Al via la quarta edizione della rassegna “La Forgia di Sinisgalli”

Dopo l’importante riscontro di pubblico da tutta Italia registrato per la nona edizione del “Furor Sinisgalli. L’avventura delle due culture”, la Fondazione Leonardo Sinisgalli continua i suoi incontri online dedicati alle celebrazioni dei 40 anni dalla morte del poeta ingegnere con la rassegna “La Forgia di Sinisgalli”, giunta alla sua quarta edizione. Il palinsesto si snoderà in tre appuntamenti, per concludersi il 9 marzo, giorno del “compleanno” del nostro Leonardo.

Ad aprire il cartellone domenica 21 febbraio alle 17 sarà l’incontro “La rete dell’Utile e del Bello”, durante il quale verranno presentate alcune delle importanti collaborazioni messe in campo dalla Fondazione Sinisgalli nel corso dell’ultimo anno. Dopo i saluti di Carmen Colangelo, membro del Cda della Fondazione, interverranno Elena Loewenthal, Direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino, Silvana Kühtz, DICEM Università degli Studi della Basilicata e Poesia in Azione, Francesco Maggiore, Presidente della Fondazione Dioguardi di Bari, in una conversazione coordinata dal Presidente della Fondazione Sinisgalli, Domenico Sammartino.

Sarà possibile seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook, il canale Youtube e il sito web della Fondazione Sinisgalli.

Fiammate Tempa Rossa, Rosa: Regione valuta sanzioni

Nella scorsa notte è stato registrato un nuovo fenomeno presso il Centro olio di Tempa Rossa con superamenti dei limiti di emissione in atmosfera.

A riguardo, l’assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa informa che “gli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e quelli dell’Arpab si sono immediatamente attivati per effettuare i dovuti controlli ed alla Total sono stati già richiesti con urgenza tutti i chiarimenti del caso sull’evento accaduto, sulle cause e sulle procedure adottate per ripristinare il normale funzionamento dell’impianto, oltre alla trasmissione dei dati delle portate volumetriche della torcia”.

“Dopo i primi eventi verificatisi tra il 14/18 gennaio – aggiunge l’assessore - e per i quali si sta provvedendo a comminare la relativa sanzione amministrativa, si sono succeduti quelli tra il 18 gennaio / 5 febbraio, per i quali l’Arpab sta procedendo ad ulteriori approfondimenti. Trattandosi del terzo fenomeno verificatosi nel corso del 2021, nel rispetto delle norme e dell’autorizzazione AIA, si valuteranno con attenzione i provvedimenti sanzionatori da applicare, compresa la sospensione dell’attività. Come tutti sanno, le sanzioni per l’inosservanza delle prescrizioni AIA sono previste espressamente dalla legge statale. La Regione Basilicata, nel pieno rispetto delle norme, dunque, agirà – conclude Rosa - al solo fine di tutelare la salute e l’ambiente lucano”.

Protezione contatori dal gelo: i consigli di Acquedotto Lucano

I cali di temperatura previsti nei prossimi giorni potrebbero causare la rottura dei contatori dell’acqua. Acquedotto Lucano invita gli utenti a prendere alcune semplici precauzioni e a seguire alcune raccomandazioni per evitare lo scoppio dei misuratori.
I contatori a più alto rischio sono quelli collocati in locali, nicchie, armadietti, pozzetti all’esterno dei fabbricati o in abitazioni raramente abitate.

COME PROTEGGERE IL CONTATORE IN NICCHIA
• In presenza di contatori collocati in nicchie esterne ai fabbricati, in locali non riscaldati, o se la temperatura esterna dovesse restare per più giorni al di sotto dello zero, è consigliabile lasciare che da un rubinetto fuoriesca un filo d’acqua. E’ sufficiente una modesta quantità, evitando inutili sprechi. Se possibile, far scorrere il filo di acqua dal rubinetto della vasca da bagno in modo tale da poterla riutilizzare in qualche modo (per il wc al posto dello sciacquone, per esempio).
• Assicurarsi che la porta del vano contatore sia sempre ben chiusa e priva di aperture per la ventilazione, nonché internamente rivestita di materiale isolante/protettivo.
• Le nicchie poste all’esterno dei fabbricati, sportello compreso, devono comunque essere opportunamente coibentate. E’ sufficiente usare materiali isolanti, come ad esempio polistirolo o poliuretano espanso, facilmente reperibili presso rivenditori del settore edile. Per isolare in modo efficace, lo spessore dei pannelli deve essere di almeno 2,5 cm. I contatori in locali non riscaldati devono a loro volta essere rivestiti con materiale isolante (sempre polistirolo, poliuretano espanso o materiali simili).
COME PROTEGGERE IL CONTATORE IN POZZETTO
Anche per i contatori posizionati in pozzetti interrati è necessario adottare le opportune misure cautelative proteggendo l’interno con materiale isolante e chiudendo sempre il tombino.
CASE NON ABITATE
• Chiudere il rubinetto a monte del misuratore e provvedere allo svuotamento dell’impianto interno prima della stagione invernale.
• I contatori in locali non riscaldati devono essere rivestiti con materiale isolante: polistirolo, poliuretano espanso o materiali simili.
• Con il rialzo delle temperature verificare lo stato dei contatori ed i livelli di consumo, in quanto lo scioglimento del ghiaccio porta alla luce eventuali rotture e dispersioni idriche in atto
• Se invece il danno è nell’impianto interno, occorre chiudere subito la valvola generale dell’acqua e chiamare un idraulico di fiducia per le necessarie verifiche e riparazioni
IMPIANTI CONDOMINIALI
• Verificare la funzionalità delle valvole di intercettazione alla base delle colonne montanti.
• Coibentare i tratti di tubazione esposti all’aria, soprattutto quelli che attraversano androni o altri locali aperti o non riscaldati.
• Proteggere dal gelo i contatori dei servizi comuni.
• Chiudere le valvole a monte dei contatori nei singoli appartamenti in caso di assenze prolungate.
• Chiudere le valvole di intercettazione a monte dei contatori e svuotare gli impianti interni degli appartamenti sfitti o non abitati.
• Utilizzare, se possibile, le prese d’acqua per i servizi condominiali al fine di scaricare temporaneamente le colonne montanti in caso di freddo particolarmente intenso.
Nel caso si dovesse riscontrare la rottura del contatore, contattare tempestivamente Acquedotto Lucano attraverso il sistema di segnalazioni del sito internet www.acquedottolucano.it oppure chiamando il numero verde 800 99 22 93, attivo tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24.
Acquedotto Lucano precisa che la custodia e la protezione del contatore, se posto all’interno della proprietà dell’utente, è a totale carico dello stesso, poiché avendone la disponibilità deve adottare tutte le misure idonee a prevenire eventuali danni (art.3 del Regolamento del Servizio Idrico Integrato – Posizione e custodia degli apparecchi di misura).

 

Matera 2019 come modello, incontro on line con città portoghesi

“Il percorso di successo di Matera 2019 e in particolare la sua capacità di coinvolgere le forze vive del territorio, stimolando la partecipazione attiva del pubblico, sono stati al centro dell’incontro online di ieri, 11 febbraio, dedicato ai team delle città portoghesi in competizione per il titolo di Capitale europea della cultura 2027”. Lo rende noto l’ufficio stampa della Fondazione Matera Basilicata 2019 precisando che in Portogallo le candidature sono aperte dal 23 novembre 2020 al 23 novembre 2021 e la città vincitrice sarà annunciata nel 2023.

Con questa sessione informativa, il Ministero della Cultura portoghese ha voluto dare a tutte le città che hanno già dimostrato il loro interesse a candidarsi al titolo Ecoc, le migliori informazioni possibili per preparare dei dossier di alta qualità, attraverso l’incontro e la discussione con esperti ECoC, rappresentanti della Commissione Europea, ex e future Capitali europee della Cultura che hanno vissuto questo processo al tempo stesso impegnativo e gratificante.

A presentare l’esperienza di Matera 2019, è stata la direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rossella Tarantino, in un dibattito cui hanno preso parte il Ministro della Cultura portoghese Graça Fonseca, Fernanda Heitor Direttore Generale dell’Ufficio Strategia, Pianificazione e Valutazione del Ministero della Cultura portoghese, Sylvain Pasqua responsabile delle Capitale Europee della Cultura per la Commissione Europea, Cristina Farinha già membro del panel di monitoraggio Ecoc, Virginija Vitkiené per Kaunas 2022, Carlos Martins e João Serra per Guimarães 2012.

In passato, il Portogallo ha ricevuto tre volte il titolo di Capitale europea della cultura: nel 1994 per Lisbona, nel 2001 per Porto, e nel 2012 per Guimarães.

Deposito scorie, tavolo tecnico strutture strategiche di relazione

Si chiamano “strutture strategiche di relazione” e sono quell’insieme di reti e infrastrutture (viabilità, ferrovie, sistema idrico, reti energia elettrica, industrie a rischio di incidenti rilevanti, dighe e risorse del sottosuolo, aeroporti e poligoni di tiro militari attivi) che nella “Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi” (Cnapi) determinano una serie di “criteri di esclusione” e “criteri di approfondimento”. La Sogin prevede che il deposito non potrà essere ubicato nei siti “che siano a distanza inferiore a 1 km da autostrade e strade extraurbane principali e da linee ferroviarie fondamentali e complementari” (CE13), “caratterizzate dalla presenza nota di importanti risorse del sottosuolo” (CE14), “caratterizzate dalla presenza di attività industriali a rischio di incidente rilevante, dighe e sbarramenti idraulici artificiali, aeroporti o poligoni di tiro militari operativi” (CE15).

Un quadro di criticità che richiede un’attenta analisi sulla situazione della Basilicata, così come emerge anche dagli approfondimenti in corso nel tavolo tecnico sulle “strutture strategiche di relazione”, uno dei cinque istituiti presso il Dipartimento Ambiente della Regione per formulare le osservazioni tecniche della Regione al documento della Sogin. Al centro di questi incontri, coordinati dall’ingegnere Nicola Grippa, con la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni interessati, della Provincia di Potenza, dell’Ordine degli architetti, di funzionari e tecnici degli uffici regionali competenti, anche la verifica dei “criteri di approfondimento” che riguardano in particolare la “disponibilità di vie di comunicazione primarie e infrastrutture di trasporto (CA12) e la “presenza di infrastrutture critiche rilevanti o strategiche” (CA13).

“Proprio guardando alle opere strategiche, alle grandi dighe e alle reti irrigue e idropotabili a servizio di Basilicata e Puglia, come pure ai giacimenti di petrolio e gas, appare evidente che il deposito nazionale dei rifiuti nucleari non può essere localizzato in nessuna area della nostra regione – afferma l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa –. Tra l’altro quasi tutti i siti indicati non sono neanche vicini alle necessarie vie di comunicazione indicate nei criteri di approfondimento come fondamentali per garantire il trasporto in sicurezza dei materiali”.

La via preferenziale per il trasporto dei materiali radioattivi indicata nella Cnapi sono le linee ferroviarie, fra le quali vengono ritenute idonee quelle di categoria D, cioè le principali linee ferroviarie italiane. Le linee ferroviarie lucane sono invece classificate nella categoria C e non sono quindi ideali per questo tipo di trasporti. In subordine, nella Cnapi si prevede il trasporto dei materiali radioattivi attraverso la rete stradale. E in questo caso vengono ovviamente preferite le autostrade e le strade extraurbane principali con due corsie per senso di marcia e spartitraffico, cosa che stride con la situazione della Basilicata considerando che in prossimità di quasi tutti i siti indicati in Basilicata (con esclusione dei due siti vicini alla statale 106 Jonica) non ci sono strade di questo tipo, e l’assenza di viabilità importante aumenta l’indice di rischio durante il trasporto, come indicato chiaramente nei criteri di approfondimento.

“Che la Basilicata offre all’Italia un contributo rilevante in termini di risorse naturali – osserva il presidente della Regione Vito Bardi – lo sanno tutti, ma forse non tutti sanno che nel corso degli anni sono stati fatti e sono tuttora in corso investimenti rilevanti sia per le attività petrolifere che per preservare la risorsa idrica, migliorare le capacità di accumulo, completare le reti irrigue a servizio dell’agricoltura, migliorare il servizio idrico integrato per i cittadini. E lo stesso Stato che ha finanziato queste opere, ritenendole strategiche, non può sostenere che nella nostra regione, che contribuisce al 10 per cento delle risorse petrolifere nazionali ed è uno dei principali serbatoi idrici del Sud, si possa ubicare un deposito di rifiuti radioattivi che è assolutamente incompatibile con la nostra realtà”.

Per quanto riguarda la presenza dei giacimenti di petrolio e gas, il gruppo di lavoro ha rilevato in particolare l’interferenza con i siti indicati con i codici MT15 ed MT16, nell’area di Bernalda, che sono fuori dalle concessioni esistenti ma in itinere c’è un permesso di ricerca come peraltro rileva la stessa Sogin nel suo documento. Come pure i siti indicati con i codici PZ 9, PZ10, PZ12 e PZ13, nell’area di Genzano, dove ci sono permessi di ricerca in itinere.

In tema di interferenze la parte più delicata riguarda il sistema idrico, che in Basilicata tocca tutte le aree indicate dalla Sogin come potenzialmente idonee. Sovrapponendo queste aree con i distretti irrigui e con lo schema dell’adduttore regionale del Sinni è risultato che le zone indentificate con i codici PZ9, PZ12 e PZ13 sono interamente comprese nel distretto irriguo “G”, quella identificata con il codice PZ10 ricade in parte nel distretto “G” ed in parte nel distretto “T”, mentre le aree indicate con i codici PZ6, PZ8 e PZ14 ricadono totalmente nel distretto “B” dello schema idrico Basento – Bradano, che è già stato completato e attrezzato. Inoltre, le aree indicate con i codici MT1, MT2 ed MT16, nelle aree di Montalbano Jonico e Bernalda, sono attraversate dalla condotta del Sinni che porta l’acqua in Puglia. La presenza di simili infrastrutture dovrebbe rientrare fra i motivi di esclusione.

Alsia: evento su agrometeorologia al servizio delle imprese

Un anno molto caldo, quello appena concluso. Il più caldo di sempre, se lo si confronta con le medie del periodo 1980 2010. E’ questo uno dei dati più importanti che saranno presentati il 18 febbraio 2021, alle ore 16.00, nel corso del seminario organizzato dell’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura) in videoconferenza su piattaforma Zoom su “L'agrometeorologia al servizio delle imprese agricole”.
Il dato scaturisce dall’analisi climatica del 2020 svolta dai tecnici del SAL, il Servizio Agrometeorologico Lucano dell’Agenzia. Nel corso dell’evento saranno illustrati gli elementi essenziali dell’andamento climatico che hanno messo a dura prova l’agricoltura non solo lucana, oltre che alcune importanti applicazioni agrometeorologiche a supporto delle decisioni degli imprenditori agricoli.
L’evento sarà l’occasione per presentare anche i risultati di specifiche elaborazioni geo-statistiche per la spazializzazione dei dati agrometeorologici realizzate dal CNR-IMAA di Tito scalo (PZ), secondo quanto previsto da uno specifico accordo di collaborazione sottoscritto con l’ALSIA, e che amplia le potenzialità del data-base climatico dell’Agenzia utilizzato nella modellistica irrigua, fitosanitaria e climatica. Da questa collaborazione, infatti, si passa da un dato puntuale ad uno interpolato, con la produzione di mappe tematiche dei principali parametri agrometeorologici che potranno essere utilizzati anche per evidenziare i fenomeni di global change, l’ampia variabilità climatica della Basilicata e tante altre informazioni a supporto dell’agricoltura.
Nel corso del seminario saranno presentati anche i risultati ottenuti con il Progetto TRAS.IRRI.MA. (TRASferimento di tecnologie e protocolli di gestione IRRIgua MAturi per l’ottimizzazione dell’irrigazione), finanziato dalla misura 16.1 del PSR 2014-2020 della Regione Basilicata. Il progetto si rivolge ai sistemi innovativi presenti sul mercato per il controllo e monitoraggio dell’irrigazione e del sistema suolo-pianta-atmosfera, e punta a diffondere le tecnologie innovative presso le aziende agricole e i portatori di interesse nella gestione della risorsa idrica e del governo del territorio in collaborazione con gli enti di ricerca territoriali e soggetti privati.
Interverranno al seminario Emanuele Scalcione, funzionario ALSIA e responsabile del SAL, Maria Lanfredi, del CNR, Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale di Tito scalo (PZ), e Bartolo Dichio, dell’Università di Basilicata – DICEM. Introduce e modera Filippo Radogna, dell’Ufficio Fitosanitario della Regione Basilicata. Chiuderà i lavori il Direttore dell’ALSIA, Aniello Crescenzi.
Le iscrizioni alla videoconferenza potranno essere effettuate compilando il modulo presente all’indirizzo http://bit.ly/ALSIA-agrometeo1

Regione Basilicata, Rosa: si lavora alla completa digitalizzazione

Attivato, presso il Dipartimento regionale all’Ambiente, un nuovo sistema di protocollazione comprensivo della archiviazione documentale e relativa catalogazione. Si sta già lavorando, inoltre, alla digitalizzazione dei procedimenti amministrativi in carico al Dipartimento, in modo da offrire ai cittadini un moderno approccio alla pubblica amministrazione. I primi procedimenti saranno attivi sulla piattaforma digitale nelle prossime settimane. A conclusione del processo di trasformazione digitale, l’iter di formazione del procedimento sarà più veloce e gli interessati saranno in condizione di seguirne ogni passaggio.
“Un anno fa – ha commentato l’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa – abbiamo presentato il progetto per accelerare i processi di trasformazione digitale in capo all’Amministrazione regionale. Stiamo mettendo in campo azioni che puntano alla demateralizzazione, alla digitalizzazione delle procedure e all’archiviazione in sicurezza dei dati. Sono soddisfatto del lavoro che il Dipartimento sta portando avanti. Di questo ringrazio il dirigente generale Giuseppe Galante, il dott. Nicola Coluzzi, dirigente dell’ufficio Amministrazione Digitale, e i collaboratori del Dipartimento dediti a questa nuova sfida, che arricchirà di qualità, trasparenza ed efficienza i servizi che le pubblica amministrazione regionale eroga ai cittadini”.
Il Piano di trasformazione digitale prevede il rilascio di una firma digitale, abbinata allo Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), con la possibilità di trasmettere, protocollare, firmare istanze e documenti. Inoltre, la creazione di un fascicolo digitale consentirà l’accesso ai dati pubblici da parte degli interessati fino al rilascio digitale del servizio, autorizzazione o certificazione richiesta. Tutti questi servizi saranno garantiti online.
“La vera innovazione – conclude Rosa – passa attraverso la modernizzazione della pubblica amministrazione. Ai cittadini lucani vogliamo trasmettere la certezza che ogni passaggio burocratico potrà essere monitorato dai diretti interessati. La tracciabilità dei documenti è garanzia di legalità”.
“Abbiamo con l’assessore Rosa – ha detto il presidente della Regione, Vito Bardi – condiviso questo percorso che dovrà riguardare tutti i Dipartimenti della Regione Basilicata per portare l’Ente verso un processo di innovazione necessario per affrontare le sfide che il nostro governo e la Basilicata tutta dovranno sostenere. Anche nell’ambito del Recovery Fund è prevista una specifica missione per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e questo conferma la bontà delle scelte fatte”:
I dettagli di questa operazione di digitalizzazione saranno presentati in dettaglio nelle prossime settimane agli operatori e ai cittadini.

   

Siti inquinati “orfani”, Rosa scrive ai sindaci lucani

Sulla Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio è stato pubblicato il decreto del ministro dell’Ambiente del 29 dicembre 2020 sul "Programma nazionale di finanziamento degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani”.

Questo provvedimento assegna alla Regione Basilicata 2.312.405,54 euro per l'attuazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti cosiddetti “orfani” ovvero quei siti che sono potenzialmente contaminati ma per i quali non è stato individuato il soggetto responsabile sul quale gravano gli obblighi di bonifica e di ripristino ambientale. Il decreto impone alle Regioni di individuare i siti orfani per i quali gli interventi risultano prioritari in riferimento al rischio ambientale e sanitario connesso.

“Trattandosi di risorse di limitata entità che impongono di individuare un numero ristretto di siti prioritari, ho ritenuto opportuno coinvolgere i Comuni lucani chiedendo loro di segnalare l’eventuale esistenza, sui territori di competenza, di tali siti”, afferma l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Rosa, che ha scritto una lettera a tutti i sindaci lucani specificando tra l’altro che “alcuni dei siti segnalati dalle Amministrazioni, verificata la loro rilevanza, potranno aggiungersi all’elenco pregresso dei siti di riconosciuta priorità entro i limiti delle risorse destinate alla Basilicata; in ogni caso i siti segnalati saranno comunque considerati nell’ambito dell’aggiornamento del Piano di Bonifica Regionale”.

I Comuni avranno dieci giorni di tempo per inoltrare le loro segnalazioni.

“Continua anche così la nostra lotta contro l’inquinamento – afferma l’assessore –, che dopo le iniziative per la riclassificazione dei siti di interesse nazionale e le azioni intraprese per chiudere le procedure di bonifica delle discariche oggetto di infrazione europea, prevede anche l’utilizzo dei fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per bonificare i siti inquinati per i quali non è stato individuato un responsabile. Un altro piccolo tassello che contribuisce a rafforzare le iniziative intraprese dal governo regionale per recuperare i ritardi del passato e rendere concreta e fattiva la politica di tutela ambientale. Ci auguriamo che i Comuni rispondano prontamente alla nostra richiesta, abbiamo a disposizione una somma limitata e iniziale che speriamo possa essere implementata per contribuire a migliorare il nostro territorio salvaguardando l’ambiente e la salute dei cittadini”.