Venezia aumenta la tassa d’imbarco, Ryanair cancella 6 rotte sull’aeroporto Marco Polo
Il Comune di Venezia ha aumentato le tasse previste per l’imbarco di ogni passeggero e Ryanair ha risposto annunciando che cancellerà 6 rotte dall’aeroporto Marco Polo. La compagnia aerea low cost non risparmia le polemiche e attacca l’amministrazione per l’aumento, con un comunicato in cui scrive: «L’incremento previsto è del 38% e corrisponde a una quota di 2,50 euro che si va ad aggiungere alla tassa di 6,50 euro già prevista attualmente». Così si arriva a 9 euro e per la società irlandese è troppo. Ryanair rimuoverà uno dei suoi aerei dallo scalo veneziano, cancellerà 6 rotte e ridurrà i voli su ulteriori 6. Il Comune, attraverso le parole di Michele Zuin, assessore al Bilancio, aveva spiegato lo scorso dicembre che l’aumento servirà per «far fronte ai consumi energetici. Le città d’arte, così come quelle ad alta attrazione di turismo e la bellezza che queste esprimono, hanno ingenti costi».
Tra le 6 rotte cancellate anche Alghero, Helsinki e Norimberga
Sono già state scelte le 6 rotte da cancellare dal prossimo inverno. Da Venezia non si potrà più volare con Ryanair verso Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura. La compagnia aerea, riferendosi all’aumento della tassa, parla di una decisione che «soffoca la connettività e la crescita e ha un impatto negativo sui veneziani e sull’industria turistica in ripresa». Per questo Ryanair ha deciso di «riallocare la capacità dall’aeroporto Marco Polo di Venezia verso città concorrenti in Spagna e Portogallo che non hanno una tassa così penalizzante ed offrono invece costi di accesso più bassi per stimolare la ripresa e la crescita del turismo».
McGuinness: «Fermate l’aumento della tassa»
Jason McGuinness, Chief commercial officer di Ryanair, ha lanciato una sorta di appello al Comune di Venezia per «fermare con urgenza questo eccessivo aumento delle tasse per evitare ulteriori tagli di capacità che avranno un impatto negativo non solo sull’aeroporto ma anche sulla città». Il dirigente parla di una «illogica e ingiustificata decisione del Comune di Venezia», riferendosi all’aumento fino a complessivi 9 euro. Non è escluso quindi che la società irlandese possa cancellare altre rotte nei prossimi mesi, nel caso in cui l’amministrazione deciderà di proseguire su questa strada senza alcun dietrofront. McGuinness sottolinea che soltanto la «cancellazione della tassa potrà rendere Venezia nuovamente competitiva a vantaggio dell’industria turistica e, in ultima analisi, di tutti i residenti».