La mia maturità, Dumbo e i dj set: il racconto della settimana

Dato che ormai a mettere i dischi ci sto prendendo sempre più gusto ho accettato l’invito dei regaZ di Upcycle, un locale dal sapore nordico dalle parti di via Ampére frequentato per lo più da realtà vicine al mondo della bicicletta milanese, che per l’occasione hanno chiuso la strada e organizzato una mega festa per festeggiare i loro 10 anni. Per cui eccomi qui in veste di disc-jockey dell’apocalisse, che tra l’altro è il ruolo che preferisco recitare in assoluto, con l’iPad poggiato su una cargo bike adibita a consolle, mentre scorro le varie playlist che mi sono diligentemente preparato per questo lunghissimo dj-set di oltre sei ore che comprende tutta la musica immaginabile e partendo da roba ultra radiofonica estiva passa dal jazz dal funk e dall’hip-hop, si ferma dalle parti del rock e del punk, e si conclude con dell’elettronica ballabilissima con cui intendo mandare tutti fuori di testa. Abbastanza sodisfatto del lavoro svolto tra le mure domestiche penso a quanto scritto da Claudio Coccoluto nel suo mitico libro, Io, Dj, all’interno del quale sosteneva che la serata non la fai dietro la consolle ma a casa, mentre prepari la borsa dei dischi, il che equivale oggi a prepararsi preventivamente delle playlist esattamente come ho fatto io. In definitiva è tutto un grande successo, un sacco di gente viene a salutarmi e sono come al solito strette di mano, abbracci, pacche sulle spalle e bacibacini, anche con il sindaco che oltretutto avevo intervistato diverse volte ai tempi di Radio Pop, accolto in pompa magna e ospite d’onore dell’evento.

Mettere la musica in strada è diverso dal farlo in qualche club o in qualche locale, devi essere molto bravo ad accontentare tutti e spaziare a 360 gradi. Da quello che vedo, tra le bariste che lanciano ululati di approvazione e un gruppo di ragazze che hanno già intasato la pista vestite solamente con bikini alla brasiliana e stivali alla moschettiera, tutto sta filando per il verso giusto. Tutto, se non fosse che a un certo punto ho incontrato una mia ex collega che mi ha fatto talmente innervosire con la sua faccia di cazzo che se non fosse stata una ragazza le avrei tirato una testata. «Ma lavori ancora alla Belle Aurore? E Ofelia è ancora al Polpetta DOC?», mi ha chiesto ridendomi in faccia. «Sì, cogliona», le ho risposto, «e non vedo che cazzo ci sia da ridere, sfigata di merda», prima di girarle le spalle e mandarla affanculo. Ultimamente, come dicevo ieri al mio psycho, sono piuttosto nervoso e parecchio suscettibile e forse è questo il motivo per cui la vista di questa troglodita mi ha irritato così tanto. Anche se a dirla tutta, se mi fermo un attimo a osservarmi dall’esterno, con le cuffie in testa, i miei shorts Anni 70 della Nike e la mia t-shirt bianca con sopra scritto DUMBO, sono olfattivamente magnifico, oltreché indiscutibilmente stiloso. E che cazzo!

La faccia più ruvida e indigesta di questo movimento era rappresentata da un manipolo di fuorilegge il cui obiettivo unico era quello di scrivere ovunque il proprio nome, esclusivamente in contesti non consentiti, quindi illegali, in modo che lo potessero leggere il maggior numero di persone possibili. Tra questi il king assoluto era Dumbo

Ed è per questo motivo che anche il giorno dopo al lavoro, dietro al banco del bar, indosso la stessa maglietta con sopra scritto DUMBO e un paio di pantaloni a righe bianche e azzurre del pigiama con dei piccoli Woodstock strafatti disegnati ovunque, portati con nonchalance sotto il grembiule blu dei miei amici OLDER che uso tutti i giorni durante i miei turni all’avamposto chic ma radicale. La tanto citata maglietta è parte di una collezione appena uscita nata da una collabo tra Ivano Atzori aka Dumbo e il marchio Iuter di cui tutti stanno parlando e che è stata presentata ufficialmente domenica scorsa in Piazza Vetra, dove tutto è cominciato, in un magniloquente evento street al cui ho avuto il piacere di partecipare essendo stato invitato da Dumbo in persona. MILANO IMPERFECTA. Per capire cosa significhi esattamente il nome di Dumbo per i ragazzi della mia generazione bisogna fare un salto indietro agli Anni 90, all’epoca della golden age dell’hip-hop italiano e più in particolare del writing milanese. Nel decennio che va dall’1987 al 1998 Milano è stata la indiscussa capitale del writing, unanimemente riconosciuta in ambito italiano come la casa dello stile, o degli stili. La faccia più ruvida e indigesta di questo movimento era rappresentata da un manipolo di fuorilegge il cui obiettivo unico era quello di scrivere ovunque il proprio nome, esclusivamente in contesti non consentiti, quindi illegali, in modo che lo potessero leggere il maggior numero di persone possibili. Tra questi il king assoluto era Dumbo, un essere mitologico, che aveva letteralmente scarabocchiato tutta la città con la sua tag e che qualche curatore, anni dopo, paragonò come importanza per l’immaginario milanese addirittura a Giorgio Armani. Il suo nome era dappertutto, ti giravi e leggevi Dumbo ovunque. In qualsiasi posto, a qualsiasi ora.

La mia maturità, Dumbo e i dj set: il racconto della settimana
Il dj set in piazza Vetra (foto Lorenzo Villa).

Bè, il King è tornato, e me lo trovo davanti in una piccola via dietro Piazza Vetra domenica pomeriggio, appena saltato giù dalla barca a vela, corso in fretta e furia a Milano per non perdermi la presentazione della sua nuova linea di abbigliamento. «Andrea!», mi dice, prima di abbracciarmi, «sono molto contento che tu sia venuto», e così entriamo in piazza assieme, uno di fianco all’altro, mentre mi racconta com’è nata questa idea e i motivi che lo hanno spinto a scegliere Iuter come partner dell’iniziativa. «Tutto è iniziato durante il lockdown, un giorno sono uscito a pranzo con una rockstar, Ghali, che mi ha letteralmente preso a ceffoni risvegliandomi da una specie di torpore. Mi ha guardato in faccia e mi ha detto: “Ivano se non fai qualcosa ora le nuove generazioni non sapranno mai quanto sei stato importante per questa città”. Così ho iniziato a pensare a Milano Imperfecta, e ho trovato Iuter, un brand secondo me che, al pari di Margiela e Commes des Garçon, negli ultimi anni è riuscito ad entrare nel sistema in maniera eversiva con un’attitudine, come puoi immaginare, a me molto cara». «Hai visto quanta gente c’è? Sei contento?», gli ho chiesto poi, prima di salutarlo. «Sì, molto», mi ha risposto, «perché dopo la presentazione della collezione alla stampa e tutta la fatica che ho fatto, adesso, c’è la parte più importante, ovvero l’incontro con la comunità. Spero vengano un sacco di giovani, anche». Tutti tengono in mano lattine di birra con sopra scritto “Loop Vetra”, c’è odore di hashish e marijuana ovunque e sono come di consueto bacibacini, abbracci, strette di mano e pacche sulle spalle, tra art director di agenzie pubblicitarie, ex writer, musicisti seminoti, curatori di gallerie d’arte indipendenti e fotografi di fama mondiale, oltre a stuoli di ragazze ultratatuate con gonne cortissime e sneaker ultracolorate ai piedi. Come ho già scritto da qualche parte ci tenevo parecchio ad essere qui questo pomeriggio perché nonostante il tempo che passa resto molto affezionato a Ivano e a quello che ha rappresentato, come se attraverso la sua storia, in qualche modo, riuscissi ogni volta a entrare in contatto con il me ragazzo.

Ricordo come fosse ieri che provai un sentimento di svuotamento misto a incredulità, più che di gioia. La stessa sensazione che mi prende ancora oggi quando mi capita di passare davanti al Parini e alzare gli occhi verso il terrazzo dal quale telefonai a mia zia quel giorno di mezza estate del 2002

Lo stesso me ragazzo che mi torna in mente, sfogliando i giornali e leggendo i titoli dei temi della maturità, che in questi stessi giorni nell’estate del 2002 sosteneva gli esami al Civico Liceo Serale Gandhi, ospitato nelle aule del prestigioso liceo classico Giuseppe Parini di Milano. Ricordo con esattezza il momento in cui, finiti gli orali, con indosso la mia Fred Perry bordò madida di sudore, uscivo nel terrazzo del Parini affacciato su via Goito e, tremante, telefonavo a mia zia Pia dicendole: «Zia, mi hanno promosso!», concludendo così un infinito e tormentatissimo periodo della durata di otto anni di carriera liceale, durante il quale avevo collezionato quattro bocciature e avevo girato otto istituti venendo quasi sempre cacciato, tra scuole statali, private, diurne e serali. «Ti hanno promosso Frateff», mi disse il professor Bonelli, alla fine degli orali dandomi un buffetto sulla guancia, «ti hanno dato 61, perché sei bravo in italiano». E ricordo come fosse ieri che provai un sentimento di svuotamento misto a incredulità, più che di gioia. La stessa sensazione che mi prende ancora oggi ogni qual volta mi capita di passare davanti al Parini e alzare gli occhi al cielo verso il terrazzo dal quale telefonai a mia zia quel giorno di mezza estate del 2002.

Il disco pieno dell’astro caro ai poeti rischiarava la notte umida di quella notte di mezza estate nella villa sul lago di Varese di uno dei nostri compagni di classe dal quale eravamo andati tutti a festeggiare e io ancora, strafatto come di regola, non potevo credere ai miei occhi. Ricordo che il cuore batteva dispari mentre in un raro sprazzo di lucidità mi rendevo conto che se si voleva andare verso il futuro bisognava accettare che le cose cambiassero rapidamente e senza sosta. Fumammo con il compagno d’attacco Dichio un bong di una sostanza nuova fortemente allucinogena, che nessuno di noi aveva mai provato prima, la Salvia Divinorum e di colpo il mio sbalordimento si trasformò in un nuova forma psichedelica che scambiai per un viatico rivelatore per la condotta di una nuova vita. Avevo un colpo a disposizione, uno solo, per uccidere il demonio che mi rendeva la vita impossibile: andarmene! La mattina dopo presi i biglietti per Londra e qualche giorno dopo all’aeroporto abbracciai, come si fa con le fidanzate, il vecchio compagno d’attacco Dichio: avevamo sperimentato la stessa rabbia e la medesima mancanza, ma ormai quelle ombre di cuccioli doloranti erano svanite. Al loro posto c’erano due giovani di 22 anni che presto avrebbero dovuto fare le loro scelte. Nessuno dei due era stato capace di catturare il vento, ma a forza d’inseguirlo eravamo quasi diventati uomini. Io a Londra in realtà resistetti solo tre mesi. L’anno dopo partì anche il compagno d’attacco, che a Londra ci rimase per oltre un anno. Ma questa è un’altra storia. «Quella tenebra che vediamo davanti a noi ci angoscia, amico», mi disse quel giorno, mentre con la borsa da viaggio Yamaha stavo per imbarcarmi da Malpensa per Heathrow. «Spaventati come siamo rischiamo di scambiarla per la fine. Ma non è così». Poi posò sulla mia guancia un bacio leggero e mi disse: «È solo il futuro che arriva». Lo stesso futuro che mi si para davanti oggi mentre, oltre 20 anni dopo quel giorno, seduto sul ponte in tek di una barca a vela davanti a Portofino, osservo l’orizzonte con su i Ray-Ban per proteggere gli occhi dal sole, scalzo in bermuda, con indosso una t-shirt con sopra scritto a caratteri cubitali:  MILANO IMPERFECTA.

Prigozhin sfida Mosca, la Wagner occupa Rostov. Putin: «Pugnalati alle spalle»

Sale la tensione in Russia. Nella notte Yevgeny Prigozhin, che aveva accusato i capi della Difesa di avere ordinato un attacco contro il Gruppo Wagner, con i suoi mercenari ha varcato il confine russo entrando a Rostov sul Don. Dopo aver preso il controllo dei siti militari della città, base logistica chiave per l’offensiva in Ucraina, Prigozhin ha annunciato che le sue truppe sono pronte a marciare su Mosca se il ministro della Difesa, Sergei Shoigu e il generale Valery Gerasimov, non accetteranno di incontrarlo. «Siamo in 25 mila», ha detto invitando i russi, in particolare i soldati, a unirsi al suo esercito e a non opporre resistenza in quello che «non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia». Di diverso avviso l’intelligence militare russa, che ha definito l’azione di Prigozhin «un colpo di Stato», e soprattutto Vladimir Putin: «Gli interessi personali hanno portato al tradimento del nostro Paese e alla causa che le nostre forze armate stanno combattendo. Tutti coloro che sono andati sulla via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari», ha detto il presidente russo in un discorso trasmesso in diretta tv. Mentre a Mosca sono stati blindati i centri di potere, a San Pietroburgo le forze di sicurezza russa hanno circondato l’edificio che ospita il quartier generale del Gruppo Wagner.

Nessuna resistenza incontrata a Rostov sul Don

Prigozhin ha dichiarato di essere entrato a Rostov sul Don insieme ai suoi uomini senza incontrare alcuna resistenza. A documentarlo alcuni video diffusi sui social, che mostrano decine di soldati armati e mezzi blindati in mezzo alla strada, mentre alcune persone riprendono la scena con il cellulare. A Rostov-sul-Don il leader del Gruppo Wagner ha incontrato Yunus-Bek Evkurov, vice ministro della Difesa russo, e Vladimir Alekseev, il vice capo di stato maggiore, che nella notte insieme al generale Sergei Surovikin aveva registrato un videomessaggio rivolto ai combattenti del Gruppo Wagner, esortandoli a non partecipare alla ribellione annunciata dal loro capo.

Prigozhin ha invitato i russi a non credere al Cremlino

Prigozhin, che chiede un incontro con Gerasimov e Shoigu, minacciando altrimenti di marciare su Mosca, ha invitato i cittadini russi a non credere a quello che dicono i media di Stato: «Un’enorme quantità di territorio è persa, i soldati vengono uccisi in numeri tre, quattro volte superiori a quelli dei documenti mostrati ai vertici militari». Prigozhin ha anche fatto sapere che Gerasimov è fuggito da Rostov al suo arrivo a Rostov e che le sue truppe avrebbero abbattuto un elicottero militare russo.

Prigozhin lancia la rivolta, Russia sull’orlo della guerra civile
Vladimir Putin (Imagoeconomica).

Il capo del Gruppo Wagner rischia fino a 20 anni di carcere

Prima che Putin parlasse apertamente di tradimento, il procuratore generale Igor Krasnov aveva già aperto un procedimento penale contro Prigozhin, incriminato per il tentativo di organizzare una ribellione armata: rischia dai 12 ai 20 anni di carcere. «Siete stati ingannati nell’avventura criminale di Prigozhin e nella partecipazione a una ribellione armata. Vi chiediamo di mostrare prudenza e di mettervi in contatto con i rappresentanti del ministero della Difesa russo o delle forze dell’ordine il prima possibile. Garantiamo la sicurezza di tutti. Molti dei vostri compagni di diversi distaccamenti si sono già resi conto del loro errore chiedendo aiuto per garantire la possibilità di tornare in sicurezza ai loro punti di schieramento permanenti», aveva dichiarato il ministero della Difesa russo in una nota, rivolgendosi ai militari del Gruppo Wagner.

Prigozhin lancia la rivolta: Wagner pronta a marciare su Mosca. Russia sull’orlo della guerra civile. Costa sta succedendo.
Prigozhin a colloquio con Evkurov e Alekseev (Twitter).

Mosca blindata: misure antiterrorismo

La tensione è altissima nel Paese. Blindata intanto Mosca, con posti di blocco e mezzi militari a protezione dei centri di potere. Chiuse ai visitatori la Piazza Rossa, il Mausoleo di Lenin e la necropoli vicino al muro del Cremlino. Il sindaco della capitale russa ha dichiarato che sono state messe in atto misure antiterrorismo.

La vita è una cosa meravigliosa stasera su Rete 4: trama, cast e curiosità

Stasera, 24 giugno 2023, andrà in onda il film La vita è una cosa meravigliosa alle ore 21.30 sul canale televisivo Rete 4. Il film ha debuttato nei cinema italiani nel 2010 ed è una commedia diretta da Carlo Vanzina che si è occupato di scrivere anche la sceneggiatura in collaborazione con il fratello Enrico. Il cast della pellicola include alcuni dei volti più noti del mondo dello spettacolo italiano come il compianto Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Enrico Brignano, Maurizio Mattioli, Nancy Brilli e Luisa Ranieri.

La vita è una cosa meravigliosa è il film che andrà in onda su Rete 4 il 24 giugno 2023, ecco curiosità, trama e cast.
Gigi Proietti (Getty Images).

La vita è una cosa meravigliosa, trama e cast del film in onda stasera 24 giugno 2023 su Rete 4

La trama di questa commedia intreccia le vite di svariati personaggi e le loro relazioni amorose. Cesare (Enrico Brignano) è un poliziotto che ha il compito di monitorare e ascoltare diverse intercettazioni, ha una relazione con Dorina (Julija Majarcuk), una giovane rumena e svolge il suo lavoro come da routine. Antonio (Vincenzo Salemme) è un importante direttore di un noto gruppo bancario ed è sposato con Federica (Orsetta De Rossi), casalinga che vuole apparire come una nobildonna. I due hanno anche una figlia di nome Vanessa (Virginie Marsan). Claudio (Gigi Proietti), amico di Antonio, è un chirurgo che lavora nella clinica del Dottor Terenzi (Sebastiano Lo Monaco), è sposato con Elena (Nancy Brilli) ed è il padre di Luca (Carlo Fabiano). Tra questi personaggi rientra anche la giovane massaggiatrice Laura (Luisa Ranieri), che di tanto in tanto si reca a casa della cliente Federica.

La vita di queste persone verrà stravolta a poco a poco a causa di numerosi incidenti che li coinvolgeranno direttamente o indirettamente. Difatti, Cesare scopre che Dorina è una escort e, dopo aver ascoltato delle intercettazioni a casa di Antonio, si innamora della massaggiatrice Laura. Elena, la moglie di Claudio, soffre di gelosia maniacale e, dopo aver consultato un cartomante, si convince che il marito la tradisca. Allo stesso tempo, il figlio Luca è uno scansafatiche e si ritrova impicciato in diverse faccende ambigue. Anche Antonio dovrà affrontare alcuni problemi perché viene ricattato da politici che vorrebbero dei fondi neri per le loro attività illecite. A un certo punto sembra tutto collassare per i diversi personaggi ma si sa, la vita è una cosa meravigliosa e alla fine si trova sempre una via d’uscita.

La vita è una cosa meravigliosa, 5 curiosità sul film

La vita è una cosa meravigliosa e l’omaggio a Frank Capra

Come gli appassionati cinefili avranno notato, il titolo di questa commedia non è stato scelto a caso. Infatti richiama il capolavoro di Frank Capra La vita è meravigliosa del 1946. Tuttavia, i due film sono completamente slegati per trama e temi, visto che la pellicola di Carlo Vanzina è una semplice commedia mentre l’opera di Capra è considerato un classico di Natale.

La vita è una cosa meravigliosa, la citazione a un altro film dei Vanzina

All’interno della pellicola c’è un riferimento a un altro film dei Vanzina, vale a dire Un’estate ai Caraibi. Infatti in una scena Cesare, interpretato da Gigi Proietti, entra in un bar e incontra Laura, interpretata da Luisa Ranieri. Alle spalle dei personaggi è possibile notare la locandina del film uscito nei cinema nel 2009.

La vita è una cosa meravigliosa, l’ultimo film per la carriera di un attore italiano

Questa pellicola rappresenta l’ultima nel quale compare Vincenzo Crocitti. L’attore, che interpreta Augusto, il padre di Marco, è infatti morto poco dopo le riprese del film. Nel corso della sua carriera ha interpretato altre commedie italiane di successo come Attila – Flagello di Dio e Un Borghese Piccolo Piccolo.

La vita è una cosa meravigliosa, il colpo ricevuto da Gigi Proietti durante le riprese

Gigi Proietti nel corso delle riprese è stato vittima di un incidente spiacevole. In una scena, Nancy Brilli, che interpreta la moglie gelosa di Proietti, scaglia un vaso finto sulla testa dell’attore. Tuttavia, il colpo ricevuto fu estremamente forte e Proietti si accasciò al suolo, perdendo i sensi per qualche secondo e rimanendo intontito per il resto della giornata di riprese.

La vita è una cosa meravigliosa è il film che andrà in onda su Rete 4 il 24 giugno 2023, ecco curiosità, trama e cast.
Gigi Proietti e Vincenzo Salemme (Facebook).

La vita è una cosa meravigliosa, i problemi tra Enrico Brignano e la vicina

Anche Enrico Brignano ha avuto dei problemi durante le riprese del film. Durante una scena girata in un appartamento sull’Appia, una vicina della location continuava a lamentarsi per lo scompiglio creato dalla troupe. Ciò rese impossibile continuare le riprese. Brignano prese in mano la situazione e decise di andare a parlare direttamente con la vicina, riuscendo a calmarla. Come? Le promise di acquistare quell’appartamento dopo aver terminato le riprese del film.

Italia loves Romagna stasera su Rai 1: cantanti e conduttori del concerto

Stasera 24 giugno 2023, alle ore 20.35, andrà in onda il concerto Italia loves Romagna sul canale televisivo Rai 1. Si tratta di un grande evento realizzato con lo scopo di raccogliere fondi da donare in beneficenza alla Regione Emilia-Romagna, colpita dalle alluvioni durante il mese di maggio. Sul palco ci saranno numerosi ospiti come Elisa, Zucchero, Elodie e molti altri ancora. Il concerto verrà trasmesso in diretta tv sull’ammiraglia Rai e sulla piattaforma streaming RaiPlay.

Italia Loves Romagna è il concerto che si terrà su Rai 1 il giorno 24 giugno 2023, ecco tutte le informazioni.
Laura Pausini, tra gli artisti che si esibiranno sul palco (Getty Images)

Italia loves Romagna, i cantanti che parteciperanno al concerto stasera su Rai 1: da Elisa a Zucchero

Sono diversi i cantanti che si alterneranno sul palco della Rcf Arena di Reggio Emilia, conosciuta da tutti con il nome di Campovolo. Tanti artisti hanno infatti voluto partecipare per fare la differenza e per aiutare la popolazione emiliano-romagnola in difficoltà dopo i danni causati dal maltempo. I cantanti che si esibiranno sul palco sono: Blanco, Andrea Bocelli, Elisa, Elodie, Emma, Giorgia, Irama & Rkomi, Luciano Ligabue, Madame, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Negramaro, Laura Pausini, Max Pezzali, Salmo, Tananai e Zucchero. Gli artisti daranno vita non solo a esibizioni da solisti ma anche a duetti speciali.

Italia Loves Romagna, i conduttori del concerto stasera su Rai 1: da Amadeus a Panariello

Il concerto Italia Loves Romagna vedrà alternarsi diversi conduttori. Tra coloro che presenteranno i diversi artisti sul palco della Rcf Arena ci sono Amadeus, Alessia Marcuzzi, Giorgio Panariello e Francesca Fagnani. Insieme ai conduttori del concerto ci sarà una super band di 10 elementi e l’Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani (OSNC) formata da 63 giovani musicisti emiliani e romagnoli.

Italia Loves Romagna è il concerto che si terrà su Rai 1 il giorno 24 giugno 2023, ecco tutte le informazioni.
Amadeus e Tananai, il primo presenterà il concerto mentre il secondo si esibirà dal palco (Getty Images).

Italia Loves Romagna, le parole di Stefano Bonaccini sul concerto: «Ringrazio tutti»

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha espresso il suo parere in merito a questa bellissima iniziativa: «Ringrazio tutti gli artisti che parteciperanno nelle province più colpite dall’alluvione, come Ravenna e Cesena. Stiamo lavorando per presentare progetti specifici affinché quello che sarà raccolto dalla manifestazione di sabato sia destinato per il recupero di luoghi inerenti alla cultura».

Anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha commentato l’iniziativa: «La Romagna è un luogo identitario del carattere italiano: è parte fondamentale della nostra nazione e della nostra storia  nazionale. Occorre fare il massimo sforzo possibile di solidarietà affinché i riflettori non si spengano».

Italia loves Romagna, come donare per il concerto: il ricavato andrà in beneficenza

Tutto il ricavato dell’evento Italia loves Romagna sarà donato in beneficenza. Da giovedì 22 giugno e fino al 5 luglio il numero solidale 45538 sarà attivo per donare tramite sms, dal costo di 2 euro, o chiamata, dal costo di 5 o 10 euro. Sarà possibile donare alla causa anche sul sito www.antoniano.it, sul sito di Intesa Sanpaolo e tramite bonifico bancario sul c/c Intesa Sanpaolo con Iban IT16T0306909606100000196876. I biglietti per Italia loves Romagna sono disponibili sui circuiti più famosi e abituali. Per l’evento live sono attesi circa 50 mila spettatori.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto stasera su Italia 1: trama, cast e curiosità

Indiana Jones e il Tempio Maledetto è il film che andrà in onda stasera 24 giugno 2023 alle ore 21.25 sul canale televisivo Italia 1. Ha debuttato nei cinema nel 1984 e appartiene al genere avventura. Steven Spielberg è il regista di questa pellicola mentre la sceneggiatura è stata scritta da Willard Huyck e Gloria Katz. All’interno del cast ci sono numerosi attori famosi come Harrison Ford, Kate Capshaw, Ke Huy Quan e Amrish Puri.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto andrà in onda stasera 24 giugno 2023 sul canale televisivo Italia 1: ecco trama, cast e curiosità.
L’attore protagonista Harrison Ford (Getty Images).

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, trama e cast del film in onda stasera 24 giugno 2023 su Italia 1

La trama di Indiana Jones e il Tempio Maledetto segue le vicende del noto esploratore mentre si trova a Shanghai nel 1935. L’avventuriero è stato assunto da Lao Che (Roy Chiao), un boss del crimine che lo ha scelto per recuperare i resti dell’imperatore Nurhaci. Tuttavia, Indiana Jones (Harrison Ford) deve sopravvivere a un tentativo di avvelenamento del gangster che vuole disfarsene. L’archeologo riesce a scappare grazie all’aiuto dell’orfano Shorty Round (Ke Huy Quan) e alla cantante di nightclub Willie Scott (Kate Capshaw). I tre si rifugiano in modo rocambolesco su un aereo cargo che appartiene a Lao Che e nel corso del viaggio sono costretti a gettarsi in volo utilizzando un canotto gonfiabile. Dopo questa fuga finiscono nelle vicinanze dell’Himalaya e vengono accolti dagli abitanti di un villaggio indiano ridotto in rovina, i cui abitanti vedono in Indiana Jones un salvatore mandato dal dio Siva e gli affidano un compito: recuperare la pietra sacra rubata nel loro santuario.

Per riuscire a fare ciò, Indiana Jones e i suoi amici devono recarsi al Palazzo di Pankot e scoprire di più sulla setta Thuggee devota al culto della malvagia dea Kali. Inizialmente, l’archeologo viene accolto in modo appropriato al Palazzo ma, dopo un orribile pasto, un misterioso individuo cerca di assassinarlo. Jones è costretto a fuggire di nuovo e durante la fuga si imbatte in un passaggio segreto che lo conduce al Tempio del Male, un luogo sacro per i Thuggee dove vengono compiuti terribili sacrifici da parte del sacerdote Mola Ram (Amrish Puri). A quel punto, Indiana Jones si convincerà che deve risolvere la situazione e recuperare le pietre preziose rubate nei villaggi vicini. Grazie al suo coraggio e al supporto dei suoi aiutanti, l’archeologo supererà mille peripezie e potrà finalmente eliminare la malvagia setta del Tempio Maledetto.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, 5 curiosità sul film 

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, le riprese del film in Gran Bretagna e Sri Lanka

Le riprese del film si sono svolte all’interno degli Elstree Studios in Gran Bretagna. Per quanto riguarda gli esterni, invece, le riprese sono state effettuate in Sri Lanka, nei pressi della città di Kandy. Il regista e la produzione volevano girare le scene in India, precisamente a Jaipur, ma il governo indiano respinse le loro richieste perché temeva che il film potesse dare un’immagine negativa alla nazione.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, la vittoria ai premi Oscar e le critiche a Spielberg

Il film ha ottenuto una vittoria ai premi Oscar del 1985 nella categoria Miglior Effetti Speciali, trionfando su altri due cult come Ghostbusters e 2010 – L’anno del contatto. La pellicola ottenne anche una nomination per la Miglior Colonna Sonora a John Williams ma perse contro Maurice Jarre, compositore della colonna sonora di Passaggio in India. Nonostante questi risultati, Indiana Jones e il Tempio Maledetto venne aspramente criticato da alcuni critici. Questo perché il film aveva un tono molto più cupo rispetto al precedente e alcune scene erano estremamente crude per quello che doveva essere un lungometraggio per famiglie.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, il fortunato incontro tra Spielberg e Capshaw

Anche a causa delle critiche ricevute, sia Spielberg che George Lucas, produttore esecutivo dell’opera, arrivarono ad odiare il progetto. Tuttavia, Steven Spielberg conobbe sul set l’attrice Kate Capshaw e se ne innamorò perdutamente. L’amore fu ricambiato da lei e i due convolarono a nozze nel 1991. Al riguardo, Spielberg affermò: «Incontrai Kate Capshaw. Anni dopo ci sposammo e per me questa è la ragione per la quale ero destinato a dirigere Il Tempio Maledetto».

Indiana Jones e il Tempio Maledetto andrà in onda stasera 24 giugno 2023 sul canale televisivo Italia 1: ecco trama, cast e curiosità.
Steven Spielberg e Kate Capshaw nel 1984 (Getty Images).

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, il sequel che in realtà è un prequel

Non tutti notano questa cosa, ma Indiana Jones e il Tempio Maledetto, sebbene sia il secondo film del franchise, in realtà è un prequel. Infatti, le avventure dell’esploratore in questo capitolo della saga si svolgono nel 1935. Le vicende del primo film della serie, I predatori dell’arca perduta, si svolgono appena un anno dopo, nel 1936.

Indiana Jones e il Tempio Maledetto, i problemi di Ford e il salvataggio della sua controfigura

Durante le riprese del film, Harrison Ford dovette lasciare urgentemente il set per operarsi a causa di un’ernia al disco. Tuttavia, la produzione continuò a girare il film senza problemi. Come? Le scene di azione vennero girate dalla controfigura di Ford, Vic Armstrong. Quest’ultimo era un sosia del noto attore e gli somigliava moltissimo. Per questa ragione la produzione non dovette preoccuparsi di coprire la faccia dello stuntman durante le scene perché la somiglianza era incredibile.

Napoli, esplode auto del CNR lungo la Tangenziale

Sarebbe partita dal vano motore l’esplosione dell’auto con a bordo i due passeggeri che sono stati travolti dalle fiamme. Non si conoscono ancora le generalità delle due persone, un uomo e una donna, rimaste gravemente ustionate nell’incendio della Volswagen Polo del CNR (Centro Nazionale di Ricerche) sulla quale viaggiavano lungo la Tangenziale di Napoli, tra le uscite di Corso Malta e Capodimonte, in direzione Pozzuoli, al km 18.500 in ovest.

Lungo la Tangenziale di Napoli, un'auto del Centro Nazionale di Ricerche è esplosa con a bordo un uomo e una donna, feriti gravemente.
Code lungo la Tangenziale (Getty Images).

Napoli, auto esplode in tangenziale

L’esplosione è avvenuta attorno alle 14, nella zona ospedaliera. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco e due ambulanze del 118. Le fiamme sono state spente in poco tempo, mentre i due occupanti del veicolo sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in codice rosso nel vicino ospedale «Cardarelli», al centro grandi ustionati. Secondo quanto riportato dall’AGI, le loro condizioni sarebbero gravi. La polizia stradale ha avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto. In base alle prime informazioni, pare che il mezzo trasportasse materiale infiammabile.

Firenze, sedi Lega e Forza Italia imbrattate con insulti contro Berlusconi e Salvini

Gli insulti rosso vernice hanno ricoperto le sedi locali di Forza Italia e Lega a Firenze. La notizia degli atti vandalici è stata diffusa dagli esponenti locali dei partiti e, nel giro di pochissimo tempo, la fotografia della sede di Forza Italia è stata pubblicata dal ministro Antonio Tajani, che ha scritto: «Vandalizzare la sede di un partito, insultare un morto e gioire per la sua scomparsa bestemmiando. Come si può serbare così tanto odio? Mi auguro ci sia una condanna trasversale per quanto accaduto a Firenze. Solidarietà ai militanti di Forza Italia vittime di un gesto ignobile».  Tra le scritte rosse, una in particolare era diretta alla memoria di Silvio Berlusconi: «È morto, Dio…».

A Firenze, le sedi dei partiti della Lega e di Forza Italia sono state imbrattate all'esterno con vernice spray.
Sede Lega Firenze imbrattata (foto Facebook).

Firenze, imbrattate le sedi Lega e Forza Italia

In viale Corsica, sempre a Firenze, a poca distanza temporale, è stata imbrattata anche la sede della Lega. Il bersaglio degli insulti stavolta è stato Matteo Salvini, al quale sono stati disegnati una parrucca in testa e un naso da clown sulle vetrine esterne della sede, accompagnati dalla parola «pagliaccio». Un’altra scritta è stata realizzata con la vernice spray sul tappeto all’ingresso: «Leghisti fuori dai nostri quartieri». Il commissario regionale della Lega Toscana Luca Baroncini e il segretario provinciale di Firenze Federico Bussolin hanno commentato l’accaduto in una nota: «Queste reazioni dei soliti idioti non fanno altro che confermare che stiamo lavorando bene nei quartieri in difesa della legalità. Proseguiremo nelle nostre battaglie, a cominciare da oggi, in cui è previsto l’open day della sede per la raccolta firme lanciata nei giorni scorsi in città contro le occupazioni».

 

Juve, patto con l’Uefa: rinuncia alla Conference League per non avere sanzioni

La Juventus potrebbe rinunciare alla Conference LeagueTuttosport lancia l’indiscrezione e parla di un presunto accordo che il club bianconero starebbe discutendo con la Uefa, per tentare di far calare la tensione dopo gli ultimi mesi. Il quotidiano parla di un incontro tra gli avvocati della società piemontese e alcuni esponenti di vertice della federazione europea in cui si è discusso della presunta infrazione del settlement agreement stipulato nel settembre del 2022. Dopo il passo indietro sulla Superlega, i bianconeri sarebbero intenzionati a non partecipare alla coppa come segno di pace, dopo la penalizzazione ricevuta in Serie A e le vicende giudiziarie degli ultimi mesi. I rapporti tra la Juventus e la Uefa, soprattutto con il presidente Aleksander Ceferin, erano ai minimi termini fino a poche settimane fa.

La Juventus e l'Uefa potrebbero trovare un accordo: niente sanzioni in cambio dell'addio alla Conference League
Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa (Getty).

La Uefa non inserisce per qualche ora la Juve: errore o indizio?

Il 22 giugno, d’altronde, la Uefa aveva dimenticato la Juventus nell’elenco delle squadre che si presenteranno ai nastri di partenza della prossima Conference League. I tifosi si sono subito chiesti se non fosse un indizio dell’esclusione possibile del club, viste le sanzioni arrivate in campionato e l’attesa per la decisione della stessa Uefa. Poi, dopo un paio d’ore, la Juventus è stata inserita. Un errore o un indizio? Ciò che è certo è che la nuova dirigenza sembra essere in netto contrasto con la precedente gestione Agnelli, uno degli antagonisti principali di Cereferin nel caso Superlega.

La Uefa pensa all’esclusione per 3 anni della Juventus

Intanto i tifosi della Juventus restano in attesa delle decisioni ufficiali della Uefa, che dovrebbero arrivare nel corso dell’ultima settimana di giugno. In Europa alcuni quotidiani stranieri ventilavano l’ipotesi di un’esclusione per almeno tre anni. Sarebbe, per la Juve, un durissimo colpo, tanto sportivo quanto economico. Altre indiscrezioni parlavano, invece, dell’esclusione dalla Conference League. Ciò che è certo è che senza coppe europee, nel caso di uno stop imposto dall’Uefa o di una scelta autonoma dei bianconeri, il mercato potrebbe essere diverso. La società sta valutando alcuni nomi ma tengono banco il rinnovo di Federico Chiesa, che potrebbe finire sul mercato, e il possibile addio di Max Allegri, nonostante sia stato confermato in panchina a fine stagione.

La Juventus e l'Uefa potrebbero trovare un accordo: niente sanzioni in cambio dell'addio alla Conference League
L’allenatore della Juventus Max Allegri (Getty).