Napoli, esplode auto del CNR lungo la Tangenziale

Sarebbe partita dal vano motore l’esplosione dell’auto con a bordo i due passeggeri che sono stati travolti dalle fiamme. Non si conoscono ancora le generalità delle due persone, un uomo e una donna, rimaste gravemente ustionate nell’incendio della Volswagen Polo del CNR (Centro Nazionale di Ricerche) sulla quale viaggiavano lungo la Tangenziale di Napoli, tra le uscite di Corso Malta e Capodimonte, in direzione Pozzuoli, al km 18.500 in ovest.

Lungo la Tangenziale di Napoli, un'auto del Centro Nazionale di Ricerche è esplosa con a bordo un uomo e una donna, feriti gravemente.
Code lungo la Tangenziale (Getty Images).

Napoli, auto esplode in tangenziale

L’esplosione è avvenuta attorno alle 14, nella zona ospedaliera. Sul posto sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco e due ambulanze del 118. Le fiamme sono state spente in poco tempo, mentre i due occupanti del veicolo sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in codice rosso nel vicino ospedale «Cardarelli», al centro grandi ustionati. Secondo quanto riportato dall’AGI, le loro condizioni sarebbero gravi. La polizia stradale ha avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto. In base alle prime informazioni, pare che il mezzo trasportasse materiale infiammabile.

Firenze, sedi Lega e Forza Italia imbrattate con insulti contro Berlusconi e Salvini

Gli insulti rosso vernice hanno ricoperto le sedi locali di Forza Italia e Lega a Firenze. La notizia degli atti vandalici è stata diffusa dagli esponenti locali dei partiti e, nel giro di pochissimo tempo, la fotografia della sede di Forza Italia è stata pubblicata dal ministro Antonio Tajani, che ha scritto: «Vandalizzare la sede di un partito, insultare un morto e gioire per la sua scomparsa bestemmiando. Come si può serbare così tanto odio? Mi auguro ci sia una condanna trasversale per quanto accaduto a Firenze. Solidarietà ai militanti di Forza Italia vittime di un gesto ignobile».  Tra le scritte rosse, una in particolare era diretta alla memoria di Silvio Berlusconi: «È morto, Dio…».

A Firenze, le sedi dei partiti della Lega e di Forza Italia sono state imbrattate all'esterno con vernice spray.
Sede Lega Firenze imbrattata (foto Facebook).

Firenze, imbrattate le sedi Lega e Forza Italia

In viale Corsica, sempre a Firenze, a poca distanza temporale, è stata imbrattata anche la sede della Lega. Il bersaglio degli insulti stavolta è stato Matteo Salvini, al quale sono stati disegnati una parrucca in testa e un naso da clown sulle vetrine esterne della sede, accompagnati dalla parola «pagliaccio». Un’altra scritta è stata realizzata con la vernice spray sul tappeto all’ingresso: «Leghisti fuori dai nostri quartieri». Il commissario regionale della Lega Toscana Luca Baroncini e il segretario provinciale di Firenze Federico Bussolin hanno commentato l’accaduto in una nota: «Queste reazioni dei soliti idioti non fanno altro che confermare che stiamo lavorando bene nei quartieri in difesa della legalità. Proseguiremo nelle nostre battaglie, a cominciare da oggi, in cui è previsto l’open day della sede per la raccolta firme lanciata nei giorni scorsi in città contro le occupazioni».

 

Juve, patto con l’Uefa: rinuncia alla Conference League per non avere sanzioni

La Juventus potrebbe rinunciare alla Conference LeagueTuttosport lancia l’indiscrezione e parla di un presunto accordo che il club bianconero starebbe discutendo con la Uefa, per tentare di far calare la tensione dopo gli ultimi mesi. Il quotidiano parla di un incontro tra gli avvocati della società piemontese e alcuni esponenti di vertice della federazione europea in cui si è discusso della presunta infrazione del settlement agreement stipulato nel settembre del 2022. Dopo il passo indietro sulla Superlega, i bianconeri sarebbero intenzionati a non partecipare alla coppa come segno di pace, dopo la penalizzazione ricevuta in Serie A e le vicende giudiziarie degli ultimi mesi. I rapporti tra la Juventus e la Uefa, soprattutto con il presidente Aleksander Ceferin, erano ai minimi termini fino a poche settimane fa.

La Juventus e l'Uefa potrebbero trovare un accordo: niente sanzioni in cambio dell'addio alla Conference League
Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa (Getty).

La Uefa non inserisce per qualche ora la Juve: errore o indizio?

Il 22 giugno, d’altronde, la Uefa aveva dimenticato la Juventus nell’elenco delle squadre che si presenteranno ai nastri di partenza della prossima Conference League. I tifosi si sono subito chiesti se non fosse un indizio dell’esclusione possibile del club, viste le sanzioni arrivate in campionato e l’attesa per la decisione della stessa Uefa. Poi, dopo un paio d’ore, la Juventus è stata inserita. Un errore o un indizio? Ciò che è certo è che la nuova dirigenza sembra essere in netto contrasto con la precedente gestione Agnelli, uno degli antagonisti principali di Cereferin nel caso Superlega.

La Uefa pensa all’esclusione per 3 anni della Juventus

Intanto i tifosi della Juventus restano in attesa delle decisioni ufficiali della Uefa, che dovrebbero arrivare nel corso dell’ultima settimana di giugno. In Europa alcuni quotidiani stranieri ventilavano l’ipotesi di un’esclusione per almeno tre anni. Sarebbe, per la Juve, un durissimo colpo, tanto sportivo quanto economico. Altre indiscrezioni parlavano, invece, dell’esclusione dalla Conference League. Ciò che è certo è che senza coppe europee, nel caso di uno stop imposto dall’Uefa o di una scelta autonoma dei bianconeri, il mercato potrebbe essere diverso. La società sta valutando alcuni nomi ma tengono banco il rinnovo di Federico Chiesa, che potrebbe finire sul mercato, e il possibile addio di Max Allegri, nonostante sia stato confermato in panchina a fine stagione.

La Juventus e l'Uefa potrebbero trovare un accordo: niente sanzioni in cambio dell'addio alla Conference League
L’allenatore della Juventus Max Allegri (Getty).

Starbucks, lavoratori in sciopero per limitazioni alle decorazioni del Pride

Negli Stati Uniti, il sindacato dei lavoratori della nota catena ha annunciato che la prossima settimana più di 150 negozi Starbucks e circa  3.500 dipendenti saranno in sciopero, in quanto la società avrebbe bandito le decorazioni del mese del Pride nei suoi caffè. Secondo l’agenzia Reuters, il sindacato Starbucks Workers United ha dichiarato che all’inizio del mese la società ha rimosso le decorazioni e le bandiere del Pride Month in diversi negozi, mentre alcuni lavoratori si sono rivolti ai social media per segnalare quanto accaduto.

Il sindacato dei dipendenti della catena di caffè Starbucks ha annunciato lo sciopero previsto contro le limitazioni del Pride.
Sciopero dipendenti Starbucks (Getty Images).

Sciopero lavoratori Starbuks per le limitazioni alle decorazioni Pride, l’azienda nega

Starbucks non ci sta e risponde alle accuse negando le affermazioni e definendole come «false», dichiarando che, fino alla scorsa settimana, non c’era stato «nessun cambiamento nelle politiche interne in materia». La catena avrebbe per contro «incoraggiato i gestori dei negozi a celebrare il mese del Pride fintanto che venivano seguite le linee guida sulla sicurezza dei locali». Un portavoce di Starbucks, come riportato dalla CNN, ha aggiunto: «Sosteniamo fermamente la comunità LGBTQIA+. […]. Siamo profondamente preoccupati per le false informazioni che si stanno diffondendo». Tuttavia, il sindacato ha risposto su Twitter che, sulla base di documenti interni e testimonianze dei gestori dei negozi, «le risposte dell’azienda non sono state coerenti». Le azioni di Starbucks sono scese di circa il 2%.

Quarto Grado, le anticipazioni del 23 giugno 2023: i casi di Kata e Liliana Resinovich

Nuovo appuntamento con Quarto Grado, questa sera 23 giugno 2023, sulla rete Mediaset Rete 4 alle ore 21.20. Come sempre, i conduttori Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero si occuperanno di approfondire e analizzare i casi più discussi in Italia. In particolare, nella puntata di questa sera verranno approfonditi i casi della piccola Kata, scomparsa a Firenze da settimane mentre la sua famiglia si trovava all’interno dell’ex hotel Astor, e di Liliana Resinovich, la donna trovata morta in un boschetto a Trieste.

Le anticipazioni su Quarto Grado, il programma Mediaset che questa sera 23 giugno 2023 farà luce sui casi di Kata e Liliana Resinovich.
I due conduttori di Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero (Facebook).

Quarto Grado, le cose da sapere sulla puntata in onda questa sera su Rete 4 alle 21.20

Quarto Grado, il caso della bambina scomparsa a Firenze: i dettagli su Kata

Il primo caso che verrà analizzato dalla trasmissione Quarto Grado è quello della piccola Kata. Il tempo scorre e gli inquirenti sembrano brancolare nel buio. Non ci sono risvolti significativi nell’indagine e la posizione della bambina rimane ancora un mistero per il momento. Il team della trasmissione cercherà di far luce sulla situazione dell’ex hotel Astor, visto che anche le autorità sono convinti che ci siano ulteriori indizi nella struttura mentre il padre della piccola è convinto che sia stata rapita per sbaglio. Tuttavia, sembra che dalle perquisizioni effettuate non siano stati evidenziati dettagli significativi. Ad ogni modo, sono già 13 giorni che la bambina è scomparsa, non si hanno più notizie di lei dal 10 giugno, e anche i genitori sperano di poter ottenere nuovi indizi sul caso della loro piccola.

Quarto Grado, la verità sul caso di Liliana Resinovich: nuovi risvolti sulla sua morte

Il secondo caso che verrà analizzato nella puntata del 23 giugno 2023 è quello di Liliana Resinovich. La donna era scomparsa il 14 dicembre 2021 per poi essere ritrovata il 5 gennaio 2022 senza vita in un boschetto di Trieste – il suo cadavere era all’interno di un sacco di plastica. Inizialmente, la Procura voleva archiviare il caso ed etichettarlo come suicidio, ma recentemente il Tribunale di Trieste ha rigettato questa decisione riaprendo di fatto le indagini sul caso. Ora sembra che si indaghi per omicidio volontario della donna e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti della vittima. Infatti, sembra che siano stati sequestrati dalle autorità gli smartphone del marito di Liliana, Sebastiano Visintin, e dell’amico Claudio Sterpin. Quarto Grado indagherà su questa svolta delle indagini e cercherà di ipotizzare cosa possa essere successo alla 63enne di Trieste.

Le anticipazioni su Quarto Grado, il programma Mediaset che questa sera 23 giugno 2023 farà luce sui casi di Kata e Liliana Resinovich.
Liliana Resinovich, protagonista di uno dei casi analizzati questa sera (Facebook).

Quarto Grado, gli ospiti della puntata di stasera 23 giugno 2023 su Rete 4

Come in ogni puntata, anche questa sera al programma Quarto Grado parteciperanno diversi ospiti. A intervenire sui casi discussi da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero ci saranno Carmen Pugliese, Luciano Garofano, Alessandro Meluzzi, Massimo Picozzi, Carmelo Abbate, Caterina Collovati e Grazia Luongo. Oltre ai due casi principali, costoro commenteranno le altre segnalazioni di persone scomparse e gli altri casi di cronaca nera irrisolti in Italia.

Quarto Grado, come seguire la puntata di stasera 23 giugno 2023

La puntata di Quarto Grado di questa sera verrà trasmessa dall’emittente Mediaset Rete 4 alle ore 21.20. Tuttavia, è possibile seguire la puntata anche in streaming, utilizzando la piattaforma Mediaset Infinity.

Governo e maggioranza nel caos: dal caso Santanchè al Mes

Il livello di tensione nel governo ha raggiunto i livelli di guardia, tanto da far paventare scenari impensabili fino a pochi giorni fa. A meno di un anno dalle Politiche del 2022 torna addirittura ad aleggiare, seppure come extrema ratio, l’ipotesi delle elezioni anticipate. Giorgia Meloni, come scrive Repubblica, avrebbe addirittura “minacciato” Matteo Salvini di portare il Paese alle urne, in una sorta di Papeete in salsa Fratelli d’Italia, pur di ottenere una posizione di maggiore forza. Si tratta di un’esagerazione, si dirà: difficile immaginare un’altra estate in campagna elettorale. Intanto la notizia non è stata nemmeno smentita. E le parole della presidente del Consiglio sono un valido indicatore delle incomprensioni nella coalizione di centrodestra. Del resto la settimana che sta finendo ha portato con sé piccoli quanto significativi incidenti parlamentari: dall’assenza dei senatori azzurri Claudio Lotito e Dario Damiani al voto in commissione fino al ko del governo su un emendamento del ddl Province. Senza dimenticare l’ulteriore slittamento della nomina del commissario per l’alluvione in Emilia-Romagna, oggetto della contesa tra Meloni e Salvini. Come se non bastasse il caso Santanchè sta agitando Fdi mentre l’arresto dell’ex leghista Gianluca Pini getta un’ombra sul Carroccio.

Governo e maggioranza nel caos: dal caso Santanchè al Mes
Daniela Santanché e Ignazio La Russa (Imagoeconomica).

Il dossier Mes spacca la Lega 

I dossier bollenti sul tavolo dunque non mancano, e creano divisioni a più livelli: sia all’interno partiti della maggioranza sia nella dialettica tra alleati. Un bel rompicapo. Il Mes è il nodo più complicato. La presa di posizione del ministero dell’Economia, guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti, ha rappresentato un punto di rottura. Il leader del partito, Matteo Salvini, ha subito confermato la contrarietà all’approvazione della ratifica del fondo salva-Stati, facendo ripetere in stereofonia il concetto ai suoi fedelissimi. «Non ci metteremo in mano ai fondi stranieri», ha scandito ancora oggi il ministro delle Infrastrutture, sconfessando il Mef. «Gli italiani hanno votato un governo politico, non tecnico», ha ribadito. Insomma, non vuole mostrare cedimenti e aveva finanche pensato di votare contro in commissione, facendo infuriare la premier Meloni, consapevole che ilproblema resta e che bisogna muoversi con prudenza: il governo è pressato dall’Unione europea, che chiede una risposta – positiva – entro l’anno. E il parere tecnico di via XX Settembre ha sottratto qualsiasi argomentazione alla propaganda sovranista. Così nella Lega si sta consolidando l’ala più pragmatica, allineata a Giorgetti, con il presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, uscito allo scoperto: «Spero che la valutazione, in un senso o nell’altro, venga fatta scevra di connotazioni ideologiche. In Italia stiamo ideologizzando qualsiasi cosa», ha ammesso in un’intervista a La Stampa. Ad appesantire il clima c’è stato poi l’arresto di Gianluca Pini nell’ambito dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari Marcello Minenna. Un brutto colpo per Giorgetti, visto che l’ex deputato leghista era molto vicino alle sue posizioni. Nonostante il ministro dell’Economia sia totalmente estraneo alle indagini, è indubbio che la notizia crei un problema di immagine a tutta la Lega, non solo a un suo vicesegretario.

Governo e maggioranza nel caos: dal caso Santanchè al Mes
Giancarlo Giorgetti (Imagoeconomica).

Forza Italia cerca un equilibrio e Ronzulli ha già incassato il ridimensionamento di Fascina

Sul fronte Mes, tra gli azzurri orfani di Silvio Berlusconi, monta la convinzione di dover battere un colpo e lanciare un segnale al Ppe. «Siamo liberali ed europeisti. Il parere tecnico fornito dal Mef ha confermato che il Mes non è un problema. Perché dovremmo aderire alla battaglia ideologica degli altri partiti?», si chiede, a microfoni spenti, un deputato azzurro, immaginando uno smarcamento dagli alleati. I vertici forzisti sono posizionati sulla linea di non alimentare nervosismi. Uno scontro nello scontro in un partito che deve cercare la propria fisionomia. Superata lentamente l’onda emotiva per la morte del fondatore, il cammino verso la normalizzazione non è affatto semplice: il coordinatore Antonio Tajani sta già facendo i conti con le richieste della minoranza capeggiata dalla capogruppo al Senato, Licia Ronzulli, che sta già incassando il ridimensionamento di Marta Fascina, che ancora deve tornare a Montecitorio. Ed è solo l’inizio.

Governo e maggioranza nel caos: dal caso Santanchè al Mes
Licia Ronzulli e Antonio Tajani (Imagoeconomica).

L’affaire Santanchè e le preoccupazioni del Colle 

L’aria più pesante si respira però dalle parti di Fratelli d’Italia. L’inchiesta di Report sugli affari di Daniela Santanchè imbarazza e non poco Meloni. Un eventuale coinvolgimento del presidente del Senato Ignazio La Russa preoccupa il Colle. Insomma la crisi potrebbe diventare istituzionale e le dimissioni della ministra del Turismo potrebbero presto non essere più un tabù. La presidente del Consiglio ha capito che la questione può rivelarsi scivolosa ed evita di esporsi. Il compito di dettare la linea ufficiale è stato affidato al capogruppo alla Camera Tommaso Foti: «La sinistra chiede le dimissioni di un altro ministro», ha detto polemizzando con gli avversari. Solo che il collega della Lega, il presidente del gruppo Riccardo Molinari, è molto più tiepido su Santanchè: «Aspettiamo che il ministro spieghi le sue ragioni in Aula». Non proprio una difesa sulla fiducia.

TIM, donato al FAI il convento di San Bernardino a Ivrea: era la storia casa degli Olivetti

Il convento di San Bernardino a Ivrea, che fu casa degli Olivetti, sarà un nuovo bene del FAI grazie alla donazione del Gruppo TIM e degli eredi della famiglia. Ad annunciarlo sono stati, direttamente dalla chiesa del convento, Marco Magnifico, presidente del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, Beniamino de’ Liguori Carino, nipote di Adriano Olivetti – tra i numerosi eredi che hanno donato la chiesa e primo ad aver intuito quest’opportunità -, dal segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti e dalla stessa TIM, che ha donato il convento ed è stata rappresentata in un video messaggio dal presidente Salvatore Rossi e di persona da Maria Enrica Danese, direttrice Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship.

Il convento di San Bernardino a Ivrea donato al FAI

Il convento con la sua chiesa, così riuniti nella proprietà e nella gestione del FAI, saranno oggetto di un grande progetto di restauro e valorizzazione reso possibile dal finanziamento di 6 milioni di euro da parte del ministero della Cultura, rappresentato in loco dal sottosegretario Vittorio Sgarbi. Elaborato dal FAI, supportato da studi storico-archivistici e campagne diagnostiche e condiviso in tutto con la soprintendenza competente, il progetto di restauro sarà coordinato dallo stesso ministero attraverso il segretariato regionale come stazione appaltante.

Il convento di San Bernardino a Ivrea è stato donato al FAI da TIM e dagli eredi Olivetti
Convento di San Berardino a Ivrea (FAI).

Concluse le necessarie procedure amministrative, il cantiere aprirà a metà 2024 e durerà due anni. Saranno affrontati il restauro conservativo degli edifici storici, l’adeguamento normativo e impiantistico, il miglioramento sismico, con massima attenzione a soluzioni per la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, la rifunzionalizzazione degli spazi interni ed esterni per l’apertura completa e la regolazione del pubblico e l’offerta di servizi culturali e di accoglienza. Si procederà per lotti: dapprima sul convento, bisognoso di lavori strutturali e ingenti, poi sulla chiesa e di seguito sulle pertinenze novecentesche dell’edificio – dai campi da tennis e di bocce al sentiero attrezzato nel parco sulla collina di Monte Navale. Complessivamente verranno recuperati oltre 40 mila mq di edifici storici e di verde nel cuore delle architetture della città industriale di Ivrea, riconosciute patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Il convento di San Bernardino a Ivrea è stato donato al FAI da TIM e dagli eredi Olivetti
Convento di San Berardino a Ivrea (FAI).

Il convento di San Bernardino, che dal 1908 è stato la casa della famiglia Olivetti – di Camillo, di sua moglie Luisa Revel e dei loro sei figli -, dagli Anni 50 è divenuto sede del gruppo sportivo ricreativo Olivetti e tornerà a essere un centro culturale e ricreativo aperto a tutti. Un bene storico da visitare, di cui saranno conservate e valorizzate le testimonianze architettoniche e artistiche quattrocentesche, ma anche un luogo antico che racconterà una storia moderna: la vicenda umana e familiare, culturale, politica e imprenditoriale di Adriano Olivetti, che ha segnato la storia del nostro Paese con sorprendenti echi di notorietà internazionale e straordinaria attualità.

Le dichiarazioni dei vertici FAI e TIM

Il presidente del FAI Marco Magnifico ha così commentato l’iniziativa: «A Giulia Maria Crespi, nel centesimo anno dalla nascita, il FAI ha deciso di dedicare questa sua nuova impresa nella consapevolezza dell’unità di atteggiamento, di spirito e di intenti che, pur senza mai essersi conosciuti e facendo parte di due generazioni diverse seppur assai contigue, lega la sua figura a quella di Adriano Olivetti, che come lei ha fatto bene all’Italia e agli italiani. Due figure egualmente mosse da un rigore morale e da un travaglio interiore e spirituale che li spinse tutta la vita a dedicare le proprie forze migliori a‘far bene alla comunità».

Il convento di San Bernardino a Ivrea è stato donato al FAI da TIM e dagli eredi Olivetti
Convento di San Berardino a Ivrea (FAI).

Gli ha fatto eco Maria Enrica Danese, direttrice Institutional Communication, Sustainability & Sponsorship di TIM: «Con la nostra donazione al FAI del complesso di San Bernardino, un’area di oltre 40 mila mq che include spazi boschivi e ricreativi, abbiamo voluto far diventare patrimonio del territorio, ossia accessibile al pubblico, un bene unico sotto il profilo artistico e culturale. Sono molte le iniziative che stiamo mettendo in campo per la valorizzazione dei beni artistici e culturali italiani, la maggior parte delle quali ci vedono impegnati sul fronte delle tecnologie e dei servizi per la loro digitalizzazione. Questa volta era necessario partire da un progetto di recupero, restauro e gestione dell’accesso del pubblico e in questo senso il FAI rappresenta per TIM il partner d’eccellenza, in quanto da sempre impegnato nel restituire alla collettività le grandi bellezze italiane. Siamo infatti convinti che la sfida dello sviluppo del nostro Paese debba passare necessariamente per il mondo della cultura attraverso progetti come quello del Complesso che partono da risorse pubbliche e private e si sviluppano attraverso un modello virtuoso di gestione economica. Essere parte di questa iniziativa oggi ci rende particolarmente orgogliosi».

 

Naufragio a Lampedusa, «forse 40 dispersi»: l’annuncio dell’Oim

Nuovo naufragio nel Mediterraneo. A lanciare la notizia è Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim, l’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni. In un tweet scrive: «Naufragio a Lampedusa, forse 40 dispersi. Dinamiche e numero da confermare». In attesa di aggiornamenti lancia anche un appello: «Urgente rafforzare i soccorsi sulla rotta tunisina i fragili barchini di ferro su cui sono costretti a viaggiare i migranti in fuga dal Paese stanno causando quest’anno un inaccettabile numero di morti». Il nuovo naufragio arriva a una decina di giorni dalla tragedia avvenuta in Grecia, dove sono morti 82 migranti nella notte tra il 13 e il 14 giugno.

Il portavoce dell'Oim annuncia un nuovo naufragio: 40 dispersi al largo di Lampedusa
Il barcone di migranti affondato in Grecia (Imagoeconomica).

Roma, acido sul sedile della banchina alla fermata della metro: donna ustionata

Un intervento e dieci giorni di prognosi. Sono queste le conseguenze di quanto accaduto lo scorso 14 giugno a una passeggera della Metro A di Roma, alla fermata di Porta Furba. Attorno alle 7, mentre si recava al lavoro come ogni giorno, si è seduta su una delle sedie della banchina, accorgendosi che la superficie era bagnata. In un primo momento ha pensato che si trattasse di acqua, ma il bruciore iniziato pochi istanti dopo le ha fatto subito capire che non poteva essere un liquido qualunque, come riferito al Corriere della Città: «Mi sono seduta sulle sedie presenti sulla banchina in direzione Termini. Era bagnato, pensavo fosse solo acqua e mi sono alzata. Poco dopo però la pelle ha iniziato a bruciare sempre più forte. Poi mi sono accorta che i miei glutei erano completamente neri ed ho capito che mi ero ustionata».

A Roma, nella stazione di Porta Furba, una donna è rimasta ustionata dall'acido dopo essersi seduta su una sedia della banchina della metro.
Persone in metropolitana (Getty Images)

Stazione metro Roma, donna ustionata da acido

La donna, recatasi  all’ospedale Vannini, è stata medicata e dimessa. Qualche giorno dopo, vedendo che le ferite non si rimarginavano, si è recata al Sant’Eugenio, dove è stata operata per un trapianto di pelle, con prelievo di tessuti dalla coscia. La sfortunata viaggiatrice ha sporto denuncia ai carabinieri per capire cosa possa essere successo esattamente al momento dell’ustione. Le indagini da parte delle autorità sono tuttora in corso. Tra le ipotesi più accreditate, vi è quella secondo la quale possa essersi trattato di un solvente usato per le pulizie, caduto per errore da un contenitore.

Usa, il bersaglio al poligono è un afroamericano: polemiche sul dipartimento di polizia

Il dipartimento di polizia di Villa Rica, cittadina a pochi chilometri da Atlanta, in Georgia, ha organizzato sabato 17 giugno una giornata di esercitazioni al poligono in cui gli agenti hanno permesso ai cittadini di esercitarsi con le pistole, imparando quindi a sparare. Un successo, almeno secondo quanto ha scritto il dipartimento su Facebook nelle ore successive all’esercitazione, pubblicando anche le foto. Nulla di strano se non fosse che nelle istantanee si nota un dettaglio che non passa affatto inosservato: il bersaglio a cui i cittadini hanno sparato mostrava un afroamericano. Sono passati pochi minuti prima che il profilo venisse invaso da commenti critici e attacchi al dipartimento, che si è poi scusato e ha tolto le foto.

Il dipartimento di polizia di Villa Rica, ad Atlanta, ha usato un afroamericano come bersaglio durante un'esercitazione coi cittadini
Un’auto della polizia di Villa Rica durante un intervento con i vigili del fuoco (Facebook).

La nota del dipartimento: «Non volevamo essere offensivi»

Dopo i numerosi attacchi, chi gestisce la pagina Facebook del dipartimento di polizia di Villa Rica ha deciso di rimuovere le foto e ancora dopo giorni restano soltanto le didascalie della giornata di esercitazioni. Il 21 giugno è arrivata anche una nota di scuse. Nel comunicato, dopo una breve premessa, si legge: «I bersagli utilizzati nella nostra recente lezione sulle armi da fuoco raffigurano immagini umane realistiche e facevano parte di un pacchetto che includeva immagini di bersagli di persone di vari gruppi etnici. Non è mai stata nostra intenzione essere insensibili, provocatori o offensivi nei confronti di nessuno».

Il dipartimento di polizia di Villa Rica, ad Atlanta, ha usato un afroamericano come bersaglio durante un'esercitazione coi cittadini
Un poliziotto isola un’area in Georgia dopo una sparatoria (Getty).

Le scuse e l’invito: «Partecipate ai nostri corsi»

E poi le scuse: «Rispettiamo le opinioni oneste dei nostri concittadini e ci scusiamo per qualsiasi offesa che possiamo aver causato». Il messaggio finale del dipartimento è rivolto alla cittadinanza: «Invitiamo tutti a partecipare a uno dei nostri prossimi corsi cittadini sulle armi da fuoco e condividere un’esperienza positiva insieme a noi». Ma la polemica resta aperta e nonostante le foto siano state cancellate continuano a girare sui social, soprattutto su Twitter. E intanto la Georgia Naacp, un’organizzazione per i diritti civili dei cittadini afroamericani, ha richiesto un incontro per parlare dell’accaduto.

Alessandro Cecchi Paone e il matrimonio con Simone Antolini: «La mia ex moglie testimone»

Alessandro Cecchi Paone e Simone Antolini si sposeranno dopo l’estate. Ancora da decidere la location, che potrebbe essere in America oppure in Spagna. Intanto è certo che uno dei testimoni sarà l’ex moglie di Paone.

Alessandro Cecchi Paone e il matrimonio con Simone Antolini

Dopo l’esperienza da naufraghi in Honduras, la coppia ha pensato di suggellare il proprio amore con il matrimonio. A renderlo noto sono stati loro stessi, a maggio, durante una puntata di Pomeriggio 5. A distanza di qualche mese lo hanno ribadito durante un’intervista al settimanale Mio. La coppia, che ha festeggiato il primo anniversario proprio all’Isola dei Famosi, si è detta pronta a lasciare l’Italia per celebrare le nozze e diventare una famiglia. Il primo passo sarà l’unione civile e successivamente il matrimonio all’estero che gli consente anche l’adozione.

Alessandro Cecchi Paone e Simone Antolini si sposeranno dopo l'estate all'estero. La coppia insieme da un anno è pronta a creare una famiglia.
Alessandro Cecchi Paone (Getty Images).

Sempre al settimanale Mio, i due hanno raccontato di non aver ancora deciso il luogo esatto: «Aspettiamo l’estate. Per l’unione civile lui ha i parenti nelle Marche e il mio punto di riferimento invece è a Positano. Per la location del matrimonio egualitario invece i nostri amici ci hanno chiesto di farlo in America, a Miami o a New York». Idee chiare invece su chi potrebbe essere la testimone di Cecchi Paone, ovvero l’ex moglie Cristina Navarro della quale ha detto: «È la persona a cui tengo di più e ci vorrebbe in Spagna. E se ci sposeremo lì ovviamente lei sarà la nostra testimone di nozze». I due sono stati sposati fino al 2003.

La coppia parla anche di figli e di adozione

Simone Antolini ha una figlia, Melissa, che la coppia vorrebbe adottare. «Melissa mi chiama già zio. Mi piacerebbe adottare la piccola e darle stabilità. Perché ciò accada serve sposarsi e qui in Italia non è possibile. Tutto perché non siamo un uomo e una donna», ha affermato il conduttore. «Qua in Italia non basta l’unione civile per poter adottare la bambina. Lei vede comunque sua mamma, circa tre volte al mese. Stiamo tutti bene e siamo sereni. Anche grazie a Simone ho scoperto che posso dare amore a una piccolina», ha concluso.

Alessandria, grave 15enne preso a calci per «rito di iniziazione»: video sui social

A denunciare l’episiodio al quotidiano La Stampa è stata la madre. L’aggressione sarebbe avvenuta nella giornata di domenica 18 giugno, a Cassano Spinola, in provincia di Alessandria, subito dopo la festa di compleanno del ragazzo, quando alcuni amici tra gli invitati avrebbero iniziato a prenderlo a calci e a pugni in quello che avrebbero definito come «un rito di iniziazione», comunemente noto come «lo scaricone». Il video è stato poi diffuso sui social.

A Cassano Spinola, in provincia di Alessandria, un 15enne è stato preso a calci e pugni dopo la festa di compleanno.
Ambulanza (Foto Imagoeconomica).

Alessandria, 15enne preso a calci dopo festa di compleanno

Secondo le prime testimonianze raccolte, si tratterebbe di una pratica comune secondo i ragazzi, costate al giovane alcune lesioni interne, tra cui una alla milza. In base al cosiddetto gioco dello scaricone, come riportato dal quotidiano, «alla fine del pranzo o della cena tutti insieme allegramente saltano addosso al festeggiato, colpendolo con pugni e schiaffi ma senza fare forte. Di solito lo scaricone si fa al diciottesimo compleanno ma qualche volta anche in altre occasioni. Non pensiamo si faccia solo qui a Cassano» hanno dichiarato alcuni amici. Il 15enne ha inizialmente nascosto quanto accaduto alla famiglia, ma dopo qualche giorno i dolori sono aumentati e la vicenda è stata scoperta. Il ragazzo è ricoverato in prognosi riservata, i dottori non escludono la possibilità di intervenire chirurgicamente.

Mattino Cinque, Francesco Vecchi diventa papà: l’annuncio a sorpresa di Federica Panicucci

Durante l’ultima puntata di Mattino Cinque, Federica Panicucci ha rivelato al pubblico in studio ed a casa che Francesco Vecchi, co-conduttore del programma, diventerà papà.

Francesco Vecchi diventa papà

Alla fine della trasmissione, durante i ringraziamenti di rito a chiusura della stagione televisiva, la conduttrice del talk show mattutino ha voluto spiazzare tutti con la notizia riguardante il suo collega che, imbarazzato, ha affermato soltanto un divertito «no comment». A quanto pare Francesco Vecchi non aveva intenzione di rendere nota la sua prossima paternità, ed invece è stato anticipato dalla Panicucci che ha lasciato tutti senza parole.

Federica Panicucci durante l'ultima puntata di Mattino Cinque, in onda il 23 giugno, ha annunciato la pubblico che Francesco Vecchi diventerà papà
Federica Panicucci (Getty Images).

Alla fine della puntata, i padroni di casa hanno accolto in studio la squadra di collaboratori di Mattino Cinque per i saluti finali ed i ringraziamenti prima di congedarsi per la pausa estiva. Entrambi i conduttori erano emozionati e a parlare ha cominciato il giornalista Vecchi. «Siamo stati insieme 209 mattine, il pubblico ci ha apprezzato e io ogni tanto mi chiedo come mai», ha detto simpaticamente. Al saluto di Vecchi si è aggiunta la collega Panicucci che ha voluto ringraziare prima il pubblico, che in quest’edizione ha premiato il programma in termini di ascolto, e poi, insieme alla caporedattrice, ha voluto rivelare in diretta la lieta notizia dichiarando appunto che Francesco Vecchi sarebbe diventato papà.

Dalla prossima settima tornerà Morning News

Mattino Cinque si fermerà per la pausa estiva lasciando il posto al programma di informazione Morning News, giunto alla sua terza edizione e condotto anche quest’anno dalla giornalista Simona Branchetti. Il programma del day time sarà un approfondimento su attualità, politica e cronaca. Solo alla presentazione dei palinsesti per il prossimo autunno scopriremo se la coppia Panicucci – Vecchi sarà nuovamente al timone di Mattino Cinque. Negli ultimi mesi, infatti, alcuni rumors parlavano di un addio di lei al format mattutino. La conduttrice potrebbe essere impegnata con un nuovo progetto televisivo sempre sulle reti Mediaset. Ricordiamo che la Panicucci è alla guida di Mattino Cinque dal 2009 quando subentrò al posto di Barbara D’Urso.

Venezia aumenta la tassa d’imbarco, Ryanair cancella 6 rotte sull’aeroporto Marco Polo

Il Comune di Venezia ha aumentato le tasse previste per l’imbarco di ogni passeggero e Ryanair ha risposto annunciando che cancellerà 6 rotte dall’aeroporto Marco Polo. La compagnia aerea low cost non risparmia le polemiche e attacca l’amministrazione per l’aumento, con un comunicato in cui scrive: «L’incremento previsto è del 38% e corrisponde a una quota di 2,50 euro che si va ad aggiungere alla tassa di 6,50 euro già prevista attualmente». Così si arriva a 9 euro e per la società irlandese è troppo. Ryanair rimuoverà uno dei suoi aerei dallo scalo veneziano, cancellerà 6 rotte e ridurrà i voli su ulteriori 6. Il Comune, attraverso le parole di Michele Zuin, assessore al Bilancio, aveva spiegato lo scorso dicembre che l’aumento servirà per «far fronte ai consumi energetici. Le città d’arte, così come quelle ad alta attrazione di turismo e la bellezza che queste esprimono, hanno ingenti costi».

Ryanair cancellerà 6 rotte da Venezia dopo l'aumento di 2,50 euro a persona della tassa d'imbarco
Piazza San Marco, uno dei luoghi simbolo di Venezia (Getty).

Tra le 6 rotte cancellate anche Alghero, Helsinki e Norimberga

Sono già state scelte le 6 rotte da cancellare dal prossimo inverno. Da Venezia non si potrà più volare con Ryanair verso Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura. La compagnia aerea, riferendosi all’aumento della tassa, parla di una decisione che «soffoca la connettività e la crescita e ha un impatto negativo sui veneziani e sull’industria turistica in ripresa». Per questo Ryanair ha deciso di «riallocare la capacità dall’aeroporto Marco Polo di Venezia verso città concorrenti in Spagna e Portogallo che non hanno una tassa così penalizzante ed offrono invece costi di accesso più bassi per stimolare la ripresa e la crescita del turismo».

McGuinness: «Fermate l’aumento della tassa»

Jason McGuinness, Chief commercial officer di Ryanair, ha lanciato una sorta di appello al Comune di Venezia per «fermare con urgenza questo eccessivo aumento delle tasse per evitare ulteriori tagli di capacità che avranno un impatto negativo non solo sull’aeroporto ma anche sulla città». Il dirigente parla di una «illogica e ingiustificata decisione del Comune di Venezia», riferendosi all’aumento fino a complessivi 9 euro. Non è escluso quindi che la società irlandese possa cancellare altre rotte nei prossimi mesi, nel caso in cui l’amministrazione deciderà di proseguire su questa strada senza alcun dietrofront. McGuinness sottolinea che soltanto la «cancellazione della tassa potrà rendere Venezia nuovamente competitiva a vantaggio dell’industria turistica e, in ultima analisi, di tutti i residenti».

Ryanair cancellerà 6 rotte da Venezia dopo l'aumento di 2,50 euro a persona della tassa d'imbarco
Il decollo di un aereo Ryanair (Getty).

Tennis, altro infortunio per Sinner: cosa succede a lui e Berrettini?

Tennis in ansia per le condizioni di Jannik Sinner. Il numero 1 del ranking italiano e dal 26 giugno pronto a tornare all’ottavo posto della classifica mondiale Atp ha abbandonato il torneo di Halle durante i quarti di finale contro Alexander Bublik. L’altoatesino ha alzato bandiera bianca sul 2-0 per l’avversario kazako nel secondo parziale, dopo aver perso il primo con il punteggio di 7-5. Proprio al termine del primo set, Sinner ha accusato un dolore alla coscia sinistra che lo ha costretto a chiamare il fisioterapista. Ripresentatosi in campo con ampie fasciature alla gamba, ha stretto i denti per due game prima di annunciare il ritiro. È già il terzo acciacco di Sinner dopo Adelaide a gennaio e Barcellona ad aprile che gli ha fatto saltare anche l’Open di Madrid. Ansia per Wimbledon, in programma a partire dal 3 luglio.

Jannik Sinner, da Adelaide ad Halle: i ritiri dell’altoatesino

Un 2022 tormentato dagli infortuni e un 2023 che, a metà stagione, si preannuncia altrettanto difficile. Pur restando sempre tra i migliori al mondo, Jannik Sinner deve combattere continuamente contro un fisico che non sembra accompagnarlo fino in fondo. Colpa, probabilmente, di un calendario eccessivamente ristretto che lo ha portato sui principali campi del mondo in pochissimi giorni. Il primo acciacco della stagione aveva fatto capolino già a gennaio, quando perse contro lo statunitense Sebastian Korda ai quarti di finale dell’Atp di Adelaide. Un risentimento muscolare alla coscia destra, la stessa che lo ha fermato più volte nel 2022, ne ha rallentato movimenti e prestazione, fino al 7-5, 6-1 finale. Immediato il ritiro dal doppio, dove avrebbe giocato in coppia con Lorenzo Sonego.

Nuovo acciacco soltanto il mese successivo, a febbraio, prima del torneo di Marsiglia. Stavolta solamente febbre per via di un malessere dopo la sconfitta contro Daniil Medvedev. «Non sono stato bene dopo Rotterdam, ma ho voluto attendere fino all’ultimo», aveva dichiarato Sinner all’annuncio del forfait. Ennesimo guaio ad aprile a Barcellona, poco prima del derby italiano con Lorenzo Musetti, sempre ai quarti di finale. «Da qualche giorno non stavo bene», aveva scritto poi su Instagram l’altoatesino, motivando la scelta di non scendere in campo. «Oggi le cose sono peggiorate e non ero in grado di giocare». Un infortunio che gli impedì di giocare a Madrid, cautelando così la sua presenza agli Internazionali di Roma e soprattutto al Roland Garros. I fan sperano che anche stavolta si tratti di un ritiro precauzionale in vista di Wimbledon, il torneo più prestigioso del circuito.

In crisi anche Matteo Berrettini fra infortuni e critiche social

Stagione decisamente negativa anche per Matteo Berrettini, oggi numero 35 del ranking in piena crisi di risultati. Il 27enne romano ha saltato una sfilza di tornei nel 2023 per via di fastidi agli addominali che lo hanno fermato già nella fase finale del 2022. L’ultimo preoccupante forfait al Queen’s, torneo che lo aveva visto sul gradino più alto del podio nelle ultime due edizioni consecutive. Appena una settimana dopo la brutta uscita al primo turno di Stoccarda contro Sonego per 6-1, 6-2 con lacrime finali. Prestazioni negative che gli hanno attirato le critiche di Nicola Pietrangeli, ex capitano di Coppa Davis, che già lo aveva bacchettato per le troppe pubblicità. «È bello, ricco e famoso», ha detto di lui a Notizie.com. «Sta dilapidando tutto e non si rende conto della fortuna che ha. Spero che la voce di un suo addio al tennis non sia vera».

Sinner alza bandiera bianca ad Halle per l'ennesimo infortunio. Con Berrettini spesso ai box, i talenti del tennis azzurro sono in crisi.
Matteo Berrettini durante gli allenamenti del Queen’s (Getty Images).

La situazione non migliora nemmeno sui social network, dove gli hater hanno attribuito le sconfitte alla sua relazione con Melissa Satta. Alcuni utenti sostengono infatti che il rapporto con la showgirl abbia distratto il tennista dall’allenamento e dallo sport, facendolo piombare in un baratro di sconfitte. «Sei la causa dei suoi problemi», ha twittato in particolare un utente. «È uno sportivo finito», ha commentato ancora un altro. «È stata lei a dargli il colpo di grazia», hanno scritto ancora. Proprio Wimbledon, dove nel 2021 ha raggiunto la storica finale poi persa contro Novak Djokovic, potrebbe essere l’ultima chance di riscatto.

RFI, l’ad Strisciuglio: «4 mila cantieri in corso per la rete del futuro»

Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, ha fatto il punto sui 4 mila cantieri ferroviari e stradali attivi in tutta Italia per realizzare nuove opere e manutenere quelle esistenti. Tra questi quelli per gli snodi nevralgici della penisola come la Direttrice Adriatica, il Passante di Firenze e la Brescia-Verona-Padova (la cui realizzazione è attualmente al 50 per cento).

L’ad di RFI Strisciuglio fa il punto sui cantieri attivi

In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, il manager ha dichiarato: «I 180 miliardi di investimenti previsti dal Piano Industriale del Gruppo FS, per il Polo Infrastrutture, nei prossimi 10 anni giocano un ruolo fondamentale per migliorare la mobilità e i servizi, colmare il gap tra Nord e Sud Italia ed essere connessi all’Europa. Il nostro obiettivo è avere infrastrutture ferroviarie e stradali con standard di sicurezza sempre più elevati per offrire al Paese una rete sempre più integrata, accessibile, performante, affidabile e veloce. Il PNRR, con circa 24 miliardi affidati a RFI – di cui oltre l’80 per cento già in fase realizzativa -, ne rappresenta una parte importante per realizzare opere che entreranno in funzione entro il 2026».

L'ad di RFI Strisciuglio fa il punto sui cantieri attivi in Italia
Rete Ferroviaria Italiana (RFI).

Durante il colloquio c’è stato spazio per parlare anche dei Cantieri Parlanti, il progetto di trasparenza e informazione realizzato da RFI con Italferr, in collaborazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per raccontare i cantieri ai territori e alle comunità interessate attraverso un linguaggio semplice e immediato. Il tutto senza perdere d’occhio il tema della sostenibilità, centrale nella realizzazione delle nuove opere. In tutte le gare, infatti, sono stati inseriti criteri di premialità legati a temi ambientali come l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili e la riduzione della carbon footprint per i mezzi di cantiere.

Previste 8 mila assunzioni nel corso del 2023

Strisciuglio ha infine confermato l’impegno di RFI per l’innovazione delle Ferrovie italiane: «Dalla riduzione dei tempi di percorrenza all’elevazione degli standard di sicurezza e di affidabilità, saranno tante le opportunità ma anche le sfide che si apriranno negli anni a venire e che già proiettano i trasporti italiani in un futuro all’avanguardia. Attività che saranno portate avanti anche grazie alle 8 mila nuove assunzioni previste nel corso dell’anno».

Film e serie tv italiane multate in Russia: «Violano la legge sulla propaganda Lgbt»

La fiction Made in Italy e il film Perfetti sconosciuti non piacciono alle autorità russe. Mosca ha deciso di multare la piattaforma Kinoliving, distributrice tanto della serie tv con Margherita Buy quanto del lungometraggio del 2016 girato da Paolo Genovese perché avrebbero violato la «legge sulla propaganda Lgbt» mostrando al pubblico «rapporti sessuali non tradizionali». Il Garante delle comunicazioni ha sanzionato così la società proprietaria della piattaforma, la Russkij Reportadzh, e a rischio ci sono anche alcuni canali come Kinopojsk, TV-3, Start e MegaFon, che hanno trasmesso Made in Italy e Perfetti sconosciuti.

Made in Italy e Perfetti sconosciuti hanno personaggi gay che violano la legge russa: scatta la multa
Il regista Paolo Sorrentino (Getty).

Per Made in Italy multa da mezzo milione di rubli

Pur non trattandosi di multe salate, la sentenza può rappresentare un pericoloso precedente. La società proprietaria di Kinoliving dovrà pagare mezzo milione di rubli, poco meno di 5 mila e 500 euro, perché Made in Italy mostra «immagini di un bacio tra due persone dello stesso sesso biologico (maschile)» oltre a una «relazione non tradizionale» confermata da abbracci e nomignoli. I personaggi incriminati sono quello di Filippo Cerasi, interpretato da Maurizio Lastrico, grafico della redazione che ha una relazione con il fotomodello di Saul Nanni, Flavio. I due si baciano nel quinto episodio e per il Garante questo ha fatto scattare la sanzione. Da 1 a 4 milioni di rubli o la sospensione per 90 giorni, invece, è ciò che rischiano gli altri canali tv. Per le autorità è sbagliato anche il marchio «16+», perché visto il tema sarebbe stato più corretto vietare a tutti i minorenni.

In Perfetti sconosciuti contestato il personaggio di Battiston

Diversa la contestazione per il film Perfetti sconosciuti. Sotto la lente del Garante è il personaggio di Peppe, ex professore di educazione fisica interpretato da Giuseppe Battiston, che nel corso degli eventi è costretto a svelare il proprio orientamento sessuale. Anche in questo caso, trattandosi di un personaggio omosessuale, il distributore avrebbe dovuto etichettare con il divieto ai minorenni, ma l’etichetta era assente. La legge contro la propaganda Lgbt è in vigore in Russia dal 2014 ma dallo scorso 5 dicembre il Cremlino ha deciso di inasprire le norme, applicandola a ogni età e a ogni piattaforma.

Made in Italy e Perfetti sconosciuti hanno personaggi gay che violano la legge russa: scatta la multa
L’attore Giuseppe Battiston (Getty).