Total, programma di controllo e studio di affidabilità

L’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata ha completato oggi la valutazione tecnica sulla documentazione presentata dalla società Total E&P Italia spa a seguito della diffida del 24 marzo scorso, con la quale era stata disposta l’anticipazione della fermata generale del Centro Olio di Tempa Rossa prevista per la fine di aprile.
La società, dopo una fermata di 15 giorni, durante la quale ha effettuato la verifica e la sostituzione delle valvole di processo difettose e la revisione del sistema di vibrazione dei ventilatori dell’unità di refrigerazione dell’impianto, in attesa della prevista fermata generale del 25 aprile  e nelle more del completamento dello studio di affidabilità, al fine di garantire di operare nel rispetto della  sicurezza di tutte le unità impiantistiche e della tutela dei lavoratori, dovrà attuare un programma di controllo, predisposto dall’ente di Certificazione Internazionale Rina.
Tale programma dovrà essere attuato nel rispetto delle modalità e dei limiti previsti e convalidati dal ministero della Transizione Ecologica – Unmig con l’ultima nota del 6 aprile e durerà fino al 25 aprile 2021, data di inizio della fermata generale, durante la quale saranno realizzate le ulteriori attività manutentive.
In sede di verifica di tale programma, da parte degli uffici regionali, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ispra, è stato previsto, ai fini dell’accertamento del rispetto dei requisiti ambientali, l’obbligo per il gestore dell’impianto di trasmettere all’Arpab, con cadenza giornaliera, i dati orari dei sistemi di monitoraggio in continuo dei punti di emissione convogliata correlati ai limiti produttivi di ogni sezione/unità di impianto adottati.
Prosegue, nel frattempo, lo studio di affidabilità dell’impianto da parte di Rina, i cui primi risultati saranno sottoposti alla valutazione degli uffici regionali, di Arpab ed Ispra. Il primo incontro è fissato per martedì prossimo.


Matera 2019, il saluto a Marino Sinibaldi

“Dal 2 aprile lascerò la Rai (per limiti di età, nulla di traumatico...)”. "E’ con il suo inconfondibile umorismo che il caro amico Marino Sinibaldi - si legge in una nota della Fondazione Matera Basilicata 2019 - si congeda ufficialmente quest’oggi dal suo viaggio alla guida di Radio 3 a chi gli scrive via mail. Matera Capitale Europea della Cultura 2019 gli deve tanto, per quella straordinaria e vincente intuizione di portare nella città dei Sassi la festa dell’emittente radiofonica culturale della Rai, ribattezzata appunto Materadio, che dal 2011 ha accompagnato e raccontato il percorso prima di candidata poi di vincitrice del titolo Ecoc, ma anche dato vita a progetti originali, intrecciando la dimensione locale con quella nazionale ed europea. Un sodalizio profondo quello creato da Marino e la grande squadra di Radio 3 con la città dei Sassi, testimoniato dal pubblico sempre crescente che di anno in anno ha affollato, durante le giornate di Materadio, il centro città e poi la Cava del Sole nelle ultime due edizioni, finanche quella della pandemia del 2020".

"A Marino - conclude la nota di Matera 2019 - facciamo i nostri migliori auguri per il traguardo raggiunto, certi di continuare a costruire ancora tante belle cose insieme per il prosieguo di Matera 2019. Al nuovo direttore di Radio 3, Andrea Montanari, vanno le nostre più vive congratulazioni, nell’auspicio di consolidare ulteriormente questa decennale collaborazione".

Rosa: concretamente impegnati per la transizione ecologica

“Lavoro, sviluppo economico della Basilicata in una prospettiva no oil, anche questa è transizione ecologica. Sono temi caldi, di cui molto si discute in questi giorni, declinandoli in una logica di crescita della nostra regione e che non ci trovano impreparati. Anzi.
La “visione” di una Basilicata libera da modelli economici basati sul fossile che privilegi le vocazioni del territorio e la sostenibilità, contraddistingue da sempre il mio pensiero e la mia appartenenza politica. E fanno parte, fin dall’inizio, di quella “visione” della Basilicata comprovata dalle scelte messe in campo in questi mesi dal governo regionale di centrodestra, guidato dal presidente Bardi, che è sempre orientato ai fatti e non agli slogan. Ben prima degli obbiettivi del fondo Ngeu e del Piano di resilienza nazionale, la Basilicata si è mossa verso una visione sostenibile dell’economia regionale.
Quando si è trattato di definire l’accordo sulle compensazioni ambientali con la Total per la concessione “Tempa Rossa” ci è stato subito chiaro che dovevamo fare un salto di qualità rispetto al passato.
Dovevamo cioè partire dall’utilizzo delle risorse del petrolio per andare oltre il petrolio e verso l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile. Nell’accordo con Total, ci siamo mossi, dunque, lungo tre direttici: la sostenibilità ambientale, la creazione di attività industriali no oil e il principio che il gas prodotto dalle estrazioni dovesse rimanere nella disponibilità delle nostre comunità.
Stiamo trasformando questi tre principi in fatti, con il protagonismo dei lucani, tramite il Tavolo di concertazione, che riunisce le Istituzioni, le parti datoriali e sindacali, l’Università e gli ordini professionali. Parte da questo organismo un percorso di condivisione che coinvolge direttamente i territori interessati e dove le decisioni prese non restano meri propositi ma hanno la concretezza che deriva innanzitutto da sponde finanziarie certe, le compensazioni ambientali. Non si tratta di un libro dei sogni.
A valle di questo percorso, c’è il Tavolo permanente tra la Regione e le compagnie petrolifere che decide concretamente le modalità di attuazione delle iniziative selezionate.
Un primo progetto, appunto, è quello per la realizzazione di un centro di eccellenza mondiale nelle tecnologie innovative legate allo sviluppo dei droni per un investimento che cuba oltre 3 milioni di euro, sui 50 milioni complessivi nel quinquennio. E senza perdere tempo, il 9 aprile, il Tavolo permanente discuterà la proposta progettuale della Total.
È un’iniziativa industriale che creerà nuovi posti di lavoro, dando ossigeno alla nostra economia. Un campo dove si misurerà il tessuto imprenditoriale lucano che ha energie e creatività da spendere.
La nuova “visione” di Basilicata non è iniziata, quindi, con il Recovery Fund ma prosegue con esso e con le idee progettuali che abbiamo già presentato nell’ambito dei Contratti istituzionali di sviluppo, dove abbiamo concentrato il nostro raggio di azione sulla transizione ecologica. 
Ci siamo fatti garanti per la sottoscrizione del patto di sito tra le organizzazioni datoriali e la Total e per la revisione di quello con Eni, condividendo le istanze delle parti sindacali che devono trovare il giusto equilibrio con gli interessi legittimi del mondo dell’impresa.
In quest’ottica non possiamo che guardare con attenzione alla prima iniziativa messa in campo dalla Triplice a Viggiano, che, secondo noi, si inserisce in quel legittimo dibattito politico che deve esserci tra forze di governo, sindacati e parti datoriali.
Il centrodestra lucano e il governo regionale sono “sul pezzo”, lavoriamo quotidianamente affinché tutto questo si realizzi. Anzi, come dimostrato, in alcuni casi, abbiamo anche precorso i tempi, anticipando scelte europee e del Governo nazionale.
Tutto questo con buona pace del Partito democratico lucano che è stato protagonista per decenni della governance regionale e che, pur avendo avuto la possibilità incidere su questi argomenti, non lo ha fatto in vent’anni di politiche clientelari e sterili, sperperando milioni di euro di proventi derivanti dallo sfruttamento del petrolio. Si rassegnino.
Con il voto i lucani nel 2019 hanno manifestato il loro dissenso e la volontà di cambiamento. Ci stiamo lavorando ma non è facile realizzare in pochi mesi e neanche in pochi anni un processo che deve incidere su molti aspetti della vita amministrativa e politica della regione. Non ci ha aiutato sin ora la situazione emergenziale. Per non parlare dello stato disastroso del bilancio che questi signori del passato ci hanno consegnato e che rallenta questo processo, dilatandone i tempi.
Noi, comunque, proseguiremo nel nostro cammino, affrontando le difficoltà e cercando di disincrostare le parti incancrenite del sistema”.
Lo dichiara l'assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.


Matera 2019, nuove progettualità per i map pointer

Si avviano a nuove progettualità i map pointer di Matera 2019, le architetture luminose installate dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 agli ingressi della città di Matera e nei quartieri periferici, nell’ambito del progetto della Capitale Europea della Cultura 2019 “Lumen – Social Light”. Attraverso questo progetto, - spiega la Fondazione in una nota - la comunità è stata chiamata a portare luce nelle aree urbane ed accogliere così i visitatori a partire dalla cerimonia inaugurale dell’anno speciale per la città dei Sassi, attingendo alla tradizione locale delle luminarie.
Oltre 6000 i cittadini che hanno partecipato ai laboratori organizzati in diversi luoghi della città per costruire, con l’ausilio di artigiani locali e ditte specializzate, i map pointer e le bag-light, le borse luminose a forma di tamburelli e setacci, in un grande processo di creazione collettivo e di attivazione della partecipazione.
Concluso l’anno da Capitale Europea della Cultura, la Fondazione ha continuato a tenere le installazioni attive quale segnale di continuità di Matera 2019 e di presenza luminosa nei giorni bui della pandemia.
Le architetture luminose, di cui oggi inizia lo smontaggio per sottoporle ad una operazione di manutenzione e restyling, diventeranno parte di una nuova progettualità di rigenerazione urbana nei diversi quartieri della città.