Firma di Biden sull’ordine esecutivo per l’estensione accesso alla contraccezione

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden firmerà in queste ore un ordine esecutivo per proteggere ed espandere l’accesso alla contraccezione, dopo che una sentenza della Corte Suprema dello scorso anno aveva annullato il diritto costituzionale all’aborto. Secondo quanto riportato dalla notizia, diffusa da Reuters, il consigliere senior di Biden Jen Klein ha detto ai giornalisti che l’ordine aumenterà le modalità di accesso per le donne alla contraccezione e ne ridurrà i costi.

Biden va verso la firma dell'ordine esecutivo per le misure a sostegno dell'estensione dell'accesso alla contraccezione,
US Presidente Joe Biden (Getty Images).

Biden firmerà ordine esecutivo per estendere l’accesso alla contraccezione

Klein ha affermato che l’ordine impone ai dipartimenti federali di prendere in considerazione la possibilità di richiedere agli assicuratori privati ​​di offrire opzioni di contraccezione ampliate ai sensi dell’Affordable Care Act, coprendo per esempio anche più di un farmaco e semplificando il processo per ottenere assistenza. La politica sulle  misure contraccettive è stata al centro dell’attenzione da quando la Corte Suprema il 24 giugno dello scorso anno ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade del 1973. Nell’ultimo anno, Biden ha emesso altri due ordini esecutivi relativi all’aborto: il primo con lo scopo di assistere le donne che hanno bisogno di viaggiare fuori dallo stato per abortire e di garantire che gli operatori sanitari rispettino la legge federale per evitare ritardi; il secondo per salvaguardare l’accesso alle cure per l’aborto e ai contraccettivi, proteggendo la privacy delle pazienti.

Biden ottiene il favore dei maggiori gruppi per i diritti riproduttivi

Nella nota diffusa sull’ordine esecutivo dalla Casa Bianca si legge che «Questa azione si baserà sui progressi già compiuti nell’ambito dell’Affordable Care Act riducendo ulteriormente gli ostacoli che le donne devono affrontare nell’accedere alla contraccezione». La firma dell’ordine esecutivo di Biden «indirizzerà inoltre il governo a prendere in considerazione nuovi modi per rendere la contraccezione da banco a prezzi accessibili. Ciò potrebbe includere la convocazione di farmacie, datori di lavoro e assicuratori per approfondire la questione». I principali gruppi per i diritti riproduttivi, EMILY’s List, NARAL Pro-Choice America e Planned Parenthood Action Fund, hanno annunciato venerdì il loro sostegno ai democratici Biden e Harris per la rielezione nel 2024.

Prigozhin attacca il Cremlino: «Inganna i russi sulla guerra in Ucraina»

La Russia, il presidente Vladimir Putin e il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu sono finiti al centro di un video pubblicato su Telegram dal capo del gruppo di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin. E ora devono difendersi non soltanto dall’offensiva ucraina, che sembra continuare nonostante le smentite del Cremlino, ma anche dalle accuse del fondatore della milizia paramilitare, che accusa i vertici russi di voler ingannare la popolazione. Prigozhin dichiara che «l’esercito russo si sta ritirando nelle aree di Zaporizhzhia e Kherson, le forze armate ucraine stanno spingendo, ci stiamo lavando con il sangue». Poi attacca il ministero della Difesa: «Sta cercando di ingannare il pubblico».

Il capo della Wagner, Prigozhin, accusa Putin e Shoigu di mentire sulla controffensiva ucraina
Il logo della Wagner (Getty).

Prigozhin sulla controffensiva di Kyiv: «Ci laviamo col sangue»

Nel video il capo della Wagner analizza la controffensiva e dice la sua verità: «L’esercito russo si sta ritirando nelle aree di Zaporizhzhia e Kherson, le forze armate ucraine stanno spingendo, ci stiamo lavando con il sangue. Lo stesso sta accadendo a Bakhmut, il nemico penetrerà sempre più in profondità nella nostra difesa». Parole pesanti che si pongono in netta contrapposizione con quanto affermato nelle scorse ore da Putin e Shoigu. Il presidente e il ministro hanno sempre affermato che l’esercito di Mosca starebbe respingendo ogni attacco e che la controffensiva ucraina è un fallimento. Ma Prigozhin smentisce anche questo aspetto: «Nessuno ha distrutto 60 carri armati Leopard questa è una totale assurdità».

Il capo della Wagner, Prigozhin, accusa Putin e Shoigu di mentire sulla controffensiva ucraina
La stretta di mano tra il presidente Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergej Shoigu (Getty).

Prigozhin contro Shoigu: «Ci sono inganni, due realtà»

Prigozhin poi attacca direttamente il ministro della Difesa russo: «Shoigu vive secondo il principio che la menzogna deve essere enorme perché la gente vi creda. Quindi ci sono inganni. Due realtà». L’invasione russa in Ucraina, per lui, è partita proprio per soddisfare «le ambizioni personali di Shoigu e il desiderio del clan al potere in Russia, che non era soddisfatto del Donbass, di saccheggiare l’Ucraina dopo aver nominato presidente Viktor Medvedchuk». Quest’ultimo è un ex deputato ucraino molto vicino a Putin, evaso dai domiciliari proprio all’inizio dell’invasione e poi consegnato alla Russia in uno scambio di prigionieri. E infine il capo della Wagner torna sulle settimane che hanno preceduto l’inizio del conflitto: «Fino al 24 febbraio 2022 non c’era nulla di straordinario. Ora il ministero della Difesa sta cercando di ingannare il pubblico, cercando di ingannare il presidente e sta raccontando la storia che c’è stata una folle aggressione dall’Ucraina».

Sex and the City, orari e anticipazioni di And Just Like that 2

Riparte la seconda stagione del sequel della serie Sex and the City. Da oggi, venerdì 23 giugno, sarà visibile su Sky e in streaming su Now con il nuovo capitolo di Exclusive And Just Like that e i nuovi episodi, in onda tutti i venerdì. Al centro le nuove avventure delle protagoniste Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin Davis, con una novità: il ritorno di Samantha, interpretata da Kim Cattral.

Torna la seconda stagione del sequel della serie Sex and the City, in onda su Sky e su Now tutti i venerdì.
Sarah Jessica-Parker, Kristin Davis, Kim Cattrall, Cynthia Nixon (Getty Images).

Al via la seconda stagione del sequel Sex and the City

La seconda stagione di And Just Like That aprirà con la fine delle puntate sul lutto di Carrie, dopo la morte improvvisa di Mister Big, per lasciare spazio alla vitalità e al ritorno della gioia di vivere. Lo storico gruppo di amiche, composto da  Carrie, Miranda, Charlotte e dai loro amici, vedrà un cast allargato anche a Sara Ramírez, Sarita Choudhury, Nicole Ari Parker, Karen Pittman, Mario Cantone, David Eigenberg, Evan Handler, Christopher Jackson, Niall Cunningham, Cathy Ang e Alexa Swinton. Le riprese della seconda stagione di And Just Like That si sono concluse a metà aprile 2023.

Tyler Rake 2 è il migliore film al debutto su Netflix nel 2023

Tyler Rake 2, il film d’azione con Chris Hemsworth, si è conquistato il titolo di miglior film al debutto su Netflix nel 2023, conquistando 88 milioni di ore di visualizzazione nei primi tre giorni di disponibilità.

Tyler Rake 2 miglior film al debutto su Netflix nel 2023

La pellicola ha battuto Glass Onion – Knives Out, uscito la passata stagione e che aveva ottenuto, nei primi giorni di distribuzione, 82 milioni di ore di visualizzazione. Tyler Rake 2 è il sequel del film diretto, nel 2020, dall’esordiente Sam Hargrave e prodotto dai fratelli Anthony e Joe Russo (registi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame). Il secondo capitolo della saga in pochisimo tempo è riuscito a scalare la classifica dei film più visti sulla piattaforma aggiudicandosi il titolo di migliore film al debutto su Netflix nel 2023, un successo che sicuramente continuerà anche per le prossime stagioni e che ha spinto la produzione a lavorare al terzo capitolo. Durante il Tudum 2023, infatti, è stato annunciato lo sviluppo di Tyler Rake 3, che vedrà nuovamente l’interprete di Thor Chris Hemsworth nei panni del protagonista.

Tyler Rake 2 è il thriller di grande successo di Netflix che con 88 milioni di ore di visulizzazione è stato il film più visto del 2023
Locandila di Tyler Rake 2 (Netflix).

La trama

Il thriller nel secondo capitolo riparte dalla morte di Tyler Rake (Chirs Hemsworth), ex membro delle forze speciali dell’esercito australiano, regalando un colpo di scena. Il soldato è infatti ancora vivo e viene ingaggiato per salvare una donna di nome Ketevan (Tina Dalakishvili) e i suoi due figli, tenuti prigionieri dal marito gangster di lei, Davit (Tornike Bziava), nella prigione di Tkachiri in Georgia. Durante la missione di salvataggio, però, le cose non vanno come previsto e Davit morirà scatenando il sentimento di vendetta nel fratello Zurab che inizia a dare la caccia a Tyler Rake e alla sua squadra.

West Nile, record di casi nel 2022: cos’è, sintomi e come difendersi

A causa del cambiamento climatico l’Europa rischia un aumento dei casi legati a infezioni trasmesse da zanzare Aades, come Chikungunya, Dengue, West Nile, Zika e febbre gialla. A lanciare l’allarme è l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. E l’Italia è il Paese europeo in cui nel 2022 è stato registrato il numero più alto di casi di West Nile. L’Ecdc ha infatti riportato 723 contagi sui 1112 totali in 11 nazioni europee. Un dato quasi tre volte superiore a quello della Grecia, seconda con 286 casi. Ecco una guida sul metodo di trasmissione, i sintomi e la prevenzione contro la malattia. Il consiglio è però sempre quello di rivolgersi al medico.

West Nile, la guida completa per conoscere il virus

Come si trasmette e quali sono i sintomi

Isolato per la prima volta in Uganda nel 1937, il virus West Nile si trasmette esclusivamente tramite una puntura di zanzara Aedes. Come riporta il sito ufficiale dell’Istituto Superiore di Sanità, un contagio da persona a persona tramite il contatto con un organismo infetto non è possibile. Occhio anche agli animali domestici, in quanto possono contrarlo anche cani, gatti, conigli e soprattutto cavalli. L’incubazione del West Nile dal momento della puntura di zanzara può variare da due a 14 giorni, toccando persino le tre settimane nei soggetti con deficit immunitari. Gran parte dei contagiati non presenta alcun sintomo, ma il 20 per cento delle persone può manifestare febbre, dolori di stomaco, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi ed eruzioni cutanee. Solitamente, il malessere dura pochi giorni ma può protrarsi per qualche settimana nei soggetti più fragili.

Record di casi di West Nile in Italia nel 2022. Una guida sul virus trasmesso dalle zanzare, dai sintomi a come difendersi.
Una zanzara Aedes che con le sue punture può causare il West Nile (Imagoeconomica).

Per quanto riguarda i bambini, invece, il sintomo più frequente da West Nile è una febbre leggera, mentre gli adolescenti solitamente presentano febbre mediamente alta oltre ad arrossamento degli occhi, dolori muscolari e mal di testa. La sintomatologia aumenta con l’avanzare dell’età, tanto che i soggetti anziani possono soffrire malesseri più gravi. Questi ultimi riguardano tuttavia meno dell’1 per cento delle persone, circa una su 150. Possono comprendere, oltre a quelli sopracitati, anche disorientamento, disturbi della vista, tremori, torpore e convulsioni, fino a paralisi e coma. Ancor meno probabile un’encefalite letale, che può manifestarsi in un soggetto su mille.

La diagnosi e le misure di prevenzione

Come si nota, i sintomi del West Nile somigliano in gran parte a quelli di un’influenza normale. Prima di allarmarsi, pertanto, si consiglia sempre di rivolgersi al proprio medico di fiducia. Per quanto riguarda la diagnosi del virus, si procede prevalentemente attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunoflorescenza) da effettuare su siero e, su indicazione, su fluido cerebrospinale. L’obiettivo è cercare gli anticorpi di tipo Igm, capaci di persistere anche per un anno nei soggetti infetti. I campioni poi raccolti, entro otto giorni dall’insorgenza dei sintomi, potrebbero risultare negativi, pertanto il consiglio è di ripetere il test a distanza di tempo prima di escludere la malattia.

Record di casi di West Nile in Italia nel 2022. Una guida sul virus trasmesso dalle zanzare, dai sintomi a come difendersi.
Una zanzara Aedes che con le sue punture può causare il West Nile (Imagoeconomica).

Al momento, non esiste alcuna terapia per il West Nile. Solitamente i sintomi scompaiono autonomamente con il passare dei giorni. Solamente in casi più estremi si ricorre al ricovero in ospedale per trattamenti con fluidi intravenosi e respirazione assistita. Assente anche un vaccino contro il virus, anche se gli esperti sono al lavoro per sintetizzarne uno il più presto possibile. I medici suggeriscono pertanto misure di prevenzione volte a ridurre l’esposizione alle punture di zanzara. Si consiglia di utilizzare repellenti e indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe, soprattutto all’alba e al tramonto. Oltre a mettere le zanzariere alle finestre, si esorta a svuotare i ciotole degli animali, vasi di fiori e contenitori per eliminare l’acqua stagnante.

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Porsche e Lexus a ministri e politici, Minenna: «Ognuno si scelga l’auto che vuole»

Su Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane attualmente agli arresti domiciliari per l’inchiesta della procura di Forlì sull’approvvigionamento delle mascherine, pende un altro capo d’accusa. All’interno del fascicolo spuntano nuovi dettagli su alcune supercar, poste sotto sequestro e confiscate dall’Agenzia, che Minenna avrebbe destinato a politici e ministri come «auto di cortesia». L’ex direttore, si legge nell’atto, d’accusa «tra il 2020 ed il 2022 assegnava le auto in violazione di qualunque normativa di riferimento e con il solo fine di accrescere la propria personale sfera di influenza su esponenti politici e alti rappresentanti delle istituzioni, ha consegnato svariate autovetture confiscate dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli disponendone come se fossero suoi beni personali».

Minenna assegnava le auto di lusso sequestrate ai vari ministri
Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli (Imagoeconomica).

Minenna al telefono: «Gli ho dato una macchina sequestrata»

La tesi degli inquirenti è confermata anche da alcune intercettazioni. Il 16 aprile 2021 Minenna, parlando con Gianluca Pini, suo referente all’interno della Lega, raccontava  di aver inviato una delle auto sequestrate all’allora ministro del Turismo Massimo Garavaglia. «Io gli sto dando una mano a costruire la sua segreteria», diceva, «gli ho anche dato la macchina di servizio … gli ho dato una macchina sequestrata». Questo particolare «omaggio» è stato anche confermato da un collaboratore dell’allora direttore delle Dogane. Durante un interrogatorio ha parlato di una Lexus assegnata a Garavaglia e ha aggiunto: «Se non ricordo male ne diede una anche a Brunetta e a diversi altri ministri in carica».

L’intercettazione con Visco: «Ognuno si sceglie l’auto che vuole»

Un altro elemento cruciale di questa parte di indagine è l’intercettazione del 31 ottobre 2021 che vede protagonisti Minenna e l’ex ministro dell’Economia Vincenzo Visco.  Durante la telefonata, Visco chiede spiegazioni su come funzioni la gestione delle vetture sequestrate: «Ho capito della distribuzione delle auto, delle auto … cioè ma a quello gli dovevi dare una Porsche? Perché gli dovevi dare una Porsche?». Minenna risponde senza esitare: «Enzo perché ognuno si sceglie dal sistema l’auto che vuole».

Minenna assegnava le auto di lusso sequestrate ai vari ministri
L’ex ministro Vincenzo Visco (Imagoeconomica).

Leonardo Spinazzola e Miriam Sette, il secondo matrimonio dopo 13 anni d’amore

Il calciatore della nazionale italiana e centrocampista della Roma Leonardo Spinazzola e Miriam Sette, dopo 13 anni d’amore hanno celebrato il loro secondo matrimonio. I due si erano già sposati con rito civile nel dicembre del 2020 nel Comune di Foligno.

Il (secondo) matrimonio di Leonardo Spinazzola e Miriam Sette

Dopo il rito civile, la coppia ha aspettato che la situazione Covid migliorasse per sposarsi in modo più consono, con amici e parenti. Ecco che il rito religioso e il party sono stati rimandati al 22 giugno 2023. La cerimonia ha avuto luogo nella suggestiva cornice offerta dalla Tenuta Castelbuono di Assisi. A organizzarla è stata Silvia Slitti, compagna di Giampaolo Pazzini, wedding planner e amica della sposa.

Ruolo d’onore hanno avuto Mattia e Sofia, i figli della coppia: il piccolo ha cinque anni, mentre la piccola quasi tre. Miriam e il calciatore si sono conosciuti nel 2010 grazie ad alcuni amici in comune. All’epoca Spinazzola era ancora ragazzo e stava muovendo i primi passi nel mondo del calcio.

Leonardo Spinazzola e la moglie Miriam Sette hanno rinnovato la promessa di matrimonio
Leonardo Spinazzola e la moglie Miriam Sette (Facebook).

I calciatori presenti alle nozze e la promessa dello sposo 

Tra i calciatori che erano presenti al matrimonio di Leonardo e Miriam Stephan El Shaarawy con la fidanzata Ludovica Pagani, Lorenzo Pellegrini e la moglie Veronica Martinelli, Gianluca Mancini con Elisa Baggiani e anche Javier Pastore e Bryan Cristante. Durante la cerimonia, Spinazzola ha letto alla moglie Miriam la sua promessa di matrimonio: «Amore mio  finalmente è arrivato il nostro giorno, sei stata la forza che non sapevo di avere e quella di cui avevo bisogno. Dal primo giorno che ti vidi scelsi di passare il resto della mia vita con te, so di essere una persona che sa amare, di questo ne sono sicuro. Come ti ho sempre detto tu sei mia moglie, la mia amante, la mia migliore amica. Prometto di mantenere la nostra vita incredibile, avventurosa e piena di entusiasmo perché saranno il tuo sorriso e la gioia che vedrò nei tuoi occhi ogni mattina a rendere la mia vita il capolavoro che ho sempre sognato. Ti amo amore».

Agerola, dodicenne muore dopo caduta su sentiero di montagna

Non sono ancora state confermate le cause della caduta che ha determinato la morte di un ragazzo di soli 12 anni. Il giovane è morto ad Agerola, in provincia di Napoli, mentre percorreva un sentiero sui monti Lattari insieme ai genitori e al nonno. Il minore sarebbe stato accompagnato già privo di vita presso il punto di primo soccorso di via Coppola.

Un ragazzo di soli dodici anni è morto ad Agerola, in provincia di Napoli, dopo essere caduto da un sentiero di montagna.
Ambulanza (Getty Images).

Dodicenne morto dopo la caduta da un sentiero di montagna

Tra le prime ricostruzioni, resta il dubbio se il il dodicenne, al momento della caduta, si trovasse in groppa a un animale o se sia caduto accidentalmente mentre camminava a piedi lungo il sentiero. I familiari sono stati ascoltati al punto di primo soccorso. I carabinieri della sezione investigazioni scientifiche sono intervenuti sul posto, unitamente ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia. La salma del ragazzo è stata trasferita in obitorio, a disposizione della Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per fare luce sulla vicenda.

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa

Il caso Santanchè rischia di superare i confini del governo. E arrivare fino ai vertici delle istituzioni, dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è seriamente preoccupato che la vicenda possa avere strascichi pericolosi. Se l’inchiesta giornalistica sulle società della ministra del Turismo dovesse allargarsi ulteriormente, con nuove rivelazioni, il timore del Colle è che riesca a travolgere anche la figura della seconda carica dello Stato: il presidente del Senato Ignazio La Russa, collega di partito della Pitonessa in Fratelli d’Italia e già sfiorato dalle torbide vicende aziendali documentate da Report.

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa
Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Sergio Mattarella (Imagoeconomica).

Dai fornitori non pagati al fondo di Dubai, cosa non torna

La storia è diventata un caso politico dalla sera di lunedì 19 giugno, quando la trasmissione tivù di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci ha scoperchiato una gestione poco oculata (eufemismo) delle società di Santanchè, in particolare Visibilia e Ki Group. Le accuse nei confronti della ministra sono di non aver pagato i fornitori, di aver licenziato i dipendenti senza il versamento del tfr né dei contributi previdenziali, di essere andata in televisione ai tempi del Covid a dire che per i suoi lavoratori aveva attivato la cassa integrazione, quando invece non era vero. Per non parlare dell’intricato giro di società svuotate e di un prestito poco trasparente da un fondo di Dubai, per far fronte a una carenza di liquidità.

Santanchè però va al contrattacco e minaccia querele

Santanchè per ora tira dritto e anzi contrattacca, minacciando querele e parlando di «notizie prive di corrispondenza con la verità storica». Secondo la ministra insomma i fatti sono stati rappresentati «in forma del tutto suggestiva e unilaterale per fornire una ricostruzione che risulta radicalmente non corrispondente al vero, ispirata esclusivamente dalla finalità di screditare l’immagine e la reputazione della sottoscritta presso l’opinione pubblica». E quindi è pronta a difendersi: «I responsabili della trasmissione televisiva erano stati preventivamente invitati a evitare di diffondere notizie non veritiere, purtroppo invano. Per questi motivi ho dato mandato ai legali di fiducia per le necessarie iniziative nelle opportune sedi giudiziarie».

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa
Daniela Santanchè e Ignazio La Russa (Imagoeconomica).

La testa della ministra per salvarne un’altra: quella di La Russa

L’irritazione della premier Giorgia Meloni però non si è placata, tanto che da ore si rincorrono le voci di possibili dimissioni di Santanchè, con l’ipotesi di deleghe prese ad interim dalla stessa presidente del Consiglio. Adesso però il passo indietro, chiesto ovviamente anche dalle opposizioni, potrebbe assumere pure un altro significato: dare “in pasto” all’opinione pubblica una testa e salvarne un’altra più importante, cioè quella di La Russa.

Mattarella teme che il caso Santanchè travolga La Russa
Ignazio La Russa e Sergio Mattarella (Imagoeconomica).

La firma del presidente del Senato in due diffide

Ma in che modo è invischiato nella storia anche l’ex militante del Movimento sociale italiano, eletto presidente del Senato il 13 ottobre 2022 alla prima votazione con 116 voti? Nel raccontare in particolare il flusso di denaro – 3 milioni di euro – dal già citato fondo di Dubai a Visibilia, Report ha mostrato come in una diffida inviata al giornale online MilanoToday – che da tempo indaga sulla vicenda – da parte di quel fondo degli Emirati, Negma, di cui non si conoscono gli investitori, la firma in calce è proprio dell’avvocato Ignazio Benito Maria La Russa. Che tra l’altro aveva spedito allo stesso giornale una precedente diffida, questa volta però per conto di Visibilia. Come cioè se fosse consulente per entrambe le parti. Lui al Corriere ha detto di non c’entrare più nulla: «Allo studio, che non è più mio, ma di mio figlio e dei miei collaboratori, si appoggia Daniela Santanchè per altre questioni sue, non abbiamo mai seguito le società ed escludo di essermene occupato anche perché non faccio più l’avvocato da quanto sono presidente». Ma le due minacce di querela e i verbali di Visibilia sembrano andare in un’altra direzione.

Alle richieste di chiarimento del giornalista di Report, La Russa ha risposto in maniera scontrosa e poco istituzionale: «Dai, adesso levati!». La verità è che forse sarebbe meglio per lui che a “levarsi” di torno fosse proprio l’amica Santanchè, con un passo indietro dal governo che darebbe un minimo di respiro a Fratelli d’Italia e alla maggioranza di destra-centro, incalzati dalle ripercussioni che sta avendo l’inchiesta. Evitando così che lo “scandalo” arrivi fino ai piani superiori. Uno scenario che il Quirinale per primo vuole evitare.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata

Al via la nuova campagna di raccolta fondi promossa da Anlaids Lazio per finanziare la lotta all’Aids. Nella serata di giovedì 22 giugno è andata in scena a Roma nel complesso monumentale delle Terme di Diocleziano l’annuale charity dinner, la serata di gala per sostenere le attività dell’Associazione nazionale per la lotta contro l’Aids con la partecipazione speciale di Emma Marrone. Quest’anno a coordinare il fundraising è Gianluca De Marchi, nuovo presidente di Anlaids Lazio e amministratore delegato di Urban Vision. Che poi è il compagno di Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Gianluca De Marchi (Imagoeconomica).

Premio Agnes contro il festival di Spoleto

I vip non hanno avuto dubbi: venerdì sera si va a Spoleto, per il festival dei Due Mondi. E a Roma chi ci rimane? I dipendenti della Rai, visto che nella piazza del Campidoglio è in programma il premio Biagio Agnes, con la figlia Simona che organizza. E dato che ricopre la carica di consigliere d’amministrazione della Rai in quota Gianni Letta, chi lavora a viale Mazzini e a Saxa Rubra non può mancare. Gli altri, invece, sono liberi.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Simona Agnes (Imagoeconomica).

Porro con la tuba ad Ascot

Ascot, il luogo amato da tutti gli appassionati dell’ippica: qui c’è la gara cara alla famiglia reale inglese, con tutta la nobiltà schierata per assistere alle imprese dei cavalli delle proprie scuderie. Chi c’era tra gli italiani? Nicola Porro, che sfoggiava una monumentale tuba calata sulla testa. Visto che non si fa mancare niente, Porro ha anche vinto scommettendo sul cavallo vincente.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Nicola Porro (Imagoeconomica).

Loquenzi, grande festa in Calabria

Amico di Giuliano Ferrara e infatti “fogliante” di lungo corso, conduttore radiofonico targato Rai e tante altre cose ancora: Giancarlo Loquenzi il 18 giugno ha compiuto gli anni, e per questo weekend invita amici e conoscenti ad andare a festeggiarlo in Calabria. Così, nella mattinata di venerdì, ecco torme di gaudenti salite a bordo dei treni diretti verso il Sud, avendo come meta Capo Vaticano. Si preannunciano libagioni indimenticabili e feste sibaritiche. Lontano dal premio Agnes.

Sangiuliano tutto in famiglia, il premio Agnes, Porro e le altre pillole di giornata
Giancarlo Loquenzi (Imagoeconomica).

Giuseppe Conte al Maxxi, ma è il poeta

Appuntamento serale giovedì al Maxxi con Il Cantico dei Cantici, occasione per raccontare i temi dell’amore, della poesia e della fratellanza. Introdotto da Alessandro Giuli, presidente Fondazione Maxxi, ecco Giuseppe Conte. Tranquilli, non era il politico grillino, ma il poeta che ha tradotto la versione ritmica del Cantico riproducendo le sonorità della lingua ebraica.

Ville delle star in vendita

È appena uscita la notizia della vendita della villa, magnifica, di Christian De Sica nell’isola di Capri. Lì lo scrittore D.H. Lawrence lavorò alla stesura di L’amante di Lady Chatterley. Ma le migliore agenzie immobiliari italiane vantano nella lista delle case di lusso numerose regge di proprietà (ancora) di attori. Tutta colpa della crisi del cinema, è evidente…

Alessandra Pederzoli morta a 48 anni: addio alla moglie del sindaco di Modena

Un terribile lutto ha colpito nelle scorse ore il sindaco di Modena: è morta a soli 48 anni Alessandra Pederzoli, la moglie del primo cittadino della città emiliana.

Chi era Alessandra Pederzoli, la moglie del sindaco di Modena

La compagna di vita del sindaco modenese Gian Carlo Muzzarelli era una docente universitaria, una commercialista e un revisore legale. Sconfitta da una lunga malattia, aveva reso il marito padre di una bambina, Emma.

Del male che l’aveva colpita Pederzoli aveva parlato in modo approfondito nel suo primo libro intitolato Al Volante della mia vita, pubblicato dalla casa editrice Artioli editore. L’opera era il racconto del suo toccante viaggio interiore e della sua voglia di essere protagonista della sua esistenza, in barba agli eventi. Come riporta Il Resto del Carlino, l’autrice aveva raccontato che l’idea del libro era nata circa 3 anni fa, quando il tumore che l’aveva colpita l’aveva costretta ad un ricovero di 5 mesi in ospedale.

Insieme al marito Muzzarelli Alessandra Pederzoli si era sposata nel 2012.

Tanti i messaggi di cordoglio, a partire da quello di Stefano Bonaccini

Tutta la comunità modenese e quella dell’Emilia-Romagna si è stretta in queste ore intorno alla famiglia della donna. Tra i messaggi di condoglianze arrivati subito dopo la conferma della tragica notizia anche quello del presidente di Regione Stefano Bonaccini, che ha commentato: «Hai affrontato la malattia con straordinario coraggio. Il tuo sorriso e la tua tenacia, unitamente ad una enorme sensibilità umana, sono stati e saranno un esempio non solo per coloro che ti sono stati accanto, ma per tutti quelli che ti hanno conosciuto e incontrato. Non c’è mai un tempo giusto per andarsene, ma chi vive nei cuori di chi resta non se ne va mai per davvero. E nei nostri cuori, ti garantisco, rimarrai per sempre. Hai dato immenso amore a Gian Carlo e alla meravigliosa Emma, e altrettanto amore da loro hai ricevuto. A loro, sappilo, staremo vicino tutti noi, perché sarà come stare a fianco a te. Fai buon viaggio, Alessandra».

Parole colme di dolore anche da parte del presidente del consiglio comunale locale, Gian Carlo Muzzarelli, che ha dichiarato: «Sono stati anni di speranza e di dolore. Gian Carlo è riuscito a non venir mai meno ai suoi impegni istituzionali e conosco, purtroppo, quali siano le difficoltà che si devono affrontare. Insieme ad Alessandra è stato un esempio, anche di impegno, per tutti noi».

Andrea Delogu: età, fidanzato e carriera della conduttrice

Andrea Delogu, nata a Cesena il 23 maggio 1982, è una conduttrice televisiva e radiofonica nonché scrittrice. A febbraio 2023 ha condotto il Primafestival prima dell’inizio della kermesse sanremese.

Andrea Delogu, biografia e carriera

La Delogu è cresciuta nella comunità di San Patrignano, dove il padre Walter ha conosciuto la madre. Ha fatto il suo esordio in televisione nel 2002 come Letteronza nel programma di Italia 1 Mai dire domenica. Nel 2004 è diventata una delle ragazze del cast di Campioni, il sogno, un reality calcistico, mentre dal 2004 al 2007 ha condotto su Match Music il programma A casa di Andrea, di cui è stata anche autrice. Ha formato con l’amica Ema Stokholma il duo Stokhlogu, che ha partecipato come dj ai programmi Aggratis! su Rai 2 e Jump! Stasera mi tuffo su Canale 5 nel 2013. Nella stagione televisiva 2015-2016 ha condotto su Rai 3 con Enrico Varriale l’ultima edizione de Il processo del lunedì e su Rai 2 il programma di Marco Giusti Troppo giusti.

Andrea Delogu, tra carriera e vita privata
Andrea Delogu al Festival di Roma del 2021 (Getty Images).

Nell’estate del 2014 ha condotto, insieme a Marco Giusti su Rai 2, il programma in seconda serata Stracult e così anche l’anno seguente. Dal luglio 2015 ha condotto, inizialmente con Francesco Taddeucci e Saverio Raimondo e poi con Claudio De Tommasi e Gianfranco Monti, il programma I Sociopatici su Rai Radio 2. È quindi stata al timone, su Fox Life insieme a Diego Passoni, del talent show Dance Dance Dance. Nel 2016 ha anche raccontato il Festival di Sanremo su Rai Radio 2 e poi ha replicato nel febbraio 2018 insieme a Ema Stokholma e Gino Castaldo, sempre su Rai Radio 2.  Nel 2020 ha condotto La vita in diretta Estate in coppia con Marcello Masi e nell’estate 2022 ha condotto in prima serata su Rai 2 insieme a Stefano De Martino il Tim Summer Hits, evento per cui è stata riconfermata nel 2023.

Andrea Delogu, tra carriera e vita privata con il fidanzato Luigi Bruno
Andrea Delogu e Luigi Bruno (Facebook).

Andrea Delogu, la vita privata

Per raccontare la sua infanzia, la conduttrice ha deciso di scrivere il romanzo La collina (2014), insieme con Andrea Cedrola, e di realizzare la docuserie Netflix SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano. Nel 2016 si è sposata con l’attore Francesco Montanari da cui si è separata a gennaio 2021. Prima di conoscere Montanari, però, la conduttrice è stata legata per tre anni ad Andrea Mariano, tastierista dei Negramaro. Dal 2022 la Delogu è invece insieme al modello Luigi Bruno, che ha 24 anni. La conduttrice, in merito, ha dichiarato: «Avevo perso l’entusiasmo. Invece, anche grazie a Luigi, tutto è tornato a essere nuovo».

Jessie Andrews, chi è l’ex attrice hard che starebbe frequentando Damiano dei Maneskin

Il frontman della rock band dei Maneskin Damiano David, che di recente ha rotto con l’ex Giorgia Soleri, sembra essersi infatuato di una nuova ragazza, l’ex attrice di film hard Jessie Andrews. I due avrebbero trascorso una notte insieme.

La (presunta) storia tra Damiano dei Maneskin e Jessie Andrews

La Andrews aveva postato su Instagram un video che la ritraeva a Firenze nel letto di un hotel. Nel filmato si vedeva il cantante toccare la schiena della 31enne. Sono apparse anche alcune foto scattate in una camera d’albergo, probabilmente la stessa di Damiano visto che muri, colori e design sono gli stessi.

Damiano dei Maneskin starebbe frequentando Jessie Andrews
Storia di Damiano dei Maneskin (Instagram).

Ma chi è Jessie Andrews? La ragazza ha origini lettoni e cinesi e ha lavorato per un breve periodo come attrice a luci rosse spinta da un’amica. Si è poi trasferita a Los Angeles dove ha iniziato la carriera di modella e attrice ed è comparsa in diversi video musicali lanciando anche una linea di gioielli di lusso e una d’abbigliamento in collaborazione con alcuni brand. La passione che accomuna i due sarebbe la musica, infatti la Andrews gira il mondo facendo la deejay.

La nuova fiamma di Damiano dei Maneskin è Jessie Andrews, ex attrice porno
Jessie Andrews (Getty Images).

La rottura con Giorgia Soleri

La notizia giunge a pochi giorni da quella della fine della relazione con Giorgia Soleri. A inizio giugno 2023 era infatti emerso un video che ritraeva il frontman dei Maneskin mentre si baciava con Martina Taglienti, un’amica di Victoria De Angelis. Secondo le ultime indiscrezioni pare che anche la stessa Soleri non sia più sola e che, anzi, sia stata lei a tradirlo per prima. Si sa ancora poco della nuova relazione dell’attivista influencer, ma sembra si tratti di un imprenditore del settore beauty. A rivelarlo a Novella 2000 sono stati i due esperti di gossip Amedeo Venza e Deianira Marzano.

Pescara, sparò ad un cuoco perché gli arrosticini non erano cotti: condannato a 12 anni

Le autorità hanno definitivamente condannato Federico Pecorale, il 30enne che nel 2022 sparò al cuoco 23enne Yelfry Rosado Guzman: il responsabile dell’aggressione, avvenuta per futili motivi, dovrà scontare 12 anni di prigione.

Sparò ad un giovane cuoco perché gli arrosticini non erano cotti: condannato

La vicenda ha dei tratti non solo tragici ma anche piuttosto surreali. Il crimine è stato commesso da Pecorale il 10 aprile del 2022, all’interno di un locale al centro di Pescara dove lavorava Yelfry Rosado Guzman. Il folle aveva aggredito a colpi di pistola il dipendente del locale perché, a detta sua, non gli aveva cucinato a dovere degli arrosticini.

Indispettito dal disservizio, Federico Pecorale aveva sparato cinque colpi di pistola al ragazzo del ristorante, ferendolo in modo molto grave. La vittima dell’attacco ha purtroppo perso l’uso delle gambe e dopo tre delicati interventi chirurgici si è ritrovato in sedia a rotelle.

Su Pecorale è stata effettuata anche una perizia

Alla luce dei fatti e del gesto folle compiuto, ci si è chiesti se l’uomo che ha aggredito Guzman per un motivo così banale fosse effettivamente in grado di intendere e di volere. In base alla perizia effettuata su di lui dagli esperti è dunque emerso che al momento della sparatoria non era pienamente in sé e dunque inconsapevole della gravità delle sue azioni.

Dei prossimi 12 anni che dovrà scontare in reclusione, 5 li passerà all’interno di una struttura sanitaria REMS, dedicata proprio ai detenuti che vengono considerati socialmente pericolosi o che sono ritenuti infermi di mente. Pecorale, inoltre, sarà costretto a pagare 200.000 euro di provisionale esecutiva.

Gioisce, nel frattempo, Guzman, che dopo la sentenza ha dichiarato: «Giustizia è stata fatta: ho tanto pregato in questi mesi perché trionfasse la giustizia e la fede mi ha molto aiutato. Certo, dovrò ancora combattere per tornare a camminare, ma questa sentenza mi dà coraggio».

Francesca Fagnani: età, compagno e carriera della conduttrice di Belve

Francesca Fagnani, nata a Roma il 25 novembre 1976, è una giornalista e conduttrice televisiva italiana. Recentemente è stata al timone del programma Belve ed è stata una delle co-conduttrici del Festival di Sanremo 2023.

Francesca Fagnani, biografia e carriera

La Fagnani si è laureata all’Università Sapienza di Roma in Lettere moderne con dottorato in filologia dantesca. La giornalista è sbarcata in Rai nel 2001 nella sede distaccata a New York insieme con Giovanni Floris, raccontando gli attimi terribili dell’attentato alle Torri Gemelle. Nello stesso anno, tornata in Italia, ha esordito in tv nella trasmissione Anno Zero con Giovanni Minioli e Michele Santoro.

Nel 2018 ha condotto un programma, Il prezzo, nel quale intervistava giovani in carcere, mentre l’anno seguente è stata ospite ricorrente nella trasmissione Quarta Repubblica su Rete 4 e anche su La7 nel programma Non è l’Arena. In parallelo, ha scritto su La Repubblica articoli legati sempre alla criminalità e alla mafia.

Dal 2018 è conduttrice e autrice della trasmissione Belve, prima sul Nove, fino al 2019, poi su Rai 2 dal 2021, tra i programmi più seguiti della Rai. Nel 2022 ha sostituito per un breve periodo Geppi Cucciari alla trasmissione radio Un giorno da pecora su Radio 1. Il 24 giugno 2023 è tra i conduttori dell’evento Italia Loves Romagna, il concerto benefico per le popolazioni alluvionate in onda su Rai 1

Francesca Fagnani, la vita privata

Dal 2013 Francesca è legata sentimentalmente al giornalista Enrico Mentana. I due convivono, non hanno figli insieme ma in compenso condividono i cagnolini Nina e Bice.

Francesca Fagnani, tra carriera e vita privata con Enrico Mentana
Francesca Fagnani ed Enrico Mentana (Facebook).

La Fagnani, in merito, ha dichiarato: «Io ho sempre avuto cani e da un po’ parlavamo di prenderne uno. Quando è arrivata siamo impazziti entrambi, ma Enrico soprattutto. In effetti Nina è dolce e lui non ha il coraggio di lasciarla da sola quando esce di casa dopo di me. Così la porta con lui e io devo andare a recuperarla. Poi mi manda le sue foto e molte le pubblica su Instagram. Quindi negli ultimi tempi principalmente parliamo di lei».

Sara Pedri, oggi il compleanno. La sorella: «Difficile sia rimasto qualcosa di lei»

Sono due anni che della ginecologa forlivese Sara Pedri si sono perse le tracce. Quest’oggi, venerdì 23 giugno, la donna avrebbe compiuto 34 anni: ecco il toccante messaggio che la madre le ha voluto dedicare e le disperate parole della sorella.

Sara Pedri scomparsa, parla la sorella: «Difficile sia rimasto qualcosa di lei»

Le ricerche della donna non si sono mai fermate, e mai si fermeranno. La famiglia spera con tutto il cuore che, prima o poi, si possa trovare il corpo della donna, scomparsa il 4 marzo del 2021 dopo essere stata vittima di presunto mobbing nella struttura dove lavorava, l’ospedale Santa Chiara.

Sono due anni che gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione sul lago di Santa Giustina, con la speranza di poter ritrovare i resti della donna. I familiari, ad ogni modo, sembrano essersi ormai arresi alla possibilità che Pedri sia morta. La sorella della donna, Emanuela, a proposito ha dichiarato sconsolata in una recente intervista al Corriere della Sera: «Stiamo continuando a cercarla anche se siamo consapevoli che dopo due anni è difficile che di Sara sia rimasto qualcosa. Il lago di Santa Giustina, il principale sito in cui le ricerche sono localizzate, è continuamente sotto i riflettori».

Inoltre, ieri su Facebook Emanuela Pedri ha anche scritto: «Buon Giovedì a tutti! Vi anticipo con piacere che domani, 23 giugno, Sara compierà 34 anni! Sono 31 anni di vita terrena, di forte presenza fisica, perchè Sara amava il contatto fisico, le attenzioni e le coccole. Una presenza costante vissuta negli ultimi 10 anni tra una distanza e l’altra attraverso foto, video, messaggi, telefonate, vocali, perchè lei non mancava mai di raccontarsi esternando tutte le sue emozioni, belle e brutte. Sono 3 anni di vita “ultraterrena” in cui la sua dolorosa assenza è diventata una presenza infinitamente più grande. L”abbiamo cercata tanto fisicamente senza mai trovarla, ma poi abbiamo scoperto che era semplicemente nella stanza accanto, bastava solo aprire la porta e guardare meglio».

Le parole della madre

Molto emozionante anche il ricordo della madre della donna, Mirella Santoni, che su Facebook ha condiviso una lunga lettera dedicata alla figlia. Qui un estratto delle sue parole: «Sara, anima libera, leggera e luminosa, è la terza ricorrenza del tuo silenzio, quel silenzio che ti ha portata verso la libertà vera, volando tra le nuvole immersa in una luce diversa dove tutto è possibile, dove anch’io vorrei raggiungerti per liberarmi di questo macigno che grava senza interruzione sulla mia esistenza. Questa mia esistenza vissuta tra due luoghi del cuore e del ricordo… la tua stanza, dove entro in punta di piedi per avvertire l’odore di te che è ancora e sempre inconfondibile e che temo possa svanire; così apro poco la finestra e sono gelosa che qualcuno possa aspirare il tuo profumo e portarmelo via».

La Russia addestrerebbe delfini, beluga e foche contro gli incursori nemici

Delfini nel porto di Sebastopoli, beluga e foche nell’Artico. Secondo l’intelligence britannica, la Russia utilizza mammiferi addestrati per difendersi dalle incursioni nemiche. Gli 007 di Londra hanno pubblicato sul profilo Twitter del ministero della Difesa una serie di immagini satellitari in cui si possono osservare numerosi recinti attorno alla base navale di Sebastopoli. «Mosca vi fa ricorso per differenti missioni», hanno scritto i britannici. «Quelli di stanza a Sebastopoli probabilmente servono per contrastare i sommozzatori nemici». Come riporta il Moscow Times, già dagli Anni 60 l’Unione Sovietica utilizzava la base per l’addestramento militare degli animali.

Secondo gli 007 britannici la Russia usa i delfini per difendere il porto di Sebastopoli. E nell’Artico ha schierato beluga e foche.
Un esemplare di delfino tursiope, la specie usata a Sebastopoli (Getty Images).

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La Russia ha raddoppiato i recinti a Sebastopoli nell’arco di tre mesi

Fra aprile e giugno, la Russia ha intensificato la costruzione di recinti galleggianti per mammiferi nel porto,. Gli 007 ritengono che ospitino principalmente delfini tursiopi, una specie nota per l’elevata capacità cognitiva e la curiosità nei confronti degli esseri umani. Le immagini satellitari mostrano quattro strati di reti e barriere nel porto sul Mar Nero assieme a una serie di fortificazioni. Difficile, come ha sottolineato anche il Moscow Times, stabilire con certezza quali compiti Mosca abbia affidato ai mammiferi marini, ma è probabile che siano stati addestrati ad attaccare i sommozzatori nemici. Già nel 2012 la Marina russa era stata accusata di sviluppare un programma per insegnare ai delfini a colpire con coltelli e pistole posizionati sul capo.

Quanto all’Artico, la Russia farebbe affidamento secondo i britannici su beluga e foche, più adatti al clima rigido della zona. Proprio a fine maggio, a largo delle coste svedesi era riapparso il beluga Hvaldimir, già avvistato in Norvegia nel 2019 e sospettato di essere una “spia” di Mosca per via di un’imbracatura per telecamera sul suo corpo. Secondo le autorità scandinave l’esemplare di età compresa fra 13 e 14 anni sarebbe scappato da un recinto e addestrato dalla Marina russa. Dal canto suo, il Cremlino non ha mai fornito una risposta ufficiale, alimentando così le speculazioni.

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Incidente a Casal Palocco, lo youtuber Matteo Di Pietro è stato arrestato

Matteo Di Pietro, lo youtuber che era alla guida del Suv Lamborghini che ha travolto e ucciso un bimbo di cinque anni a Casal Palocco, è stato arrestato. Per il giovane, indagato per omicidio stradale e lesioni, il Gip ha disposto i domiciliari accogliendo la richiesta dei pm. Il provvedimento è stato eseguito venerdì 23 giugno 2023 dai carabinieri e dai vigili urbani. Nessun provvedimento, invece, è ancora stato preso nei confronti degli altri quattro ragazzi a bordo del mezzo.

Matteo Di Pietro è stato arrestato: smentita la fuga all’estero

Si conferma falsa, dunque, l’ipotesi che Di Pietro e l’amico Vito Loiacono avessero lasciato l’Italia, il primo per la Spagna e il secondo per la Turchia. La notizia era stata diffusa da un residente di Casal Palocco, ma l’avvocato Francesco Consalvi ha smentito categoricamente che il suo assistito, Matteo, sia fuggito all’estero: «È una fake news, assolutamente falso». Per quanto riguarda l’amico, che non è indagato, non ci sono invece informazioni al riguardo. Fuori dai radar anche gli altri tre a bordo del Suv Simone Dutto, Marco Ciaffarelli e Gaia Nota.

Le indagini sulla velocità del Suv e l’analisi sui cellulari dei ragazzi

Intanto la procura di Roma ha disposto una serie di consulenze sull’incidente al fine di averne maggiormente chiara la dinamica. In particolare, si sta lavorando per accertare la velocità a cui viaggiava il mezzo noleggiato dai ragazzi e analizzare i loro cellulari. Su quest’ultimo punto l’obiettivo degli inquirenti è verificare la presenza di video, foto o comunicazioni utili alle indagini, soprattutto in relazione all’ipotesi della sfida da postare sui social che il gruppo di youtuber stava effettuando. I TheBorderline, questo il loro nome, sono infatti noti sul web per le loro challenge, spesso estreme, che vanno da 24 ore sulla mini zattera a 24 ore nella foresta. L’ultima avrebbe dovuto essere 50 ore in una Lamborghini, sfociata però nel terribile incidente.

Alessandro Maja, chiesto l’ergastolo per l’autore della strage di Samarate

Per Alessandro Maja, l’uomo che a maggio del 2022 aveva massacrato a martellate la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia (aggredendo anche il figlio Nicolò), è stato chiesto l’ergastolo: questa è stata la richiesta per la sua condanna da parte della pm Martina Melita al lavoro sul caso.

Ergastolo per Alessandro Maja: la richiesta del pubblico ministero

In base alla perizia psichiatrica richiesta dal tribunale, Alessandro Maja è in grado di intendere di volere e ha quindi agito in maniera assolutamente consapevole quando ha aggredito i familiari nella notte fra il 3 e il 4 maggio 2022 nella sua villetta di Samarate (in provincia di Varese). Secondo l’accusa l’aggressore avrebbe agito con inaudita crudeltà verso i suoi familiari, per paura di poter perdere il suo benessere economico: in base alle ricostruzioni degli inquirenti sembra che l’uomo vedesse nella moglie e nei figli un ostacolo insormontabile per questo suo principale obiettivo. Consapevole della immensa gravità delle sue azioni, nella precedente udienza Maja aveva dichiarato: «Chiedo perdono per qualcosa di imperdonabile». Al di là del pentimento, presunto o reale che sia, la pm ha comunque richiesto per lui il carcere a vita, con l’aggiunta di 18 mesi di isolamento diurno.

La prossima mossa della difesa

L’avvocato difensore dell’uomo, pur ammettendo che «Maja deve senz’altro pagare per quella che è stata la sua condotta» si sta battendo in corte per cercare di escludere l’aggravante della crudeltà. Il legale, che vuole fare valutare l’entità del crimine, ha richiesto che venga applicato l’articolo 89 che corrisponde al vizio parziale di mente, in sostanza quell’infermità che diminuisce in modo sostanziale la capacità di intendere e di volere (pur non escludendola). Il figlio dell’uomo, tuttavia, è inflessibile. In una recente intervista concessa a Fanpage il giovane aveva dichiarato che non si sarebbe sentito soddisfatto nemmeno se al padre fosse stato assegnato un ergastolo. «Non mi sentirei liberato» aveva commentato il 21enne Nicolò Maja.

Florida, invasione di lumache giganti: città in quarantena

Sembra una storia da film dell’orrore, ma è successo davvero. Una cittadina in Florida è stata costretta ad andare in quaratena dopo la scoperta di un’enorme colonia di lumache terrestri giganti.

Cittadina della Florida in quarantena a causa delle lumache giganti: la scoperta e la decisione delle autorità

La zona dove è avvenuta l’invasione (che ricorda quella di alcuni racconti di fantascienza) è la contea di Pasco, particolarmente intorno alla zona di New Port Richey. Nei giorni scorsi è stata scoperta una colonia molto invasiva di lumache giganti africane in grado di riprodursi in modo rapidissimo. Tutta l’area cittadina è dunque stata messa in quarantena e trattata con particolari pesticidi in grado di uccidere gli animali, che di fatto sono dei molluschi terrestri.

A dare l’ok all’operazione è stata l’Agenzia di Protezione Ambientale degli Stati Uniti, che ha approvato per l’occasione l’utilizzo di un particolare prodotto a base di metaldeide.

Panico per i cittadini e colture a rischio

A raccontare più nel dettaglio quello che è accaduto nelle ultime ore è stata la CNN. I problemi più grossi per la popolazione si registrano a Broward Country, vicino a Fort Lauderdale, dove la comunità è stata sottoposta a isolamento. I guai principali causati da queste lumache sono legati alle colture: gli animali sono infatti molto pericolosi per i raccolti, essendo particolarmente voraci, ma possono persino cibarsi della calce degli stessi edifici. Ma non finisce qui. Alcuni degli esemplari portano con sé il verme polmonare del topo, in grado di provocare meningite negli esseri umani (come ha ricordato la direttrice di informazione pubblica del Dipartimento di Agricoltura e servizio al consumatore della Florida, Christina Chitty).

Soltanto pochi giorni fa, tra l’altro, un altro stato degli USA era stato oggetto di una terribile invasione di grilli mormone, che avevano causato più di qualche disagio agli abitanti e alle coltivazioni della cittadina di Elko, in Nevada.