione per l’attuale mutato contesto di superamento della fase emergenziale, coerentemente con i recenti interventi normativi nazionali, e a quello di ausiliariato e supporto amministrativo, in vista del cambio di appalto e delle misure transitorie successive alla L.R. n. 2 del 2017.
Nel corso dell’incontro si è dato atto del proficuo risultato raggiunto, grazie al confronto attivato già da qualche mese tra tutti gli attori coinvolti, che si concretizzerà -in occasione dell’imminente appuntamento con Csl- nell’aumento delle ore per i lavoratori ‘storici’ e nella stabilizzazione di buona parte dei lavoratori precari, con prospettiva di progressivo soddisfacimento delle aspettative dei rimanenti attraverso i prossimi collocamenti in quiescenza di diversi operatori.
In relazione al secondo servizio, la puntuale ridefinizione dei fabbisogni da parte dell'Aor San Carlo ha consentito di individuare le possibili eccedenze orarie, per le quali le sigle sindacali hanno chiesto all’operatore economico uscente Gpi una pronta ricollocazione in altra commessa, anche in considerazione del ricorso a contratti a tempo indeterminato autonomamente deciso dall’operatore medesimo.

A Rotonda il Premio ALSIA “Enzo Laganà” 2022

E’ Antonio Crescente, dell’azienda omonima di Viggianello (PZ), ad aggiudicarsi la dodicesima edizione del Premio "Enzo Laganà" indetto dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, per il miglior agricoltore-custode della Basilicata del 2022. La decisione è stata resa nota il 24 novembre a Rotonda (PZ), al termine della XV Giornata regionale dell'agrobiodiversità tenutasi nell’Azienda agricola sperimentale dimostrativa dell’ALSIA “Pollino”.

Antonio Crescente, classe 1966, è risultato il primo tra 32 concorrenti. Ad effettuare la valutazione è stata la commissione composta da rappresentanti dell'ALSIA, della Regione Basilicata, dell'IBBR-CNR, dell'Associazione di agricoltori-custodi "Vavilov", e della Comunità del cibo e della biodiversità agricola e alimentare del Pollino-Lagonegrese. Il Premio è intitolato a Enzo Laganà, funzionario ALSIA e giornalista scomparso alcuni anni fa, molto impegnato nelle attività di comunicazione e divulgazione dell’Agenzia. Crescente vince un assegno di 400 euro come rimborso spese, da utilizzarsi per il mantenimento e il miglioramento dell’agrobiodiversità all’interno della propria azienda. A lui spetterà anche conservare per un anno, fino al prossimo concorso per il miglior agricoltore-custode, la pregevole opera artistica realizzata da Franca Iannuzzi di Episcopia (PZ), che rappresenta il premio: il logo dell’Associazione Vavilov.

L’evento di Rotonda, realizzato nell’ambito del Progetto MerSiSar-AgroBioNet per il potenziamento della rete dell'agrobiodiversità dell'area Mercure-Alto Sinni-Sarmento, è stato organizzato dall’ALSIA d’intesa con la Direzione Generale delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, e la “Comunità del Cibo e della Biodiversità di interesse agricolo e alimentare del Pollino-Lagonegrese”, con l’associazione degli agricoltori-custodi “Vavilov”, con l’Università di Basilicata, con il Comune di Castelluccio Superiore (PZ), e con EVRA di Lauria (PZ).

Nel corso della Giornata, approfondimenti sul progetto MerSiSar-AgroBioNet, finanziato dalla sottomisura 10.2 del PSR Basilicata 2014-20, che punta al potenziamento della rete dell’agrobiodiversità dell’area interna Mercure-Alto Sinni-Sarmento, in un’area di quasi 950 kmq che comprende 19 comuni e una popolazione di circa 33 mila abitanti.

Nel corso dell’incontro, concluso da Emilia Piemontese, direttore generale del Dipartimento Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata, è stato presentato anche il Quaderno dell'ALSIA n. 17 su "I miscugli evolutivi di fagioli rampicanti in Basilicata", supplemento della rivista dell’ALSIA “Agrifoglio”. Il Quaderno, curato dall’Agenzia in collaborazione con i famosi genetisti Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando, raccoglie i risultati preliminari del progetto di selezione partecipata dei fagioli rampicanti iniziato dall’ALSIA alcuni anni fa e tuttora in corso. “Il progetto – ha commentato Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA - utilizza al meglio la risorsa costituita dagli stessi agricoltori e da altri portatori di interesse per un <miglioramento genetico partecipativo>, impiegando l'adattabilità fenologica dei miscugli, la loro capacità di evolversi ed essere più produttivi e più stabili nelle rese, oltre che più resistenti alle malattie e a facilitare il controllo delle erbe infestanti. In questo modo – ha aggiunto - si contribuisce a invertire il processo di impoverimento dell'agrobiodiversità, e si lavora su prodotti innovativi ai quali conseguono benefici economici per la diversità della dieta e la salute dei consumatori. Ulteriore impulso alla tutela e conservazione dell’agrobiodiversità frutticola, orticola e vitivinicola – ha concluso il direttore Crescenzi – verrà ora anche dalla recente autorizzazione ottenuta dall’ALSIA per la certificazione di materiale vivaistico e per la sua distribuzione in sicurezza, assicurando la tracciabilità. Un progetto fortemente voluto dall’Agenzia, questo della certificazione vivaistica, realizzato d’intesa con il Dipartimento Politiche agricole della Regione, e che punta ad ottenere anche l’autorizzazione per la moltiplicazione e diffusione di materiale sementiero relativo ad antiche varietà”. 

Nuova distribuzione del numero di Topolino dedicato a Matera

Considerato il successo ottenuto dal n.ro 3494 del settimanale Topolino con la prima delle cinque storie dedicate alla Basilicata andato ben oltre ogni aspettativa, su richiesta dell'APT Basilicata, Panini Comics ha previsto la redistribuzione del numero nelle sole edicole lucane che ne faranno richiesta ai loro distributori locali. Ciò per rispondere al desiderio di tanti cittadini che non sono riusciti a trovare copie in edicola.
Ieri, l’ufficio marketing di Panini, che già su richiesta di Apt, aveva rinforzato la distribuzione nelle edicole lucane in concomitanza con l’uscita del numero dedicato a Matera e al Pollino, si è impegnata a distribuire altre copie dello stesso numero nella settimana che va dal 21 al 26 novembre.
Il numero in questione sarà distribuito solo nelle edicole lucane che ne faranno immediatamente richiesta presso i propri distributori locali.
Si invitano pertanto gli edicolanti lucani a segnalare il numero delle copie richieste ai propri distributori locali perché possano ricevere altre copie del numero 3494 di Topolino e soddisfare così il desiderio dei cittadini.
“Sapevamo – afferma Nicoletti – che questo numero di Topolino avrebbe trovato l'affetto di tutti, ma questo affetto ci ha letteralmente travolti, non solo in Basilicata, ma in tutta Italia. Accogliamo con grande soddisfazione questo interesse e ringrazio la disponibilità di Panini Comics, del direttore Bertani e di tutto il suo staff, per la disponibilità che stanno mostrando in tutto il lavoro che ci vede fianco a fianco”.

La Basilicata al Lucca Comics and Games

Bilancio più che positivo per la Basilicata nell’edizione dei record di Lucca Comics and Games. Con oltre 300 mila presenze si conferma la seconda manifestazione fieristica al mondo e sicuramente la più colorita per tipologia di partecipanti e appassionati.
Tante le attività portate dalla Basilicata all’attenzione di questo folto pubblico. L’ultimo giorno è stato dedicato alle iniziative di promozione realizzate mediante i videogame e l’interactive design. Durante la tavola rotonda “Videogame, armi non convenzionali di divulgazione di massa” sono state presentate sia le iniziative realizzate direttamente da APT che alcune novità finanziate con il supporto regionale e realizzate da soggetti pubblici e privati che rappresentano oggi un vero e proprio ecosistema attivo a vari livelli.
Alla base dell’incontro la volontà di raccontare il videogioco come strumento di comunicazione di massa seguendo le varie iniziative proposte sul territorio italiano, affrontando il concetto di turismo multi-digitale e sistemi alternativi di divulgazione culturale rivolti soprattutto verso un pubblico di fascia giovane.
Nell’occasione, il direttore APT Antonio Nicoletti ha reso noti i risultati raggiunti dalla mappa “Metapontum” nel gioco Minecraft, con quasi 300mila download da tutto il mondo in poco più di un anno dal rilascio.

L’incontro ha messo a confronto tre grandi realtà: AugustusGame (nato dalla collaborazione di AdMeridiam, Red Raion, CNR, Università di Palermo, ETT); Romei the game (prodotto da 3D Academy - il primo videogioco ambientato in uno dei musei del sistema museale dell’Emilia-Romagna) e la Basilicata con diversi progetti in ambito gaming.
“Come dimostra quanto da noi realizzato ad oggi, per APT il gaming è uno strumento per raggiungere finalità promozionali, ma anche educative e di divulgazione culturale”, ha detto il Direttore Generale APT Antonio Nicoletti durante la conferenza. Nicoletti ha presentato nuove iniziative come Pino’s Way e X-Parks, realizzati mediante il programma Ambiente Basilicata e dedicati alle aree protette della regione.

Scheda Pino’s Way:
Pino’s Way è un gioco interattivo che ha per protagonista, appunto, Pino, una simpatica guida naturalistica dei parchi lucani. Ogni mattina Pino si sveglia e deve affrontare una serie di avventure per tenere pulito l’ambiente, difenderlo dai malintenzionati e vigilare affinchè questo patrimonio ambientale resti intatto.
Il videogioco, realizzato da WokiLab in collaborazione con i parchi nazionali del Pollino e dell’Appennino lucano, è una produzione di Apt realizzata con il sostegno del programma “Ambiente Basilicata” della Regione. Il gioco sarà disponibile a breve gratuitamente su AppStore e su Google Play.

Scheda X-Parks:
X-PARKS è un’app in realtà aumentata che vede come protagonisti i parchi naturali della Basilicata: animali, borghi e patrimonio culturale si materializzano digitalmente in 3D incantando gli occhi del fruitore, semplicemente puntando lo smartphone sul pavimento o sull’apposita cartolina.
Il progetto, realizzato da Effenove per APT in attuazione del Programma Ambiente Basilicata, rientra nella sperimentazione delle nuove forme di fruizione finalizzate alla promozione turistica e unisce l’animazione 3d e la gamification all’interazione con il pubblico.
Al termine dell’esperienza immersiva la scena diventa navigabile e l’utente può acquisire informazioni circa i singoli elementi consultando le schede di approfondimento.

Nel corso della conferenza Nicoletti ha inoltre presentato due altri strumenti di promozione territoriale con modalità innovative.
Toursikon è il nome del progetto ideato da un tour operator di Tursi. Si tratta di una visual novel game che ha come protagonista Sophie, una turista che va alla scoperta di Tursi incontrando personaggi che la guidano, la confondono o l’aiutano. Tursi, la sua Rabatana, la sua storia e cultura vengono così scoperti con una modalità divertente e coinvolgente, utilizzando gli strumenti tecnologici della nostra quotidianità. Toursikon è scaricabile da Google Play e App Store.
Infine Nicoletti ha presentato Ruoti Graphic Novel, un gioco, promosso dal Comune di Ruoti, dove i personaggi prendono vita attraverso le tante istallazioni artistiche presenti fra le vie del borgo e dove la grafica si unisce al design.
“L’esperienza di Lucca – afferma Nicoletti – ci ha consentito di far conoscere una Basilicata in grado di intercettare l’interesse dei tantissimi appassionati di fumetti e di videogiochi. Lo stand APT ha si è distinto grazie anche alla presenza di tre disegnatori, Giuseppe Palumbo, Raffaele Pentasuglia e Giampaolo Soldati, disegnatore di Topolino, che hanno entusiasmato i tanti appassionati grazie all’attività di live drawing e ai loro disegni con ambientazioni lucane. La nostra presenza a un evento frequentato da oltre 100 mila persone al giorno ci ha fatto verificare ancora una volta quanto interesse ci sia intorno alla Basilicata e al suo ricco patrimonio storico, naturalistico e culturale. Un interesse che vogliamo alimentare, intercettare e raccogliere anche mediante strumenti in grado di intrattenere e divertire come i fumetti e i videogame”
Intanto, nel numero di Topolino uscito ieri in edicola inizia lo spazio dedicato alla Basilicata dei parchi con un bellissimo redazionale dedicato a Matera e al Pollino, in attesa che il 9 novembre esca la prima storia di Topolino ambientata in Basilicata.
  

Primo paziente al Crob per la Rete Italiana Screening Polmonare

Con la Tac al primo paziente ha ufficialmente preso il via al Crob il programma della Rete Italiana Screening Polmonare. Si tratta di un programma europeo coordinato a livello nazionale dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano di cui fanno parte 18 centri tra cui il Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata. È un programma multicentrico di diagnosi precoce del tumore al polmone con Tac torace che si prefigge l’obiettivo di reclutare 10.000 candidati ad alto rischio in tutta Italia. In Basilicata, come annunciato da responsabile del progetto dott. Aldo Cammarota, l’obiettivo prefissato dal Crob è quello di andare oltre la quota assegnata e raggiungere il risultato di 500 soggetti scrinati. I destinatari dello screening polmonare sono le persone tra i 55 e 75 anni che fumano almeno un pacchetto di sigarette al giorno da 30 anni o ex fumatori che abbiano smesso di fumare da meno di 15 anni. L’esame utilizzato è la Tac spirale a basso dosaggio a cui si aggiunge un prelievo ematico per ulteriori valutazioni biologiche sui casi che potrebbero risultare positivi. Attraverso questa metodica di screening si punta alla diagnosi precoce di un tumore, come quello al polmone, che conta in Italia 42.000 casi all’anno e di cui 8 pazienti su 10 hanno malattia in stadio avanzato. Il programma Risp, inoltre, prevede la suddivisione delle persone scrinate in due gruppi: un primo eseguirà la Tac una volta all’anno e un secondo che la eseguirà ogni due anni. Nel caso in cui sia riscontrata una lesione polmonare, i pazienti saranno poi indirizzati verso l’iter diagnostico terapeutico per il trattamento della patologia. L’invito rimane quello di smettere di fumare e, in particolare ai giovani, a non cominciare affatto in quanto il fumo di sigaretta è il primo fattore di rischio per il tumore del polmone.
“Il Crob di Rionero in Vulture ancora una volta, si conferma punto di riferimento per i pazienti oncologici di tutta la Basilicata. Con il programma della Rete Italiana Screening Polmonare, l’Istituto porta avanti, a pieno titolo, la lotta al cancro a 360° tramite azioni sempre più mirate e attraverso una selezione funzionale dei soggetti potenzialmente ad alto rischio. Quella contro il tumore polmonare è una lotta purtroppo ancora aperta, che va battuta sul tempo. L’invito ai cittadini è quello di utilizzare tutti i servizi di screening offerti sul territorio, poiché la prevenzione può davvero fare la differenza e rappresenta una chance di sopravvivenza molto significativa per i pazienti colpiti” è il commento dell’assessore alla Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata, Francesco Fanelli.
I fumatori o ex fumatori che rientrino nei parametri indicati, possono partecipare allo screening iscrivendosi sul sito Programma R.I.S.P. - Rete Italiana Screening Polmonare (programmarisp.it), telefonando allo 0972 726788 il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle 13 alle 14, oppure chiedendo al proprio medico di base.


Apt, “Roots-in”, prima borsa internazionale turismo origini

Al via Roots-in, la prima borsa internazionale del turismo delle origini, in programma a Matera il 20 e 21 novembre 2022. Presentata oggi dall’Agenzia di Promozione territoriale della Basilicata, Enit e il ministero degli Affari esteri presso la sede dell’Associazione stampa estera.
“L’evento che stiamo organizzando – ha detto il direttore generale di Apt Basilicata - rappresenta più occasioni di incontro: da un lato, ed è il nostro principale obiettivo, l’incontro fra la domanda e offerta in un settore del turismo che esiste da sempre ma che aspettava di essere adeguatamente valorizzato; dall’altro lato sarà anche una occasione di incontro, grazie al forum del 20 novembre, tra chi lavora alle politiche nazionali per il turismo delle origini e la riqualificazione dei borghi e il mondo degli operatori e delle istituzioni territoriali. E’ un evento che interessa tutta l’Italia così come il fenomeno dell’emigrazione e del viaggio di ritorno è un fenomeno che attraversa l’intera Penisola. L’attenzione che abbiamo riscontrato anche grazie all’impegno dell’Enit presso i mercati esteri è altissima e lo testimoniano le adesioni entusiaste da parte di tour operator provenienti da tutto il mondo, in particolare dalle americhe”.
Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il sito dedicato all’evento www.roots-in.com, il nuovo logo che accompagnerà l’evento ed è stato illustrato il programma delle attività a partire da un educational tour che porterà i tour operator in giro per la Basilicata nei giorni che precedono l’evento.
A portare un po’ di numeri riguardanti il turismo delle origini l’amministratore delegato di Enit, Roberta Garibaldi. "E' un turismo su cui puntiamo – ha detto Garibaldi - e punteremo anche di più in vista dell'Anno delle radici che sarà nel 2024. Già 6 milioni di italiani tornano in Italia ogni anno per questo motivo per un totale di 60 milioni di pernottamenti. E' importante perché si muove su tutto l'anno (con un piccolo picco ad agosto) e riguarda anche molto i giovani che vogliono riscoprire le loro origini. La spesa media è 74 euro perché spesso si dorme a casa dei parenti e si perde la componente alberghiera, la provenienza più forte è da tutto il Sudamerica (Argentina e Brasile in primis) ma anche Stati Uniti".
Alla conferenza stampa intervenuta anche Marina Gabrieli, coordinatrice nazionale progetto Pnrr – Turismo delle radici del ministero degli Affari esteri: “La Basilicata è una delle regioni più attive su questo tema tant’è che è stata inserita nel primo volume della guida alle radici italiane. L’evento di Matera rappresenta una tappa importante del percorso di avvicinamento all’anno delle radici in programma nel 2024. In questo periodo stiamo costruendo una rete fra tutte le regioni italiane, nel 2023 promuoveremo queste iniziative nelle delegazioni degli italiani che vivono all’estero. La sfida che abbiamo davanti è dare nuova vita ai borghi che si stanno spopolando e dare una opportunità agli italiani che vivono all’estero per rinsaldare il loro legame. Anche per questa ragione stiamo realizzando il passaporto del turista delle origini che consentirà di avere una serie di agevolazioni per i loro viaggi di ritorno”.
  

Sanità, a Villa d’Agri delicato intervento di ortopedia pediatrica

“Un delicato intervento chirurgico ad entrambi gli arti inferiori su un bambino affetto da una condizione clinica molto complessa e rara è stato effettuato nelle sale operatorie dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Villa d’Agri. La Sindrome di Sotos, di cui era affetto il piccolo paziente, colpisce un neonato ogni 10.000-50.000 nuove nascite, ed è dovuta ad una mutazione genetica. Altrimenti nota come sindrome da “gigantismo cerebrale”, questa particolare patologia è caratterizzata da un veloce ed abnorme accrescimento delle strutture ossee”. Ne dà notizia il direttore sanitario aziendale Angela Pia Bellettieri che, nel trasmettere un messaggio di congratulazioni da parte della direzione aziendale a tutti gli operatori sanitari coinvolti nel delicato intervento chirurgico, ha voluto rimarcare “la scelta lungimirante dell’Azienda che ha riconosciuto il nosocomio di Villa d’Agri quale ospedale a misura di bambino, rafforzando tutte le discipline mediche che potessero interessare i piccoli pazienti. Non è un caso -ha proseguito Bellettieri- che si è deciso di investire anche nella ortopedia pediatrica, della quale il dottor Luigi Promenzio è certamente un punto di riferimento. A seguito dell'intervento chirurgico condotto in equipe con i medici anestesiologici Scaccuto e Manieri e con quelli del reparto di Pediatria di Villa d’Agri, Iannelli, Tancredi e Montesani, il piccolo paziente è stato dimesso in buone condizioni di salute. Occorre continuare in questa direzione -ha concluso il direttore sanitario Bellettieri- soddisfatti anche perché la provenienza extraregionale del piccolo paziente rafforza la attrattività degli ospedali dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo e pone la sanità della Basilicata al centro di importanti e virtuosi flussi sanitari del Mezzogiorno d’Italia”.

Sanità, a Villa d’Agri delicato intervento di ortopedia pediatrica

“Un delicato intervento chirurgico ad entrambi gli arti inferiori su un bambino affetto da una condizione clinica molto complessa e rara è stato effettuato nelle sale operatorie dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Villa d’Agri. La Sindrome di Sotos, di cui era affetto il piccolo paziente, colpisce un neonato ogni 10.000-50.000 nuove nascite, ed è dovuta ad una mutazione genetica. Altrimenti nota come sindrome da “gigantismo cerebrale”, questa particolare patologia è caratterizzata da un veloce ed abnorme accrescimento delle strutture ossee”. Ne dà notizia il direttore sanitario aziendale Angela Pia Bellettieri che, nel trasmettere un messaggio di congratulazioni da parte della direzione aziendale a tutti gli operatori sanitari coinvolti nel delicato intervento chirurgico, ha voluto rimarcare “la scelta lungimirante dell’Azienda che ha riconosciuto il nosocomio di Villa d’Agri quale ospedale a misura di bambino, rafforzando tutte le discipline mediche che potessero interessare i piccoli pazienti. Non è un caso -ha proseguito Bellettieri- che si è deciso di investire anche nella ortopedia pediatrica, della quale il dottor Luigi Promenzio è certamente un punto di riferimento. A seguito dell'intervento chirurgico condotto in equipe con i medici anestesiologici Scaccuto e Manieri e con quelli del reparto di Pediatria di Villa d’Agri, Iannelli, Tancredi e Montesani, il piccolo paziente è stato dimesso in buone condizioni di salute. Occorre continuare in questa direzione -ha concluso il direttore sanitario Bellettieri- soddisfatti anche perché la provenienza extraregionale del piccolo paziente rafforza la attrattività degli ospedali dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo e pone la sanità della Basilicata al centro di importanti e virtuosi flussi sanitari del Mezzogiorno d’Italia”.

IN ITALIA LA PRIMA BORSA INTERNAZIONALE DEL TURISMO DELLE ORIGINI

L’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, in collaborazione con Enit e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri, sta organizzando per la fine di novembre “Roots – In”, la prima borsa internazionale del turismo delle origini.
L’iniziativa - si legge in una nota - verrà presentata in una conferenza stampa che si terrà giovedì 20 ottobre alle ore 12 nella sala dell’Associazione della Stampa estera, in via dell’Umiltà, 83, a Roma.
Interverranno Antonio Nicoletti, direttore generale di Apt Basilicata, Giovanni Maria De Vita, consigliere Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l'amministratore delegato di Enit, Roberta Garibaldi,.
C’è un’altra Italia nel mondo. Ancora più grande. E’ un’Italia fatta da circa 80 milioni persone, italiani o discendenti di italiani, che vivono all’estero provando giorno dopo giorno a mantenere un forte legame con il loro paese.
Si tratta di donne e uomini, di ragazze e ragazzi che spesso hanno solo sentito parlare della loro terra di origine e che vorrebbero vivere anche solo per qualche giorno in quei borghi da cui genitori, nonni e bisnonni partirono verso nuove destinazioni nel mondo.
Non sono turisti nel senso tradizionale della parola. Non viaggiano per scoprire nuovi paesaggi, ma per vivere e scoprire le esperienze, i sentimenti, i valori presenti nel loro dna e che costituiscono un’identità che sopravvive anche al passare di generazione in generazione.
Non sono turisti mordi e fuggi, ma viaggiatori che si fermano per più di qualche giorno per recuperare relazioni con i propri lontani parenti, per portare la loro esperienza all’interno di una comunità, per socializzare storie e riempire i propri bagagli di memorie, racconti da portare agli amici, ai nuovi figli che verranno diventando ambasciatori della loro cultura d’origine.
Alcuni di loro, poi, decidono di restare, magari recuperando la casa dei loro genitori o acquistandone altre. Proprio come ha fatto, ad esempio, Francis Ford Coppola, tornato nella sua Bernalda, in Basilicata, per aprire un lussuoso albergo dove poter sentirsi a casa insieme con la propria famiglia, un luogo diventato presto meta favorita per le star hollywoodiane.
Sono viaggiatori spinti da diverse motivazioni come dimostrato dal primo rapporto sul turismo delle radici (2021) promosso dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tra i motivi di viaggio, vi è l’interesse ad approfondire la conoscenza della cultura locale, a visitare i luoghi di cui hanno sempre sentito parlare, ad imparare la lingua, a fare ricerche sulla propria famiglia, a trasmettere la cultura locale alle generazioni successive, ecc. Sono motivazioni forti, che portano con sé ulteriori opportunità di promozione dei territori di origine, e spesso creano le condizioni per scambi di varia natura, con ricadute ed effetti moltiplicatori per le economie dei paesi di provenienza.
Come dimostrano le ricerche nel settore, non si tratta di un turismo nostalgico e che guarda al passato, ma che guarda alla scoperta delle origini come completamento di sé, conoscenza e arricchimento, opportunità.
“Il turismo delle radici è estremamente differente da altri segmenti turistici e, soprattutto, dal turismo di massa. Gli intervistati non ricercano famose attrazioni o destinazioni e luoghi sovraffollati. Essi desiderano soprattutto conoscere meglio e assaporare cultura, tradizioni e autenticità locali. Spesso la vacanza non è un pacchetto standard, ma è organizzata e ritagliata su misura per i bisogni di questi visitatori, che appaiono molto specifici. Infatti, sin dalla fase di progettazione del viaggio, i turisti delle radici richiedono un’assistenza continua e servizi personalizzati, la cui offerta spesso è tuttora carente” (dal primo rapporto sul Turismo delle radici in Italia – 2021).
SCHEDA
● Roots-in si terrà a Matera nei giorni 20 e 21 novembre 2022 e vedrà confrontarsi buyers provenienti da tutto il mondo e sellers italiani.
● Il 20 è in programma una conferenza in cui da un lato saranno presentate le iniziative del governo e le prospettive legate alla valorizzazione del settore, dall’altro lato saranno forniti elementi utili ai territori e agli operatori per sviluppare questo segmento turistico.
● Per questo evento è online un sito dedicato dove si possono acquisire informazioni e prenotarsi agli incontri: www.roots-in.com.
● Un progetto che si muove in coerenza e sintonia con il progetto “2024 Anno del Turismo di ritorno: Alla scoperta delle origini” finanziato dal Governo con i fondi del PNRR.
● A Roots-in per la prima volta si incontreranno buyers provenienti da ogni parte del mondo e sellers italiani per intercettare un mercato dalle enormi potenzialità.
● Si calcola, infatti, che sono circa 80 milioni gli italiani di seconda e terza generazione che vivono all’estero molti dei quali non hanno mai visto la loro terra e tuttavia conservano un forte desiderio di conoscere da vicino i luoghi e vivere le esperienze dei loro padri e dei loro nonni.
● Le potenzialità sono enormi per tutte le regioni italiane.
● Nel 1997 l’ENIT inseriva nella categoria «Turista delle Radici» 5,8 milioni di viaggiatori che visitavano il nostro paese. Nel 2018, undici anni dopo, questo numero era aumentato a 10 milioni (+72,5%).
● Nel 2018 il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente).
● All’iniziativa, grazie anche alla preziosa collaborazione dei delegati Enit di diversi paesi europei, hanno aderito una cinquantina di buyers provenienti da ogni parte del mondo, soprattutto dal Nord e Sud America.

Pubblicato avviso ALSIA XII Edizione Premio “Enzo Laganà”

Scadrà alle ore 13:00 del 04.11.2022 il termine per partecipare all’edizione 2022 del Premio regionale “Enzo Laganà”, destinato al miglior agricoltore custode dell’anno per la conservazione ed il miglioramento dell’agrobiodiversità della Regione Basilicata.

La dodicesima edizione del concorso, per la quale anche questa volta è aperta una selezione pubblica, è promossa dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in collaborazione con il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, l’Istituto per le Bioscienze e le BioRisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Associazione di agricoltori custodi Vavilov, e con la Comunità del Cibo e dell’agrobiodiversità dell’area Sud della Basilicata (Pollino-Lagonegrese). Il concorso è rivolto a tutti gli agricoltori custodi operanti nella regione che conservino e coltivino specie e varietà frutticole, orticole e cerealicole iscritte nel “Repertorio regionale del patrimonio genetico”, istituito ai sensi dell’art.3 della Legge Regionale n.26/2008.

“Ancora una volta – ha commentato il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi – il concorso sottolinea le attività che da oltre 15 anni l’ALSIA realizza in Basilicata nel comparto, e punta a sensibilizzare le azioni necessarie a contenere e invertire il trend di perdita dell’agrobiodiversità delle differenti varietà di fruttiferi, orticole e cereali della Basilicata. Il prestigioso riconoscimento regionale indetto dall’ALSIA 12 anni fa, lo ricordiamo, è intitolato a Enzo Laganà, funzionario ALSIA e giornalista scomparso da alcuni anni, molto impegnato nelle attività di comunicazione e divulgazione dell’Agenzia”.

“Per agricoltore-custode – ha precisato Crescenzi - intendiamo la persona fisica responsabile principale della conservazione “in situ” della biodiversità agricola - fruttiferi, oltre che specie orticole e cerealicole ivi presenti e normalmente coltivati - della quale redige un preciso inventario per l'anno in corso. Egli è il depositario dell’arte antica del manutenere e proteggere il territorio, che condivide e divulga alle nuove generazioni”.

Il sito per il quale si candiderà l’agricoltore custode che vorrà partecipare al premio (azienda, orto, pascolo, giardino etc.) dovrà essere all'interno del territorio regionale. Al vincitore, selezionato da una Commissione, andrà un rimborso spese di 400 euro, “da utilizzarsi per il mantenimento e il miglioramento della biodiversità nel settore frutticolo, orticolo e cerealicolo all’interno della propria azienda, nonché una rappresentazione artigianale del logo dell’Associazione Vavilov da custodire per un anno e passare come testimone al nuovo agricoltore custode dell’anno successivo”.

I vincitori delle edizioni precedenti del concorso non potranno partecipare all’edizione 2022.

“Ematologia Potenza al centro di studi su vaccinazioni anti Covid”

Importanti attestati e riconoscimenti ottenuti dall’unità operativa di Ematologia dell’Aor San Carlo di Potenza. Uno studio effettuato, in collaborazione con la Patologia Clinica, la Rianimazione, le Malattie infettive e la Pneumologia del ‘San Carlo’ di Potenza, nei primi mesi dalla diffusione della malattia pandemica da Sars-CoV2, dedicato alla presenza di anticorpi antieparina/PF4 nei pazienti trattati con eparina e con infezione da Covid-19 in corso, è stato infatti pubblicato all’interno della rivista scientifica “Blood Transfusion”. In particolare, l’ematologa Daniela Dragonetti è stata invitata a presentare questo importante studio all’interno del congresso della Società europea di medicina (Esmed), vetrina per i più importanti studi di medici di tutto il mondo. Inoltre, all’interno della rivista internazionale “Frontiers in Immunology”, è stato recentemente pubblicato un ulteriore studio in riferimento alla risposta anticorpale al vaccino contro il Covid-19. Lo studio, condotto su 215 pazienti ematologici, ha evidenziato come questi ultimi abbiano una risposta complessivamente inferiore rispetto alla risposta ottenuta nei dipendenti dell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza, e utilizzati nello studio come gruppo di controllo, ma, allo stesso tempo, molto eterogenea fra loro. A ciò, si aggiunga una valutazione emersa dallo studio delle risposte del gruppo di controllo, particolarmente numeroso, che mette in evidenza quanto le donne abbiano una produzione anticorpale maggiore rispetto agli uomini, in tutte le fasce di età. “L’Aor San Carlo di Potenza –ha commentato il direttore generale Giuseppe Spera- ha saputo conciliare l’assistenza nella drammatica situazione pandemica con la volontà scientifica di analisi e comprensione di determinati fattori che caratterizzano l’infezione da Covid-19. Siamo orgogliosi delle professionalità messe in campo dalla nostra struttura ospedaliera, sempre più integrata nel contesto sanitario internazionale. Un ringraziamento sincero va, pertanto, inoltrato agli autori degli studi scientifici”.

Da proposta ALSIA nasce Associazione nazionale Agenzie

Nasce dalla carta di intenti LUCANIA 2021 siglata meno di un anno fa a Matera, si chiama ANARSIA, ed è l’Associazione Nazionale delle Agenzie Regionali per lo Sviluppo e l’Innovazione Agronomiche Forestali. ANARSIA è stata appena costituita formalmente a Milano, e punta a condividere competenze ed esperienze su tematiche agricole, forestali e della pesca di 6 Agenzie del settore – come l’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura - che lavorano per le Regioni Basilicata, Veneto, Molise, Lazio, Marche e Lombardia.

“La carta di intenti “LUCANIA 2021” – ha commentato Aniello Crescenzi, tra i sottoscrittori dell’Associazione per conto dell’ALSIA – su proposta dell’ALSIA, fu una naturale conclusione del Meeting ALSIA del dicembre scorso realizzato a Matera, con una parte tutta dedicata alla ricerca e allo sviluppo e al primo confronto in Italia tra le Agenzie e gli Enti regionali di sviluppo. Centralità dei fabbisogni dell’utenza e della tutela dell’ambiente e del territorio, ruolo fondamentale delle risorse umane utilizzate, istituzione di un coordinamento nazionale che favorisca la formulazione di proposte strategiche e operative ai Governi regionali e nazionale, e scambio di buone prassi – ricorda Crescenzi - furono i 4 principi che convinsero tutte le altre istituzioni partecipanti provenienti da Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Marche, Molise, Calabria e Sardegna a sottoscrivere la carta di intenti, di cui ANARSIA è ora la concreta prosecuzione”.

ANARSIA avrà sede legale a Legnaro (PD), presso Veneto Agricoltura, e Nicola Dell’Acqua, direttore dello stesso ente, è stato nominato primo presidente dell’Associazione. Al momento vi hanno aderito: AVISP - Veneto Agricoltura, Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario; ALSIA - Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura; ARSARP - Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca (Regione Molise); ARSIAL - Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio; ASSAM - Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche; ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (Regione Lombardia). Le altre entreranno a breve nell’Associazione non appena concluderanno le procedure amministrative propedeutiche.

Il 27 e 28 ottobre prossimi, a Vallevecchia di Caorle (VE), si terrà la prima assemblea che definirà il programma delle attività future. Tra le priorità dell’Associazione, anche azioni comuni di formazione del personale sia amministrativo che tecnico. 

ASM, 50° EDIZIONE DEL CORSO FORMATIVO DI EDUCAZIONE MICOLOGICA

Al via la 50° edizione del corso formativo di “Educazione Micologica” organizzato dal servizio di “Igiene degli Alimenti e della Nutrizione” dell’ASM, diretto dal dott. Rocco Luigi Eletto.
Le lezioni si terranno il 21 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 20.00 ed il  22 ottobre dalle ore 08.00 alle ore 14.00 presso la Sala Coretti della sede centrale dell'ASM di Matera in via Montescaglioso.
Il corso fornirà nozioni di base per riconoscere le specie fungine e la loro classificazione, i pericoli, le modalità di raccolta e commercializzazione, nonché il loro valore nutritivo.
Al termine del corso verrà rilasciato un attestato indispensabile ad ottenere il tesserino per la raccolta dei funghi epigei spontanei.
Le lezioni saranno tenute dall’esperta micologo dr.ssa Patrizia Lionetti. 
Il corso è aperto ad un numero massimo di 40 partecipanti.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla segreteria scientifica ed organizzativa:
dott.ssa  Patrizia Lionetti:  0835.253599 – plionetti@asmbasilicata.it
Le domande dovranno essere consegnate entro il 15 ottobre presso Ufficio Protocollo dell’ASM di Matera o trasmesse via PEC al seguente indirizzo: asmbasilicata@cert.ruparbasilicata.it
Si allega il modulo di richiesta di partecipazione, disponibile anche al seguente link:
https://www.asmbasilicata.it/upload/asm_matera/moduli/domandapartecipazionecorsomicologico_77_1199.pdf









Nuovi radiofarmaci diagnostici alla Medicina Nucleare del CROB

È stato somministrato oggi per la prima volta nella medicina nucleare dell’Irccs Crob il nuovo radiofarmaco Ga-68-PSMA, mentre un secondo di ultimissima generazione, il Ga-68-FAPI, sarà disponibile a breve. Il Ga-68-PSMA è stato somministrato questa mattina a due pazienti di provenienza extraregionale con un'età compresa tra i 55 e i 60 anni, in cura all’Irccs Crob. Si tratta di un radiofarmaco costituito dalla molecola PSMA, proteina sovraespressa dell’antigene prostatico specifico utilizzato per la diagnosi del tumore alla prostata da oggi impiegato per l’esame con PET-TC. Il nuovo radiofarmaco si aggiunge alla PET con F-18-Colina e con Fluociclovina, in uso da tempo nella medicina nucleare del Crob diretta dal dottor Giovanni Storto, e rispetto a questa metodica consente di ottenere informazioni particolarmente dettagliate sul tumore della prostata soprattutto nei pazienti con recidiva biochimica di malattia.

Il PSMA è un antigene presente in abbondanza sulla superficie delle cellule tumorali, il quale, se marcato con il Gallio-68, diventa un marker ottimale per lo studio del cancro della prostata attraverso la metodica PET, spiega la dottoressa Rosj Gallicchio medico nucleare all’Irccs Crob, questo radiofarmaco riconosce precocemente e con grande precisione le piccole zone sedi di malattia e quindi individua sia l’eventuale recidiva locale che tutte le possibili localizzazioni nei pazienti con comprovata ripresa biochimica di malattia sia dopo prostatectomia radicale che dopo radioterapia con intento curativo, ed è efficace anche come strumento diagnostico nella stadiazione dei pazienti ad alto rischio.

Il nuovo radiofarmaco viene preparato, attraverso l’utilizzo di un modulo di sintesi, direttamente nell’unità operativa che dispone di una propria radiofarmacia, ed è somministrato al paziente attraverso un semplice accesso venoso nell’avambraccio. Il radiofarmaco, una volta entrato in circolazione, emette delle radiazioni che consentono al medico nucleare di seguirne il cammino attraverso gli organi e di determinare l’eventuale presenza di cellule tumorali. Questo radiofarmaco è completamente privo di effetti collaterali e rappresenta uno strumento essenziale per gli urologi, ma la vera innovazione consiste nella possibilità di utilizzo non solo come strumento di diagnosi ma anche di cura.

La medicina nucleare dell’Irccs Crob è l’unica in Basilicata dotata di radioterapia metabolica con bunker di degenza, rappresentando di fatto un centro di riferimento regionale e transregionale, sottolinea la dottoressa Rosj Gallicchio, e questo consente di poter somministrare, a breve, la terapia ottenuta dalla molecola PSMA, attraverso il legame con un altro radionuclide Lu177, nei pazienti con tumore prostatico ormonoresistente e documentate metastasi scheletriche.

Il tracciante Ga-68-FAPI, invece, offrirà un’opportunità per un approccio di medicina di precisione, essendo efficace nell’identificazione non invasiva di pressoché tutti i tumori maligni di origine epiteliale. Questo tracciante di ultimissima generazione consentirà di superare i limiti diagnostici del tracciante PET più comunemente utilizzato (F-18-FDG) soprattutto per diagnosi e stadiazione di neoplasie della sfera ginecologica, alcune tipologie di carcinomi gastrointestinali, nonché tumore mammario, epatico e pancreatico. 

Nuovi radiofarmaci diagnostici alla Medicina Nucleare del CROB

È stato somministrato oggi per la prima volta nella medicina nucleare dell’Irccs Crob il nuovo radiofarmaco Ga-68-PSMA, mentre un secondo di ultimissima generazione, il Ga-68-FAPI, sarà disponibile a breve. Il Ga-68-PSMA è stato somministrato questa mattina a due pazienti di provenienza extraregionale con un'età compresa tra i 55 e i 60 anni, in cura all’Irccs Crob. Si tratta di un radiofarmaco costituito dalla molecola PSMA, proteina sovraespressa dell’antigene prostatico specifico utilizzato per la diagnosi del tumore alla prostata da oggi impiegato per l’esame con PET-TC. Il nuovo radiofarmaco si aggiunge alla PET con F-18-Colina e con Fluociclovina, in uso da tempo nella medicina nucleare del Crob diretta dal dottor Giovanni Storto, e rispetto a questa metodica consente di ottenere informazioni particolarmente dettagliate sul tumore della prostata soprattutto nei pazienti con recidiva biochimica di malattia.

Il PSMA è un antigene presente in abbondanza sulla superficie delle cellule tumorali, il quale, se marcato con il Gallio-68, diventa un marker ottimale per lo studio del cancro della prostata attraverso la metodica PET, spiega la dottoressa Rosj Gallicchio medico nucleare all’Irccs Crob, questo radiofarmaco riconosce precocemente e con grande precisione le piccole zone sedi di malattia e quindi individua sia l’eventuale recidiva locale che tutte le possibili localizzazioni nei pazienti con comprovata ripresa biochimica di malattia sia dopo prostatectomia radicale che dopo radioterapia con intento curativo, ed è efficace anche come strumento diagnostico nella stadiazione dei pazienti ad alto rischio.

Il nuovo radiofarmaco viene preparato, attraverso l’utilizzo di un modulo di sintesi, direttamente nell’unità operativa che dispone di una propria radiofarmacia, ed è somministrato al paziente attraverso un semplice accesso venoso nell’avambraccio. Il radiofarmaco, una volta entrato in circolazione, emette delle radiazioni che consentono al medico nucleare di seguirne il cammino attraverso gli organi e di determinare l’eventuale presenza di cellule tumorali. Questo radiofarmaco è completamente privo di effetti collaterali e rappresenta uno strumento essenziale per gli urologi, ma la vera innovazione consiste nella possibilità di utilizzo non solo come strumento di diagnosi ma anche di cura.

La medicina nucleare dell’Irccs Crob è l’unica in Basilicata dotata di radioterapia metabolica con bunker di degenza, rappresentando di fatto un centro di riferimento regionale e transregionale, sottolinea la dottoressa Rosj Gallicchio, e questo consente di poter somministrare, a breve, la terapia ottenuta dalla molecola PSMA, attraverso il legame con un altro radionuclide Lu177, nei pazienti con tumore prostatico ormonoresistente e documentate metastasi scheletriche.

Il tracciante Ga-68-FAPI, invece, offrirà un’opportunità per un approccio di medicina di precisione, essendo efficace nell’identificazione non invasiva di pressoché tutti i tumori maligni di origine epiteliale. Questo tracciante di ultimissima generazione consentirà di superare i limiti diagnostici del tracciante PET più comunemente utilizzato (F-18-FDG) soprattutto per diagnosi e stadiazione di neoplasie della sfera ginecologica, alcune tipologie di carcinomi gastrointestinali, nonché tumore mammario, epatico e pancreatico. 

La Basilicata al Salone del camper di Parma

Dal 10 al 18 settembre la Regione Basilicata e l’Apt sono state presenti con uno stand e una posizione di particolare prestigio, al Salone del Camper a Parma per proporre il patrimonio naturalistico e paesaggistico offerto dai cinque parchi lucani.
Il Salone del Camper di Parma è la manifestazione di riferimento per tutti gli appassionati del settore, ma non solo.
Dai veicoli più recenti fino alle tende e alle attrezzature per il campeggio; tutte le destinazioni ideali per il turismo in libertà, le eccellenze della tradizione enogastronomica italiana, e tanto altro ancora.
Evento di riferimento di settore nel panorama italiano, secondo per importanza a livello europeo il Salone ha ospitato oltre 300 espositori tra diretti e indiretti, 15 Paesi rappresentati, 5 padiglioni, 41 brand di produttori, 4 aree tematiche, circa 100.000 mq. occupati. Un appuntamento atteso dagli appassionati, che hanno potuto visionare e toccare con mano tutti i mezzi in un unico momento, ma che vede ogni anno una partecipazione sempre maggiore di tutti i tipi di viaggiatori, che lo identificano sempre più come un punto di riferimento per chi ama viaggiare e cercare esperienze sempre nuove.
Ogni anno alla manifestazione partecipano oltre 100 mila persone fra buyers e semplici turisti appassionati del turismo libero e all’aria aperta.
Nello stand dell’Apt, realizzato nell’ambito del programma “Ambiente Basilicata” della Direzione Ambiente della Regione Basilicata, le aree protette lucane sono state presentate con video e supporti promozionali di grande impatto, in particolare rivolti a chi apprezza l’offerta outdoor anche a bordo di camper.
Al salone del camper l’Apt si è presentata con il volume “La Basilicata in camper” con suggerimenti di itinerari adatti a questo genere di vacanza e una mappa delle aree di sosta e degli agriturismi “camper friendly” presenti in regione. L’attenzione, in particolare, è stata rivolta proprio ai cinque parchi lucani per la loro offerta variegata e assolutamente adatta a queste modalità di viaggio.
Tante le richieste di informazioni relative in particolare alla costa, a Matera e alle aree protette. A testimonianza del grande interesse che la Basilicata continua ad avere anche da parte degli appassionati di turismo outdoor sono stati oltre 10 mila i contatti registrati allo stand.