Giornata mondiale malattie rare, il 28/2 iniziative nei capoluoghi

Il prossimo 28 febbraio in occasione della "XV giornata mondiale delle malattie rare", a partire dalle ore 18,00 le facciate del Teatro Stabile di Potenza e del Palazzo dell’Annunziata di Matera saranno illuminate di verde, segno di speranza. Lo rende noto l’Asp. L’iniziativa, promossa dal Centro di Coordinamento Malattie Rare del Dipartimento Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata, diretto da Giulia Motola, intende focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema promuovendone la consapevolezza, la conoscenza e l’informazione. Uguale invito a illuminare di verde le facciate di tutti i Comuni è stato rivolto ai sindaci lucani.
 

Violenza di genere, Asm tra gli enti del progetto Ipazia Ccm 2021

Accrescere le capacità di operatori e operatrici, soprattutto della sanità territoriale, per individuare tempestivamente i casi di violenza, favorire l’accesso alle reti territoriali in sicurezza, facilitare percorsi di fuoriuscita dai contesti d’abuso e di violenza e prevenire i casi di re-vittimizzazione. E’ questo uno dei principali obiettivi del progetto “Ipazia Ccm 2021 - Strategie di prevenzione della violenza sulle donne e sui minori”, presentato ufficialmente insieme al logo, nel corso dell’evento nazionale di lancio, tenutosi oggi, nella sede della Regione Toscana in Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze.
Lo comunica l'Asm in una nota. 
Il raggiungimento di questo obiettivo sarà possibile attraverso l’erogazione di un modello formativo a distanza (corso fad) e la costituzione o il rafforzamento di reti tra le strutture sociosanitarie, gli enti, le istituzioni, i centri antiviolenza e le associazioni, che saranno coinvolte anche nella costruzione della formazione sul territorio.
Contemporaneamente, per la prima volta in Italia, vista la centralità e la trasversalità della figura infermieristica, grazie alla collaborazione con il team del professor Maurizio Masini del dipartimento di Scienze sociali politiche e cognitive dell’Università di Siena, verrà realizzata una community infermieristica con una piattaforma dedicata, finalizzata alla creazione di una rete professionale dinamica attraverso la condivisione rapida di idee, progetti e criticità.
Il progetto #IpaziaCcm2021, della durata di due anni, è finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito della linea 4 del Programma Ccm 2021 (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) ed ha l’obiettivo di rafforzare i servizi di assistenza e supporto a donne e minori vittime di violenza attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e socio-sanitaria, con particolare riguardo agli effetti del Covid-19
Capofila del progetto è la Regione Toscana - Asl sud est, gli enti partecipanti sono: l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà, la Fondazione Irccs Cà Granda ospedale maggiore policlinico di Milano e le Aziende sanitarie locali del Friuli Occidentale, dell’Umbria 1, di Lecce e di Matera. Il logo del progetto, presentato oggi nel corso dell’evento di lancio rivolto al personale sanitario e socio-sanitario, ha un grande valore simbolico a partire dal nome (Ipazia) e dal colore, sintesi di varie sfumature (glicine).
Il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Matera, Sabrina Pulvirenti, ha dichiarato che “L’ASM continuerà la collaborazione iniziata nel 2013 con la Rete Codice Rosa con l’auspicio che questo percorso metta insieme professionalità e saperi diversi su un obiettivo che è sanitario, perché la violenza sulle donne, sui minori e sugli anziani va considerata come un’emergenza sanitaria.”
L’ASM ha scelto la parola ponte come metafora di ciò che mette in relazione unità che stanno tra loro distanti. Quel ponte che può rappresentare per la vittima la possibilità di passaggio in una direzione diversa, il superamento di una serie di ostacoli.
Il ponte per gli operatori è l’altro punto di vista “collega le due rive, ma non le confonde fra loro” è l’inizio di un dialogo.


 

PITESAI, Rosa: aree non idonee in costante aggiornamento

“Il Piano per la Transizione energetica sostenibile delle aree idonee, l’oramai famoso Pitesai, prevedeva, nella sua formulazione originaria, l’individuazione di aree in cui estrarre sia il gas che il petrolio. La Basilicata, in sede di Conferenza Unificata è riuscita ad ottenere, tra l’altro, che i nuovi permessi riguardassero solo l’estrazione di gas nelle zone idonee individuate dalla Regione stessa. La Regione Basilicata ha prodotto l’elenco, allegato, di aree non idonee, che non è comunque esaustivo. I nostri Uffici hanno inviato le prime perimetrazioni delle aree non idonee già durante la fase di redazione del Piano. Il lavoro di ricognizione e perimetrazione è in costante aggiornamento. Il Pitesai ce lo consente. È un lavoro molto lungo. Il caso ha voluto che la Basilicata sia, su questo piano, avvantaggiata dal fatto che la ricognizione delle aree non idonee, e, al contrario, di quelle idonee per il Pitesai coincida con quello che stiamo svolgendo per la redazione del Piano Paesaggistico. Le ricostruzioni visive, pubblicate in questi giorni, non rispondono, pertanto, alla individuazione definitiva delle stesse. Dopo aver perimetrato ed individuato le aree non idonee, la Regione provvederà a determinare anche i buffer di distanza tra queste e le possibili concessioni, a tutela dell’ambiente e della salute dei lucani”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa.

Malattie del fagiolo, domani seminario ALSIA in videoconferenza

Le malattie batteriche e virali del Fagiolo di Sarconi IGP, e la situazione in Alta Val D’Agri: se ne parlerà il 22 febbraio 2022, con inizio alle 17:30, in un seminario dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, organizzato in videoconferenza su piattaforma Zoom.
L’evento rientra nell’ambito del progetto dell’ALSIA "FitoConsult", relativo al Servizio di consulenza per la difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi, ed è realizzato in collaborazione con il Consorzio di tutela del Fagiolo di Sarconi IGP.

“Il progetto FitoConsult dell’Agenzia – ha spiegato Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA - è finanziato dalla Sottomisura 2.1 del PSR 2014-2020 della Regione Basilicata ("Sostegno per l’utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende"), e prevede l'erogazione di servizi di consulenza gratuita alle imprese agricole lucane per affrontare problematiche specifiche, con l'obiettivo di migliorare le prestazioni economiche e la sostenibilità ambientale. L’incontro del 22 febbraio – ha aggiunto Crescenzi – favorirà il confronto sulle attività realizzate e su quelle in programma per la prossima campagna di produzione del fagiolo. L’obiettivo è la qualificazione del prodotto IGP intervenendo lungo l’intera filiera, dagli aspetti genetici e fitosanitari del seme, alla gestione agronomica e della lavorazione per arrivare a quelli sanitari e commerciali”.

“L’incontro – ha chiarito Crescenzi - è rivolto prioritariamente agli orticoltori aderenti al progetto FitoConsult, ma la partecipazione è aperta a tutti: il Fagiolo di Sarconi IGP è infatti un prodotto apprezzato anche a livello internazionale, con margini consistenti per l’ampliamento della sua coltivazione. Occorre poi considerare – ha concluso – che l’attività di consulenza dell’ALSIA con il progetto FitoConsult si svolge nel triennio 2021-23, ed è ancora possibile accedervi attraverso il Bando a sportello attivato dall’Agenzia”.

La partecipazione al seminario del 22 febbraio è gratuita. Altre informazioni sull’evento e il link per l’iscrizione alla videoconferenza si trovano sulla pagina del sito internet dell’ALSIA raggiungibile all’indirizzo https://bit.ly/ALSIA-IGPsarconi. L’evento sarà comunque trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook di ALSIA Basilicata.

Rosa su Premio Zanotti a funzionaria regionale

“Mi congratulo con la nostra funzionaria del Dipartimento Ambiente, Antonella Logiurato, per la menzione d’onore ricevuta nell’ambito del Premio nazionale Umberto Zanotti, premio prestigioso dedicato all’archeologo Umberto Zanotti Bianco, primo presidente di Italia Nostra”.  Lo afferma, in una nota, l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa.
“Il premio fa emergere il lavoro dei funzionari pubblici che hanno dimostrato nell’esecuzione dei propri compiti particolare dedizione e professionalità. Ho avuto modo di apprezzare le motivazioni e l’impegno di Antonella Logiurato, e di tutti i dipendenti del Dipartimento Ambiente, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico regionale. Nel premio è stato riconosciuto, meritatamente, il lavoro portato avanti ogni giorno con dedizione e dignità a difesa dell’ambiente e delle biodiversità del nostro territorio”.
“Il mio impegno – ha commentato Antonella Logiurato - si è concretizzato nella stesura di normative legate alla tutela ecosistemi forestali, naturali e nell'attuazione di normativa comunitaria e nazionale legata alla biodiversità.
I risultati di un lavoro però non sono mai dovuti ad una sola persona, per questo ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato e mi accompagneranno nella mia vita lavorativa”.


Alsia, numeri significativi per il corso su fattorie didattiche

Sono oltre 100 i partecipanti al corso di formazione per nuove Fattorie didattiche della Basilicata avviato il 15 febbraio scorso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura. Un corso completamente on-line su piattaforma Zoom dell’Agenzia, a causa del persistere dell’emergenza sanitaria da covid-19, ma che grazie alla abilità dei docenti sta facendo registrare ottimi riscontri.
E' quanto si legge in un comunicato stampa dell'Alsia. 
“Il corso, che si sviluppa in 10 moduli di 4 ore ciascuno fino al 28 febbraio – ha commentato Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA – discende dalla delega specifica che la Regione Basilicata ha fatto all’ALSIA con l’approvazione della “Carta della Qualità delle Fattorie didattiche lucane” con la Delibera di Giunta n. 1052/2008. Un corso “abilitante”, quindi, propedeutico per l’iscrizione nell’Elenco regionale”.
“Nel primo modulo – ha aggiunto Crescenzi - tenuto dalla dottoressa Gaetana Dibenedetto del consorzio Taste&Tour in Masseria di Bari, sono stati trattati gli argomenti di carattere generale di una fattoria didattica: aspetti amministrativi e fiscali; requisiti soggettivi e strutturali della fattoria, la Scia, l’assicurazione a copertura dei rischi. Nel secondo modulo, i docenti Margherita Rizzuto e Giuseppe Orefice dell’Associazione Agrigiochiamo di Napoli hanno svolto una lezione su analisi del Genius Loci, identità della propria azienda, strumenti di base, comunicazione educativa, principi dell’outdoor education ed il gioco emozionale. L’importanza degli argomenti trattati – ha puntualizzato Crescenzi - ha visto la partecipazione continua di 106 partecipanti, di cui circa il 10% Agriturismi e il 90% aziende agricole”
“Tutto questo – ha concluso il direttore Crescenzi – evidenzia ancora una volta il grande interesse che esiste in Basilicata sugli aspetti della multifunzionalità in agricoltura. Le fattorie didattiche, infatti, offrono un’opportunità impareggiabile di crescita educativa per tutti, oltre che un’integrazione al reddito per l’azienda. Soprattutto in questo periodo, dove l’emergenza del coronavirus ha imposto un cambiamento radicale dei comportamenti di tutti, c’è una gran voglia da parte delle aziende di investire in questo settore, contribuendo ad un graduale ritorno alla socializzazione e alle attività di gruppo all’aperto”.
  

Alsia, numeri significativi per il corso su fattorie didattiche

Sono oltre 100 i partecipanti al corso di formazione per nuove Fattorie didattiche della Basilicata avviato il 15 febbraio scorso dall’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura. Un corso completamente on-line su piattaforma Zoom dell’Agenzia, a causa del persistere dell’emergenza sanitaria da covid-19, ma che grazie alla abilità dei docenti sta facendo registrare ottimi riscontri.
E' quanto si legge in un comunicato stampa dell'Alsia. 
“Il corso, che si sviluppa in 10 moduli di 4 ore ciascuno fino al 28 febbraio – ha commentato Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA – discende dalla delega specifica che la Regione Basilicata ha fatto all’ALSIA con l’approvazione della “Carta della Qualità delle Fattorie didattiche lucane” con la Delibera di Giunta n. 1052/2008. Un corso “abilitante”, quindi, propedeutico per l’iscrizione nell’Elenco regionale”.
“Nel primo modulo – ha aggiunto Crescenzi - tenuto dalla dottoressa Gaetana Dibenedetto del consorzio Taste&Tour in Masseria di Bari, sono stati trattati gli argomenti di carattere generale di una fattoria didattica: aspetti amministrativi e fiscali; requisiti soggettivi e strutturali della fattoria, la Scia, l’assicurazione a copertura dei rischi. Nel secondo modulo, i docenti Margherita Rizzuto e Giuseppe Orefice dell’Associazione Agrigiochiamo di Napoli hanno svolto una lezione su analisi del Genius Loci, identità della propria azienda, strumenti di base, comunicazione educativa, principi dell’outdoor education ed il gioco emozionale. L’importanza degli argomenti trattati – ha puntualizzato Crescenzi - ha visto la partecipazione continua di 106 partecipanti, di cui circa il 10% Agriturismi e il 90% aziende agricole”
“Tutto questo – ha concluso il direttore Crescenzi – evidenzia ancora una volta il grande interesse che esiste in Basilicata sugli aspetti della multifunzionalità in agricoltura. Le fattorie didattiche, infatti, offrono un’opportunità impareggiabile di crescita educativa per tutti, oltre che un’integrazione al reddito per l’azienda. Soprattutto in questo periodo, dove l’emergenza del coronavirus ha imposto un cambiamento radicale dei comportamenti di tutti, c’è una gran voglia da parte delle aziende di investire in questo settore, contribuendo ad un graduale ritorno alla socializzazione e alle attività di gruppo all’aperto”.
  

Lago Pertusillo, replica di Rosa a Lomuti

“Spiace constatare, ancora una volta, la superficialità con cui vengono trattate determinate tematiche sensibili non solo per l’attenzione con la quale i cittadini seguono i temi ambientali ma anche per l’importanza che rivestono per la salute pubblica. Da sempre abbiamo sostenuto che se esistono dei problemi ‘reali’ questi vanno affrontati senza remore, al contrario non si può scadere lanciando messaggi ‘inquietanti’ su presunzioni e quindi senza avere certezza della realtà, così come fatto dal senatore Lomuti, che dovrebbe mostrare prudenza. Dopo lo scoop di Lomuti abbiamo interloquito con i tecnici dell’Arpab per ‘comprendere’ la portata dello studio e le sue determinazioni.
Ferma la disponibilità del Dipartimento Ambiente e dell’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale della Basilicata a confrontarsi sullo studio dell’Iss circa la possibile relazione tra la presenza di alghe e l’inquinamento da idrocarburi, e prima di entrare nel merito della questione, per quanto dei profani quanto me e Lomuti possano parlarne, mi chiedo e chiedo al senatore: se quello studio dimostra che il Pertusillo è inquinato perché il ministero della Salute, prima ancora di quello dell’Ambiente, non è intervenuto per chiudere i rubinetti di migliaia di cittadini?
Ciò detto, senza entrare nel merito tecnico e chi vuole può farlo leggendo non solo lo studio dell’Iss ma anche le relazioni in merito dell’Arpab, preme sottolineare tra le varie questioni riportate nello studio alcune che ci appaiono dirimenti.
Lo studio è teso a dimostrare l’efficacia del metodo sperimentale utilizzato che a rintracciare effettivamente idrocarburi nel Pertusillo. Infatti, lo stesso studio premette che si tratta di “una tecnica applicata per la prima volta per identificare gli inquinanti legati alla emissione di idrocarburi in acqua dolce”, in quanto, dicono, “il verificarsi di diversi eventi noti di inquinamento da idrocarburi in combinazione alle periodiche fioriture algali nel lago Pertusillo” rendevano “opportuno testare nuovi metodi per il monitoraggio ad alta frequenza di incidenti ambientali”.
Ora quali siano questi eventi (plurale) di inquinamento noti non è dato sapere. Sappiamo però che non vi è riscontro alcuno del fatto che le periodiche fioriture di alghe nel lago Pertusillo si siano verificate in concomitanza con eventi di inquinamento da idrocarburi. Ne consegue che gli autori dello studio “partono dalla correlazione, presunta e non verificata, di eventi di bloom algale con eventi di inquinamento da idrocarburi per dimostrare la validità di un metodo ancora in fase sperimentale, che prevede l’impiego dei dati satellitari per l’individuazione degli idrocarburi disciolti”. 
Tra l’altro, dalla relazione dei tecnici Arpab emerge anche un dubbio sulla validità dell’indice utilizzato, il VIS-NIR reflectance ratio Index (VNRI), che dovrebbe indicare la presenza di idrocarburi, è “un indice che rappresenta la riflettanza di bande nel visibile”. Tuttavia, proprio le immagini satellitari del lago del Pertusillo, acquisite il 27 febbraio 2017, data in cui si sarebbe riscontrato l’inquinamento, vista la fioritura algale, mostrano “una riflettanza relativamente bassa nel visibile, dunque da satellite non sarebbe evidente la presenza di idrocarburi”.
Ma soprattutto dobbiamo credere all’Iss o all’Ispra che, in collaborazione con Arpab, ha effettuato lo studio nel 2017, con campagne di indagine nel 2018 e nel 2019 e terminato nel 2021, e le cui risultanze cozzano in maniera assoluta con le conclusioni del Lomuti? Così chiude l’Ispra “In conclusione, nell’intero bacino idrografico i risultati evidenziano che il principale contributo alla sostanza organica circolante è ascrivibile a fonti naturali quali plancton e sostanze umiche”. Senatore, ci dica lei. Sono entrambi soggetti al controllo di ministeri guidati dal suo Governo”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa.


Rifiuti e bandi Pnrr, replica di Rosa a Legambiente

“Mi preme tranquillizzare Antonio Lanorte, presidente regionale di Legambiente: il tema della gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti sta a cuore soprattutto a noi. Non so se ci ha fatto caso, ma in questi mesi abbiamo messo l’Egrib finalmente nelle condizioni di assolvere alla sua funzione che è quella di ente di governo dei rifiuti e delle risorse idriche.
Passando dalle parole ai fatti, in questi mesi la Regione Basilicata ha stretto accordi di programma prima con il Corepla e poi con il Conai, eccellenze nazionali nel campo dello smaltimento e del riciclo della plastica e degli imballaggi. Come è anche un dato inconfutabile che con tanti altri provvedimenti questo governo regionale ha dato impulso alla realizzazione dell'impiantistica mancante. 
Per quanto riguarda i bandi del Pnrr relativi all'economia circolare, la Regione assieme all'Egrib, che ora ha una governance efficace e sta recuperando le mancanze del passato, ha coordinato la fase progettuale in accordo con i Comuni. Tant’è che al di là della proroga siamo già pronti a presentare più di 130 progetti. Lanorte dorma sereno o banalmente per ogni dubbio o perplessità si rivolga pure a noi: avrà tutte le informazioni del caso”.
Così l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, replicando a una nota diffusa da Legambiente.



ASM, ATTIVATI VARI AVVISI PUBBLICI DI RICERCA DI PERSONALE

L’Azienda Sanitaria Locale di Matera ha pubblicato negli ultimi giorni una serie di avvisi pubblici per sopperire, attraverso procedure più snelle, alla carenza di organico accumulatasi negli ultimi anni, in attesa che vengano sbloccati i concorsi per assumere a tempo indeterminato.
E' quanto si legge in un comunicato stampa dell'Asm. 
I bandi che prevedono assunzioni a tempo determinato serviranno ad alleggerire il sovraccarico di lavoro sull’attuale organico dell’Asm, già ridotto all’osso. Tra le procedure aperte (consultabili nella sezione concorsi del sito asmbasilicata.it) figurano avvisi per la ricerca di infermieri, dirigenti medici di varie discipline, collaboratori amministrativi di categoria D, oltre ad un bando per la ricostituzione dell’elenco dei professionisti avvocati.
“Con riferimento a quest’ultimo avviso che scade tra qualche giorno - afferma il Direttore Generale dell’Asm, Sabrina Pulvirenti- abbiamo ricevuto, finora, circa 100 domande provenienti dalla Basilicata e da tutta Italia. Tutte queste azioni mirano ad allargare la rosa di professionisti e dei collaboratori di cui l’Asm necessita, senza tuttavia ledere gli interessi del personale interno. A questo proposito voglio sottolineare che è in corso la procedura per la pubblicazione dell’avviso di progressione verticale riservato al personale interno dell’Asm. Con queste procedure che erano ferme da anni, e che finalmente stiamo sbloccando, è salvaguardata la carriera del personale interno e si creano, al contempo, nuove opportunità di lavoro per tante figure professionali, con positive ricadute economiche sul territorio”.
Gli stessi dipendenti dell’Asm hanno accolto con favore questa strategia di potenziamento delle risorse umane e la supportano perchè risponde al concreto bisogno che ha l’Asm di dotarsi di figure professionali qualificate per dare nuovo impulso alle attività amministrative e sanitarie, alleggerendo i ritmi di lavoro dei dipendenti a tutti i livelli.
“Con queste prime azioni - conclude Pulvirenti - inauguriamo una nuova stagione di programmazione ed efficientamento della sanità materana volta a migliorare e potenziare le strutture e l’offerta dei servizi per riportare al centro della nostra agenda i bisogni del paziente”.
  

Turismo religioso, accordo tra APT Basilicata e diocesi di Rieti

La Basilicata sarà protagonista delle celebrazioni per gli 800 anni dalla realizzazione del primo presepe a Greccio e dalla stesura della Regola dei Frati Minori, scritta da San Francesco a Fonte Colombo e approvata il 29 novembre 1223 da Papa Onorio III.
Lo rende noto l'Apt Basilicata. 
E’ infatti stato siglato un accordo con la diocesi di Rieti, promotrice delle iniziative di celebrazione. La notizia è stata lanciata dal direttore generale dell’Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, nel corso di una diretta online moderata dal Vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili e organizzata per annunciare i vincitori della quinta edizione del contest “Valle del Primo Presepe” che ha visto fra i giurati anche il maestro lucano Franco Artese.
“Sono molto felice di questa collaborazione iniziata già da qualche anno con la produzione del grande presepe realizzato dal maestro lucano Franco Artese allestito nel Palazzo Papale di Rieti e ammirato in quell’occasione da oltre 50 mila persone. Una collaborazione che abbiamo voluto ampliare e strutturare in vista delle celebrazioni per gli 800 anni dal primo presepe di Greccio. Nei presepi di Franco Artese si racconta l’identità lucana basata sull’accoglienza, e si promuovono i nostri paesi e le nostre aree interne attraverso la rappresentazione di scorci e momenti di vita della nostra tradizione. Un esempio ne è la recente iniziativa promozionale presso il Duomo di Torino dove è stato esposto il grande presepe lucano che è stato ammirato da oltre 45 mila persone con una copertura mediatica su tutte le principali reti televisive nazionali registrando un grande interesse anche sulla rete (i banner online sul presepe lucano al Duomo di Torino sono stati visti per circa 5 milioni e mezzo di volte registrando più di 6 mila click).
Sulla scia di quest’esperienza che lega l’arte del presepe alla valorizzazione del nostro patrimonio storico culturale, in occasione delle celebrazioni con la diocesi di Rieti abbiamo scelto di valorizzare il patrimonio artistico diffuso nel territorio lucano, attraverso la promozione dei presepi di arte contemporanea custoditi nel Museo Internazionale del Presepio Vanni Scheiwiller di Castronuovo Sant’Andrea. Presepi che rilanciano la tradizione della Natività utilizzando il linguaggio espressivo dell’arte contemporanea, come mostrato nella Galleria Nazionale Arte Moderna e contemporanea di Roma a dicembre 2020, con l’esposizione del presepe di luce di Guido Strazza, appartenente alla stessa collezione. Nelle prossime settimane definiremo i dettagli della collaborazione, che ha lo scopo di valorizzare e far conoscere alle tante persone che nel 2023 raggiungeranno la Valle del Presepe i suggestivi tesori custoditi nei nostri borghi”.


   

“I colori delle stagioni, Inverno 2022”, protagonisti i Calanchi

Terzo appuntamento con i “Colori delle stagioni – Inverno 2022”, promosso dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata in collaborazione con l’Apt e i Parchi. Domenica 20 febbraio protagonista sarà la Riserva regionale speciale dei Calanchi. Si comincia alle 9,30 con il raduno presso il campo sportivo di Montalbano Jonico. Si prosegue con una passeggiata sulle mulattiere che raggiungono i Calanchi e al termine una degustazione di prodotti tipici.
“Prosegue il ciclo di eventi – commenta l’assessore Gianni Rosa - che ci portano a conoscere e apprezzare luoghi tra i più suggestivi della Basilicata in ogni momento dell’anno, con i suoi colori e le innumerevoli sfumature. Guide e narratori accompagneranno lungo il percorso e spiegheranno il territorio in tutti i suoi aspetti. La Basilicata con i suoi paesaggi ha molto da offrire in ogni stagione”.
Per partecipare, occorre prenotarsi entro le 18 di venerdì 18 febbraio. Per contatti inviare una mail ad antabasilicata@gmail.com o chiamare il numero 347 0887980.
  

Aor San Carlo: doppia sostituzione valvolare trans-catetere

“La Cardiochirurgia dell’ospedale San Carlo di Potenza è tra i primi Centri in Italia ad aver eseguito un impianto della protesi mitralica trans-catetere, confermandosi, così, all'avanguardia nel trattamento delle patologie valvolari cardiache. L’ evento consolida la strada intrapresa dalla Cardiochirurgia potentina guidata dal dottor Giampaolo Luzi, con utilizzo costante di tecniche mini-invasive e impiego sempre più estensivo di procedure trans-catetere e protesi valvolari di ultima generazione”. E’ il direttore generale dell’Aor San Carlo di Potenza Giuseppe Spera a comunicare questi ultimi importanti traguardi che “dimostrano l’impegno posto dalla direzione strategica nel facilitare e stimolare percorsi di crescita e segnano un decisivo passo in avanti sul terreno della innovazione e della ricerca, qualificando il nosocomio del capoluogo lucano quale punto di riferimento nel centro-sud per il trattamento di patologie cardiovascolari. La cura delle malattie valvolari cardiache –ha proseguito il direttore generale- è diventata complessa a causa dell’età sempre più avanzata dei pazienti e della presenza di multiple comorbilità, con aumento considerevole del rischio chirurgico. La chirurgia mini-invasiva mediante metodiche trans-catetere, che ha avuto negli ultimi anni sempre più garanzie di efficacia e sicurezza, richiede tuttavia mani esperte ed un Centro in cui tutte le soluzioni siano fruibili, dalla chirurgia tradizionale alla mini-invasiva e a quella alla trans-catetere, ritagliando così a misura –ha concluso Spera- l’intervento più adatto per ciascun paziente”.
“Per il trattamento di una severa insufficienza mitralica ed aortica su un paziente di 67 anni affetto da multiple patologie concomitanti –ha precisato il dottor Giampaolo Luzi nel presentare l’operazione chirurgica effettuata- un ulteriore intervento di doppia sostituzione valvolare, mediante la sternotomia con circolazione extra-corporea, avrebbe avuto un rischio troppo elevato. Il planning chirurgico studiato per il paziente ha previsto un primo step con impianto di una protesi aortica per via trans-femorale e, a distanza di alcune settimane, un impianto attraverso l’apice del ventricolo sinistro della protesi mitralica trans-catetere. Dopo sette giorni dall’impianto della protesi mitralica –ha concluso Luzi- il paziente è stato dimesso al domicilio e, dopo un periodo di recupero di alcuni giorni, è tornato a svolgere le sue normali attività”.

Assessore Rosa su politica energetica regionale

“L’approvazione da parte del governo del Pitesai, il Piano per la Transizione energetica sostenibile delle aree idonee, ha riacceso i toni del dibattito, a più voci, sulle scelte del governo regionale in campo energetico. Siamo tutti consapevoli che ora si giocano le partite decisive per il futuro della nostra regione. Energia e ambiente sono cruciali e il modo in cui queste si intersecheranno traccerà gli scenari della Basilicata dei prossimi decenni.
Noi abbiamo detto la nostra sin da subito.
Infatti, dal primo momento, la posizione del governo Bardi rispetto alle politiche energetiche è stata chiara: no a nuove trivellazioni, affrancamento dalle fonti fossili e investimenti rivolti all’innovazione.
Chi dice il contrario non è stato un attento osservatore. Il Pitesai non ci ha colto di sorpresa. La Regione è intervenuta attivamente nelle fasi di redazione del documento, partecipando sia alla fase di VAS che successivamente. Nell’ambito del processo di Valutazione ambientale strategica (Vas), con forza è stata sottolineata l’indisponibilità del territorio lucano ad accogliere nuove attività petrolifere al di fuori delle concessioni già esistenti Val d’Agri e Gorgoglione. Anche in sede di Conferenza unificata, la Regione ha fatto valere le sue ragioni fornendo alcune preziose informazioni.
In particolare, sono state accolte e, quindi tradotte nel documento definitivo:
- la richiesta di introdurre il vincolo di esclusione che tenga conto delle aree agricole servite da grandi impianti irrigui (come richiesto nel corso del procedimento di VAS);
- la richiesta di introdurre aree Buffer per alcune tipologie di vincoli di esclusione (dighe/invasi/laghi, bacini idrominerari e siti della Rete Natura 2000) se individuati con provvedimenti regionali;
- la richiesta di ulteriori criteri per la gestione delle Istanze e dei Titoli minerari vigenti ed in particolare: l’introduzione di una anzianità dell’istanza per il conferimento dei titoli minerari; l’introduzione di una anzianità del periodo di sospensione per i Permessi di Ricerca vigenti; una riduzione degli anni di improduttività delle concessioni minerarie esistenti oltre il quale considerare le concessioni non compatibili ai sensi dell’Art. 11-ter della legge 12/2019.
Con il pieno sostegno della Regione Basilicata è stata anche accolta dal Governo nazionale, dopo qualche tentennamento, la proposta delle Regioni di far proseguire le attività di ricerca nei permessi in essere, qualora ricadenti in aree idonee, esclusivamente per l’individuazione di riserve di gas e non anche di quelle di petrolio. A tal proposito, evidenziamo che il Piano già esclude, dopo la sua adozione la presentazione, anche nelle aree idonee, di nuove istanze di permessi di prospezione e di ricerca di petrolio.
Abbiamo pertanto mantenuto la promessa fatta ai lucani: non ci saranno nuove estrazioni di petrolio oltre le concessioni già esistenti.
La Basilicata, dunque, mai come in questa occasione è stata parte attiva delle politiche nazionali.
Le immagini di una Basilicata completamente zona idonea per il gas è errata poiché non corrispondente alla realtà dei vincoli esistenti nella nostra Regione e che già inibiscono i permessi di prospezione e ricerca. Stiamo provvedendo ad inoltrare al Mite le correzioni necessarie e con le quali emergerà la reale situazione delle aree verdi non idonee.
Ed in ultimo, ricordiamo, oltre gli inutili allarmismi, che tutte le attività devono essere comunque autorizzate dalla Regione.
Anche sull’altro grande tema, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, non abbiamo agito in solitudine, chiedendo e ottenendo l’interesse degli stakeholder nel processo di condivisione delle proposte progettuali indirizzate alle due mission: Rivoluzione Verde e Transizione ecologica (Missione 2) e Istruzione e ricerca Componente 2: Dalla ricerca all’impresa (Missione 4).
Ricordiamo ai distratti le due assemblee plenarie sul Pnrr, che hanno registrato circa 150 collegamenti online, a cui sono state invitate tutte le forze politiche, compresi i consiglieri regionali. Non tutti, però, hanno colto lo scopo delle iniziative: un importante momento di sintesi sugli obiettivi che volevamo centrare.
Gli stessi stakeholder, rappresentanti del mondo istituzionale, delle imprese, della ricerca e dell’Università, sono stati protagonisti per il ruolo fondamentale che stanno ricoprendo nell’analizzare e valutare le proposte da candidare alle risorse del Pnrr.
Al momento, dopo una ricognizione dei bandi ministeriali, la Regione Basilicata sta partecipando, direttamente o indirettamente con gli enti di ricerca, Università e altre istituzioni operanti sul territorio, per le tematiche ambientali a diversi avvisi pubblici.
Attraverso l’analisi, lo studio e l’elaborazione delle proposte operati dai quattro tavoli tematici (Economia Circolare, Fonti rinnovabili, Idrogeno, Tutela del Territorio), costituiti dagli stakeholders istituzionali, sociali e imprenditoriali, possiamo dire che la Basilicata ha aderito a molti più bandi di quanto abbia fatto negli ultimi anni.
Anche solo per rendere merito a chi ha lavorato alle candidature, si possono citare alcune:
- "Avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la candidatura di idee progettuali da ammettere ad una procedura negoziale finalizzata al finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell'innovazione nel Mezzogiorno" – “Green Digital Hub Basilicata - CNR IMAA – attualmente in esecuzione II fase.
- Spoke "Uso sostenibile delle Georisorse" nell’ambito degli Ecosistemi dell’Innovazione M.U.R. con il progetto GREAT – proposto da CNR IMAA e INGV;
- in coordinamento e supporto agli Uffici speciali della Presidenza, progetto pilota finalizzato alla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati;
- a supporto agli Uffici Speciali della Presidenza, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Attive, “Manifestazione di interesse per la selezione di proposte progettuali per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse”.
Di più. Il Dipartimento Ambiente, finalmente, si pone come coordinamento degli Enti territoriali coordinando e supportando i Comuni per la partecipazione ai bandi MITE per l’economia circolare. Coordina e supporta allo stesso modo Egrib.
Tutti progetti che si innestano nella nostra strategia energetica su quattro punti cardine: mettere da parte il fossile e privilegiare le infrastrutture per la produzione di idrogeno “green” e “blu”; incrementare la competitività delle imprese in un nuovo ambito tecnologico che contribuisca al mantenimento e all’utilizzo sostenibile della biodiversità; utilizzare in modo sostenibile la risorsa acqua tramite la razionalizzazione e l’innovazione tecnologica degli impianti idrici e le biomasse con produzione di energia alternativa a circuito chiuso; il tutto al fine di costituire hub energetico lucano.
Stiamo lavorando, e in silenzio. Alimentiamo il dibattito in corso ma con elementi precisi e non generalisti. Tutto ciò a dimostrazione che non ci siamo distratti. Anzi, siamo sul pezzo proprio per non mancare gli obiettivi di sviluppo che il Pnrr si pone”.


Crob, eseguito intervento mininvasivo su paziente oncologico

L’equipe di Chirurgia Addominale e Minivasiva dell’Irccs Crob, diretta dal dott. Dario Scala, ha eseguito un intervento laparoscopico combinato di resezione del colon e asportazione di metastasi epatica. Il paziente – si legge in un comunicato stampa dell’Irccs Crob – è un cinquantenne lucano affetto da tumore del colon destro e da metastasi epatica di due cm e mezzo. Nel corso della stessa seduta operatoria, della durata tre ore e trenta, è stato possibile intervenire sia sul colon che sul fegato asportando la metastasi, il tutto completamente per via laparoscopica, senza praticare ampie incisioni. Grazie alla mininvasività della procedura il paziente era già in piedi il pomeriggio stesso dell’intervento ed ha subito iniziato l’assunzione di liquidi. Dal giorno dopo ha cominciato un’alimentazione post-operatoria e dopo un decorso regolare è stato dimesso a una settimana dall’intervento.
“Questo intervento rientra nell’attività della chirurgia addominale del Crob che dal giugno 2020 ha effettuato oltre 100 interventi per tumore del colon e del retto, eseguendone più del 70 per cento con tecnica laparoscopica e riservando la chirurgia tradizionale laparotomica solo ai casi con evidente impossibilità di eseguire l’approccio laparoscopico” spiega il dott. Scala che prosegue “questi risultati sono stati possibili grazie alla collaborazione di tutto lo staff sanitario coinvolto, a cominciare dall’equipe della Unità Operativa Complessa di anestesia e rianimazione che ha condiviso i principi dell’Enhanced Recovery After Surgery ERAS, ovvero miglior recupero post intervento chirurgico, favorendo la ripresa precoce e il ritorno alle normali attività del paziente. Inoltre, occorre ringraziare sia l’impegno dell’equipe infermieristica di sala operatoria per le competenze dimostrate e in continuo accrescimento per le procedure mininvasive, sia l’impegno dell’equipe infermieristica di reparto che ha applicato scrupolosamente i principi dell’ERAS nel decorso post-operatorio dei pazienti”.
Anche per quanto riguarda il trattamento dei tumori gastrici, al Crob è iniziato un percorso di approccio laparoscopico che segue la recente progressiva diffusione a livello internazionale della metodica mininvasiva anche per quanto riguarda questo tipo di tumori.
“Dopo la partecipazione a importanti studi clinici multicentrici nazionali sull’ERAS, il prossimo step sarà quello di istituzionalizzare, ossia standardizzare, l’applicazione di questo approccio a tutti i pazienti chirurgici” conclude il direttore della Chirurgia Addominale e Mininvasiva.