Tariffe acqua, Rosa e Cupparo: esito di condivisione e cambiamento

L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa e l’assessore regionale alle Politiche di Sviluppo Francesco Cupparo esprimono “soddisfazione per l’approvazione, avvenuta oggi all’unanimità da parte dell’assemblea dei soci dell’Egrib, delle nuove tariffe per la fornitura di acqua ad uso industriale e il servizio di depurazione”.

“Ringraziamo l’amministratore unico dell’Egrib Canio Santarsiero, la struttura tecnica dell’ente e gli uffici regionali competenti – affermano gli esponenti della Giunta regionale – che hanno svolto un prezioso lavoro di istruttoria delle complesse problematiche afferenti alla definizione delle tariffe, in un momento particolarmente difficile per il contestuale avvio della procedura di liquidazione del Consorzio industriale di Potenza ed il conseguente passaggio di competenze e di gestione ad Egrib ed Acquedotto lucano”.

“L’esito della votazione – aggiungono Rosa e Cupparo - dimostra che quando si attiva un clima di proficua condivisione, lo stesso rapporto con gli enti locali, che sono il cuore della compagine societaria dell’Egrib, diventa molto positivo e si concretizza un cambiamento vero di metodi e qualità dell’azione di governo. Pur apprezzando la dialettica, anche serrata, sviluppata in questi ultimi giorni, resta la sensazione che da parte di alcuni si sia voluta strumentalizzare questa vicenda per nascondere le responsabilità del passato. E restiamo convinti che per costruire una Basilicata migliore la strada maestra è invece quella del confronto aperto e leale, un confronto che sia in grado di mandare in soffitta anche certi riti della vecchia politica”. 

Educare SportivAmbiente, Arpab: firmato protocollo d’intesa

Politiche alla persona, tutela ambientale e valorizzazione del territorio con un messaggio educativo che passa dalla promozione formativa che lo sport trasmette combinando opportunità di conoscenza, crescita culturale ed etica comunitaria per studenti e categorie sociali più fragili.
Sono questi i contenuti del protocollo “Educare SportivAmbiente” firmato questa mattina nella sede dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata con i comitati regionali P.G.S. (Polisportive Giovanili Salesiane) e A.S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane) in collaborazione con i Gruppi Ricerca Ecologica.
È quanto si legge in una nota dell’Arpab.
Grande compiacimento per la sottoscrizione del protocollo hanno manifestato Angelo Saltarelli (PGS), Luigi Laguardia (ASI) e Valentino Russo (GRE) promotori dell’iniziativa.
Il Direttore Generale dell’ARPAB Antonio Tisci sottolineando l’importanza dello sport, settore fortemente penalizzato dalle limitazioni dovute alla pandemia, ha dichiarato la propria disponibilità a contribuire ad ogni idea che coinvolga la società civile nelle politiche di educazione ambientale.
“Ho accolto con entusiasmo la proposta delle associazioni - ha dichiarato Tisci – di favorire il binomio ambiente/sport. L’Agenzia sarà sempre disponibile a farsi coinvolgere in iniziative analoghe promosse dall’associazionismo attento alla difesa e alla tutela dell’ambiente come interesse sociale diffuso”.
  

Vendita paglia azienda Pantano, asta pubblica dell’Alsia

Sono 320 le rotoballe che l’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, ha posto in vendita attraverso un’asta pubblica, secondo quanto previsto dalla Determinazione dirigenziale dell’Area “Programmazione e Sviluppo” dell’Agenzia n. 2021/20PS/00004 del 15/04/2021.

L’avviso d’asta, che scadrà alle ore 13.00 del 10 maggio 2021, riguarda la vendita “a corpo unico” di rotoballe di paglia rivenienti da raccolte negli anni 2018, 2019 e 2020 presso l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa dell’ALSIA “Pantano” di Pignola (PZ), metà delle quali di paglia di frumento e l’altra metà di fieno erbaio. In aggiunta, la ditta che si aggiudicherà l’asta avrà diritto ad altre 55 rotoballe (22 di paglia frumento e 33 di fieno erbaio) deteriorate o danneggiate e imbrunite, e quindi escluse dal calcolo della base d’asta, ma incluse gratuitamente nel corpo unico di vendita. Il prodotto è in giacenza, protetto sotto fienile e in stalla nell’Azienda “Pantano”.

Il prezzo a base d’asta complessivo per la vendita è di € 4.800, al netto dell’IVA. L’asta verrà espletata col criterio del confronto tra le offerte segrete in aumento, e sarà aggiudicata al concorrente che avrà proposto l’importo maggiore. Saranno a carico dell’aggiudicatario le spese per il ritiro e trasporto delle rotoballe di paglia e di fieno direttamente presso l’Azienda Pantano.
Le offerte dovranno essere recapitate in busta chiusa sigillata all’ALSIA, Via Annunziatella, 64 - 75100 Matera - a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure a mano, entro le ore 13.00 del giorno 10 maggio 2021.

Leggi qui l’avviso e scarica i modelli per formulare l’offerta: http://bit.ly/ALSIA-venditapaglia. 

PNRR, Rosa: in Basilicata uno dei 7 Centri di Alta Tecnologia

“In accordo con il Presidente Bardi proporrò nella prossima seduta della Giunta regionale il programma di implementazione del Centro Nazionale di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia dove coniugare la ricerca scientifica con la ricerca applicata, in una regione che presenta tutte le condizioni ottimali per lo sviluppo di alta tecnologia che utilizzi in maniera sostenibile le risorse di cui siamo ricchi, dall'acqua al petrolio, dai parchi all'agricoltura, senza disperdere l'identità del paesaggio lucano”.

È quanto dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa, a margine della seconda riunione operativa tenuta ieri pomeriggio con i dirigenti, i funzionari degli Uffici competenti per materia, i consulenti del Dipartimento, l'amministratore e il direttore della SEL.

“È già il secondo incontro che effettuiamo sulla possibilità di un hub per l’idrogeno in Basilicata – spiega l’assessore -, viste le potenzialità della nostra regione sia per la produzione che per lo stoccaggio dell’idrogeno. In questo incontro, al quale ha partecipato anche la SEL, abbiamo analizzato più nel dettaglio le possibilità di produzione sia dell’idrogeno grigio che del blu e soprattutto del verde, potendo la Basilicata contare sul gas naturale a bocca di pozzo dalle ditte esercenti l'attività estrattiva, in un’ottica più ampia che comprende la sperimentazione nel campo delle rinnovabili. Il ragionamento che vogliamo fare è a tutto tondo, anche in considerazione del fatto che ci apprestiamo a predisporre il nuovo Piano Energetico. Vogliamo coniugare questi temi con le altre grandi risorse della regione ossia l'acqua, cosiddetto oro blu, e il green, con la copertura forestale dei nostri territori montani, con la potenzialità di biomasse dagli alvei fluviali e dai sistemi dei canali di bonifica ed irrigazione. In altre parole non vogliamo fermarci alle possibilità dell’idrogeno”.

“Pertanto – afferma ancora Rosa -, con gli Uffici stiamo valutando la candidatura della Basilicata per il Centro Nazionale di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia previsto nel PNNR nell’ambito del potenziamento delle strutte di ricerca e creazioni di campioni nazionali e R&S, in considerazione del fatto che la nostra regione rappresenta di fatto già un hub energetico di eccellenza dove il connubio ambiente e sviluppo supporta le scelte di medio e lungo periodo della politica economica ambientale. Si tratta di una grande opportunità di ulteriore crescita che permetterebbe di creare nuove professionalità e posti di lavoro, nuovi percorsi di ricerca, che rafforzerebbero la missione della nostra Università e degli altri Centri di Ricerca operanti sul territorio”. 

Borse di studio Ardsu, a maggio il pagamento della seconda rata

Entro la prima settimana di maggio l’Ardsu provvederà al pagamento del secondo rateo delle borse di studio a 291 studenti, per circa 394 mila euro, per l’anno accademico 2019/2020. Lo rende noto il presidente dell’Ente Antonio Zottarelli.

“L’Azienda – è scritto in una nota diffusa dall’Azienda regionale per il diritto allo studio - sta mettendo in campo azioni mirate nell’interesse degli studenti universitari lucani, accese dalla Giunta Regionale Basilicata attraverso contributi economici dedicati, rispetto a quelle già poste in essere sino ad oggi, facendosi interprete delle esigenze degli stessi e delle loro famiglie, in questo momento messi a dura prova dall’emergenza sanitaria in atto, che verranno rese note nei prossimi giorni”. 

Ai laboratori ARPAB la certificazione UNI EN ISO 9001:2015

I laboratori dell’Arpab hanno conseguito la certificazione ISO 9001: 2015 per i servizi di analisi chimiche e microbiologiche su matrici di interesse ambientale. Lo rende noto lo stesso ente precisando in una nota che “l’importante certificazione dei ‘Sistemi di gestione della Qualità’ dei laboratori è una tappa del lungo percorso intrapreso dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata per migliorare le prestazioni dei propri processi garantendo l’efficienza dei servizi erogati e monitorando la qualità delle prove eseguite. La certificazione ISO 9001:2015, conseguita dall’Arpab verifica la conformità di un sistema organizzativo ai criteri riportati nelle norme di riferimento per aumentare la fiducia nei servizi forniti. Con il riconoscimento della certificazione ISO 9001 i laboratori dell’Arpab sono stati riconosciuti conformi allo standard di riferimento internazionale per la gestione della Qualità garantendo il miglioramento continuo delle prestazioni e della qualità delle attività svolte”.

“La qualità dei risultati - ha osservato il direttore generale Antonio Tisci - attraverso il sistematico controllo qualità intra-laboratorio e la partecipazione a controlli inter-laboratorio di origine esterna e interna garantisce la stima dei dati analitici dissipando ogni dubbio. La certificazione della qualità mancava ai laboratori dell’Arpab dalla costituzione dell’Ente ed era uno degli obiettivi che la Giunta regionale mi aveva conferito con la mia nomina e che io, nella mia relazione triennale, mi ero ripromesso di realizzare entro il primo semestre 2021. Grazie allo sforzo del personale dell’Arpab siamo riusciti ad anticipare i tempi e a concludere le procedure già ad aprile. Ovviamente si tratta solo di una prima tappa del percorso di potenziamento e di miglioramento dell’Arpab, i cui laboratori dovranno essere accreditati in modo che venga accertata da un ente terzo la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei laboratori di prova. Per rendere i laboratori idonei all’accreditamento sarà necessario effettuarne veri e propri lavori di riammodernamento e ristrutturazione che contiamo di iniziare e concludere in tempi rapidi, con la speranza di riuscire a concludere le procedure di accreditamento entro la fine dell’anno”.

Ai laboratori ARPAB la certificazione UNI EN ISO 9001:2015

I laboratori dell’Arpab hanno conseguito la certificazione ISO 9001: 2015 per i servizi di analisi chimiche e microbiologiche su matrici di interesse ambientale. Lo rende noto lo stesso ente precisando in una nota che “l’importante certificazione dei ‘Sistemi di gestione della Qualità’ dei laboratori è una tappa del lungo percorso intrapreso dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata per migliorare le prestazioni dei propri processi garantendo l’efficienza dei servizi erogati e monitorando la qualità delle prove eseguite. La certificazione ISO 9001:2015, conseguita dall’Arpab verifica la conformità di un sistema organizzativo ai criteri riportati nelle norme di riferimento per aumentare la fiducia nei servizi forniti. Con il riconoscimento della certificazione ISO 9001 i laboratori dell’Arpab sono stati riconosciuti conformi allo standard di riferimento internazionale per la gestione della Qualità garantendo il miglioramento continuo delle prestazioni e della qualità delle attività svolte”.

“La qualità dei risultati - ha osservato il direttore generale Antonio Tisci - attraverso il sistematico controllo qualità intra-laboratorio e la partecipazione a controlli inter-laboratorio di origine esterna e interna garantisce la stima dei dati analitici dissipando ogni dubbio. La certificazione della qualità mancava ai laboratori dell’Arpab dalla costituzione dell’Ente ed era uno degli obiettivi che la Giunta regionale mi aveva conferito con la mia nomina e che io, nella mia relazione triennale, mi ero ripromesso di realizzare entro il primo semestre 2021. Grazie allo sforzo del personale dell’Arpab siamo riusciti ad anticipare i tempi e a concludere le procedure già ad aprile. Ovviamente si tratta solo di una prima tappa del percorso di potenziamento e di miglioramento dell’Arpab, i cui laboratori dovranno essere accreditati in modo che venga accertata da un ente terzo la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità dei laboratori di prova. Per rendere i laboratori idonei all’accreditamento sarà necessario effettuarne veri e propri lavori di riammodernamento e ristrutturazione che contiamo di iniziare e concludere in tempi rapidi, con la speranza di riuscire a concludere le procedure di accreditamento entro la fine dell’anno”.

Rosa su fornitura servizi a zone industriali provincia di Potenza

“Da una manciata di settimane è stata approvata la legge che ha messo in liquidazione il Consorzio industriale di Potenza. In questo periodo, abbiamo, assieme al collega Cupparo, l’Egrib ed Acquedotto Lucano, lavorato per attuare quanto previsto dalla legge ed iniziare quella innovazione che porterà ad avere, da un lato, una società che sia attuatrice delle necessarie politiche industriali e, dall’altro, ad offrire servizi moderni ed efficienti alle imprese insediate nelle zone industriali.
Da sempre il Consorzio industriale ha gestito le reti idriche, di collettamento e di depurazione delle aree industriali, autorizzato da una politica che ha fatto finta dell’inesistenza di una norma nazionale, l’art. 172 del D.lgs. 152/2006 che prevede la competenza, invece, del Gestore del servizio idrico integrato. Con la nuova legge, si è dato attuazione alla norma statale: le reti ora sono gestite dall’Acquedotto Lucano. Questo, comporterà un’ottimizzazione dei servizi e una riduzione dei costi.
Ma abbiamo fatto di più. Abbiamo, continuato a garantire i servizi alle imprese delle aree industriali, abbiamo operato una ricognizione dello stato dei fatti, scoprendo, ad esempio, che esistono solo 174 utenze collegate alle reti e circa 700 che non lo sono e per le quali partiranno i controlli.
Inoltre, si è provveduto alla ricognizione di tutte le reti e degli impianti esistenti, utilizzando anche droni che ci hanno permesso di creare una mappatura georiferita; si sono eliminate le duplicazioni rispetto all’impiantistica di potabilizzazione e distribuzione in uso ad Acquedotto lucano e si sta valutando la dismissione di due impianti di sollevamento in quanto si trovano in zone già servite da Aql.
Da questa ricognizione abbiamo appurato che il Consorzio spendeva circa 4,5 milioni di euro incassando, di contro, solo 1.800.000 euro in virtù della mancata applicazione di tariffe, peraltro, già approvate.
Per questo motivo e proprio grazie al passaggio delle reti ad Aql, saranno applicate, per un periodo di sei mesi, le tariffe già approvate nel 2018 che riusciranno a coprire i costi della gestione e, dunque, senza danno economico per Acquedotto lucano. Saranno salvaguardati i contratti speciali sottoscritti dalle aziende per i servizi di depurazione. Questi provvedimenti porteranno ad un sostanziale pareggio spese/introiti.
Successivamente, come previsto per legge, le tariffe saranno aggiornate secondo le procedure dell’ARERA. Si stanno già istruendo i nuovi capitolati speciali di appalto per le gare di gestione che permetteranno un abbattimento dei costi di circa il 50%.
È utile evidenziare che tutto ciò non influenzerà in alcun modo gli altri servizi che Aql già eroga e specificatamente le utenze civili e la loro tariffazione.
Ecco perché rimandiamo al mittente qualsiasi polemica che alcuni strumentalmente hanno voluto sollevare in queste settimane, proprio coloro che avendo partecipato al fallimento dell’ASI di Potenza, cercano di spostare l’attenzione. La realtà, invece, è che, in silenzio, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto quello che sicuramente non costituisce alta finanza ma che proprio per questo doveva e poteva essere fatta dieci anni fa. Invece, ce ne siamo dovuti occupare noi, come ci stiamo occupando di tutte le criticità ereditate.
È utile ricordare ai cittadini che abbiamo ereditato un Consorzio con oltre 70 milioni di euro di debiti, che in questi anni ha ricevuto trasferimenti dalla Regione per circa 50 milioni di euro. Uno scempio di risorse pubbliche che ha penalizzato le politiche industriali che in questi anni sono state inesistenti.
Sono convinto che stiamo procedendo nella giusta direzione e ciò è confermato dal fatto che le polemiche e le lamentele sulla questione Consorzio non provengono dal mondo imprenditoriale. Sono convinto che il lavoro silenzioso ma efficace che stiamo portando avanti sia la migliore risposta.
Possiamo ritenerci soddisfatti”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.


Patto di sito Val d’Agri, incontro in Regione

Gli assessori regionali alle “Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca”, Francesco Cupparo, e all’”Ambiente ed Energia”, Gianni Rosa, hanno presieduto oggi a Potenza un incontro con i rappresentanti dell’Eni, dei sindacati, delle organizzazioni datoriali e con i sindaci del comprensorio della Val d’Agri per esaminare la bozza del “Protocollo d’intesa tra la Regione Basilicata, Eni spa, le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali della Basilicata per la promozione di iniziative nel settore geominerario finalizzate allo sviluppo regionale, alla tutela della salute e sicurezza e dell’occupazione locale”.

Con il documento, che ha lo scopo di aggiornare il cosiddetto “Patto di sito” siglato nel 2012, l’Eni propone una serie di iniziative per la valorizzazione delle risorse umane, il coinvolgimento delle piccole e medie imprese e delle professionalità presenti sul territorio nello sviluppo delle attività petrolifere in Val d’Agri, la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini.

Nel corso della riunione, il rappresentante dell’Eni Eugenio Lopomo si è detto disponibile al confronto, evidenziando nel contempo la necessità di definire azioni flessibili per rispondere alle necessità di oggi e chiarendo che la proposta di Patto è diversa da quella siglata nel 2012 perché i presupposti, innanzitutto riferiti alla produzione, sono profondamente cambiati. Con accenti diversi, i rappresentanti dei sindacati hanno rivolto critiche al documento, che a loro parere non tutela adeguatamente i livelli occupazionali e le esperienze maturate, ed hanno chiesto misure più stringenti in tema di compensazioni ambientali. I sindaci hanno chiesto che il Patto sia in grado di dare risposte alle imprese e alla manodopera del territorio, evidenziando che la diminuzione della produzione ha prodotto anche un impatto negativo sui bilanci dei Comuni che ricevono le royalties. Dai rappresentanti delle organizzazioni datoriali è venuta la richiesta di valorizzare le imprese del territorio.

Al termine della riunione, su proposta dell’assessore Cupparo, si è stabilito che le parti sociali terranno nelle prossime ore nuovi incontri per approfondire i vari aspetti del documento, con l’obiettivo di arrivare entro una settimana ad una bozza di protocollo condivisa. Cupparo si dice “soddisfatto per il clima costruttivo che abbiamo riscontrato pur nelle differenti posizioni. Ringrazio tutti i partecipanti, questo è il nuovo metodo che intendiamo proporre: senza gridare, senza pretendere, insieme vogliamo organizzare una regione diversa e soprattutto dimostrare ai lucani che noi lavoriamo per loro. Il governo regionale sarà chiamato a ratificare quello che i veri attori di questo accordo, le parti sociali, decideranno. E quindi – conclude Cupparo - mi auguro che per giovedì ci diano il nuovo patto, in modo che il presidente Bardi possa firmarlo e subito dopo firmare l’accordo con l’Eni”.

“Con la riunione di oggi - afferma l’assessore Rosa - si sta concludendo un percorso che interessa l’intero pacchetto delle compensazioni ambientali legate al rinnovo delle concessioni di Eni in Val d’Agri. Questo è l’ultimo tassello, per quanto riguarda le concessioni siamo arrivati a un buon risultato, dal punto di vista economico, Nei prossimi giorni si dovranno chiudere queste intese fra i rappresentanti degli imprenditori e i sindacati che riguardano più specificamente i temi del lavoro e del rapporto con il mondo dell’impresa. Sono tasselli che si incastrano l’uno con l’altro, noi siamo fiduciosi che il buon senso e la saggezza di tutti porteranno in brevissimo tempo ad una conclusione. La Basilicata ha bisogno di questo accordo perché le risorse economiche che ricaveremo da tutto ciò saranno investite per lo sviluppo sostenibile della nostra regione e per creare nuova occupazione”.

Concessioni demaniali, dal 19 aprile solo procedure digitali

Niente più carte, timbri e file davanti agli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione. A partire da lunedì 19 aprile i cittadini che intendono chiedere una “concessione demaniale”, un “nulla osta idraulico”, una “autorizzazione provvisoria” o un “parere di compatibilità idraulica” dovranno farlo esclusivamente attraverso una piattaforma web dedicata, accessibile dalla home page del sito web della Regione.

“Dopo l’entrata in funzione del nuovo protocollo informatico – spiega l’assessore Gianni Rosa - presso il Dipartimento Ambiente si passa alla fase due con la digitalizzazione dei procedimenti. Partiamo con quattro procedure di competenza dell’Ufficio Ciclo dell’Acqua e nelle settimane successive saranno implementate quelli degli altri uffici. Prosegue così l’attività di dematerializzazione delle procedure, per garantire celerità e maggiore trasparenza ai cittadini”.

Per poter utilizzare correttamente i servizi web della piattaforma occorrono le credenziali SPID, la Firma Digitale e la posta elettronica certificata, che la Regione consente di ottenere gratuitamente per trasmettere, protocollare, firmare istanze e documenti ed accedere ai dati pubblici. “Una innovazione significativa – prosegue Rosa – che sperimentiamo al Dipartimento Ambiente per migliorare la qualità dei servizi e rinnovare le procedure burocratiche, a garanzia della legalità e della trasparenza”.

“Una pubblica amministrazione che vuole stare al passo con i tempi – afferma il presidente della Regione Vito Bardi - deve accettare fino in fondo la sfida della digitalizzazione, che non per caso è una delle principali missioni del Recovery Fund. Partiamo dalle procedure del Dipartimento Ambiente, ma intendiamo naturalmente estendere progressivamente questo processo di innovazione a tutti gli uffici della Regione. L’obiettivo è molto semplice: vogliamo una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, che risponda rapidamente alle istanze e che sia più efficiente. Così applichiamo concretamente il nostro programma di governo per la Basilicata del futuro”.

Si parte quindi con quattro procedure: la Concessione demaniale (ramo idrico) è l'atto necessario per poter utilizzare un bene del demanio idrico e/o le sue pertinenze; il Nulla-osta idraulico è il provvedimento che consente di eseguire opere nella fascia di rispetto di 10,00 m. dall'estremità dell'alveo inciso o, in caso di corsi d'acqua arginati, dal piede esterno dell'argine; l’Autorizzazione provvisoria è il provvedimento che viene rilasciato nei soli casi d’urgenza per la realizzazione di opere/interventi di rilevanza pubblica; il Parere di compatibilità idraulica è una valutazione di ordine tecnico che l'ufficio esprime su una proposta progettuale di intervento che interessa un’area demaniale.

Concessioni demaniali, dal 19 aprile solo procedure digitali

Niente più carte, timbri e file davanti agli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione. A partire da lunedì 19 aprile i cittadini che intendono chiedere una “concessione demaniale”, un “nulla osta idraulico”, una “autorizzazione provvisoria” o un “parere di compatibilità idraulica” dovranno farlo esclusivamente attraverso una piattaforma web dedicata, accessibile dalla home page del sito web della Regione.

“Dopo l’entrata in funzione del nuovo protocollo informatico – spiega l’assessore Gianni Rosa - presso il Dipartimento Ambiente si passa alla fase due con la digitalizzazione dei procedimenti. Partiamo con quattro procedure di competenza dell’Ufficio Ciclo dell’Acqua e nelle settimane successive saranno implementate quelli degli altri uffici. Prosegue così l’attività di dematerializzazione delle procedure, per garantire celerità e maggiore trasparenza ai cittadini”.

Per poter utilizzare correttamente i servizi web della piattaforma occorrono le credenziali SPID, la Firma Digitale e la posta elettronica certificata, che la Regione consente di ottenere gratuitamente per trasmettere, protocollare, firmare istanze e documenti ed accedere ai dati pubblici. “Una innovazione significativa – prosegue Rosa – che sperimentiamo al Dipartimento Ambiente per migliorare la qualità dei servizi e rinnovare le procedure burocratiche, a garanzia della legalità e della trasparenza”.

“Una pubblica amministrazione che vuole stare al passo con i tempi – afferma il presidente della Regione Vito Bardi - deve accettare fino in fondo la sfida della digitalizzazione, che non per caso è una delle principali missioni del Recovery Fund. Partiamo dalle procedure del Dipartimento Ambiente, ma intendiamo naturalmente estendere progressivamente questo processo di innovazione a tutti gli uffici della Regione. L’obiettivo è molto semplice: vogliamo una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini, che risponda rapidamente alle istanze e che sia più efficiente. Così applichiamo concretamente il nostro programma di governo per la Basilicata del futuro”.

Si parte quindi con quattro procedure: la Concessione demaniale (ramo idrico) è l'atto necessario per poter utilizzare un bene del demanio idrico e/o le sue pertinenze; il Nulla-osta idraulico è il provvedimento che consente di eseguire opere nella fascia di rispetto di 10,00 m. dall'estremità dell'alveo inciso o, in caso di corsi d'acqua arginati, dal piede esterno dell'argine; l’Autorizzazione provvisoria è il provvedimento che viene rilasciato nei soli casi d’urgenza per la realizzazione di opere/interventi di rilevanza pubblica; il Parere di compatibilità idraulica è una valutazione di ordine tecnico che l'ufficio esprime su una proposta progettuale di intervento che interessa un’area demaniale.

Tempa Rossa, Rosa: controlli immediati su muro perimetrale

In merito alla fuoriuscita di liquido di colore rossastro rilevata sul muro perimetrale dell’impianto del Centro Olio di Tempa Rossa, l’assessore regionale all’Ambiente ed energia, Gianni Rosa, ha chiesto con una nota inviata all’Arpab e alla Polizia provinciale, oltre che all’Ufficio Ciclo dell’Acqua, di effettuare “un immediato controllo e contestuale campionamento del liquido e del terreno contaminato”.
Questo, al fine di verificare la reale portata dell’evento e “nel caso di riscontro di sostanza anomala o di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) la determinazione della causa e del responsabile della contaminazione”.
In attesa della fermata generale prevista per il 25 aprile, la Total è vincolata all’attuazione di un programma di controllo, predisposto dall’ente di Certificazione Internazionale Rina, per garantire il rispetto della sicurezza di tutte le unità impiantistiche e della tutela dei lavoratori.
La verifica di tale programma è affidata agli uffici regionali, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ispra. Ai fini dell’accertamento del rispetto dei requisiti ambientali, il gestore dell’impianto ha l’obbligo di trasmettere all’Arpab, ogni giorno, i dati orari dei sistemi di monitoraggio in continuo dei punti di emissione convogliata correlati ai limiti produttivi di ogni sezione/unità di impianto adottati.


Antiche varietà di fruttiferi del Pollino, “open day” dell’Alsia

Cinque appuntamenti "Open Day", dal 12 al 20 aprile, tutti dedicati alla biodiversità e alla conservazione delle antiche varietà di fruttiferi del Pollino: li organizza l'ALSIA, tramite la sua Azienda agricola sperimentale dimostrativa "Pollino" di Rotonda, a Viggianello, Castelluccio Superiore e Chiaromonte, tutti in provincia di Potenza.

Ciliegio, susino, melo e fico saranno le specie oggetto di attenzione nei diversi incontri, che prevedono la visita ad alcuni siti di conservazione della biodiversità, e corsi di innesto di antiche varietà su piante selvatiche presenti lungo gli antichi tratturi del massiccio del Pollino. Nelle occasioni, avrà luogo il consueto "scambio delle marze" per innesti tra agricoltori custodi e appassionati.

Due i progetti interessati dall'iniziativa dell'Agenzia, entrambi finanziati dalla Regione Basilicata tramite la Misura 10.2 "Agrobiodiversità" del PSR 2014-20: FiNoPoM ("Caratterizzazione e conservazione di antiche varietà di fico, nocciolo, melo e pero della Basilicata") e BioDruBa ("Caratterizzazione e conservazione di antiche varietà di ciliegio, susino, albicocca, pesco, percoco e mandorlo della Basilicata").

Questo l'elenco degli appuntamenti:

• 12 aprile, Viggianello, Loc. Prastio: ore 9.30 e ore 15.00
• 13 aprile, Castelluccio S., Loc. Foresta: ore 9.30 e ore 15.00
• 20 aprile, Chiaromonte, Loc. Pastera: ore 9,30

Rosa: utilizzo ottimale risorse del petrolio strada mai percorsa

“L’utilizzo ottimale delle risorse economiche derivanti dal petrolio quale fattore per coniugare tra loro le tre direttrici su cui si muove l’azione del Governo regionale, il controllo ambientale, lo sviluppo sostenibile e la formazione e l’occupazione dei giovani, si sta trasformando in realtà.
Nei fatti, se da un lato i controlli ambientali sono diventati stringenti e puntuali rispetto all’attuale normativa e l’attività messa in campo nel controllo delle attività presso il Centro Olio di Tempa Rossa ne è una dimostrazione, dall’altro, la riunione del Tavolo per lo Sviluppo sostenibile, tenutasi nella scorsa settimana e che ha approvato il primo investimento della Total co-finanziato con i fondi delle compensazioni ambientali, conferma la bontà dell’idea che abbiamo seguito in questi mesi. 
In concreto, si va verso uno sviluppo della nostra regione che guarda oltre il petrolio, che deve produrre nuova occupazione e ricchezza nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini.
Il Tavolo per lo Sviluppo sostenibile, così come l’abbiamo voluto, rappresenta il momento di incontro tra la visione di politica economica della Regione con il mondo imprenditoriale che vuole investire in Basilicata e nel quale il pubblico ed il privato non sono avversari ma cooperano e in cui s’innesta il ruolo importante dell’Università della Basilicata.
Anche su questo, nei mesi scorsi, abbiamo lavorato riscrivendo la convenzione che lega l’Ente Regione all’Unibas inserendo l’impegno dell’istituzione universitaria a seguire, nella sua attività di formazione, le scelte di sviluppo della Regione, adeguando i corsi per formare i nostri giovani rispetto alle nuove possibilità lavorative.
Se da un lato, oggi Total progetterà e costruirà droni dall’altro l’Unibas dovrà seguire questo percorso mettendo in piedi iter formativi confacenti alle future richieste del mercato del lavoro. 
L’istituzione Regione si riappropria del ruolo di pianificazione economica, coinvolgendo e coordinando gli sforzi di tutti gli attori in campo. È una svolta nella politica regionale: una strada mai percorsa prima ma riteniamo sia l’unico modo per ottenere sviluppo vero”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.