Materit, Rosa:no del Mise al progetto ma recuperiamo tempo perduto

“La bonifica dell’ex Materit è una eredità pesante che stiamo affrontando di petto senza nascondere nulla ai cittadini. E’ terminata in malo modo la gara indetta con delibera di giunta regionale n. 370 del 1 aprile 2014 per l’appalto della progettazione, messa in sicurezza e bonifica esecutiva”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia; Gianni Rosa, riferendosi al sito ricompreso nel Sin Valbasento.
“Abbiamo dovuto prendere atto – ha aggiunto l’assessore - delle segnalazioni pervenute dal ministero dello Sviluppo economico. Avvalendosi dell’Ispra e dell’Inail, il Mise ha evidenziato che il progetto acquisito nel 2014 non risulta idoneo alla completa messa in sicurezza e alla definitiva bonifica del sito. Ed è, pertanto, non adeguato a soddisfare l’interesse pubblico di tutela della salute e dell’ambiente né a raggiungere gli obiettivi che la Regione intendeva perseguire con l’appalto in questione.
Conseguentemente con una determina dirigenziale datata 5 novembre – ha sottolineato Rosa - abbiamo annullato la gara. Nello stesso giorno, con una determina immediatamente successiva, abbiamo approvato un avviso pubblico per affidare la redazione di un piano di caratterizzazione e progettazione degli interventi di messa in sicurezza del sito. Il tutto è da completare entro un anno da oggi. Appena sarà approvato anche il piano di caratterizzazione, daremo corso alla procedura per aggiudicare la progettazione dei lavori di bonifica delle aree contaminate”.
“Proveremo a recuperare il tempo perduto dal 2014. I cittadini – ha concluso l’esponente del governo Bardi - hanno diritto a vivere in sicurezza ed è dovere di chi governa dare soluzioni realistiche ai problemi esistenti sul territorio e Materit ha la priorità massima nella nostra agenda politica”.


Alsia: incontro con viticoltori su programma attività 2021-2023

Le attività per la vitivinicoltura in Basilicata saranno al centro del secondo incontro tematico promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per mercoledì 18 novembre 2020, alle ore 16.00, per costruire in modo condiviso il programma triennale 2021-2023 dell’Agenzia.
Lo aveva già annunciato nell’ottobre scorso il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, al termine del primo confronto, in quella occasione con il comparto della ricerca, che aveva coinvolto l’Università degli Studi della Basilicata e del CREA-VE, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Turi (BA), oltre che il Centro ricerche dell’Agenzia “Metapontum Agrobios” e 3 delle Aziende agricole sperimentali dimostrative dell’ALSIA.
L’incontro, che anche in considerazione della attuale emergenza sanitaria da covid-19 si terrà in videoconferenza su piattaforma Zoom, coinvolgerà viticoltori, trasformatori e produttori attivi sul territorio regionale.
“In vista della redazione ed approvazione del Programma triennale delle attività ALSIA 2021-2023 - fa sapere il direttore dell’ALSIA, Crescenzi - l’Agenzia sta organizzando alcuni incontri tematici finalizzati non solo a divulgare in modo mirato i risultati delle attività già in corso, ma anche a valutare lo stato di ciascun comparto produttivo, ed in particolare il loro fabbisogno in termini di trasferimento dell’innovazione, di formazione e di divulgazione”.



  

Rosa: Ager Venusinum, continua campagna di mistificazione

“Sulla questione nell’Ager Venusinus continua la campagna di mistificazione. Ci tengo a ribadire, se non fosse stato già sufficiente quanto detto sinora, che, con la delibera di Giunta regionale n. 754/2020, non ci sono nuovi vincoli, non ci sono aggravi di procedure, non si amplia l’area, insomma, non cambia assolutamente nulla.
L’area dell’Ager Venusinus è già area non idonea alla localizzazione delle FER (fonti energie rinnovabili) così come previsto dal 2015 con la legge regionale n. 54 ed è interessata intensamente anche da altri vincoli già operanti (fiumi, boschi, tratturi, beni culturali, centri storici, DM di dichiarazione di interesse pubblico – vedasi il DM di Banzi).
Questa era la situazione prima e questa continua ad essere anche oggi.
La DGR ratifica un lavoro tecnico che confluisce nel quadro conoscitivo del Piano Paesaggistico Regionale, in corso di redazione e, quindi, un Piano che non è ancora definito nella normativa, non adottato e che, pertanto, deve passare dal Consiglio regionale dopo le osservazioni dei Comuni e dei cittadini. Non comporta, per dirla in altre parole, alcuna modifica normativa sull’area.
Tutta la sterile ed infondata polemica nasce dal parere negativo su un impianto eolico; parere negativo reso non perché sull’area vi sono nuovi vincoli ma per una questione di "intervisibilità tra parchi', caratteristica che ne impedisce la realizzazione ora, come prima della delibera incriminata.
Quindi, tutte le critiche sul fatto di aver apposto nuovi vincoli, di aver aggravato le procedure amministrative per la realizzazione delle attività industriali, fino ad arrivare quella della possibile esclusione del Vulture Melfese dalle ricadute economiche del Recovery Fund sono panzane messe in campo strumentalmente da chi porta avanti interessi personali tentando di creare allarmismo.
Tra l’altro se quanto sostenuto fosse vero non si comprende perché proprio in concomitanza di questo parere negativo, siano stati rilasciati altri due pareri positivi.
Rispedisco, quindi, al mittente tutte le illazioni nella consapevolezza che il bene collettivo è quello che mi spinge ad agire, non lobby e non interessi privati”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.

Alsia, il 19/11 seminario “Da controllo mosca a qualità olio Evo”

“Dal controllo della mosca alla qualità dell’olio EVO”: se ne parlerà nel seminario in videoconferenza promosso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, in programma giovedì 19 novembre, dalle ore 17.00, su piattaforma Zoom e in diretta streaming sulla pagina Facebook di “ALSIA Basilicata”.
La qualità dell’olio EVO è la chiave per la redditività della coltura e la qualità parte dal campo fino a coinvolgere le successive fasi di lavorazione in frantoio. Il seminario sulla difesa della coltura dell’olivo, con particolare riferimento ai metodi di controllo della mosca delle olive, fornirà gli aggiornamenti ed i risultati delle attività di prove di campo realizzate in Basilicata. Verranno inoltre presentati alcuni studi in corso sul progetto O.R.G.Oli.O. Lucano, che ambisce ad aumentare le basi conoscitive utili per aumentare la redditività delle aziende olivicole, rispettando la sostenibilità ambientale del processo produttivo.
A introdurre i lavori sarà il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi. Seguiranno gli interventi di Arturo Caponero e Giovanni Lacertosa (ALSIA) sul tema “Qualità delle olive e controllo della Bactrocera oleae in Basilicata: aggiornamenti”, e quello di Giuseppe Montanaro, dell’Università degli studi della Basilicata, su “Indici di qualità delle olive e livello di polifenoli: primi risultati delle attività del progetto O.R.G.Oli.O. Lucano”.
Finanziato con la misura 16.2 del PSR 2014/2020 della Regione Basilicata, O.R.G.Oli.O. LUCANO è un partenariato composto da attori del mondo produttivo e della ricerca, con capofila il Consorzio di tutela della denominazione di origine protetta dell’olio extravergine di oliva “Vulture”. L’obiettivo del progetto è quello di favorire la “cooperazione” e lo scambio di conoscenze, per generare nuove idee e trasformare la conoscenza in soluzioni mirate da mettere rapidamente in pratica.
Per partecipare alla videoconferenza occorre compilare il modulo “ISCRIVITI” dell’evento pubblicato sul sito dell’ALSIA all’indirizzo https://bit.ly/ALSIA-moscaolive.



   

Consulenza fitosanitaria, dal 19/11 le domande all’Alsia

Mancano pochi giorni all’apertura del Bando per i Servizi di consulenza dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura: a partire dal 19 novembre, e per i 30 giorni successivi, le aziende agricole della Basilicata potranno richiedere per il prossimo triennio una consulenza diretta e gratuita per migliorare la gestione sostenibile dei prodotti fitosanitari, con effetti positivi sull’economia aziendale, sull’impatto ambientale e sulla qualità dei prodotti agricoli.

Il Bando è stato emanato dall’ALSIA con Delibera Direttoriale n. 102 del 6 ottobre 2020, con riferimento al progetto della stessa Agenzia approvato dalla Giunta della Regione Basilicata con Delibera n. 805 del 6 novembre 2019, a valere sulla Sottomisura 2.1 del PSR 2014-2020 della stessa Regione (“Sostegno per l'utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende”).

Con l’emanazione del Bando, prende avvio il progetto dell’ALSIA che, nel prossimo triennio, potrà coinvolgere fino a 842 aziende agricole lucane. Obiettivo prioritario del progetto è quello di fornire, a livello regionale, un servizio di consulenza specialistica diretta agli imprenditori agricoli, a supporto delle scelte gestionali per la difesa integrata e biologica delle colture agrarie, in linea con gli indirizzi e le normative comunitarie e nazionali per la sostenibilità ambientale delle attività agricole.

L’analisi del fabbisogno, infatti, ha evidenziato che un elevato numero di aziende agricole lucane è gestito da imprenditori con carente preparazione tecnica nella gestione della difesa fitosanitaria, localizzate in aree con agricoltura intensiva e fragili da un punto di vista ambientale, come la pianura metapontina. Il progetto si rivolge quindi prioritariamente a queste aziende, con particolare riferimento a quelle che utilizzano maggiormente agrofarmaci e sono condotte da giovani imprenditori.

La consulenza consentirà alle aziende agricole aderenti di migliorare l’organizzazione aziendale per la gestione dei prodotti fitosanitari, le strategie di difesa integrata e biologica, la corretta distribuzione dei prodotti fitosanitari e la sostenibilità ambientale.

Ogni azienda usufruirà gratuitamente di un’analisi dei punti critici aziendali e delle possibili soluzioni, e di consulenze tra cui: quella fitosanitaria per la gestione aziendale, finalizzata all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari; quella sull’innovazione di tecniche e prodotti fitosanitari; quella sull’uso razionale delle macchine irroratrici dei prodotti fitosanitari; quella come supporto alla diagnosi di fitopatie e consigli di prevenzione e lotta.

Il progetto di consulenza che vedrà impegnata l’ALSIA, presenta caratteri di originalità nelle modalità operative dell’applicazione della Misura 2.1 del PSR 2014/2020 rispetto alle altre regioni italiane, e per questo è seguito con attenzione come possibile esempio di best practice da considerare per il prossimo settennio della PAC (Politica agricola comunitaria) per utilizzare i Servizi tecnici regionali a supporto delle aziende agricole per la corretta applicazione di misure agro-climatico-ambientali sempre più complesse.

Gli imprenditori agricoli aderenti al Bando, inoltre, usufruiranno dei servizi on-line dell’ALSIA, con personalizzazione alle specifiche realtà aziendali (come ad esempio il consiglio irriguo e il consiglio sulla difesa fitosanitaria basati sui dati agrometeorologici, o il monitoraggio fitosanitario e l’uso dei modelli previsionali per la gestione delle principali fitopatie e parassiti animali), con possibilità di accedere, con priorità, ai corsi organizzati dall’Agenzia per l’abilitazione o il rinnovo del patentino per l’uso dei prodotti fitosanitari o a iniziative di aggiornamento professionale nei diversi settori dell’agro-industria.

L’erogazione dei servizi di consulenza alle aziende sarà assicurata da circa 30 Consulenti fitosanitari dell’ALSIA che potranno avvalersi di una consolidata struttura tecnica e amministrativa dell’Agenzia (Servizio agrometeorologico lucano, Servizio regionale di controllo delle irroratrici, Servizio di difesa integrata, Servizio di previsione e avvertimento, Rete di monitoraggio regionale, Laboratori fitopatologico, Servizio informatico e comunicazione, Area amministrativa).

La procedura di presentazione delle domande di consulenza è a sportello. I richiedenti devono essere titolari di aziende agricole in possesso di fascicolo aziendale. Per l’accettazione delle domande si terrà conto dei 5 criteri di priorità considerati nel progetto. La domanda di partecipazione potrà essere compilata on-line sul sito web dell’Alsia, inviata tramite PEC o consegnata a mano al protocollo dell’ALSIA per 30 giorni a partire dalle ore 8.00 del 19 novembre 2020.

Tutte le informazioni relative al Bando e la modulistica sono reperibili sul sito dell’ALSIA

Odori sulfurei, Arpab posiziona impianto mobile a Stigliano

Su richiesta dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, l’Arpab ha installato una postazione mobile a Stigliano, per monitorare la presenza di emissioni nell’aria, in particolare di idrocarburi non metanici, che potrebbero essere la causa dei cattivi odori percepiti dai cittadini dei territori ricompresi nella concessione Tempa Rossa.
E’ una prima risposta alle segnalazioni inviate al Dipartimento Ambiente dai Comuni di Stigliano, Accettura e Oliveto Lucano.
“Abbiamo iniziato da Stigliano, ma i controlli proseguiranno – ha evidenziato l’assessore Rosa – in tutti i comuni della concessione, dando precedenza ai Comuni che hanno denunciato la presenza di odori molesti. Non ci fermeremo qua. La settimana prossima presenteremo una proposta di legge con la quale verranno regolamentati i limiti soglia per gli odorigeni, mancanti di una disciplina nazionale. Faremo tutto quanto è necessario perché la comunità interessate vivano in sicurezza e siano informate nella massima trasparenza su tutte le questioni attinenti alle estrazioni petrolifere. La tutela della salute e dell’ambiente è una priorità per il governo Bardi”. 


Ager Venusinus, Rosa: nessun vincolo a nuove iniziative

“La delibera recentemente approvata per la delimitazione dell’ager venusinus come zona di interesse archeologico non comporta alcun vincolo a nuove iniziative nel Vulture Melfese, all’agricoltura irrigua di quel territorio, alle comunità che vi abitano”. È quanto precisa l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa che replica così anche alle “interessate e strumentali anticipazioni di stampa che accusano ingiustamente il governo regionale di aver bloccato lo sviluppo del territorio”.

“Come tutti sanno il Piano paesaggistico – afferma l’assessore – è un importante strumento di governo del territorio che sarà approvato a conclusione di un iter complesso e partecipato a garanzia di cittadini, imprese, soggetti economici e amministrazioni pubbliche. Con la delibera n. 754/2020, che tutti possono consultare, la Giunta ha preso atto del lavoro preliminare svolto in sede tecnica per la mappatura del territorio del Vulture Melfese e la delimitazione dell’Ager Venusinus come zona di interesse archeologico. Un lavoro che non comporta l’apposizione di nessun vincolo, ma si limita appunto alla mappatura delle caratteristiche del territorio, a cui seguiranno la definizione del Piano e le conseguenti indicazioni sulla possibilità di valorizzare di trasformare il territorio. L’identificazione dell’area non cancella le strumentazioni urbanistiche vigenti ma intende fornire un quadro di attenzioni sia alle trasformabilità del contesto sia alle iniziative per la sua valorizzazione”.

“E’ bene inoltre precisare – aggiunge ancora Rosa – che la definizione di una zona di interesse archeologico rientra fra i beni paesaggistici e non fra i beni archeologici, che invece prevedono vincoli all’esito di un procedimento amministrativo ministeriale per la dichiarazione di interesse culturale, con conseguente modalità di protezione ‘diretta’ dei beni stessi. L’individuazione della zona di interesse archeologico dell’Ager Venusinus è avvenuta in base all’esito di ricerche e studi archeologici ventennali e in considerazione del valore paesaggistico e della trasformazione subita dal territorio nel corso del tempo. Quindi nessuna scelta affrettata e nessun vincolo nell’area del Vulture Melfese ma solo – conclude Rosa – la necessità di governare, come soggetto pubblico, le esigenze anche attuali di interventi dettate dalle più svariate aspettative. Cosa che la Giunta regionale intende fare accelerando la definizione del Piano paesaggistico dopo anni di ritardi che hanno, quelli sì, davvero bloccato e condizionato lo sviluppo dei nostri territori”. 

Evento di spill al Centro Olio, proseguono indagini sul terreno

Proseguono le attività di controllo dei tecnici dell’Arpab sull’evento di spill verificatosi lo scorso 31 ottobre all’interno dell’area C.O.V.A.
L’approfondimento delle indagini, attraverso sopralluoghi continui, riguarda i campionamenti di terreno alle diverse profondità in prossimità del punto interno della condotta di reiniezione pozzo “Costa Molina 2” interessato dalla perdita delle acque di processo.
Lo rende noto l'Arpab. 
Le attività dei tecnici sono in costante evoluzione e prevedono non solo il prelievo di suolo a quote inferiori ma anche delle acque di falda in corrispondenza dei piezometri presenti sia all’interno che all’esterno dell’ area interessata dallo spill.
Gli approfondimenti sulle acque si rendono tanto più urgenti anche alla luce della comunicazione pervenuta dai tecnici Eni, in ottemperanza agli articoli 242-249 del D.Lgs 152/2006, di un superamento di un solvente clorurato cancerogeno (il triclorometano) risultato presente in quantità 100 volte superiore al limite normativo.
“Dopo gli accertamenti in pronta reperibilità del 31 ottobre con i primi risultati parziali divulgati ieri, ARPAB ha intenzione di proseguire in ulteriori e sempre più approfondite verifiche per non lasciare alcun dubbio circa la presenza di inquinanti oltre le soglie consentite dalla legge” ha ribadito il Direttore Generale Antonio Tisci.
“Continueremo a eseguire controlli fino a quando non avremo l’assoluta certezza che l’evento non ha procurato danni. Sarà oggetto di particolare attenzione, ha concluso il vertice dell’ARPAB Tisci, il superamento dell’analita triclorometano; pertanto dobbiamo immediatamente verificarne l’origine e che non ci siano ulteriori propagazioni dello stesso.”
  

Perdita Centro Olio Viggiano, esiti campione terreno prelevato

Sono stati resi noti gli esiti sul campione di terreno a fondo dello scavo prelevato dai tecnici dell’Arpab lo scorso 31 ottobre all’interno dell’area Cova a seguito di una perdita (spill) in prossimità del punto interno della condotta di reiniezione pozzo “Costa Molina 2” che ha interessato la linea che collega le pompe temporanee.

“I tecnici del Laboratorio chimico, diretto da Bruno Bove – informa una nota dell’Arpab -, hanno riscontrato che, sul campione interessato dal fenomeno di spill, tutti i parametri analizzati (metalli pesanti, idrocarburi leggeri e pesanti, composti organo-alogenati e idrocarburi policiclici aromatici) rientrano nei limiti previsti dalla normativa vigente. La perdita riguardava le acque di processo a valle del trattamento che contengono concentrazioni di idrocarburi tra 40 e 60 milligrammi per litro. In precedenza, limitatamente al periodo estivo, gli unici sforamenti sulle acque sotterranee del Cova in corrispondenza dei piezometri Pz9 e Pz7 hanno riguardato i parametri di dicloroetilene nel mese di luglio e del manganese ad agosto. A trasmetterlo i tecnici dell’Ufficio “Acqua, controlli, risorse idriche e scarichi” coordinato dalla da Adele Camardese. I rapporti di prova saranno consultabili sul sito nei prossimi giorni”.

Etichettature oli ottenuti da olive: concluso seminario Alsia

L’etichetta è la “carta d’identità” di un olio extravergine di oliva. Un’etichetta chiara e completa è una valida garanzia della qualità di un prodotto, e garantisce la tutela del consumatore.
E’ quanto emerso nel corso del seminario sul tema “Etichettatura degli oli ottenuti dalle olive”, promosso in videoconferenza dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, nell’ambito del progetto O.R.G.Oli.O. LUCANO, finanziato con la misura 16.2 del PSR 2014/2020 della Regione Basilicata.
“Quello della corretta etichettatura è un tema quanto mai importante - ha sottolineato il direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi, introducendo i lavori - ora che l’Olio Lucano ha ottenuto il riconoscimento definitivo del marchio comunitario IGP. L’Agenzia, in perfetta sintonia con il lavoro del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e del suo assessore Francesco Fanelli, è impegnata a promuovere tutte le iniziative necessarie a sostenere e valorizzare un settore di eccellenza dell’agricoltura lucana. Sappiamo bene – ha concluso Crescenzi - che non tutti gli oli sono uguali. La correttezza di un’etichetta è la base indispensabile non solo per aiutare il consumatore a scegliere in maniera consapevole, ma anche per dare il giusto valore a quello che è contenuto nella bottiglia stessa”.
Il compito di illustrare norme e regole di una corretta etichettatura è stato affidato ad Alfredo Marasciulo, capo del panel dell’Università di Bari - riconosciuto dal MIPAAF, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - che ha fornito un quadro di riferimento chiaro su come orientarsi tra regolamenti, direttive comunitarie e disposizioni legislative nazionali. In particolare Marasciulo si è soffermato su quali siano le informazioni obbligatorie da riportare in etichetta, quali facoltative (distinte fra facoltative e libere) e, aspetto non meno importate, quali sono le informazioni che non possano essere riportate. Sono state, inoltre, fornite indicazioni circa il “modo” e il “dove” le informazioni obbligatorie debbano essere riportate. Un tema di interesse non solo per i produttori, ma anche per i consumatori. Saper leggere correttamente un’etichetta è indispensabile per poter orientare le scelte di acquisto in modo consapevole senza farsi abbagliare dal minor prezzo del prodotto.
All’incontro sono intervenuti, inoltre, i funzionari dell’ALSIA Pietro Zienna e Antonio Buccoliero, che ha fornito maggiori dettagli sul progetto O.R.G.Oli.O LUCANO. Un partenariato – quello del progetto - composto da attori del mondo produttivo e della ricerca, con capofila il Consorzio di tutela della denominazione di origine protetta dell’olio extravergine di oliva “Vulture”. L’obiettivo del progetto è quello di favorire la “cooperazione” e lo scambio di conoscenze, per generare nuove idee e trasformare la conoscenza in soluzioni mirate da mettere rapidamente in pratica.
In questo scenario la realizzazione di nuove attività progettuali, cosi come previsto nel PSR, viene affrontato con approccio “bottom up” (dal basso verso l’alto) quindi partendo dalle esigenze, dai bisogni e dalle problematiche espresse dalla base produttiva per essere trasmesse al mondo della ricerca e individuare le opportunità di innovazione già disponibili e pronte da trasferire.
Quella della corretta etichettatura è una delle problematiche emerse in sede di confronto fra i partner del progetto O.R.G.Oli.O. Lucano, per via del mancato riconoscimento della qualità dell’olio da parte dei consumatori, spesso convinti che non ci siano differenze fra le diverse categorie commerciali di olio. Da qui l’introduzione nel progetto di azioni rivolte ad accrescere le conoscenze dei consumatori e consentire la distinzione tra i diversi tipi e qualità di olio.
  

Recovery Fund, Rosa: rigettiamo le accuse a Pittella e Cifarelli

“La tanto annunciata conferenza stampa del Partito democratico tramite i consiglieri regionali Pittella e Cifarelli, che aveva ad oggetto il “Piano nazionale di ripresa e resilienza” meglio conosciuto come “Recovery Fund”, si è tradotta in un maldestro tentativo di dimostrare l’esistenza in vita da parte di una classe politica, la cui eredità pesa ancora come un macigno sulla nostra regione”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
“Ascoltare Cifarelli e Pittella che offrono la loro collaborazione ‘al fine di tentare di limitare i danni’ di un governo ‘colpevole, irresponsabile sotto il profilo politico, istituzionale e morale’ non fa che confermare che siamo sulla buona strada rispetto a un lavoro lungo, difficile e faticoso, aggravato dal loro lascito e dall’emergenza Covid.
Fermo restando il rispetto che nutro per i ruoli che la democrazia ci assegna, questa conferenza stampa si inserisce nel solco di tutti quegli eventi che hanno come comune denominatore il ‘parlare per il gusto di parlare’.
E’, invece, encomiabile – sottolinea Rosa - il lavoro svolto in queste settimane, in tempi strettissimi, da parte dell’intero governo regionale e dalle strutture tecniche dei vari dipartimenti, degli enti strumentali e delle società regionali, ai quali va tutto il mio plauso. Un lavoro meritorio derubricato dai due esponenti del Pd a pura esercitazione teorica, perché, a detta loro, priva di una visione e non collegata a una specifica programmazione.
Fatto incontestabile evidentemente è la circostanza che oggi la Regione candida progetti per 13 miliardi di euro. La nostra progettazione non è la ‘lista della spesa’ ma fotografa le emergenze che attanagliano la Basilicata, nell’ambito della nostra visione di regione riportata nella relazione programmatica che il presidente Bardi ha illustrato in Consiglio. Noi conosciamo le priorità ma comprensibilmente la selezione dei progetti sarà una sintesi tra le scelte regionali e le scelte politico-finanziarie che si faranno nell’ambito della Conferenza delle Regioni.
Ora è chiaro che dal Recovery Fund non potremo ricevere totalmente quanto richiesto ma è anche certo, come sanno bene Pittella e Cifarelli, che la programmazione viene finanziata dall’abbinamento delle risorse, come in questo caso di quelle rivenienti dal Piano nazionale con i Fondi strutturali europei e i fondi di bilancio.
Ci saremmo aspettati da due amministratori così esperti riflessioni accurate e di dettaglio rispetto alle soluzioni proposte in relazione alle problematiche esistenti. Viceversa, non sono entrati nel merito di nulla, dimostrando loro stessi superficialità nell’approccio e nei contenuti.
Rigettiamo ai mittenti le loro accuse. E’ evidente che di concreto non avevano nulla da proporci ma solo occupare un’ora del loro tempo”.