Programma InnGreenPaf, l’assessore Rosa illustra i nuovi obiettivi

Conservare, tutelare e valorizzare la biodiversità lucana, rendendola sempre più unica e attrattiva. Favorire la conoscenza del nostro patrimonio naturalistico, al fine di consegnarlo alle generazioni future con tutte le conoscenze necessarie per continuare a migliorarlo.
Sono questi gli obiettivi del Programma InnGreenPaf per il quale la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’ambiente ed energia Gianni Rosa, ha approvato la redistribuzione di risorse, resesi disponibili dopo l’annullamento di alcune azioni per le quali si erano verificate criticità attuative.
In particolare: 1,15 milioni di euro sono stati destinati allo sviluppo del brand “Ambiente Basilicata” al fine non solo di comunicare in modo efficace e chiaro l'identità e i valori della Basilicata, ma anche di connettere le persone alla Rete Natura 2000, informare, sensibilizzare ed allo stesso tempo promuovere i temi a partire dalla strategia nazionale sulla biodiversità. “Gli obiettivi – spiega l’assessore Rosa -saranno perseguiti attraverso workshop, convegni, uscite sul territorio, interviste ed audit sulla percezione ambientale, programmi televisivi a tiratura nazionale incentrati sul territorio regionale, slogan, social tools, pubblicazioni, spot e eventi a basso impatto ambientale.
Particolare attenzione sarà prestata alla comunicazione con le generazioni più giovani per tracciare e proporre scenari di cambiamento”.
180 mila euro sono destinati all’applicazione di un modello sperimentale
nelle aree di transizione tra territorio tutelato e non tutelato con l’obiettivo di ridurre e contrastare la frammentazione ecologica.  “L’esigenza principale da soddisfare – evidenzia l’assessore Rosa - è quella di individuare da un lato gli elementi di maggiore pregio naturalistico come nuclei boschivi, lembi residuali di praterie e dall’altro quelli degradati, soffermandosi su impatti e minacce per attuare interventi di ripristino al fine di una fruizione territoriale mirata al turismo sostenibile”.
708 mila euro sono destinati alla realizzazione della Rete Ecologica Regionale a scala locale per la tutela della biodiversità e del paesaggio con interventi per l’eliminazione della frammentazione e della discontinuità, nonché per il contrasto all’abbandono attraverso il ripristino di vegetazione e coltivazione, di muretti a secco e terrazzamenti, di recinzioni e percorsi. “La progettazione degli interventi – annuncia Rosa - sarà preceduta da attività di partecipazione e sensibilizzazione tesa al confronto con gli enti locali e con i cittadini, proprietari e non, nella certezza che il senso di appartenenza alla comunità permette cura e valorizzazione di sistemi paesistici complessi”.
700 mila euro sono destinati alla regolamentazione del flusso antropico all’interno della Zsc Monte Vulture per una migliore applicazione delle misure di tutela e conservazione del sito e delle specifiche. È prevista la realizzazione di un nuovo parcheggio con modalità e materiali eco-compatibili, nella zona a Sud dei laghi, in prossimità dell’incrocio tra la strada provinciale ex s.s. 167 e la strada comunale Monticchio Sgarroni, in modo da consentire ai che arrivano da sud di ridurre il tragitto con il veicolo, senza attraversare il Sito.
“L’obiettivo che si vuole raggiungere – evidenzia l’assessore Rosa- è la completa pedonalizzazione dell’area contermine ai laghi, individuando un sistema di parcheggio strutturato in macroaree; attualmente è rinvenibile una sola area posta lungo la strada provinciale ex s.s. 167 in direzione Melfi.
18 mila euro sono infine destinati alla candidatura della “Costa di Maratea” quale Patrimonio Mondiale UNESCO e al Programma Man and Biosphere UNESCO.
“L’eventuale riconoscimento – dichiara Rosa - è uno strumento straordinario che darà maggiore prestigio e visibilità su scala internazionale e nazionale del sito e non aggiunge alcun vincolo a quelli già esistenti”.


Elezione Consiglio provinciale, Rosa: auguri a Setaro

“Esprimo i miei più sentiti auguri al nostro Sindaco Giovanni Setaro per l’elezione a consigliere delle Provincia di Potenza ed i miei ringraziamenti a tutti i candidati di Potenza e Matera per il loro imprescindibile apporto.
Giovanni Setaro, cresciuto nella fucina di Gioventù Nazionale Basilicata di cui ha rivestito la carica di coordinatore regionale, ha già saputo dimostrare capacità amministrative di alto livello portando il Comune di cui è Sindaco, Muro Lucano, fuori dal dissesto e sono convinto che il Consiglio provinciale potentino beneficerà della sua esperienza politica e amministrativa.
L’elezione di Setaro dimostra che la militanza e la abnegazione ad un progetto sono qualificanti per essere riconosciuti degni di rappresentare gli interessi dei territori e della destra in seno ai consigli provinciali che sono l’ente intermedio tra le nostre comunità e la Regione.
Ulteriore dato positivo che si riscontra in Provincia di Potenza è il continuo arretramento della sinistra. Arretramento che porta la destra a prendere quasi la metà dei seggi consiliari.
Ancora una volta viene premiato il nostro coraggio, dimostrato nel comparire con il nostro simbolo di partito nelle elezioni provinciali mentre la sinistra, o meglio le sinistre, ancora una volta, sono costrette a nascondersi dietro anonimi cartelli che mettono insieme la solita accozzaglia di sigle.
Non si può nascondere la soddisfazione per questo risultato, frutto della positiva azione del governo regionale che ha saputo dimostrare in questi mesi lungimiranza e visione strategica.
Siamo di fronte ad un cambio di passo notevole, soprattutto se si considera che le elezioni provinciali sono elezioni di secondo grado, ovvero gli elettori sono altri amministratori lucani, che hanno potuto apprezzare in modo più immediato l’attività del governo Bardi in favore delle nostre comunità che sono il cuore della Basilicata.
Un lavoro incessante, quello del governo regionale, per rendere protagonisti i nostri territori e le loro esigenze e che non si fermerà ma sarà rafforzato dalla presenza del nostro Sindaco Setaro nel consiglio provinciale di Potenza.
Ancora in bocca al lupo”.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa. 

Ambiente e legalità, Rosa: fondamentale l’informazione

“Il convegno di ieri a Tramutola, sulla legalità e sulla tutela ambientale, ha messo in evidenza, con prepotenza, quanto l’informazione è fondamentale per costruire un rapporto sano tra istituzioni e cittadini.
Questo Governo regionale è nato sulla premessa che in Basilicata era necessario ripristinare la legalità su più livelli, dai monitoraggi alle regole certe per effettuarli.
Dotare l’ARPAB di personale dipendente è stato il primo passo in questa direzione. Con l’assunzione di sessanta unità, per lo più tecnici per i controlli, abbiamo implementato le squadre che possono andare sul territorio e che hanno l’autorevolezza per svolgere il loro lavoro di monitoraggio. Non tutti sanno, infatti, che, prima, il personale interinale non poteva svolgere gli stessi compiti dei dipendenti, con la conseguenza di un apporto ridotto alle attività dell’ARPAB.
Oggi, possiamo dire di aver rafforzato concretamente il personale che garantisce uno stretto controllo dell’ambiente. Questo, sommato all’incremento di 2,5 milioni di euro, anche per il miglioramento e l’implementazione delle strumentazioni in dotazione dell’Agenzia, consente di poter contare su una struttura funzionante. Inoltre, dopo anni di chiacchiere, la prossima settimana apriremo una sede ARPAB a Viggiano, incrementando i presidi sul territorio.
Abbiamo ottemperato ad alcuni obblighi di legge che per molto tempo sono rimasti inattuati: si pensi al Piano di ispezioni, che consente ai nostri ‘controllori’ ARPAB di accedere agli impianti sotto posti ad A.I.A., come quelli dei Centri Olio. Senza tale operazione, i controlli in situ non si potevano fare.
Il dibattito, animato da alcune associazioni di tutela ambientale, mi ha permesso di rispondere ad alcune preoccupazioni dei cittadini della Val d’Agri su cosa si è fatto e cosa si intende fare per tutelare la salute e l’ambiente lucano, soprattutto con riguardo alla qualità dell’aria.
Ricordo che abbiamo iniziato un primo ‘esperimento’ per il monitoraggio della qualità dell’aria proprio con il Centro Olio ‘Tempa Rossa, la cui A.I.A. prevede un monitoraggio in continuo delle emissioni odorigene. Anche sulla base di ciò, il Governo regionale ha messo in campo regole certe per prevenire o, in alcuni casi, limitare le emissioni odorigene, colmando un vuoto legislativo. Lo abbiamo fatto mettendo in campo una legge regionale e alcune linee guida.
Di più, stiamo lavorando per predisporre ulteriori linee guida che riguardano i composti non metanici e che sono di prossima approvazione.
Queste regole certe sono il frutto di uno studio tecnico e giuridico notevole da parte dell’ARPAB e del Dipartimento Ambiente che ha messo a confronto ed analizzato le buone pratiche che si sono sviluppate in questi anni.
Stiamo portando avanti il Piano Paesaggistico, l’unico strumento utile per programmare uno sviluppo che sia veramente sostenibile e rispettoso del nostro ambiente.
Del resto, un ambiente salubre è un diritto fondamentale dell’individuo che noi vogliamo garantire in quanto tassello del più ampio diritto alla salute, costituzionalmente tutelato. Per questo abbiamo approvato il progetto ‘Lucas, Lucania ambiente e salute’, per un finanziamento di 25 milioni in 5 anni, che avrà come base tutti gli studi epidemiologici e le ricerche sullo stato dell’ambiente condotti in Basilicata, che sono circa 50, aggiornandoli. Tale progetto, però, vuole alzare l’asticella degli obbiettivi di salute e tutela ambientale, prevedendo programmi di prevenzione e sorveglianza sanitaria per le popolazioni più esposte alle ricadute delle attività industriali, formando tecnici qualificati e realizzando ambulatori specialistici e laboratori all’avanguardia sul territorio regionale.
Una delle novità, rispetto ai precedenti, è, infatti, che esso ha l’ambizioso scopo di mappare tutta le Regione perché il diritto alla salute ed a vivere in un ambiente salubre è dei cittadini che risiedono nei territori delle concessioni petrolifere e anche di tutti i Lucani.
Le giuste preoccupazioni dei cittadini sul futuro della Valle e della Basilicata tutta sono comprensibili. Ma è da dire che noi, sin da subito, abbiamo buttato i semi per garantire ai lucani un futuro oltre il petrolio. È prova di questo la posizione ferma che la nostra Regione ha assunto in occasione del confronto Stato-Regioni per l’approvazione del PiTESAI, il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee, durante il quale la Basilicata ha detto no a nuove concessioni, anche, e soprattutto, per il notevole contributo che la nostra terra dà all’Italia intera. Non possiamo diventare un colabrodo. E nel far sentire le nostre ragioni siamo riusciti a far approvare la nostra posizione sulla decadenza delle concessioni per l’estrazione di petrolio vetuste, ovvero quelle concessioni che esistono da anni ma che ad oggi non sono state avviate.
È prova di tale impegno, inoltre, la revisione degli accordi Total, prima, e di quelli Eni poi, che oltre a portare più soldi nelle casse regionali, con un incremento sette volte maggiore rispetto al passato, verranno utilizzate per il reale sviluppo della Regione.
In passato, le ingenti risorse rinvenienti dalle estrazioni sono state dilapidate. I nuovi accordi daranno impulso allo sviluppo sostenibile, le risorse non saranno utilizzate per le spese correnti ma per la creazione di attività che vanno nella direzione del non oil e dell’incremento dei posti di lavoro. In uno con l’accordo con l’UNIBAS, che prevede che la programmazione universitaria intercetti le esigenze delle imprese lucane, questo Governo regionale ha buttato le basi per la formazione di personale altamente qualificato e lo sviluppo di attività sostenibili.
È una delle tre gambe del progetto a lungo termine del Governo regionale per il futuro della Regione, insieme alla tutela ambientale e alla revisione degli accordi sul gas che ci permetterà di fornire la materia prima gratis a tutti i Lucani appena verranno sciolti alcuni nodi con il Governo nazionale.
E sempre nell’ottica dell’uso produttivo delle risorse delle compensazioni ambientali, il Governo regionale, attraverso una legge, che è il modo più consono per garantire la legalità, ha istituito un fondo di 13 milioni di euro per tutti i Comuni lucani per la tutela e il ripristino ambientale nei loro territori.
Sicuramente, condensare trenta mesi di cose fatte in un unico appuntamento è impossibile e per questo contiamo di farne altri. Tuttavia sono stato lieto di aver partecipato all’incontro di ieri a Tramutola che mi ha consentito di tratteggiare, seppur a grandi linee, gli sforzi fatti per recuperare gli errori e, talvolta, le omissioni del passato e soprattutto quello che il Governo regionale intende ancora fare. Non ci siamo fermati nonostante la pandemia e continueremo a lavorare per i Lucani”.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa. 

Seminario Unibas – Fondazione Sinisgalli su ambiente e sviluppo

La sfida dell’equilibrio fra progresso e sostenibilità a partire dalle riflessioni che Leonardo Sinisgalli ospitava sulle pagine della rivista “Civiltà delle Macchine” è stata al centro del seminario “Sinisgalli ieri e oggi: chimica, industria e ambiente” organizzato nei giorni scorsi dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli e dall’Università degli Studi della Basilicata a Potenza nell’Aula Magna dell’Ateneo lucano, a due anni dall’ultimo appuntamento sinisgalliano in presenza prima della pandemia. Obiettivo del seminario è stato quello di analizzare l’evoluzione del dibattito sui temi energetici e lo sviluppo industriale fra gli anni ’50 e l’oggi, partendo dal volume La chimica in «Civiltà delle macchine» di Leonardo Sinisgalli (Osanna Edizioni 2020) a cura di Maurizio D'Auria e Francesco F. Summa, che raccoglie gli articoli della rivista della Finmeccanica dedicati proprio a questi temi.

L’incontro, moderato dalla prof.ssa Brigida Bochicchio, è stato aperto dai saluti del prof. Fabrizio Caccavale in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’Università della Basilicata, del Presidente della Fondazione Sinisgalli, Mimmo Sammartino, del Direttore del Dipartimento di Scienze, Roberto Teghil, di Antonio Candela per la Bcc Basilicata, socio sostenitore della Fondazione, della prof.ssa Maria Teresa Imbriani, rappresentante dell’Ateneo nel Cda della Fondazione. Da parte di costoro è stata messa in risalto la necessità di far dialogare scienza e umanesimo, tecnica e creatività, manualità e ingegno, divulgazione e ricerca estetica, proprio come faceva Leonardo Sinisgalli, in virtù di quell’approccio alla complessità e alla globalità del sapere da cui non si può prescindere per fronteggiare le sfide attuali, come quella tra sviluppo e salvaguardia dell’ambiente.

Come ha evidenziato il prof. Maurizio D'Auria (Università degli Studi della Basilicata) nella sua relazione, le basi di queste problematiche venivano poste proprio negli anni in cui nasceva la rivista “Civiltà delle macchine”, quelli della ricostruzione post bellica del nostro Paese, intrisi di un ottimismo incondizionato verso il progresso, e per nulla consapevoli delle conseguenze sul paesaggio e sulla salute che la veloce crescita industriale avrebbe potuto determinare.

Lo stesso approccio che un decennio dopo si ritrova a Taranto, dove l’inaugurazione del più grande impianto siderurgico d’Europa venne celebrata con toni trionfalistici, salvo generare sin da subito il malcontento della popolazione per il riversamento delle polveri sulla città. Per mitigare il problema, negli anni ’70 venne chiamato un paesaggista a progettare la realizzazione di collinette artificiali che fungessero da barriera sia per il vento che a livello visivo. Solo più avanti e per un caso fortuito, ha ricostruito nel suo intervento Vittorio Esposito di ARPA Puglia, si scoprì che quelle collinette erano state realizzate con i rifiuti dell’impianto siderurgico, trasformandosi in una vera e propria discarica a cielo aperto, di cui nessuno si era curato, e generando un impatto irreversibile sul paesaggio.

L’importanza di gestire le problematiche ambientali in fase di insorgenza e non di emergenza, passando da una gestione centralizzata dei grandi istituti a quella delle “sentinelle dell’ambiente” sui singoli territori, è stata al centro della relazione del prof. Luigi Campanella, Emerito presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, che ha così evidenziato la necessità di un cambiamento culturale nell’approccio a tali problematiche.

Nella relazione del prof. Luciano D'Alessio (Università degli Studi della Basilicata) è stata invece la cultura delle immagini a intrecciarsi alla chimica attraverso un viaggio estetico lungo i decenni: dalle illustrazioni che campeggiano sulla rivista “Civiltà delle Macchine”, in cui le apparecchiature chimiche vengono umanizzate, passando per gli scatti realizzati nell’impianto siderurgico di Taranto, dove a farla da padrone è la potenza del fuoco, a quelli di una fonderia di epoca greco- romana di cui resta ancora traccia in Calabria, fino ad arrivare al volo degli uccelli studiato per elaborare la teoria della complessità, con la quale il nostro Giorgio Parisi ha vinto il Premio Nobel per la fisica, e alle carte assorbenti di Leonardo Sinisgalli, la cui irregolarità può essere descritta non attraverso la geometria euclidea ma quella frattale.

Il tema dell’approvvigionamento energetico e di come questo possa conciliarsi con la riduzione delle emissioni attraverso una spinta verso le fonti rinnovabili, ma anche il dibattito su rischi e benefici del nucleare e sulla nuova strada segnata dall’idrogeno, è stato infine affrontato dal prof. Antonio D’Angola (Università degli Studi della Basilicata), anche alla luce degli obiettivi indicati dalla recente Cop26 di Glasgow e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.