“Furor Sinisgalli”, il 7 febbraio il secondo appuntamento

Il cartellone della nona edizione del “Furor Sinisgalli. L’avventura delle due culture”, organizzato dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli per celebrare il quarantesimo anniversario dalla scomparsa del poeta ingegnere, prosegue con il secondo appuntamento in programma domenica 7 febbraio alle ore 17,00 in streaming, dedicato a “Sinisgalli e la chimica”.

L’iniziativa sarà l’occasione per presentare il volume “La chimica in «Civiltà delle macchine» di Leonardo Sinisgalli” a cura di M. D’Auria e F. F. Summa (Osanna Edizioni - Fls, Venosa 2020) che raccoglie gli articoli di argomento connesso alla chimica presenti nella storica rivista aziendale fondata nel ‘53 da Sinisgalli e da lui diretta fino al ‘58.

Ad aprire l’incontro, coordinato da Maria Teresa Imbriani dell’Università degli studi di Basilicata e membro del Cda della Fondazione Sinisgalli, saranno i saluti del Direttore Luigi Beneduci, e del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Basilicata, Ignazio Marcello Mancini. Il dibattito vedrà protagonisti i curatori del volume, Maurizio D’Auria dell’Università degli studi di Basilicata e Francesco F. Summa dell’Università degli studi di Salerno, insieme a Brigida Bochicchio dell’Università degli di Basilicata e Biagio Russo, membro del Cts della Fondazione.

Sarà possibile seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook, il canale Youtube e il sito web della Fondazione Sinisgalli.

Ambiente e salute, Arpab e Asp firmano un accordo di cooperazione

Un accordo di cooperazione tecnico-scientifica per promuovere e realizzare attività e iniziative a supporto delle politiche ambientali e sanitarie, dei modelli di valutazione sull’impatto dei fattori inquinanti sulla salute e per sviluppare e migliorare la conoscenza del rapporto tra inquinanti ambientali e salute.

Sono alcuni dei punti contenuti nell’accordo su “Salute e ambiente” firmato stamattina dal direttore generale dell’Arpab Antonio Tisci e dal direttore generale dell’Azienda sanitaria di Potenza Lorenzo Bochicchio.

L’accordo - di durata quinquennale - intende, inoltre, favorire collaborazioni con aziende e enti pubblici sul tema, attivare iniziative formative per gli operatori della salute e dell’ambiente sulla comunicazione del rischio e sugli impatti sulla salute delle modifiche ambientali e sviluppare eventi scientifici per esaminare quanto i fattori ambientali influenzino quelli sanitari e viceversa.

“La salute e il benessere delle persone sono strettamente legati allo stato dell’ambiente - ha commentato Tisci a margine della firma -. Come reso noto dagli studi dell’Agenzia europea dell’ambiente vi sono problemi emergenti per cui i percorsi e gli effetti ambientali sulla salute rimangono poco compresi: la combinazione di esposizioni a fattori di stress ambientali, nel corso del tempo, ci suggerisce di adottare un approccio integrato sulla valutazione della salute ambientale. Con l’Asp, che ringrazio per aver colto favorevolmente la nostra proposta, intendiamo puntare ad un impegno più deciso per sviluppare una nuova linea di lavoro in linea con gli obiettivi strategici europei”.

“Viaggio alla scoperta della qualità della pasta”, seminario Alsia

“Un viaggio alla scoperta della qualità della pasta”: sarà questo il tema del seminario organizzato dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, per l’11 febbraio 2021, a partire dalle ore 17.00, in videoconferenza sulla piattaforma Zoom.

Con questo seminario l'ALSIA intende avviare un nuovo percorso di informazione e formazione, per accompagnare gli operatori agricoli lucani sulla strada della qualità agroalimentare, come già avviene per vino ed olio. La qualità di un prodotto dipende infatti, com'è noto, dalla qualità delle materie prime e dalla qualità dei processi utilizzati per ottenerlo. La qualità finale di una pasta alimentare secca, ad esempio, è influenzata dalle caratteristiche del territorio (clima, suolo, biodiversità etc.) in cui è stato coltivato il cereale, oltre che dalla varietà seminata, dalle tecniche colturali, dall'epoca di mietitura, dalle modalità di stoccaggio e di molitura, proprio come accade per un vino o un olio.

La diffusione del “biologico”, la diversificazione produttiva, la multifunzionalità, lo sviluppo della filiera corta, il gradimento dei cittadini-consumatori nei confronti di queste tematiche hanno portato molti operatori agricoli a produrre pasta, partendo dai cereali coltivati nelle loro aziende.
Non sempre, però, i risultati sono esaltanti. Il confronto sulla qualità percepita e reale di una pasta nell'ambito di gruppi panel guidati da esperti può migliorare l'apprendimento di conoscenze e di tecniche per evitare eventuali difetti o non conformità, sia nelle materie prime che nei processi realizzati dai vari operatori (non solo agricoli) coinvolti lungo la filiera.

Ad aprire i lavori del seminario sarà Giuseppe Mele, funzionario dell'Area Servizi di Base dell'Agenzia, che modererà l’incontro. Poi Pasquale De Vita del CREA, il Centro di Ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali – Foggia, parlerà di “Aspetti colturali che influenzano la qualità della pasta”. A seguire, Giovanni Lacertosa, del Centro Ricerche ALSIA Basilicata "Metapontum Agrobios", presenterà le attività di valutazione organolettica svolte dall’ALSIA, mentre Roberta Fiordelmondo, dell’Associazione Flavovor culturadigusto, illustrerà “La qualità della pasta secca”. Le conclusioni saranno affidate al direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi.

Le iscrizioni alla videoconferenza potranno essere effettuate compilando il modulo presente all’indirizzo https://bit.ly/ALSIA-qualitadellapasta. I lavori saranno comunque trasmessi anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di ALSIA Basilicata.

Sicurezza e controllo ambientale idrocarburi, al via master Unibas

Sul sito web dall'Università degli Studi della Basilicata (http://portale.unibas.it/site/home/didattica/master/articolo8729.html) è stato pubblicato il bando per l'ammissione al Master di I livello in “Idrocarburi e Riserve: sicurezza e controllo ambientale nelle attività di produzione di idrocarburi naturali”, per anno accademico 2020-2021 (D.R. n. 36 del 28 gennaio 2021).

ll Master, istituito dall’Unibas in collaborazione con Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata, Arpab, Camera di Commercio, Fondazione Mattei, Assoil School, Eni, Total, Golder Associates, Criscuolo Ecopetrol, Install Srl, Basilicata Oil Companies Network, si propone di formare figure professionali altamente specializzate nei settori della sicurezza e del monitoraggio ambientale collegati alle attività di estrazioni di idrocarburi naturali e che potranno trovare impiego nel settore oil and gas, in imprese ambientali ed energetiche e in amministrazioni pubbliche.

Le domande di ammissione al Master dovranno essere presentate entro il 10 marzo 2021. Nel bando vengono specificati i requisiti di partecipazione (diploma di Laurea o Laurea Magistrale nelle classi indicate oppure di diploma di Laurea equipollente ai sensi degli ordinamenti previgenti) e le modalità di svolgimento delle attività didattiche. I posti messi a concorso sono 20.

“Questa iniziativa – afferma il presidente della Regione Vito Bardi – punta a formare tecnici con una qualificazione di altissimo livello in materia di monitoraggio e controllo ambientale delle attività petrolifere, una attività che per la Basilicata assume un valore strategico. Non basta avere norme rigorose per i controlli ambientali, occorrono procedure trasparenti, interventi tempestivi e soprattutto tecnici qualificati. Ed è esattamente quello che il governo regionale è impegnato a fare, in stretto raccordo con l’Ateneo lucano e con il mondo della ricerca, anche per poter offrire a tanti giovani lucani opportunità di lavoro in Basilicata”.

Plaude al bando dell’Unibas anche l’assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Gianni Rosa, che ricorda come “questo Master è una delle iniziative conseguenti alla definizione dell’accordo triennale per il sostegno all’Università della Basilicata, attraverso il quale intendiamo rafforzare l’attrattività dell’Ateneo lucano e dell’offerta didattica in particolare, per sollecitare un circolo virtuoso che dal mondo dell’istruzione porti i giovani lucani nel mondo del lavoro. La tutela dell’ambiente è una materia che richiede molta preparazione e dobbiamo essere in grado di formare qui le professionalità di cui la Basilicata ha bisogno per seguire in maniera adeguata tutti gli aspetti delle attività petrolifere e delle altre attività industriali”.

Deposito scorie, tavolo tecnico “struttura naturalistica”

Il deposito nazionale dei rifiuti nucleari non può essere ubicato nelle aree naturali protette. Lo dice la Sogin indicando i “criteri di esclusione” nel documento che attualmente è oggetto della procedura di consultazione pubblica avviata in base alle disposizioni del decreto legislativo n. 31/2010. E per quanto riguarda la Basilicata, effettivamente dalla “carta dei siti potenzialmente idonei” sono stati esclusi i 72 siti della “rete natura 2000” ed i Parchi naturali, anche se in qualche caso la distanza fra le aree “potenzialmente idonee” e le aree protette è di poche decine di metri.

Ma oltre ai “criteri di esclusione” nel documento della Sogin vengono indicati i cosiddetti “criteri di approfondimento” che riguardano, per quanto attiene alla parte naturalistica, le condizioni meteo – climatiche e la presenza di habitat, specie animali e vegetali e geositi di interesse comunitario. In questo caso la Sogin sembra aver ignorato che in Basilicata, ed anche nei 17 siti lucani indicati come potenzialmente idonei, c’è un sistema ecologico che consente di sopravvivere a molti animali, alcuni dei quali rari e in via di estinzione. E ci sono colture agrarie ed habitat particolarissimi, che presto completeranno la rete ecologica regionale con il Piano paesistico in fase di avanzata definizione, anche sulla base del sistema ecologico funzionale territoriale varato nel 2008 e della specifica norma (la legge regionale n. 2/2005) sulle specie protette vulnerabili e rare della flora lucana.

Ed è proprio su queste specie animali e vegetali e su questi habitat, del tutto incompatibili con ogni ipotesi di localizzazione del sito dei rifiuti nucleari, che si sta concentrando il lavoro di approfondimento del gruppo di lavoro sulla “struttura naturalistica”, uno dei cinque istituiti presso il Dipartimento Ambiente della Regione per formulare le osservazioni tecniche della Regione al documento della Sogin. Hanno partecipato a questi incontri, coordinati da Antonella Logiurato (responsabile PO Biodiversità e Rete Ecologica Regionale dell’Ufficio Parchi), i rappresentanti di Arpab, Alsia, Unibas, Farbas, Imaa Cnr, Ordine degli agronomi, Provincia di Potenza, dei Comuni interessati alle aree idonee indicate dalla Sogin, funzionari e tecnici degli uffici regionali competenti.

“Le risorse naturalistiche sono un immenso patrimonio della Basilicata e la Regione è impegnata da tempo nella complessa opera di censimento e di valorizzazione delle circa 1000 specie animali e vegetali segnalate e protette a vario titolo, oltre che nel consolidamento della rete dei Parchi e delle aree protette che è diventata anche uno strumento per favorire il turismo di qualità – afferma l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa -. Nei siti indicati dalla Sogin, sia in provincia di Potenza che in provincia di Matera, ci sono valenze naturalistiche importanti, ci sono i cosiddetti ‘corridoi di migrazione’ di volatili rari che periodicamente passano dalla Basilicata, ci sono fossi e geositi di straordinario interesse, c’è la Lontra che abita i nostri fiumi, solo per fare qualche esempio. Con le nostre osservazioni alla carta dei siti potenzialmente idonei alla localizzazione del deposito cercheremo quindi di rappresentare con rigore scientifico le emergenze naturalistiche che non possono essere ignorate e che rendono la Basilicata incompatibile con una simile realizzazione”.

“La Regione Basilicata vanta una tradizione importante in materia di tutela ambientale – afferma il presidente della Regione Vito Bardi -. Abbiamo seguito le direttive comunitarie, delineando una strategia che può generare nuove opportunità di sviluppo sostenibile per la nostra regione. La salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente sono al centro di questa strategia, e ci vedono impegnati quotidianamente nell’azione di governo anche per mitigare i rischi legati alle attività industriali più impattanti. È nell’interesse della Basilicata ma è anche nell’interesse dell’Italia che le nostre risorse naturali vengano adeguatamente tutelate ed anche per questo ribadiremo con osservazioni argomentate la nostra ferma contrarietà ad ogni ipotesi di ubicazione del deposito dei rifiuti nucleari”.