Malattie rare, Asm e ass. Lupo: riaprirà sportello informativo

Dopo lo stop dovuto alla Pandemia, in occasione della giornata mondiale delle Malattie Rare che cade oggi, il Direttore Generale dell’ASM, Sabrina Pulvirenti insieme al presidente dell'Associazione "Gian Franco Lupo, un sorriso alla vita", Michele Lupo, annunciano la prossima riattivazione a Matera dello sportello "Malattie Rare Tiziana Statile”
Ritornare ad essere il punto di riferimento per le malattie rare è la finalità dello sportello istituito dall'Azienda Sanitaria Locale di Matera e dall'Associazione.
Lo sportello sarà attivo un giorno alla settimana presso la sede centrale dell'ASM in via Montescaglioso. Sarà gestito oltre che da personale sanitario interno all'ASM, da volontari qualificati dell'Associazione "Gian Franco Lupo", che ha anche lodevolmente assunto l'impegno di promuovere un corposo percorso di formazione e di collaborazione con medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta. L'Associazione curerà, inoltre, specifiche campagne informative ed incontri di sensibilizzazione con gli utenti in linea con il Piano Nazionale Malattie Rare il quale definisce le malattie rare "patologie eterogenee, accomunate da problematiche assistenziali simili, che necessitano di essere affrontate globalmente e che richiedono una particolare e specifica tutela, per le difficoltà diagnostiche, la gravità clinica, il decorso clinico, gli esiti invalidanti e l'onerosità del trattamento".
Il Presidente dell'Associazione, Michele Lupo, ha annunciato che lo sportello sarà munito di un software di gestione che permetterà di informare sui diritti e sui possibili ausili che la legge prevede per chi è affetto da malattie rare.
“Grazie a questa sinergia fra ASM e Associazione "Gian Franco Lupo un sorriso alla vita" – afferma il Direttore Generale dell’ASM - le persone affette da malattie rare avranno un ulteriore punto di assistenza informativa al quale poter fare riferimento. Si comprende, dunque, l'elevato valore sociale che l'iniziativa ha per i pazienti e le relative famiglie che, quotidianamente, combattono queste patologie”.
  

Latronico al convegno “Progetto di comunità energetica a Calvello”

“Progetto di una comunità energetica a Calvello”, è il tema del convegno svoltosi ieri sera nella Sala del Convento Santa Maria de Piano al quale è intervenuto l’assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico. L’esponente della Giunta regionale presieduta da Vito Bardi ha illustrato in particolare, nel suo intervento che riportiamo di seguito, gli aggiornamenti sull’iter per la costituzione di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo collettivo contenute nel decreto del Ministero dell’Ambiente che è stato notificato nei giorni scorsi alla Commissione europea.

E’ notizia della scorsa settimana – ha detto l’assessore della Regione Basilicata Cosimo Latronico - che è stato notificato alla Commissione europea il decreto del Ministero dell'Ambiente con le regole per la costituzione di comunità energetiche e gruppi di autoconsumo collettivo, destinate a superare quelle transitorie che erano state messe a punto con il Milleproroghe del 2020. Regole che, in attuazione della direttiva Red II, recepita in Italia con il Dlgs 199 del 2021, andranno a definire il modello regolatorio, le tariffe e il sistema incentivante per favorire l'associazione tra condòmini o tra enti locali, terzo settore, cittadini, Pmi, al fine di consentire la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili.
La notifica in Commissione serve ad avviare la rituale procedura informativa cui sono sottoposte alcune normative tecniche. Un iter che dura tre mesi, prorogabili di altri tre nel caso dovessero emergere osservazioni da parte degli stati membri. Poi, il Dm potrà essere pubblicato in Gazzetta ufficiale per l'entrata in vigore.
La proposta – ha sottolineato Latronico - è incentrata su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l'eolico, l'idroelettrico e le biomasse. Chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi cinque giga watt, con un limite temporale fissato a fine 2027.
Riguarderà invece solo le comunità realizzate nei comuni sotto i cinquemila abitanti, la misura che permette l'erogazione di contributi a fondo perduto fino al 40% dell'investimento. L'intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti: in questo caso la misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del Pnrr e punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due giga watt e una produzione indicativa di almeno 2.500 giga watt l'ora ogni anno. Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con l'incentivo in tariffa.

Gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi: chi sceglierà di associarsi ad una Comunità, dovrà innanzitutto individuare sia un'area dove realizzare l'impianto con tecnologie rinnovabili che altri utenti connessi alla stessa cabina primaria. Inoltre sarà necessario un atto costitutivo del sodalizio che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali. Il soggetto gestore della misura è il Gse che potrà verificare preliminarmente l'ammissibilità dei soggetti interessati al fine di garantire la possibilità concreta di accedere ai benefici della misura.

Il testo, rafforzato e arricchito dalla consultazione pubblica, - ha continuato Latronico - è uno strumento coerente con il doppio obiettivo del governo nazionale guidato dalla presidente Giorgia Meloni: la decarbonizzazione entro il 2030 e l'autonomia energetica.

Quanto alla tariffa spettante, negli allegati della proposta di decreto vengono indicate tre fasce di incentivi: per gli impianti di potenza fino a 600 kilowatt, la tariffa è composto da un fisso di 60 euro per megawattora più una parte variabile che non può superare i 100 euro per MWh; per gli impianti di potenza compresa tra 200 kW e 600 kW, il fisso è di 70 euro più un premio che non può andare oltre i 110 euro per MW; infine, per gli impianti sotto o pari ai 200 kilowatt, il fisso è di 80 euro più una tariffa premio non superiore ai 120 euro per megawattora. È poi previsto un fattore di correzione a seconda della zona geografica: 4 euro per megawattora in più per le Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria e Abruzzo) e 10 euro per MWh in più per quelle del Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombadia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto). Ovviamente, chiarisce il decreto, nei casi in cui è prevista l’erogazione di un contributo in conto capitale, la tariffa spettante subirà una decurtazione.

La proposta di provvedimento – ha concluso Latronico - chiarisce poi quali sono le spese ammissibili (dalla fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo ai collaudi tecnici e/o tecnico amministrativi) e prevede che l’esborso per le spese tecniche sia finanziabile in misura non superiore al 10% dell’importo complessivo ammesso a finanziamento. Le spese sono ammissibili nel limite del costo di investimento massimo di riferimento che è di 1.500 euro per kilowatt per impianti fino a 20 kW, di 1.200 euro per kW per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW, di 1.100 euro per kW per potenze superiori a 200 kW e fino a 660 kW e di 1.050 euro per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.
   

Ferrosud, Latronico: “Rinasce un sito produttivo importante”

“Rinasce un sito di grande importanza per la Basilicata, legato al settore ferrotranviario e radicato nella storia della città di Matera, che ora dovrà andare incontro alle sfide lanciate dall’innovazione tecnologica, con la produzione di treni diagnostici elettrici capaci di raggiungere 200 chilometri orari attraverso la rete elettrica, e dalla transizione energetica, a partite dalle opportunità derivanti dall’idrogeno. Agli obiettivi imprenditoriali e di sviluppo economico del territorio si sommano le prospettive occupazionali garantite ai 64 operai grazie all’accordo siglato nei giorni scorsi tra la Regione Basilicata, i sindacati, il commissario straordinario e la Mermec, società che ha perfezionato l’acquisto di Ferrosud con un investimento di 40 milioni di euro. Voglio fare i complimenti al Presidente Bardi e al collega Galella per questo storico risultato”.
È quanto dichiara l’assessore all’Ambiente ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, commentando la notizia dell’acquisto di Ferrosud da parte della società Mermec.