Verona, morto l’operaio travolto da una trave d’acciaio

Non ce l’ha fatta il giovane che, nella giornata del 16 giugno, era rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro. Il venticinquenne era stato colpito da una trave d’acciao del peso di circa undici tonnellate. L’operaio era stato soccorso immediatamente, per poi essere trasferito d’urgenza al policlinico di Borgo Trento, a Verona, dove era stato ricoverato in prognosi riservata.

Verona, un giovane venticinquenne è morto a causa dei traumi riportati dopo un incidente sul lavoro avvenuto venerdì 16 giugno.
Ambulanza (Getty Images).

L’operaio colpito da una trave d’acciaio è morto

La triste notizia del decesso, diffusa da VeronaSera, è stata commentata dall’amministrazione comunale di Valeggio sul Mincio che, attraverso una nota, ha voluto esprimere il proprio «profondo cordoglio per la scomparsa del lavoratore di 25 anni coinvolto nella scorsa settimana in un tragico incidente sul lavoro avvenuto nello stabilimento valeggiano di Fincantieri». Alessandro Gardoni, sindaco di Valeggio, ha dichiarato: «Di fronte a fatti come questo, che purtroppo si verificano troppo spesso, le parole rischiano di essere vane. Il mio pensiero va innanzitutto al giovane lavoratore e alla sua famiglia, a cui vanno le condoglianze mie e dell’amministrazione tutta».

Il sindaco: «Serve l’investimento di risorse congrue»

Il primo cittadino ha aggiunto: «Al di là delle eventuali responsabilità che saranno accertate nelle sedi opportune, voglio porre una riflessione sulla necessità di impegnarci tutti per aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Unitamente alla consapevolezza da parte delle istituzioni e delle imprese, serve l’investimento di risorse congrue alla prevenzione degli incidenti sul lavoro. Dobbiamo eliminarne le cause e fare in modo che tutti non allentino la loro attenzione su questa priorità fondamentale».

Vasco Rossi scrive «slurp» a una foto di Victoria dei Maneskin: polemiche dei fan

Vasco Rossi e Victoria De Angelis sono i protagonisti dell’ultima polemica sui social. Tutto è partito da un commento che il rocker di Zocca ha postato sotto a una foto della giovane bassista dei Maneskin. Vasco ha scritto «slurp» e a corredo ha inviato anche l’emoticon del fuoco, a testimonianza del commento hot. Un apprezzamento, quello del cantante emiliano, che però in tanti non hanno per nulla gradito. E così sono partiti gli attacchi, soprattutto dai fan di Victoria e dei Maneskin, che contestano al rocker tanto ciò che ha scritto quanto la differenza d’età. Vasco ha compiuto, il 7 febbraio scorso, 71 anni, mentre la musicista il 28 aprile ne ha festeggiati 23.

Vasco scrive «slurp» alla foto di Victoria dei Maneskin e viene attaccato
Victoria De Angelis dei Maneskin durante un concerto a Los Angeles (Getty).

Fan contro Vasco: «Victoria potrebbe essere tua nipote»

I commenti contro il rocker sono stati tanti, praticamente tutti con un’unica idea: «Vasco, Victoria potrebbe essere tua nipote». E così mentre i Maneskin si godono qualche giorno di vacanza, in vista del prossimo concerto del 16 luglio a Trieste, il profilo della bassista, fidanzata con la brasiliana Luna Passos, viene invaso dai fan che la difendono. «Hai 71 anni e non ti vergogni?», scrive un utente. Un altro chiede incredulo: «Slurp sulla foto di una ragazzina?». Un commento tira l’altro e c’è chi sottolinea come servirebbe «un po’ di decenza. Qui non si tratta più di essere trasgressivi».

Vasco scrive «slurp» alla foto di Victoria dei Maneskin e viene attaccato
Vasco Rossi (Imagoeconomica).

Vasco non risponde e stasera canta a Palermo

Nonostante gli insulti, Vasco non risponde e si prepara, invece, a due giorni di concerti a Palermo. Una grande emozione per il rocker, che torna allo stadio Barbera a quasi 40 anni dall’ultima volta. E su Instagram carica i fan: «Mi ricordo quando siamo venuti a suonare in questo stadio era il 1985. Naturalmente facevamo solo la curva. Poi sono tornato un sacco di volte a Palermo ma al Velodromo Borsellino. La prima volta che ritorno allo stadio Barbera ..è un’emozione molto forte. È una pacca incredibile!! Stasera ci divertiremo come dei pazzi.. e vi farò impazzire di gioiaaaa!!!! Evvivaaaa!!».

Reggio Calabria, morto quattordicenne alla guida di un trattore

Si era messo alla guida del trattore all’insaputa dei genitori, Vincenzo Cordì, il quattordicenne morto a Laureana di Borrello, in provincia di Reggio Calabria, dopo essere stato travolto dal mezzo che si è ribaltato. Il tragico incidente è accaduto in un terreno di proprietà della famiglia del ragazzo, che gestisce un agriturismo in contrada Barbasano.

In Calabria un ragazzo di soli quattordici anni è morto dopo che il trattore su cui si era messo alla guida si è ribaltato.
Vincenzo Cordì (foto Facebook).

Trattore si ribalta, muore quattordicenne

Secondo le prime informazioni raccolte, il ragazzo avrebbe trovato le chiavi del mezzo, senza targa, in un cassetto e si sarebbe messo alla guida. Nonostante la tempestività dei soccorsi, per il giovane, a causa della gravità delle ferite riportate, non c’è stato nulla da fare. Sul posto, in contrada Barbasano, sono intervenuti i Vigili del fuoco e la Polizia che ha avviato gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Il quattordicenne, solo lo scorso mercoledì, aveva sostenuto gli esami di terza media. A dicembre, Vincenzo Cordì scomparve per quasi un giorno, per poi essere ritrovato a Rosarno a casa di un amico.

Milano, betoniera travolge e uccide una donna in bici

Una donna di 60 anni è morta dopo essere stata travolta da una betoniera mentre, in bici, si trovava nei pressi di piazza Durante, a Milano. La ciclista, giovedì 22 giugno intorno alle 9.15, proveniva da via Predabissi mentre il mezzo pesante, girando a destra verso la piazza, potrebbe non averla vista. Poi lo schianto. Sul posto è immediatamente intervenuto il personale del 118 che è riuscito a rianimarla. Poi è stata trasportata al Policlinico di Milano in codice rosso. Dopo poche ore, la donna non ce l’ha fatta. Si tratta dell’ennesima tragedia con protagonisti un mezzo pesante e un ciclista.

Una ciclista di 60 anni è rimasta vittima di un incidente con una betoniera
Alcuni ciclisti lungo la pista ciclabile di Porta Nuova a Milano (Getty).

La donna è la quinta ciclista morta negli ultimi mesi

La 60enne è la quinta persona a rimanere uccisa in bici in incidenti con mezzi pesanti. L’ultimo in ordine temporale era stato Li Tianjao, il 17 maggio, cuoco di 53 anni travolto da un tir in via Comasina. Circa un mese prima, il 20 aprile, è stata Cristina Scozia a perdere la vita, anch’essa in bicicletta, travolta da una betoniera in corso Porta Vittoria. Il primo di febbraio, invece, Veronica D’Incà è stata investita in piazzale Loreto, mentre il 2 novembre del 2022 Silvia Salvarani è molta ai Bastioni di Porta Nuova per un incidente simile. A loro si aggiunge anche la 95enne Angela Bisceglia, che il 9 febbraio 2023 è stata schiacciata da un furgone in retromarcia mentre camminava sul marciapiede. L’8 novembre 2022, inoltre, il 14enne Luca Marangoni è morto dopo essersi scontrato con la sua bicicletta contro un tram.

Una ciclista di 60 anni è rimasta vittima di un incidente con una betoniera
A novembre, in un altro incidente, un 14enne è rimasto ucciso dopo essersi scontrato in bici con il tram (Imagoeconomica).

Legambiente Lombardia: «Ancora nessun provvedimento è stato preso»

Sulla vicenda interviene anche Legambiente Lombardia: «Nessun provvedimento effettivo ed efficace dopo l’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale il 4 maggio sulle prescrizioni alla circolazione dei mezzi pesanti. Il sindaco deve agire adesso, agghiacciante stillicidio di vittime a fronte di imbarazzanti ritardi amministrativi». Sul Fatto quotidiano, anche le testimonianze di altri ciclisti che assistito la donna in attesa dei soccorsi: «Mi sono venuti i brividi quando ho saputo dell’incidente: faccio questa strada tutte le mattine e ogni giorno rischio la vita».

Mosca, il giornalista statunitense Evan Gershkovich resta in carcere

A stabilirlo è il tribunale di Mosca con la decisione secondo la quale il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich deve rimanere in prigione, con l’accusa di spionaggio, almeno fino alla fine di agosto. Come riportato da AP, l’appello del giornalista americano per il rilascio è stato presentato tramite impugnazione della decisione del tribunale da parte dei suoi legali, ma è stato respinto.

Mosca, il giornalista Evan Gershkovich, del Wall Street Journal, resta in carcere per spionaggio. Il processo si è volto a porte chiuse.
Manifestazione per Evan Gershkovich (Getty Images).

Mosca, resta in carcere il giornalista del Wall Street Journal

Evan Gershkovich, con indosso una maglietta nera e jeans azzurri, è apparso teso e camminava avanti e indietro all’interno dello spazio riservato agli imputati, prima dell’inizio dell’udienza presso il tribunale della città di Mosca, ma ha anche sorriso e chiacchierato con i suoi genitori, presenti in aula. Il procedimento si è svolto a porte chiuse e ai giornalisti è stato chiesto di uscire. La sentenza è stata trasmessa su due grandi schermi in ​​una stanza separata del tribunale.

Visite in prigione negate all’ambasciata americana 

L’ambasciatrice statunitense Lynne Tracy, sul posto, ha dichiarato che: «Evan ha continuato a mostrare una forza e una resilienza notevoli in queste circostanze molto difficili», ma si è detta «estremamente delusa» dalla sentenza, ribadendo che Gershkovich è «innocente» e che le accuse della Russia contro di lui sono prive di fondamento. Tracy ha concluso dicendo: «chiediamo alla Federazione Russa di rilasciarlo», rivelando che all’ambasciata degli Stati Uniti è stato negato l’accesso in prigione in tre occasioni dall’ultima volta, risalente al mese di aprile. Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha detto ai giornalisti che il ministero sta valutando un’altra richiesta di visita da parte dell’ambasciata.

Sandra Bonzi, chi è la moglie di Claudio Bisio

Sandra Bonzi , moglie di Claudio Bisio, è una scrittrice nata a Bolzano il 29 settembre 1964. Dopo essere diventata giornalista, ha lavorato per La Repubblica, Mediaset, Sky e Disney Channel.

Chi è Sandra Bonzi, moglie di Claudio Bisio

Sandra è originaria dell’Alto-Adige e si è trasferita a Milano per frequentare l’università. La scrittura è sempre stata parte integrante della sua vita e dal 2012 è la sua principale professione. Prima con il romanzo Stress&TheCity, poi con il primo giallo intitolato Nove giorni e mezzo. Il 25 aprile 2023 è invece uscito il romanzo Il mio nome è due di picche. Per raccontare la loro vita, nel 2008 lei e il marito hanno deciso di scrivere un libro dal titolo Doppio misto. Autobiografia di coppia non autorizzata.

Il loro libro è nato dopo uno scambio di mail a metà tra realtà e fiction: «Quando Claudio va in tournée, io resto a casa con i bambini, e diventa difficile parlare con calma. Allora gli ho scritto una mail, una sorta di pagina di diario, in cui vestivo i panni della moglie un po’ sopra le righe. Lui ha raccolto la sfida e mi ha risposto».

Sandra Bonzi, chi è la moglie di Claudio Bisio
Sandra Bonzi e Claudio Bisio (Facebook).

La loro storia d’amore 

Il primo incontro fra Sandra e Claudio è avvenuto a Milano, in un locale, nel 1992. A raccontarlo è stata lei stessa in un’intervista: «Tanti anni fa, ero un po’ brilla e lui mi ha “raccolto” al locale Stella Alpina. Diciamo che è stato travolgente». La scintilla tra i due è scattata subito per poi trasformarsi in amore vero e proprio. Sandra Bonzi e Claudio Bisio si sono sposati il 23 agosto 2003 nella cornice toscana di Barberino Val D’Elsa, con una cerimonia molto riservata. La coppia, prima celebrare le nozze, ha avuto due figli: Alice, nata nel 1996 e Francesco, nato nel 1998.

Esselunga, sequestro di 47,8 milioni per frode fiscale sulla manodopera

La Guardia di finanza di Milano ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla procura della Repubblica nei confronti di Esselunga. L’importo complessivo confiscato è pari a 47 milioni e 765 mila euro. Le indagini, eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano con la collaborazione del Settore Contrasto Illeciti dell’Agenzia delle Entrate, hanno al centro una presunta  somministrazione illecita di manodopera.

Sequestrati 47,8 milioni a Esselunga

L’inchiesta ha fatto emergere, secondo l’accusa, «una complessa frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale del meccanismo illecito (Esselunga, ndr), di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore». Ciò ha portato «all’emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di oltre 221 milioni di euro, più Iva superiore a 47 milioni di euro».

Ricostruendo la filiera della manodopera, la magistratura ha rilevato come i rapporti di lavoro con la società committente (Esselunga, ndr) «siano stati in alcuni casi “schermati” da società “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative, mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale». Secondo il pm Paolo Storari, titolare dell’inchiesta, la condotta fraudolenta dell’azienda va avanti da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario.

Indagati il direttore finanziario Albino Rocca e il predecessore Stefano Ciolli 

La Gdf sta dunque eseguendo diverse perquisizioni nei confronti delle persone fisiche e giuridiche coinvolte nelle province di Milano, Novara e Bergamo e si sta procedendo alla notifica delle informazioni di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine ai reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società. Al momento risultano indagati l’ex e l’attuale direttore finanziario del colosso dei supermercati, rispettivamente Stefano Ciolli e Albino Rocca, nonché Esselunga per la responsabilità amministrativa degli enti.

 

La volta buona, il programma di Caterina Balivo che sostituirà Oggi è un altro giorno

Nella prossima stagione televisiva, Caterina Balivo tornerà al timone di un suo programma su Rai 1, La volta buona. La trasmissione dovrebbe avere un cast di personaggi fissi che la aiuteranno nella conduzione e prenderà il posto di Oggi è un altro giorno.

La volta buona, il programma di Caterina Balivo in onda su Rai 1

Secondo alcune indiscrezioni riportate da Tv Blog, dopo il successo del suo programma di La7 Lingo, la conduttrice sarebbe pronta a sbarcare sull’ammiraglia Rai con nuovo format. Si tratta di un programma, in onda dalle 14:00 da lunedì a venerdì, in cui sono presenti dei precisi meccanismi che lasciano pensare ad una solida e robusta spina dorsale. Una trasmissione ben centrata creata per il pubblico femminile davanti alla tv nel primo pomeriggio.

La Balivo divenne popolare alcuni anni fa conducendo, sempre sul pomeriggio di Rai 1, Festa italiana e Vieni da me. L’appuntamento è ora fissato con questa nuova trasmissione che dovrebbe prendere il via a settembre.

Caterina Balivo ritorna alla Rai con La volta buona
Caterina Balivo (Getty Images).

Serena Bortone andrà a Rai 3

Con l’addio alla Rai di Massimo Gramellini, Serena Bortone, che “a causa” di Caterina Balivo ha perso il suo posto nel primo pomeriggio di Rai 1, entra a tutti gli effetti a Rai 3. Fino a poco tempo fa il giornalista ha condotto la trasmissione Le parole e ora le redini sono in mano a Serena.

La conduttrice è dunque pronta a riprendere il suo posto su una rete che l’aveva vista precedentemente alla conduzione di Agorà e nella quale ritorna ora nel fine settimana. Le parole oltre che di sabato è previsto in prime time anche alla domenica sera, in una versione però leggermente diversa dall’originale. Non è chiaro se ci saranno ancora Roberto Vecchioni e Saverio Raimondo o verranno apportati cambiamenti.

 

Inchiesta mascherine: arrestati Marcello Minenna e Gianluca Pini

Marcello Minenna, alla guida dell’Agenzia delle Dogane durante l’emergenza pandemica, si trova agli arresti domiciliari per un’inchiesta aperta dalla procura di Forlì sull’approvvigionamento delle mascherine. L’indagine, che riguarda episodi di corruzione, è nata da un’inchiesta su traffico di droga con ramificazioni all’estero. Minenna, nominato nel 2020 al vertice dell’Agenzia dietro la sponsorizzazione del Movimento 5 stelle, è attualmente assessore regionale all’Ambiente in Calabria della Giunta Occhiuto. Agli arresti anche Gianluca Pini, imprenditore e dal 2006 al 2018 deputato della Lega. L’inchiesta ha coinvolto anche funzionari della prefettura di Ravenna e dell’Ausl Romagna.

Inchiesta mascherine: arrestato Marcello Minenna
L’ex deputato leghista Gianluca Pini (Imagoeconomica).

La maxi-operazione della Procura di Forlì 

In tutto sono stati emessi 34 provvedimenti di custodia cautelare e sequestrati 63 milioni di euro in via preventiva. All’indagine hanno partecipato anche la Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Bologna e le autorità giudiziarie estere.

I potenti al tempo di Giorgia, la censura da Arcore con lo zampino di Fascina

Una sigla, dal significato a tutta prima incomprensibile, messa sui fogli con la lista degli ospiti dei talk show politici che vengono approvati dalla direzione generale dell’informazione Mediaset, da anni dominio incontrastato di Mauro Crippa, manager di lunga data del Biscione: VSM. Che mai vorrà dire? L’arcano non regge molto: VSM è infatti l’acronimo di Villa San Martino, ossia la magione di Arcore dove, negli ultimi anni con la compagna Marta Fascina, ha vissuto Silvio Berlusconi, tanto da diventare un luogo simbolico del suo potere.

I potenti al tempo di Giorgia, la censura da Arcore con lo zampino di Fascina
Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione Mediaset (Imagoeconomica).

Le partecipazioni a Stasera Italia e Quarta Repubblica erano fissate

Ma facciamo un passo indietro. Il 30 maggio esce I potenti al tempo di Giorgia, il libro di Luigi Bisignani e Paolo Madron (direttore di questo giornale) edito da Chiarelettere. Giornali e tivù ne parlano diffusamente, e a Mediaset non vogliono essere da meno. Così la casa editrice aveva concordato con la produzione di Stasera Italia, il programma condotto da Barbara Palombelli che va in onda su Rete 4 dal lunedì al venerdì, l’esclusiva della prima uscita televisiva del libro: gli accordi con Chiarelettere prevedono un’intervista faccia a faccia con la giornalista della durata di 12 minuti. Nel contempo un altro talk politico di punta della rete si fa avanti. Così che Quarta Repubblica, la trasmissione del lunedì sera condotta da Nicola Porro, invita Bisignani, per altro più volte ospite del programma, nella puntata di lunedì 12 giugno. Tutto deciso dunque.

I potenti al tempo di Giorgia, la censura da Arcore con lo zampino di Fascina
Luigi Bisignani (Imagoeconomica).

Poi la doppia cancellazione arrivata per ordini aziendali 

Quand’ecco una prima sorpresa: il 5 giugno la produzione di Stasera Italia chiama Bisignani e a malincuore gli dice di essere costretta per ordini aziendali a cancellare la sua partecipazione. Qualche giorno dopo stesso copione per Quarta Repubblica, dopo che domenica 11 Bisignani, come da accordi intercorsi con la produzione, aveva ricevuto un sms che gli dava le coordinate, ora e luogo (22.40 agli studi del Palatino) chiedendogli addirittura la targa dell’auto per predisporre il pass d’ingresso agli studi. Videonews, la testata cui fanno riferimento tutti i programmi di approfondimento giornalistico sempre alle dipendenze di Crippa, poi avrebbe completamente sconvolto la scaletta del suo e di tutti i programmi delle reti per la morte del Cavaliere, avvenuta proprio la mattina del 12 giugno.

Niet implacabile da Videonews: sarà anche perché nel libro si rivelano dei retroscena sul ruolo di Andrea Giambruno, lanciatissimo conduttore del Biscione nonché compagno di Giorgia Meloni?

La produzione di Quarta Repubblica comunque avvisava Bisignani di voler provare a inserire la sua partecipazione nelle ultime due puntate prima della pausa estiva. Proposito però frustrato dall’ennesimo niet implacabilmente arrivato da Videonews: di quel libro non si deve parlare. Sarà perché rivela per la prima volta i dettagli del patto tra Giorgia Meloni e Marina Berlusconi per garantire l’appoggio delle televisioni e la fine della fronda di Forza Italia al governo? Sarà perché il libro racconta nel dettaglio l’irresistibile ascesa di Marta Fascina da meteorina a finta moglie di Silvio? Sarà perché si rivelano dei retroscena sul ruolo di Andrea Giambruno, lanciatissimo conduttore del Biscione nonché compagno della presidente del Consiglio?

I potenti al tempo di Giorgia, la censura da Arcore con lo zampino di Fascina
Marta Fascina, Silvio e Marina Berlusconi (Imagoeconomica).

Una grave e pesante censura, anche controproducente

Ma qualunque sia la motivazione, resta il caso di pesante e grave censura da parte di un gruppo il cui fondatore si è professato fino all’ultimo paladino di libertà e tolleranza. Un libro messo all’indice come nei più nefasti regimi dittatoriali dove la libertà di pensiero e di opinione fanno paura. Oltretutto una decisione controproducente, perché a Mediaset nel momento in cui l’hanno presa avranno immaginato anche che la cosa sarebbe diventata pubblica. Infatti ne ha scritto Carmelo Caruso sul Foglio del 21 giugno. L’ordine di cancellare le due partecipazioni porta un marchio d’autore, VMS, Villa San Martino, e viene direttamente da Arcore. Non da Berlusconi, che stava male e che non avrebbe mai preso una simile iniziativa, ma dalla sua quasi moglie Marta Fascina.

I potenti al tempo di Giorgia, la censura da Arcore con lo zampino di Fascina
Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi (Imagoeconomica).

Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri sono stati informati?

Mediaset si è adeguata, perché sulla perversa dialettica tra partito e azienda ha prevalso il partito, ossia Fascina, la donna che in quel momento l’aveva in pugno tanto che aveva già cominciato a ridisegnarne gli organigrammi mettendo dei suoi fedelissimi nelle posizioni di comando. Ubi maior, devono aver pensato a Videonews Crippa e i suoi fedelissimi vicedirettori (ma hanno informato Pier Silvio e Fedele Confalonieri?): di quel libro non s’ha da parlare. Una scelta che, pur forzata dall’obbedienza a un diktat della donna del capo, certo non fa onore all’azienda di Cologno Monzese. E non rende un buon servizio nemmeno alla memoria del suo fondatore, perché Berlusconi da liberale qual era, sicuramente non l’avrebbe mai presa.

Elizabeth Finch di Julian Barnes alla seconda prova del linguistico: di cosa parla

Il 22 giugno 2023 migliaia di studenti in tutta Italia sono tornati sui banchi di scuola per affrontare la temuta seconda prova degli esami di Maturità, che come ogni anno differisce da indirizzo a indirizzo. Se quelli dello Scientifico si sono ritrovati davanti studi di funzione e problemi di geometria e quelli del Classico hanno dovuto tradurre una versione di Seneca, i ragazzi e le ragazze del liceo linguistico hanno avuto l’occasione di approfondire un autore non particolarmente conosciuto come Julian Barnes. Ecco di cosa parlava la traccia di inglese.

Elizabeth Finch di Julian Barnes alla Maturità del linguistico: di cosa parla il libro

L’opera scelta dal MIUR per la maturità linguistica 2023 è stata definita dal suo stesso autore come «un tributo appassionato alla filosofia, una valutazione accurata della storia, un invito a pensare a noi stessi. Si tratta di un momento per riflettere e per esplorare gentilmente le nostre teorie e convinzioni, è un balsamo per i nostri tempi».

Il libro vede al centro Elizabeth Finch, descritta non soltanto come una semplice insegnante ma anche come una pensatrice e una fonte di ispirazione per i suoi studenti. Grazie al suo lavoro, la docente riesce a condurre i suoi pupilli in un percorso di crescita personale. Il libro si sviluppa dunque a partire dalle riflessioni di Neil, un suo ex studente che rilegge i diari della docente, ricordando così la sua mente eccelsa e la sua passione per la ragione.

Chi è Julian Barnes

L’autore dell’opera, classe 1946, è ad oggi uno dei più apprezzati scrittori inglesi contemporanei. A lungo conosciuto con lo pseudonimo di Dan Kavanagh (con il quale ha scritto diversi romanzi polizieschi) è un apprezzato rappresentante del postmodernismo letterario.

Barnes, il cui ultimo libro è proprio Elizabeth Finch uscito nell’aprile del 2022, ha alle spalle un importantissimo riconoscimento: nel 2011 ha infatti vinto il prestigioso Man Booker Prize per l’opera Il senso di una fine.

Vanessa Incontrada: età, marito e figli dell’attrice e conduttrice

Vanessa Incontrada, nata a Barcellona il 24 novembre 1978, è un’attrice e conduttrice spagnola naturalizzata italiana. È stata ed è la storica conduttrice di Zelig accanto a Claudio Bisio.

Vanessa Incontrada, la carriera tra cinema e tv

Figlia di Filippo Incontrada, un italiano, e Alicia Soler Noguera, cittadina spagnola, Vanessa è cresciuta fra Barcellona e Follonica, iniziando la carriera come indossatrice a 17 anni. Esordì in televisione nel 1998 con il programma musicale Super, seguito da Super estate al fianco di Peppe Quintale. A maggio 2000 affiancò Giancarlo Magalli in Subbuglio.

Negli anni seguenti, la Incontrada divenne famosa soprattutto in televisione come attrice. Sono tanti i film e le fiction di cui è stata protagonista, tra cui I cerchi dell’acqua (2001) con Alessio Boni, Caruso, la voce dell’amore (2012), Benvenuti a tavola – Nord vs Sud (2012), Un’altra vita (2014), Angeli – Una storia d’amore (2014), Non dirlo al mio capo (2016) con Lino Guanciale, La classe degli asini (2016), Scomparsa (2017) e Il capitano Maria (2018).

Nel 2003 ha debuttato sul grande schermo con un film di Pupi Avati, Il cuore altrove. Durante il Festival di Fiano, nell’ambito della rassegna Lo schermo è donna, ha ricevuto il premio come giovane attrice emergente. Il film è stato presentato anche al Festival di Cannes e ai Golden Globe a Los Angeles.

Vanessa Incontrada, tra carriera e vita privata
Tiziana Rocca e Vanessa Incontrada al Festival del Cinema di Venezia nel 2020 (Getty Images).

Nell’ottobre 2005 l’attrice iniziò le riprese di Quale amore di Maurizio Sciarra, con Giorgio Pasotti, film che presentò in anteprima al Festival di Locarno nell’agosto 2006. Vanessa recitò anche in La cena per farli conoscere (uscito nel 2007) insieme a Diego Abatantuono, Violante Placido e Inés Sastre.

Le esperienze da conduttrice

Nel 2001 condusse Sanremo Giovani accanto a Pippo Baudo. Il 2004 è invece l’anno in cui iniziò a condurre Zelig con Claudio Bisio a cui ha fatto seguito la presentazione del Festivalbar 2005 con Fabio De Luigi. Nel 2009 iniziò a condurre i Wind Music Awards in diretta dall’Arena di Verona, ruolo in cui venne confermata anche dal 2011 con Teo Mammuccari e poi con Carlo Conti. La Incontrada condusse anche la sesta edizione di Italia’s Got Talent.

Nel 2020 ha partecipato in veste di giudice alla diciannovesima edizione di Amici di Maria De Filippi. e, successivamente, come concorrente alla seconda stagione del programma Celebrity Hunted: Caccia all’uomo disponibile su Prime Video.

Vanessa Incontrada, tra tv, cinema e vita privata con Rossano Laurini
Vanessa Incontrada alla sfilata di Elena Mirò nel 2020 (Getty Images).

Vanessa Incontrada, marito e figli

Dal 2007 la conduttrice è legata a Rossano Laurini e l’anno seguente è nato il loro primo figlio, Isal. Del marito si sa poco, solamente che ha conseguito la laurea presso l’Università di Palermo, la Younipa. Rossano, a quanto si percepisce dai social, è un grande appassionato di sport: ama praticare il nuoto, lo sci, la corsa e andare in mountain bike. È il direttore artistico e il gestore di diversi locali notturni. Non è noto se i due stiano ancora insieme. In un’intervista a Oggi, l’attrice aveva spiegato: «È un momento di grande riflessione. Ma con lui non si alzerà mai un muro, la nostra storia non sarà mai finita. Abbiamo un figlio, siamo e saremo legati a vita perché avremo sempre un presente».

Di cosa parlano gli Scritti civili di Vittorio Bachelet nella seconda prova di Maturità 2023

Mentre gli studenti dello Scientifico affrontavano quesiti legati (tra gli altri) al teorema di Rolle e quelli del Classico si cimentavano nella traduzione di una versione di Seneca, i ragazzi e le ragazze del liceo delle Scienze Umane si trovavano di fronte alla seconda prova degli esami di Maturità 2023 un brano tratto dagli scritti civili di Vittorio Bachelet. Ecco di cosa si tratta.

Cosa sono gli scritti civili di Vittorio Bachelet, proposti agli esami di Maturità 2o23

Scritti Civili è la prima vera opera che ha raccolto in maniera eccellente ed esaustica tutta la produzione dell’ex vicepresidente del CSM Vittorio Bachelet: si tratta dunque di un compendio di testi di carattere politico, culturale, economico, giuridico e letterario che portano il lettore a importanti riflessioni su alcune tematiche laiche di rilievo.

I maturandi hanno dunque avuto modo di analizzare e commentare alcuni brani scritti da Bachelet per la stampa di Azione Cattolica Italiana e della Fuci, per altri giornali di stampo cattolico e hanno inoltre avuto a disposizione dichiarazioni e interviste fatte dall’autore nel corso degli ultimi anni della sua vita. Bachelet, in modo particolare, rifletteva sulle modalità in cui è possibile conciliare la vita politica con la propria responsabilità sociale e familiare.

Chi è stato Vittorio Bachelet per il nostro Paese

Dopo aver militato nella Democrazia Cristiana, Bechelet era diventato dirigente di Azione Cattolica, consigliere comunale a Roma e successivamente Consigliere superiore della Magistratura.

Tra i più importanti intellettuali del nostro Paese della fine degli anni ’70, fu assassinato nel corso di un brutale attentato organizzato dalle Brigate Rosse all’Università La Sapienza, dove insegnava da ormai diversi anni diritto pubblico dell’economia alla facoltà di scienze politiche.

Bachelet, in ogni caso, non è stato l’unico autore tra i quali gli studenti di Scienze Umane hanno potuto scegliere. In occasione della Maturità 2023 il MIUR ha fornito agli studenti anche una traccia di Edgar Morin tratta da Il metodo.

Titan, è corsa contro il tempo: l’ossigeno nel sottomarino è finito

Il tempo è scaduto. Secondo le stime della Guardia costiera Usa all’interno del Titan, il sottomarino scomparso durante un’immersione per raggiungere il relitto del Titanic, l’ossigeno è terminato. Le speranze di recuperare vivi i cinque passeggeri sono quindi vicine allo zero.

Le ricerche si concentrano in un’area di 26 mila km quadrati

Ieri, mercoledì 21 giugno, un aereo canadese aveva captato rumori dal fondale, una speranza che però si era spenta immediatamente. Nell’area delle ricerche, a 600 km al largo dell’isola di Terranova, si sono intensificati i soccorsi con navi, aerei e robot. A guidare le operazioni è il rimorchiatore Polar Prince, lo stesso che aveva portato il Titan nel luogo della discesa verso il relitto del celebre transatlantico a 3800 metri di profondità. Per dare l’idea delle difficoltà delle ricerche basta considerare che il Titan è lungo sette metri ed è disperso in un’area di 26 mila km quadrati per circa 4 km di profondità. In caso poi il piccolo sottomarino fosse individuato, il problema sarebbe poi recuperarlo e riportarlo in superficie. Un’operazione che richiederebbe ulteriore tempo. Proprio quello che manca ai passeggeri.

I Rush e la ‘maledizione’ del Titanic

A bordo si trovano il miliardario ed esploratore inglese Hamish Harding, il businessman inglese di origini pakistane Shahzada Dawood e suo figlio Suleman di appena 19 anni,  l’esploratore francese esperto del Titanic Paul-Henri Nargeolet, e Stockton Rush, ad della OceanGate Expedition, la compagnia che ha organizzato il viaggio ed è proprietaria del sottomarino. Ironia della sorte, la moglie di Rush è figlia di un pronipote di Isidor e Ida Straus, passeggeri di prima classe del transatlantico affondato nel 1912 dopo l’impatto con un iceberg. La coppia però non salì sulle scialuppe di salvataggio e scomparve nell’oceano. Isidor, infatti, cedette il suo posto a bordo a donne e bambini e sua moglie Ida non lo lasciò solo.

Emanuela Orlandi scomparsa 40 anni fa: l’appello della famiglia al Papa e alla premier

A 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la famiglia ha lanciato un appello a Papa Francesco e Giorgia Meloni affinché diano il loro contributo nella ricerca della verità su una delle vicende di cronaca che sconvolsero l’Italia negli Anni 80. Era il 22 giugno 1983 quando la ragazza, allora 15enne, scomparve nel nulla dopo essere uscita da una scuola di musica nel centro di Roma. Da allora si sono susseguite piste, indagini e illazioni coinvolgenti diversi soggetti, dal Vaticano alla Banda della Magliana, ma nessuna che abbia portato a capire cosa sia successo alla giovane. La famiglia non si è mai arresa, sopratutto il fratello Pietro, e da decenni si batte per far luce sull’accaduto.

L’appello della famiglia di Emanuela Orlandi a 40 anni dalla scomparsa

L’avvocato Laura Sgrò, legale degli Orlandi, ha dichiarato che questi ultimi si auspicano che il Santo Padre rievochi il caso di Emanuela durante l’Angelus: «L’auspicio della famiglia è che Papa Francesco ricordi con parole di speranza la prossima domenica, durante l’Angelus, Emanuela, una sua cittadina che manca da 40 anni. Sarebbe un gesto importante, di carità, in pieno spirito evangelico, che metterebbe fine a ogni polemica e rafforzerebbe la volontà di tutti nel cercare la verità».

Un appello simile è stato rivolto anche alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «La famiglia Orlandi ritiene che gli ideali della verità e della giustizia non abbiano colore politico e non appartengano a nessun partito, ma a tutti gli uomini di buona volontà. Per tale motivo, rivolge un appello alla premier con l’auspicio che possa contribuire, nel rispetto dei ruoli, alla ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela e al contempo a chiarire tutti i fatti che in questi 40 anni hanno segnato l’Italia e sono ancora rimasti oscuri».

40 anni fa la scomparsa di Emanuela Orlandi
Pietro Orlandi (Getty Images).

Lo stesso Pietro, in un’intervista al Fatto Quotidiano, si è augurato l’intervento della leader di Fratelli d’Italia per evitare ulteriori rinvii in Senato della commissione parlamentare dedicata proprio al caso della giovane scomparsa. Da settimane sta infatti subendo slittamenti, l’ultimo il 21 giugno, e il suo auspicio è che Meloni «chiarisca questa anomalia».

 

Previsioni meteo weekend 24-25 giugno 2023: meno caldo e qualche temporale

Come sarà il meteo per il primo vero weekend di questa estate 2023? Secondo le ultime previsioni dei metereologi, le temperature dovrebbero essere destinate a calare a partire dal fine settimana del 24 e 25 giugno, con alta pressione quasi ovunque e qualche acquazzone sparso.

Le previsioni del tempo per sabato 24 giugno 2023: ampie schiarite quasi ovunque e temperature in calo

Il calo delle temperature previsto per le prossime ore (che si porterà via la terribile afa di questi giorni) sarà registrato a dire il vero già a partire dalla serata di venerdì, soprattutto in certe parti dell’arco alpino e in alcune zone interne della Sardegna. La colonnina di mercurio scenderà poi anche nelle regioni centro-meridionali che si affacciano sul Mar Adriatico, grazie ad un provvidenziale fronte di aria fresca. Al Nord si registrerà la tendenza ad ampie schiarite, con variabilità sulle Alpi e sulla Romagna, e temperature in calo con massime tra i 28 e i 32 gradi; al Centro si registrerà ancora una possibile instabilità, con rovesci temporaleschi concentrati soprattutto su Abruzzo e Lazio (mentre altrove il cielo sarà piuttosto sgombro di nuvole); al Sud si segnala la possibilità di rovesci pomeridiani in modo particolare sugli Appennini, mentre sulle coste e sulle isole sono previste schiarite.

Il meteo di domenica 25 giugno 2023: previste lievi piogge al Sud

Il 25 giugno i metereologi prevedono ampie schiarite in quasi tutto il Nord Italia, con qualche nube sparsa sul Veneto e sulle Dolomiti. Per quanto riguarda il Centro invece si prevedono nubi sparse con ampie schiarite solo sul Gran Sasso e sulla dorsale, mentre sarà sereno sui litorali e sulle subappenniniche. Per la giornata di domenica si prevedono pioggie solo sul Sud Tirreno a livello della dorsale calabra, mentre sull’Adriatico è previsto tempo nuvoloso con locali aperture a livello della dorsale lucana. Le piogge sono previste solo nel Catanese e in alcune zone interne della Sicilia, mentre sarà piuttosto sereno sulle coste e nelle zone interne della Sardegna.

Teorema di Rolle alla seconda prova di Maturità 2023: cos’è

Il 22 giugno 2023 si è svolta in tutta Italia la seconda temutissima prova degli esami di Maturità, quella che rispetto al tema di italiano cambia a seconda dell’indirizzo di ogni singolo istituto. Per il liceo scientifico, come sempre, il MIUR ha selezionato matematica, invitando per quest’anno gli studenti ad affrontare anche il teorema di Rolle. Ecco di cosa si tratta.

Cos’è il teorema di Rolle proposto alla Maturità 2023

Secondo la Treccani, il teoema di Rolle stabilisce che «se una funzione ƒ(x), continua in un intervallo chiuso [a, b] e dotata di derivata nell’intervallo aperto (a, b), assume gli stessi valori ƒ(a) = ƒ(b) agli estremi dell’intervallo, allora esiste almeno un punto ξ ∈ (a, b) in cui la derivata ƒ′ (ξ) si annulla. Per esempio la funzione ƒ(x) = √(x) − x è continua in [0, 1], derivabile in (0, 1] e ƒ(0) = ƒ(1); la sua derivata formula si annulla per x = 1/4. Intuitivamente, nelle condizioni poste, o la funzione è costante, e allora la sua derivata si annulla in ogni punto dell’intervallo, oppure ha in esso almeno un punto di massimo o di minimo. Il teorema di Rolle è un caso particolare del teorema del valore medio».

L’applicazione del teorema di Rolle, ad ogni modo, è stata al centro solo di uno degli 8 quesiti proposti agli studenti maturandi in mattinata. Tra i problemi della seconda prova di matematica c’è infatti stato spazio anche per lo studio degli zeri in una funzione, il calcolo delle probabilità legato ad un dado truccato e alcuni esercizi di geometria legate a dimostrazioni su parallelepipedi e triangoli.

La storia del teorema di Rolle

Sembra che i primi studi sul teorema siano da attribuire al matematico indiano Bhaskara, vissuto tra il 1114 e il 1185. Il teorema, il cui nome deriva dallo studioso Michel Rolle, venne utilizzato per la prima volta da parte del tedesco Moritz Wilhelm Drobisch nel 1834 e dall’italiano Giusto Bellavitis nel 1846.